NEPAL KAILASH TREK Viaggio di gruppo • Trekking • India, Nepal e Dintorni
Esploriamo la catena himalayana fino a una frontiera remota, attraversando il Monte Kailash, montagna sacra del Tibet, e i laghi di Manasarovar. Scopriamo il Nepal occidentale, ancora poco conosciuto, in un viaggio avventuroso tra paesaggi epici e culture millenarie. Opzionalmente, estendiamo il nostro percorso fino a Lhasa, per immergerci nella spiritualitĂ e nella storia tibetana.
Nicola GIANA - Tel. 3408958565
CINA: Per i cittadini italiani, il governo cinese ha introdotto l’esenzione del visto per soggiorni di massimo 15 giorni. E' possibile ottenere il visto tramite Viaggi nel Mondo inviando al momento della prenotazione una scansione a colori e completa di tutto il passaporto (dalla prima all’ultima pagina) e di una foto formato tessera alla mail: passaporti2@viaggiavventurenelmondo.it.
Ci occorre inoltre la scansione completa di eventuali altri passaporti scaduti ed ancora in tuo possesso.
Se il documento nuovo è stato rilasciato da meno di 6 mesi dovrai comunicarci la motivazione (es: è il primo documento, il vecchio passaporto è scaduto... ).
E’ necessario inviarci un contatto in caso di emergenza: nome cognome, numero telefonico e rapporto con il partecipante.
Per le iscrizioni pervenute sotto i 20 giorni dalla partenza il partecipante deve provvedere autonomamente alla richiesta di visto compilando il modulo on line su https://www.visaforchina.cn/globle/ e presentandosi personalmente presso China Visa Application Service Centre per apporre le impronte digitali.
Tutte le info le trovate “QUI”
Consigliata la profilassi antimalarica (clorochino-resistente) in zone extraurbane al di sotto dei 1500 m.
Il visto Nepal si prende in arrivo e si paga con la cassa comune. Il costo è di 30$ per soggiorni fino a 15 giorni e 50$ per soggiorni fino a 30 giorni. Completare il form di richiesta da presentare all’arrivo scaricandolo dal sito “nepaliport.immigration.gov.np” (visa pre-arrival).
Il visto può essere richiesto anche al Consolato del Nepal di Roma presso Viaggi Nel Mondo Srl, Largo Carlo Grigioni 7, 00152 Roma. Completare il form di richiesta visto dal sito “nepaliport.immigration.gov.np” (visa from nepalese mission) e inviare la ricevuta rilasciata con il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi dalla data di partenza, 1 foto tessera a colori ed il modulo compilato e firmato SCARICABILE QUI. Utilizzate un corriere espresso.
Il costo del visto in Consolato è di 30€ fino a 15 giorni e di 50€ fino a 30 giorni e verrà addebitato nel foglio notizie definitivo.
Portare 4 foto.
Per il Tibet è obbligatorio inviare una scansione delle due pagine con foto e dell’eventuale pagina del rinnovo del passaporto a passaporti_tibet@viaggiavventurenelmondo.it con 20 giorni di anticipo.
Raccomandata profilassi antimalarica (clorochino-resistente) e l’antitifica, se si visita il Terai.
Si apre una nuova frontiera sul confine tra Nepal occidentale e Tibet. Potremo percorrere a piedi la mulattiera che da Simikot porta in Tibet lungo la valle di Humla solcata dal fiume Karnali (conosciuto anche come Purang River o Mabjha Khabad, il fiume che esce dalla bocca del pavone), fino a raggiungere i mitici laghi di Manasarovar e Raksha ed il monte Kailash, sacro alle religioni induista, buddista, bön e jainisti, chesi innalza aldilà dell’Himalaya sul pianoro tibetano ed è considerato il «centro del mondo» da milioni di fedeli. Per i Buddisti, ogni giro compiuto a piedi attorno alla montagna è un momento di avvicinamento al Nirvana. Alcuni affrontano i cinquanta chilometri del kora (il periplo della montagna) in una sola giornata, altri impiegano anche due settimane procedendo con una infinita serie di genuflessioni.
