MONGOLIA ALTAI TREK Viaggio di gruppo • Trekking • Mongolia e Siberia
Via Russia, faremo 14 giorni di trek nei Grandi Altai della Mongolia, al confine con la Cina. Esploreremo paesaggi mozzafiato, tra vette imponenti e vallate remote. Incontreremo i nomadi kazaki e Tuvani, scoprendo le loro tradizioni e stili di vita. Attraverseremo territori selvaggi e incontaminati, vivendo un'avventura unica e immersiva in questa regione affascinante.
Claudia ODIARD - Tel. 3494251141
Paolo CIVERA - 0342 210984 civerapaolo@libero.it
Provvediamo a prendere il visto per la Russia (doppio ingresso, compreso nella quota). Inviate con la scheda di prenotazione il passaporto in perfette condizioni con una validità residua di almeno 6 mesi dal giorno di rientro in Italia, 6 foto tessera (è obbligatorio leggere queste istruzioni “CLICCA QUI”, in quanto l’ambasciata è molto rigida sui requisiti richiesti. In mancanza di queste caratteristiche rifiuterà ogni richiesta di visto).
Tutta la documentazione ci dovrà pervenire almeno 20 giorni lavorativi prima della partenza; oltre tale limite sarà dovuto un supplemento da 80 a 140 euro a scalare fino a 3 giorni prima della partenza.
L'ambasciata russa prevede che, per l'assicurazione dei partecipanti sopra i 62 anni ci sarà una maggiorazione di 15 euro, sopra i 65 anni una maggiorazione di 30 euro e sopra i 75 anni una maggiorazione di 60 euro.
Mongolia: da Gennaio 2023 a Dicembre 2025 per tutti i viaggi turistici inferiori a 30 giorni, i cittadini italiani, insieme a quelli di altri 33 paesi, sono esentati dall’ottenimento del visto.
Raggiunta la parte nord/occidentale della Mongolia via terra dalla Russia, siamo nella remota provincia del Bayan-Olgyi, il nostro trek di 14 giorni si svolgerà principalmente nel parco nazionale dell'Altai Tavan Bogd. In quest'area ci sono i veri e unici Grandi Altai della Mongolia, le vette più alte di questa nazione; la catena montuosa del Tavan Bogd (significa cinque santi e/o vette sacre) si erge al confine tra Mongolia, Russia e Cina; il Khuiten (cima fredda) 4.374 m è la cima più alta di tutta la Mongolia, le altre quattro vette sacre oltre al Khuiten sono Naran (sole), Olgyi(terra), Burged (aquila) e Nairamdal (amicizia) con attorno lo spettacolare ghiacciaio del Potatina lungo 12 km. Per tre giorni del nostro trek saremo in quest'area con la possibilità di salire in vetta al Malchin a 4.025 m.
Ci sembrerà di non essere in Mongolia, ma forse sull'Himalaya. A questa latitudine le vette sono sempre innevate, proseguendo si arriverà agli incantevoli laghi di Khoton e Dayan con dietro un'altra barriera di cime innevate il Ikh Turgen Uul al confine con la Cina, in quest'area di nomadismo vivono i gruppi etnici dei tuvani e kazaki (musulmani) molto ospitali. Diversi kazaki vengono definiti eaglemen (uomini aquila) in quanto ancora oggi praticano la caccia con l'aquila.
Durante il trekking a parte i 3 giorni che saremo nell'area del Potatina Glacier dove tutti i nostri bagagli saranno trasportati dai cammelli, nei restanti 11 giorni avremo il supporto di mezzi motorizzati per il trasporto dei bagagli e l'occorrente per il trek, data la vasta estensione della zona certi tratti giornalieri saranno percorsi con i mezzi per raggiungere le aree più interessanti da percorrere a piedi, per questo lo definiamo facile ma chi ha gambe e fiato ogni giorno alle 6 ore previste di cammino, dato che le giornate in estate sono lunghe può aggiungere altro trek.
Programma di massima (suscettibile di variazioni)
In volo dall'Italia via Mosca poi volo interno su Barnaul, qui ci attende lo staff russo caricati i bagagli sul bus partiamo subito per Biysk e Gorno Altaisk siamo nella regione degli Altai Sayan della Russia, notte a Aktash, il giorno seguente dopo 2 ore siamo a Kosh-Agash qui ci attende il nostro corrispondente kazako della Mongolia che ci preleva in un'ora siamo a Ulaan Baishint la frontiera fra Russia e Mongolia. Entrati finalmente in Mongolia nello spettacolare scenario dei Grandi Altai mongoli ci dirigiamo a Alkham, qui troviamo già montata la grande yurta con la sua calda stufa dove ogni sera ceneremo, prima notte in tenda.
L'indomani inizia subito il nostro trek fra i primi accampamenti di yurte lungo il sentiero che ci conduce a Khukh davaa poi in direzione di Tsagaan Salaa dove troveremo alcuni petroglifici, poi un breve tratto in auto per giungere all'accampamento di yurte presso il controllo di polizia di Eki Asha, qui faremo campo.
