K2 QOGIR FENG Viaggio di gruppo • Trekking • Cina e Dintorni
La salita al Campo Base del K2 dal remoto versante cinese del Karakorum nello Xinjiang rivela scenari straordinari. Lungo lo spettacolare spigolo nord del K2, si snoda un percorso avventuroso tra valli isolate e ghiacciai imponenti. Gli escursionisti attraversano paesaggi selvaggi e incontaminati, affrontando sfide uniche che offrono una vista mozzafiato sulle vette circostanti.
Cina: Per i cittadini italiani, il governo cinese ha introdotto l’esenzione del visto per soggiorni di massimo 30 giorni fino a Dicembre 2025. Non è al momento necessario il visto cinese per i nostri viaggi.
Cina: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Consigliata profilassi antimalarica.
Torniamo a proporre dopo alcuni anni questo avventuroso trekking in una delle aree più sconosciute e meno frequentate della terra e solo recentemente aperta agli stranieri. La sola gente che frequenta questa regione sono piccoli gruppi di pastori Kirghisi con cui verremo in contatto presso i loro insediamenti di yurte. Il primo occidentale ad esplorare la zona fu Sir Francis Younghusband che nel corso della sua epica impresa nel 1887, vide per la prima volta l'impressionante spigolo nord del K2, salendo per il vecchio passo del Muztagh. L'area fu poi esplorata e dettagliatamente cartografata da Eric Shipton nel 1937 ma poi chiusa agli stranieri fino al 1983. Lo spigolo nord del K2, ben 4000 m di roccia e ghiaccio che punta ripido fino alla vetta, fu fotografato per la prima volta nel lontano 1929 dal nostro A. Desio nel corso di una spedizione italiana e fu salito da una equipe giapponese solo nel 1982. Noi ci saremo proprio sotto, salendo al campo avanzato a 5000 m, circa 15 km dal ns Campo Base inferiore (3800m). Migliaia di trekkers ed alpinisti hanno ormai visto i meravigliosi 8000 dal lato pakistano, lungo l'ormai affollatissimo (e diciamo pure inquinato) ghiacciaio del Baltoro, noi saremo invece tra quei pochissimi privilegiati che si avventureranno in questo trek per ammirare il K2, il Broad Peak, i Gasherbrum ecc. da nord dove appaiono ancor più imponenti. Si tratta di una spedizione difficoltosa, impegnativa per l'isolamento, la logistica, il superamento di guadi e gole ecc. La fine dell'estate è il periodo più indicato in quanto che i corsi d'acqua, altrimenti difficilmente superabili in luglio/agosto, hanno una portata più bassa, ma ci avvarremo se necessario dei nostri cammelli che trasporteranno tutti i nostri materiali per 15 gg di completa autonomia. Ma veniamo in sintesi al ns programma:
In volo dall'Italia a Bishkek capitale del Kirghizstan, da dove in un paio di giorni attraverso praterie tra gli imponenti massicci della catena del Tian Shan, raggiungeremo la mitica Kashgar, centro carovaniero di primaria importanza lungo l'antica Via della Seta. Un paio di giorni per visitarne i monumenti e ciò che resta della città vecchia il famoso Mercato crocevia di etnie, e per organizzare la nostra spedizione.
Ci vorranno altri 2 giorni di auto e camion lungo la strada diretta al grande deserto del Taklamakan, transitando per Yenghisar, Yarkand (Shake), Karghalik (Yecheng), Mazar. Da quì una pista ci porterà lungo il fiume Yarkand, poco più avanti a Ilik dove saranno ad attenderci i cammelli della ns carovana su cui caricheremo viveri e materiali. Da qui inizieremo il cammino di 6 gg, risalendo le valli, del Surukwat e del Shakasgam superando alcuni guadi e percorrendo spettacolari gole. Affacciati dal passo Aghil (4870 m) ammireremo lo spettacolo delle vette del Karakorum e del Kun Lun in tutta la loro maestosità. Dal letto dello Shakasgam, risalita una valle laterale, raggiungeremo il Campo Base (3800m) del Qogir Feng (K2) dove piazzeremo il ns campo (loc. Sunghet Jangal). Quì sosteremo 4 o 5 gg dove, oltre che riposare, ci sarà la possibilità di effettuare escursioni più o meno lunghe, ma non mancheremo certo quella difficile al Campo Avanzato sotto al K2 risalendone l'omonimo ghiacciaio per godere di visioni uniche ed indimenticabili. Percorreremo a ritroso il ns cammino per rientrare a Kashgar, soffermandoci lungo il tragitto per una visita delle oasi ai margini del deserto. Ci aspetta ora qualche giorno (facoltativo) al cospetto dei giganteschi massicci del Muztag Ata (7546m) e Kongur (7719m) che raggiungeremo in auto fino allo splendido lago Kara Kul (3600m) pernottando nelle yurte dei nomadi. Potremmo fare, se ne avremo ancora tempo e voglia, qualche escursione nei dintorni o qualcosa di più lungo e impegnativo come ad esempio al Janburak glacier o addirittura al Muztag Ata B.C. (4450m). Dipenderà dal tempo a nostra disposizione e dalla stagione (in autunno la zona è già troppo fredda). Rientrati a Kashgar, gli ultimi acquisti di artigianato e poi di nuovo a Bishkek, da dove sicuramente stanchi ma emozionalmente appagati, rientreremo in volo in Italia.
NOTA: Nel caso di voli via Urumqi il programma subirà qualche modifica nella prima e nell' ultima parte.