Un’avventura di sei giorni alla scoperta del Selvaggio Blu della Sardegna, con un trekking tra panorami incantevoli, spiagge nascoste e imponenti pareti calcaree. Dalla costa di Baunei alle calette di Cala Sisine, viviamo la natura incontaminata dell’Ogliastra.
Oliviero GIANLORENZI - Tel. 3382760526
Nessuno
Non occorrono
Il viaggio
Un trek di cinque giorni in una zona della meravigliosa Sardegna dove è possibile vivere l’avventura vera. Da Baunei, un paese di collina a 480 metri sul mare, il nostro trekking tocca diverse località attraverso altipiani, montagne e splendide spiagge: “Us Piggius”, l’insenatura di Portu Cuau, la spiaggia di Cala Goloritzè, la fine di Bacu Su Feilau e Cala Sisine. Pernottamenti in bivacchi, ovili e ricoveri naturali, l’acqua per bere non è presente lungo il percorso ma viveri e acqua verranno predisposti preventivamente lungo il percorso dalle nostre guide via mare.
Questo viaggio fa per te se...
Grado di difficoltà EE, EEA: Questo grado è per persone con una buona esperienza in montagna.I percorsi possono essere impegnativi, con tratti difficili, terreni accidentati e pendii ripidi. Non sono adatti a chi è alle prime armi o non è abituato a camminare su sentieri impegnativi. Dislivello complessivo: 3150 m in salita e 2850 m in discesa; quattro brevi arrampicate di III° e IV° e un piccolo traverso attrezzato, 9 calate in corda di cui la più lunga da 45 m, 58 km di sviluppo totale.
Come Prepararsi al viaggio
Attrezzatura obbligatoria: Imbrago, kit da ferrata, caschetto. Unico zaino o borsone capace di contenere tutto il materiale da trasportare in fuoristrada/gommone, max 15 kg per persona, zaino giornaliero, tenda e materassino, sacco a pelo, scarponi da trekking che fascino la caviglia, borraccia o Camel bag da 2l, frontalino, bicchiere, piatto e posate, igiene personale.
Attrezzatura consigliata: Bastoncini da trekking, telo da mare e costume da bagno, mantellina impermeabile, attrezzatura per pronto soccorso, repellente insetti.
Viene definito uno dei trekking più difficili d’Italia non tanto per le difficoltà tecniche ma per l’isolamento ambientale dovuto proprio per l’indole selvaggia che lo rende inaccessibile e luogo tra i più belli di tutta la Sardegna. Si sviluppa prevalentemente nel cuore dell’ Ogliastra lungo un sentiero che si perde nell’infinito del sogno attraversando una zona costiera impenetrabile che nasconde paesaggi fiabeschi affacciati su di un splendido mare. Il tutto lontano da insediamenti umani immerso in un mondo fatto di natura e al cospetto di una primordiale bellezza che attraverseremo in punta di piedi.Si è un trekking, ma dimenticatevi di percorrere sentieri segnati e belli comodi, rudi e stupefacenti bellezze si apriranno ai nostri occhi, maestose e imponenti pareti calcaree che si gettano nel blu cobalto del mare, spiagge da sogno, calette dimenticate, contorti ginepri, la magia dei suoi tramonti, nella poesia delle stellate, nei bagni smeraldini ... e nelle persone con cui lo vivi. Si tutto questo è il Selvaggio Blu cuore del Supramonte. Con le nostre guide saliremo, scenderemo talvolta calandosi in corda armati di caschetto e imbrago in completa sicurezza il 'Selvaggio Blu' si sviluppa per oltre 50 km lungo l'inaccessibile costa est della Sardegna nel golfo di Orosei. Originariamente la partenza è presso il porto di S.M. Navarrese ed il termine è a Cala Fuili, nella famosa località di Calagonone. Noi lo percorreremo nel suo cuore più significativo, da Pedra Longa a Cala Sisine.
Transfer al Rifugio sull’Altopiano di Golgo con i nostri mezzi. Check-in e attribuzione dei bungalow per la notte. Prima di cena il briefing.
Partenza in fuoristrada per la località Pedra Longa. Proseguimento a piedi fino a Gennirco. Si percorre un comodo sentiero fino alla Cengia Giradili che sale sulla falesia per 780 m fino a raggiungere la cima. Da qui possiamo spaziare con lo sguardo su tutto il golfo di Arbatax verso il mare e fino alle cime del Gennargentu verso l’interno.
Partenza per Portu Pedrosu/Cuau. Gran parte del percorso di questa tappa si svolge lungo il bordo della falesia di Capo Monte Santo, promontorio che separa il Golfo di Arbatax dal Golfo di Orosei. Seguendo la falesia, alcuni suggestivi passaggi con scale di ginepro attrezzate dai pastori, le scale e fustes, ci permettono la discesa dentro il canalone di Bacu Tenadili, da cui risaliamo nel versante opposto grazie ad una breve arrampicata di III° grado, da dove si potrà ammirare la colonia più grande d’Europa del Falco della regina.
Partenza per Su Tasaru. Passando dall’insenatura di Porto Cuau continuiamo fino a raggiungere Punta Salinas che sovrasta Cala Goloritzè da dove ammireremo l’imponenza della Guglia di Punta Caroddi. Poi scendiamo circondati da imponenti lecci e ginepri secolari immersi nella macchia mediterranea fino a raggiungere la scenografica spiaggia di Goloritzè. Risaliamo il canalone di Boladina e due brevi arrampicate di III° e IV° ci permetteranno di superare la parete e proseguire per la località Su Tasaru.
Partenza per Bacu Su Padente. Questa è la tappa più impegnativa di tutto il trekking, per il fondo del sentiero sconnesso e per diversi passaggi delicati e alpinistici, tra cui 5 calate in corda da 15 metri; 23 metri; 15 metri; 15 metri; 15 metri. Ma è forse anche la tappa più bella perché raggiungiamo punti altrimenti inaccessibili.
Anche questa tappa, pur essendo meno faticosa rispetto alla precedente, ci riserva scenari indimenticabili e difficoltà alpinistiche; lungo il percorso affronteremo: 4 calate in corda da 25 metri; 45 metri; 35 metri; 25 metri, due arrampicate di III° e IV° grado e un piccolo traverso. Dopo un meritato bagno a Cala Sisine ci aspettano ancora poco più di un paio di chilometri nell’entroterra per raggiungere la strada sterrata che ci riporterà al Rifugio, dove pernotteremo.