Alla mattina caricati tutti i bagagli sui cammelli a piedi ci dirigiamo in direzione del Potatina Glacier, subito all'orizzonte lo spettacolare scenario delle vette più alte della Mongolia, in 5 ore circa (chi vuole può salire con un cavallo) siamo ai Prati del Malchin a 3.200 m., luogo magico, il giorno seguente chi se la sente può salire in vetta al Malchin (4.025 m) e godere di una spettacolare veduta, andata e ritorno circa 7 ore.
Il quarto giorno dai Prati del Malchin ci incamminiamo costeggiando sempre il Potatina Glacier per poi scendere a Tsagaan gol river, dove troviamo le yurte dei tuvani, che visiteremo e sulla riva opposta del fiume Tsagaan (fiume bianco) per il campo ritroviamo la nostra comoda yurta e i mezzi. Siamo nell'area dei tuvani e per due giorni il nostro trek sarà lungo il fiume Tsagaan con attorno il promontorio del Shiveet Khairkhan con le sue particolari striature per giungere al Hag lake.
Il settimo giorno di trek lungo continui aridi scenari ci porterà ad arrivare a Mogoit luogo misterioso col suo antico cimitero, faremo campo lungo un torrente che ci permette anche un bagno.
Entriamo nell'area dei laghi il primo sarà il Khoton, qui merita la sosta di un giorno in quanto lungo le sue sponde troveremo diverse yurte di kazaki molto ospitali che ci inviteranno ad entrare dentro per offrirci latte, yogurt, formaggi e altro con l'invito a sederci e cercare di scambiare qualche parola e spiegarci che la parola kazako significa uomo libero, mentre fuori gli uomini stanno sfalciando l'erba nei prati; vicino al lago Khoton visiteremo i petroglifici di Biluut.
Il decimo giorno di trek lasciamo il lago Khoton lungo il nostro cammino su dolci pendii sempre accampamenti di yurte e troviamo i balbal stele di sasso che raffigurano antichi guerrieri risalenti al periodo turco, il campo serale sarà lungo le rive del fiume per un rilassante bagno a Ydoig, dopo cena saremo invitati a visitare l'insediamento locale fatto di case di legno, il giorno seguente dopo aver camminato lungo dolci vallate con yurte arriviamo al Dayan Lake, luogo molto rilassante con uccelli acquatici.
Dodicesimo giorno il trek sarà in un'area più arida e rocciosa incontreremo sempre nomadi al pascolo e campo sulle rive del Khar Nuur (lago nero) a 2.515 m, quando giunge il tramonto l'acqua del lago si tinge di nero; tredicesimo giorno di cammino attraverseremo la spettacolare valle di Khargant con tante yurte qui in qualche yurta troveremo pure le famose aquile che servono per la caccia, questi animali fanno parte della famiglia, curate e riverite, poi incontreremo pitture rupestri, saliti in auto ci dirigiamo in un'altra stupenda vallata circondata dai monti innevati del Tsengel anche qui stazionano in estate nomadi kazaki alcuni di essi eaglemen, alla sera saremo loro ospiti nelle yurte, il luogo meriterebbe una sosta di un giorno.
Quattordicesimo e ultimo giorno di trek dalla valle del Tsengel dove circolano continue mandrie di capre, cavalli, bovini, iniziano il nostro cammino con visita alle yurte sparse nell'area, saliamo al passo per un'ultima vista sulla valle poi ripida discesa e per il lunch troviamo i nostri mezzi.
Il trek è concluso, raggiungiamo l'area di Sagsai sulle rive del fiume facciamo campo e poi con i mezzi andiamo a circa una decina di km a vedere altri balbal. Il giorno seguente in auto visitiamo il villaggio di Sagsai lungo la via che conduce a Ulgyi, nel pomeriggio siamo a Ulgyi il centro più importante della regione (ogni anno a Ulgyi -11/12 luglio si tiene il Kazak Naadam-), visita della cittadina e dell'interessante museo locale, notte presso le yurte attrezzate (doccia calda) del nostro corrispondente, in serata festa di commiato con un concerto di danza e musica locale, pure noi saremo invitati a ballare e cantare.
Il giorno seguente di prima mattina si parte verso il confine che dista circa 130 km a Ulaan Baishint ancora con le vetture mongole proseguiamo fino a Kosh-Agash qui già in territorio russo, salutiamo definitivamente la staff kazako/mongolo che ci ha seguito, ritroviamo il bus e autista russo dopo un'ora siamo a Aktash il tempo di deviare per 3 km e vedere lo spettacolare scenario di roccia rossa del Krasnyye Vorota, breve passeggiata, nuovamente lungo la strada fatta all'andata sosta a Maly Yaloman in questa dolce vallata il suo microclima permette la coltivazione di ciliege e mele, dopo il passo la notte sarà a Onguday.
Il giorno seguente giunti a Ust Sema deviamo a destra per immetterci nella Katun valley, la strada segue lungo il fiume Katun sosta e visita del caratteristico villaggio di Anos poi siamo a Chemal dove trascorreremo la notte, a Chemal merita di essere visto il monastero di Patmos in una spettacolare posizione dove vivono circa 50 monache poi visita e passeggiata al Canyon Varota Sartikpayev, nel tardo pomeriggio si parte per Barnaul, notte in hotel e la mattina seguente volo via Mosca e rientro in Italia.