EVEREST KHANGSHUNG TREK Viaggio di gruppo • Trekking • Cina e Dintorni
Un trek in Tibet sino al campo base della parete Est dell’Everest, il versante Kangshung
Cina: Per i cittadini italiani, il governo cinese ha introdotto l’esenzione del visto per soggiorni di massimo 30 giorni fino a Dicembre 2025. Non è al momento necessario il visto cinese per i nostri viaggi.
Cina: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Consigliata profilassi antimalarica.
Una guida in lingua inglese parlante tibetano per tutto il viaggio, tutto l’equipaggiamento da campo inclusa una tenda/pax, materasso, tenda cucina e tenda mensa. Non è richiesto il sacco a pelo.
Ingressi: inclusi al Potala, Jhokang, Sera, Drepung, Norbhulinka, Monasteri di Shalu, Thashillunpo, Sakya e Rongbuk.
10 notti in tenda fornita dall’organizzazione); 5 notti in hotel/guest house inclusi nel pacchetto servizi su base full board
Il viaggio
Prevede di raggiungere Lhasa in volo e, dopo alcune visite ai principali monasteri del Tibet volte anche a favorire l’acclimatamento, di partire in jeep verso ovest. Passeremo dal lago di Yamdrok Tso diretti a Gyantse, Shigatse e Sakya, di cui visiteremo i monasteri lamaisti. Oltre Sakya utilizzeremo le tende fino al termine del trek a Rongbuk, per un totale di 10 notti consecutive. il sentiero di rientro dal campo base di Kangshung, sotto alla parete est dell’Everest, segue un tragitto diverso rispetto all’andata, rendendo il percorso vario e interessante. Completata la traversata arriveremo a Rongbuk, sul versante nord dell’Everest, per poi dirigerci a Shigatse. Lungo il tragitto verso Lhasa potremo visitare Menri per rientrare infine nel capoluogo tibetano in tempo per il volo di ritorno a Chengdu.
Nota tecnica
La stagione scelta è ottimale e si prevede un clima secco; si deve però essere attrezzati molto bene per sopportare eventuali piogge e nevicate. Si ricorda che le temperature minime notturne possono arrivare a volte fino a -10°C.
L'attrezzatura per i campi è tutta fornita ad eccezione del sacco a pelo; si dispone di tende individuali e di una tenda comune. Seguono il gruppo un cuoco e assistenti per il montaggio dei campi. Durante il trekking il bagaglio personale viene trasportato con yak: i partecipanti devono caricarsi solo quanto serve per la giornata.
Le valli tibetane di Kartha e di Karma sono tra le più belle in assoluto al mondo, con pascoli e laghi d’alta quota dove vivono gli yak e zone coperte di foreste nelle parti più basse. Sono valli che portano ai piedi di tre colossi himalayani: l’Everest, il Lhotse e il Makalu, lungo sentieri che vengono poco percorsi da visitatori con panorami incredibili, che tutti gli appassionati di montagna anelano vedere. Difficile dire quale sia il trekking più bello al mondo; ma questo è sicuramente in lizza!
Italia – Chengdu/Pechino
Partenza in volo dall’Italia diretti in Cina
Chengdu - Lhasa
Arrivo a Chengdu, da dove ci si imbarca per Lhasa. A Gonggar, l’aeroporto posto sulle rive dello Tsangpo, è in attesa dei partecipanti la guida tibetana; trasferimento in pulmino privato a Lhasa sistemazione nella città vecchia e poi ci si reca per una passeggiata al circuito sacro del Barkor che lo circonda, animato da un vivace mercato e frequentato dai pellegrini, alcuni dei quali eseguono l’intera circuambulazione con le prostrazioni. Ci si muove a piedi, con calma, per favorire l’acclimatazione.
Lhasa e dintorni
Giornata dedicata alla visita di Lhasa, ci si reca al Potala e al palazzo estivo, il Norbulingka. Si dedica il pomeriggio alle visite della città vecchia che è fortunatamente ancora abitata in prevalenza da tibetani, iniziando del magnifico complesso del Jokhang e passeggiando dal Barkor, il circuito sacro che la circonda, fino al convento di Ani Tshamkhung e al tempio di Ramoce, che fu fondato nel medesimo periodo del Jokhang e ospitò la sede del collegio tantrico del Gyuto, toccando anche altri siti minori, cari al cuore dei tibetani.