In volo dall’Italia a Kathmandu e volo per Nepalganji e Simikot (2.900 m), capoluogo del distretto di Humla. Ci aspettano cinque giorni di cammino fra valli alpine. Scendiamo sul fondovalle a 2.400 m ed iniziamo una lenta risalita fra villaggi abitati da genti Chhetri e Takuri. La pista, in saliscendi, attraversa i villaggi di Kermi, Yalbang con i loro tempietti induisti e lamaisti per poi alzarsi verso Muchu, Mota Gompa e Yari con case tibetane e abitanti bothia (termine indiano per indicare i Tibetani). Lungo il tratturo incontreremo migliaia di capre cariche di sacchetti di riso e salgemma, queste carovane testimoniano che questo sentiero è un millenario tragitto commerciale. E con loro pastori e mercanti, sciamani e pellegrini. Ormai acclimatati, superiamo il Nara la (4.600 m) ed entriamo nella regione di Ngari (Ali) (Tibet occidentale) alla frontiera fra Hilsa e Sher. Visitiamo il gompa di Kojarnath, dell’ordine Sakia, e in jeep o camion per Taklakot, antico bazar, L’ambiente è differente ed è quello arido dell’altopiano.
Dopo il lindo villaggio di Toyo valichiamo il Gurla la (a fianco del Gurla Mandatha e ci affacciamo su una delle pianure più sacre della terra, solcata dai meandri del fiume Sutlej. Il monte Kailash (6.614 m) si staglia solitario innanzi a noi. Sarà un momento emozionante. Migliaia di anni fa i primi sadhu indiani si affacciarono oltre l’Himalaya, la dimora delle nevi, e individuarono l'asse del mondo e il lingam di Shiva in questa piramide di diamante. La strada scende dolcemente nella piana costeggiando il lago Rakshah, il lago dei demoni, e raggiungiamo i monasteri di Gossul Gompa e Chiuarroccati sulla riva rocciosa del sacro Manasarovar (4.274 m). Pellegrini indi e fedeli tibetani compiono il periplo del lago e si immergono nelle acque presso i cosiddetti «cancelli». Disposto sul margine settentrionale della piana di Bharka, il villaggio di Darchen (grande bandiera di preghiera) (4.620 m) è il punto da cui inizia il pellegrinaggio attorno al Kailas: una dozzina di case ed una tendopoli. Lo sguardo spazia per più di duecento chilometri, oltre la piana che abbiamo percorso, verso l’imponente Gurla Mandata (7.117 m) che si staglia isolato sull’orizzonte meridionale. Alle sue spalle fanno capolinole cime nepalesi del Saipal (7.031 m), dell’Api e quelle del Garwal Himal in India con il Nanda Devi, il Trisul, è un orizzonte infinito costellato di vette.
Da tutta l’immensa regione di Ngari (ilTibet occidentale), ma anche dal Tibet centrale e dal Kam, centinaia di pellegrini sono venuti per intraprendere il kora (periplo della montagna): indossano cappelli dalle più strane fogge; sopra la chuba, la grande palandrana scura, portano fasce coloratissime. I più poveri si difendono dal freddo con abiti tagliati nella pelle di yak, le donne che giungono dal nord indossano mantelli rossi e neri. Con la nostra carovana di yak e cavalli, li seguiremo affrontando il cammino in tre giornate ed incontrando i pellegrini Bön che compiono il kora in senso inverso al nostro. Le tappe di questo percorso esoterico si snocciolano come il rosario fra le mani dei fedeli: i quattro chhatsal ghang (luoghi di genuflessione), il sacro palo o tharboche, le quattro impronte di Buddha (tib, shapje dragdog), il Chorten Kanggni (lett.: chorten d’ingresso del kora), i luoghi legati alla leggenda di Gesar di Ling, il lago Gaurikhund (tib. Tuuje Chempo tshom; lago del grande e compassionevole Bodhisattva), ed i gompa di Chhökua 4.820 m, Driraphug, Zutrulpugh. Il punto più elevato è il DolmaLa a 5.600 metri. Chi lo valica, ci ricorda Lama Govinda, entra in una nuova vita. Tornati a Darchen, una breve salita permette la visita dei monasteri di Gyengtak, Silung e la vista della imponente parete suddel Kailash.
Riprendiamo le nostre jeep e iniziamo il ritorno. Procediamo verso est e, valicato il Mayum la, entriamo nella ampia valle del Tsangpo (Brahamaputra) dove vagano i pastori Drokpa. Fra colline di 6.000 metri, pascoli, dune di sabbia, guadi e spazi sterminati incontreremo le loro tende nere e le mandrie di yak che punteggiano i pendii attorno agli accampamenti: un ambiente dove ogni montagna presenta i colori più vari. Raggiungiamo Saga e traghettiamo il Brahamaputra verso il lago Paicü Tsö sotto l’imponente bastionata dello Shisha Pangma (8.027m) e delle montagne più settentrionali del Langtang Himal raggiungendo lo spartiacque e scendendo attraverso la valle di Nyalam fino in Nepal e Kathmandu. Infine il volo di ritorno in Italia.