ACONCAGUA 6.962 m Viaggio di gruppo • Trekking • Sud America
Una spedizione di gruppo per scalare il Cerro Aconcagua, la cumbre più alta del continente americano, isolata nel cielo andino a 6.959 metri di altezza. Un'impresa avventurosa che ti porterà a conquistare le vette più alte dell'Argentina e del Sud America.
Le ascensioni in vetta e le spedizioni alpinistiche, a differenza di ogni altro Trekking, si propongono una meta ben precisa: il raggiungimento di una cima, che diviene quindi lo scopo principale del viaggio. Si tratta quindi di trekking molto più impegnativi, che spesso prevedono salite e superamenti di passi innevati oltre i 6.000 metri o di cordate autosufficienti d’alta quota, in regioni remote ed in gran parte disabitate. Per chi partecipa è indispensabile avere esperienze di salite in alta montagna ed essere molto ben allenato a conoscere le tecniche di alpinismo necessarie. Chi programma una salita dovrebbe sempre avere uno o più compagni di cordata con i quali ha condiviso esperienze e affrontato difficoltà . Insieme essi rappresentano una piccola comunità autosufficiente che può facilmente convivere e condividere l'esperienza della salita con altri gruppi di alpinisti ugualmente omogenei e autosufficienti.
Lorenzo SERAFINI - lorenzoserafini@yahoo.com
Daniela FORONI - Tel. 3282180013
Argentina: non occorre il visto. È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese.
Stati Uniti: Nel caso in cui il piano voli preveda lo scalo in USA è necessario fare l'ESTA clicca qui
Argentina: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. È consigliata profilassi antimalarica.
Il Cerro Aconcagua, la più alta 'cumbre' del continente americano (m. 6.959) svetta isolato nel cielo andino: interamente situato nella Repubblica Argentina a pochi chilometri dal confine cileno è una tradizionale meta dell’alpinismo internazionale. Di origine vulcanica è una colossale montagna di rocce sedimentarie, immensi ghiaioni e vasti ghiacciai: il limite delle nevi oscilla attorno ai 4.800 metri e dalle sue falde si origina il fiume omonimo che dopo circa 260 km sfocia nell’Oceano Pacifico. Dal 1983 l’area che circonda la montagna è stata dichiarata protetta in regime di riserva naturale nell’ambito del 'Parque Provincial Aconcagua' della Provincia di Mendoza. Il 14 gennaio 1897 la spedizione capitana da E. Fitzgerald dopo vari tentativi raggiunge per la prima volta la vetta con M. Zurbriggen, imitato un mese più tardi nel corso della stessa spedizione dall’italiano N. Lanti. Ad eccezione della parete sud la montagna non presenta difficoltà tecniche particolari: le insidie maggiori derivano dalle repentine variazioni atmosferiche con temperature spesso polari e forti venti. L’inizio della primavera australe è il periodo che offre le maggiori garanzie di stabilità del tempo: oltre ad una buona condizione fisica è indispensabile un’ottima attrezzatura contro il freddo ed il vento. La via di salita, anche in funzione delle condizioni ambientali che troveremo, potrà essere la «via Normale» che raggiunge la cima nord lungo il versante nord ovest della montagna oppure la cosiddetta 'via dei Polacchi', aperta nel 1934 dalla spedizione polacca capitana da W. Ostrowski, che raggiunge la cima nord lungo la cresta est, interamente in ambiente glaciale e con una più lunga marcia avvicinamento al campo base.
In volo dall’Italia a Buenos Aires e quindi sempre in volo a Mendoza per il disbrigo delle formalità relative ai permessi, il reclutamento di muli ed arrieros per il trasporto dei bagagli al campo base, l’eventuale nolo di attrezzatura e l’acquisto di viveri.
Da Mendoza in auto, risalendo la vallata disabitata attraverso la strada che unisce il Cile all’Argentina, raggiungeremo la località Puente del Inca (m 2.730), punto di partenza per Plaza de Mulas campo base per la salita lungo la 'via Normale' oppure Punta de Vacas (m 2.800), poco prima, punto di partenza per Plaza Argentina campo base per la salita lungo la 'via dei Polacchi': in entrambi i casi la distanza fra le suddette località ed il campo base – rispettivamente di km 40 e km 60 – in ambiente selvaggio e magicamente desolato, verrà coperta con l’ausilio dei muli per il trasporto dei bagagli. Via Normale. Dopo il necessario acclimatamento a Plaza de Mulas (m 4.200), con la possibilità di salire il Cerro Cuerno (m 5.462), sarà necessario allestire due campi alti per raggiungere la cima nord (m 6.959): campo 1 (m 5.400) Nido de Condores e campo 2 (m 6.100) Plantamura. Da qui, condizioni metereologiche permettendo, è possibile effettuare in giornata la salita alla vetta per il 'Gran Traverso' e la famosa «Canaletta» finale, largo canale di sassi e neve 40-45 gradi. Via dei Polacchi.Acclimatamento a Plaza Argentina (m 4.100) e tre campi alti prima di raggiungere la cima nord: campo 1 (m 5.200) Portezuelo Ameghino, campo 2 (m 5.850) alla base del Polish Glacier e campo 3 (m 6.400) Petra Bandera. Peraltro dalla base del Polish Glacier esiste la possibilità di una traversata per ricongiungersi alla via normale di salita all’altezza dei bivacchi Plantamura, Libertad e Berlin, cioè la tradizionale base per l’attacco finale alla vetta lungo la via normale.
La nostra splendida avventura nell’area del Cerro Aconcagua potrà concludersi con una variante, lungo la discesa a Puente del Inca, nei pressi di Plaza Francia (m 4.100), campo base della parete sud e privilegiato punto di osservazione sulla maestosità verticale dei 3.000 metri di una delle più difficili pareti del mondo. Quindi il rientro in auto a Mendoza e via Buenos Aires in volo per l’Italia.
Verranno presi accordi con i partecipanti per l’attrezzatura d’alta quota e i viveri da portare dall’Italia.