Lhasa - Gyantse - Shigatse
Valicato il passo di Gampa (4794 mt) si lascia la valle dello Tsangpo e lo sguardo spazia sul lago turchese di Yamdrok, incastonato tra magnifiche vette, una delle perle naturali del Tibet. Se ne seguono le rive fino a Nakartse e da qui verso ovest si supera un altro passo, il Khari (5045 mt, su cui si affacciano poderosi ghiacciai. Gyantse è una delle città del Tibet meglio preservate; l’enclave monastica prima delle distruzioni perpetrate includeva 16 collegi appartenenti a diverse scuole. Fortunatamente il tempio principale, lo Tsuklakhang (XV sec.) e la costruzione più preziosa, l’inestimabile stupa di Kumbum, sono rimasti intatti. La visita al castello di Gyantse, solitamente si fa in serata, e regala un’ottima panoramica sul complesso, sulla cittadina e le valli circostanti. Da Gyantse ci si sposta a Shigatse, seconda città del Tibet, dove ci fermeremo per la notte.
Shigatse - Sakya
Al mattino visitiamo il complesso monastico del Tashilhumpo, ottimamente preservato e ricco di inestimabili tesori. Fondato dal primo Dalai Lama nel 1447 ed è stato la sede storica del Panchen Lama. Si prosegue oltre Shigatse seguendo la strada che conduce verso il Nepal deviando ad un certo punto in direzione sud per raggiungere Sakya, che dista da Shigatse circa 150 km, dove si alloggia in un semplice hotel.
Sakya – Campo di Chudang Xang
Dopo la visita del poderoso monastero di Sakya si parte verso sud valicando i passi di Gyatso (5220 m) e di Pang (5000 m) giungendo al villaggio di Chudang, a circa 3700 mt di quota, dove si pone il primo campo. La tappa richiede circa 6 ore di guida.
Campo di Chudang Xang - Yulok
Inizia il percorso a piedi; questa prima tappa del trek risale la vallata ed è ora facilitata nella parte iniziale da una stradina percorribile con la jeep fino all’attacco del sentiero nei pressi del villaggio di Raphuk.
Yulok – Dhampu
Si risale la valle che si dirama verso sud portando a Dhampu, il secondo campo, a circa 4260 m.
Dhampu – Shaotso – Methok Sechen
Si prosegue risalendo la valle arrivando al lago di Shao; la vetta del Makalu si staglia oltre le cime che contornano il lago. Oltre, una ripida salita, che offre bei panorami sui laghi della vallata, porta al passo di Shao, 4890 m; la discesa verso il campo di Methok Sechen, 4600 m, attraversa le alte pasture degli yak, ornate anche su questo versante da diversi laghetti. Dal campo si ha un magnifico panorama dal Makalu fino all’Everest. La tappa è di circa 6 ore.
Methok Sechen – Zoksham – Tsonak – Thangsum
Si raggiunge il fondovalle con un ripido sentiero arrivando alla piana di Zoksham a circa 4000 m, al margine delle foreste che da qui coprono la valle di Karma verso sud est. Ci si inerpica per un tratto attraverso la foresta arrivando sulle creste della parte occidentale della valle, tra i rododendri, e proseguendo si arriva al lago di Tsonak. Una breve salita porta quindi al campo di Thangsum, 4400 m, con panorami stupendi sull’Everest e il Lhotse. La tappa del quarto giorno di trek è di circa 6 ore.
