BASSO DOLPO TREK Viaggio di gruppo • Trekking • India, Nepal e Dintorni
Trekking nel Basso Dolpo, tra monasteri bön e buddisti, immersi tra le imponenti vette del Dhaulagiri e del Kanjiroba. Un'esperienza unica di scoperta culturale e naturale, attraversando paesaggi mozzafiato e antiche tradizioni spirituali. Un viaggio indimenticabile tra montagne maestose e patrimoni spirituali.
Nepal: è necessario il visto di entrata.
Seguire le indicazioni secondo due opzioni contenute nel link
Inviare al momento della prenotazione una scansione a colori del passaporto a: passaporti2@viaggiavventurenelmondo.it
Nepal: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Sono consigliate l’antitifica e profilassi antimalarica.
Tichurong (dri-chu-rong: valle dell’acqua profumata), Tarap e Phoksumdo formano il Basso Dolpo, terra di confine fra i Magar induisti del massiccio del Dhaulagiri ed i Tibetani buddisti e bön degli altopiani. Con una camminata ad anello vogliamo incontrare queste popolazioni che vivono a sud del Bö Yul, il paese nascosto, in valli dove la natura ha usato tutta la tavolozza dei colori dagli ocra dei sedimenti fossili al profondo blu del lago Phoksumdo, dai cristalli delle vette ai sempreverdi dei pini himalayani e dei ginepri.
Nei gompa incontreremo gli ultimi lama di una religione poco conosciuta: il Bön è un lamaismo cresciuto nel Tibet occidentale contemporaneamente al Vajrayana cioè il lamaismo affermatosi nel Tibet centrale ed orientale. I libri sacri sono segreti e si sussurra che i lama bön-po pratichino la magia nera. Nei templi conosceremo le raffigurazioni delle divinità Bön: il maestro Shenrab, Shendio bianca luce, il Puro 10.000 volte 100.000, la dea madre Satrik, il Dio Dart, Ganacakra e la Guida del cielo. Da Kathmandu in volo a Juphal (Dolpa Airport, 2.500 m). Scendiamo a Dunai (2.200 m), capitale amministrativa del Dolpo, iniziando il nostro percorso in senso antiorario secondo la tradizione bön. Nella valle incassata del fiume Bheri, ecco Tarakot (2.800 m), antica ca-pitale di questo piccolo regno annesso dai Gorka nel 1700. Il villaggio comprende vari insediamenti, disposti sulle terrazze che la pazienza degli uomini ha ricavato sul versante settentrionale della Catena del Dhaulagiri, il grande gigante di 8.000 metri che veglia su queste valli. Una breve visita dei templi sparsi nelle frazioni di Dzong (il forte), Ba, Tup e Drikung con il tempio di Darsa (centro di diffusione della dottrina), il maggior tempio del Tichurong, e proseguiamo per Sandul gompa (lett. Pacificatore della terra) con una deviazione ai gompa di Kane e di Pärle (Monastero della svastica nel bosco dei ginepri) . A Sandul il Bheri si forma con la confluenza fra il Barbung Khola ed il Tarap. Fra gigantesche conifere ci avviamo sulla via dei ponti passando numerose volte da una sponda all’altra del fiume. Il sentiero, molto accidentato, ci porta in tre giorni all’oasi di Tarap, in un fantastico ambiente fra gli ocra e gialli delle montagne e il verde smeraldo dei campi d’orzo.
Nella valletta laterale del torrente Charkolumba chu, visitiamo il villaggio di Dhoro, l’insediamento più ad est del gruppo di frazioni che formano Tarap: poche case ed un tempietto Nyingma-pa mentre sull’altra sponda del torrente sorge il monastero bön di Sh’ipchook. Raggiunto Dho (4.000 m), annunciato dai chorten-kani, uno Bön ed uno Nyingma-pa, saliamo sopra il villaggio al piccolo monastero Sakya (ora Nyingma-pa) che domina la valle principale. Un ponte all’altezza di Kakar Gompa ci si porta sulla destra orografica ed alla frazione di Modro e poi al Chamba Lhakhang, costruito negli anni ‘50 e dedicato a Maitreya, il Buddha del futuro. Più a monte le case di Kaite e il gompa di Kunbzang chosling (isola completamente buona della dottrina). Ma anche sulla sinistra del Tarap vi sono alcuni insediamenti: Kakar Gompa, Ciumag, Kagar e Tokkhyu [«Tok» (tog: superiore) e «Khyu» (corre o scorre)]. Ci portiamo in quota ai pascoli di Sharing Drong (4.200 m), proprietà del villaggio di Kagar, con il tempietto di Sharing Drong Ormai ben acclimatati proseguiamo per una valletta laterale verso la cresta del Num la Bhanyangche valicheremo al Numa la (5.150 m).
Lo sguardo spazia verso sud est, alla catena del Dhaulagiri con le sue vette di oltre settemila metri fino al Phuta Himal, sullo sfondo compaiono i colossi degli Annapurna. Scendiamo su un fondovalle erboso per poi affrontare il Baga La (5.070 m) che ci permette, in un paio di giorni da Tarap, di arrivare a Murwa. Di fronte a noi ecco il secondo gigante del nostro trekking: La catena del Kanjiroba con il Kanjeruwa che si riflette nel lago Phoko-sumdo, gemma incastonata fra pareti verticali. Sulle sue rive visitiamo il gompa di Ringmo (3.600 m) mentre un’altra deviazione ci permette di raggiungere il tempio bön di Pugmo. Scendiamo lungo il torrente Suli Gad incontrando i minuscoli villaggetti di Regi e Roha (2.800 m) e torniamo a Dunai quindi l’aeroporto Juphal. Un breve volo aereo ed eccoci nuovamente a Kathmandu e ci imbarchiamo per l’Italia.