Thangsum - Pethang
Si trascorre la mattinata tranquilli, godendo della splendida posizione panoramica del luogo. Il sentiero per Pethang risale la vallata superando delle piccole coste con panoramiche molto belle in ogni direzione, sempre in vista della gloriosa parete di Kangshung ad est; prima della discesa verso il campo (circa 200 m) si ha un’ampia visuale che spazia fino ai ghiacciai che fluiscono dalla poderosa corona di montagne che culmina con l’Everest. Il campo è a circa 4300 m, la tappa di circa 3 ore. Per chi fosse interessato, nella vallata a nord del campo si trova un lago sacro dove secondo la tradizione tibetana meditò Guru Rimpoche; la salita richiede circa un’ora.
Pethang - Pethang Ringmo
Tappa di 3/4 ore che porta a Pethang Ringmo, ai piedi del Kangshung, la grandiosa parete orientale della vetta più alta del pianeta; il tratto iniziale ai bordi del ghiacciaio va transitato con attenzione per via della colossale frana che ha reso il terreno instabile. Il sesto campo è a 4870 m.
Pethang Ringmo
Giornata di esplorazioni di questa valle glaciale, tra i luoghi d’alta quota più belli in assoluto al mondo. Trek di 3 ore all’andata più altrettante al ritorno per arrivare al campo base sul ghiacciaio sotto alla parete est dell’Everest. Si tiene il campo fisso a Pethang Ringmo.
Pethang Ringmo – Tso Shurima
Si rientra a Pethang e, risalito il costone oltre il campo, si lascia il sentiero utilizzato all’arrivo entrando nella valle vallata a nord; il panorama si arricchisce con la vetta del Karthapuri, un bel monte glaciale di 6600 m. Si pone il campo nei pressi del lago di Shurima, 4900 m. Ottavo giorno di trek con tappa di circa 6 ore.
Tso Shurima – Langma La – Shomaling
Si sale al passo di Langma, che con i suoi 5250 m è il punto più alto del percorso; da qui si godono ancora una volta stupendi panorami su Everest e Lhotse. Si scende poi fino a Shomaling, 4170 m, transitando dal laghetto di Danyen. Nono giorno di trek.
Shomaling – Yulok – Rongbuk
Si segue la valle di Kartha dove si trovano alcuni tipici villaggi la cui agricoltura è basata sulla tsampa, il tenace orzo che cresce a queste altitudini. Si arriva in circa 2 ore al punto dove si trovano le jeep che sono in attesa dei partecipanti. Con i veicoli si torna verso Kartha e si prosegue fino a Rongbuk, il monastero posto a circa 5000 mt alle falde della parete nord dell’Everest, che dista circa 110 km. Pernottiamo in lodge nei pressi del campo base nord dell’Everest.
Rongbuk – Shigaste
Lasciata la valle dell’Everest si risale un valico a nord che supera i 5000 m, da dove col tempo limpido si gode di un’ultima grande visuale che spazia dal Makalu a est fino al Cho Oyu a ovest con l’Everest che troneggia al centro. Proseguendo, con una breve deviazione si arriva a Shegar dove si visitano le rovine di un affascinante Dzong che corona un intero monte con le mura che corrono ardite fino alla ripidissima vetta rocciosa, un luogo che i tibetani chiamavano la “Montagna di Cristallo”; nella parte più bassa il tempio principale è stato ricostruito e vi vivono dei monaci. Rientrati sulla strada principale si valica un altro passo, sempre sui 5000 metri, arrivando a Lhartse e da qui si ripercorre il tratto visto all’andata sino a Shigatse.
Shigatse – Lhasa Gonggar - Chengdu
Si lascia la città attraversando il fiume Tsangpo nei pressi di Emagang. Si continua risalendo l’altra sponda del grande fiume e lo si lascia verso nord imboccando al valle di Tobgyel. Ci si reca a Ensaka e all’eremo di Kharna Ri, tra i siti storici della scuola Bön. Si sale quindi a Menri, 4590 m, il più importante centro Bön del Tibet, distrutto dai cinesi e ora in parte ricostruito. Tornati sullo Tsangpo lo si attraversa e se ne risale il corso verso est fino alla confluenza col Kichu, quindi si segue questo fino a Lhasa per l’imbarco sul volo per Chengdu.
Chengdu - Italia
A Chengdu si fa tappa per la notte per imbarcarci il giorno seguente sul volo per l’Italia.