NAAR E PHU TREK Viaggio di gruppo • Trekking • India, Nepal e Dintorni
Un viaggio trek nelle valli nascoste dei villaggi di Naar e Phu, ai confini con il Tibet. Un viaggio tra paesaggi mozzafiato, culture ancestrali e antiche tradizioni tibetane. Scopriamo monasteri remoti, attraversiamo passi montani e immergiamoci in un mondo lontano dal tempo. Un'avventura unica nelle terre segrete dell'Himalaya.
Marco VASTA - Tel. 3477001081
Alvaro VENZANO - Tel. 3292254754
Nepal: è necessario il visto di entrata.
Seguire le indicazioni secondo due opzioni contenute nel link
Inviare al momento della prenotazione una scansione a colori del passaporto a: passaporti2@viaggiavventurenelmondo.it
Nepal: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Sono consigliate l’antitifica e profilassi antimalarica.
Questo trek, percorso integralmente, risulta essere una cavalcata fantastica su uno dei percorsi più belli del Nepal. Nonostante la prossimità a itinerari molto noti e la facilità di approccio logistico, a cui si aggiunge un percorso impegnativio ma sicuramente alla portata di tutti, è ancora poco conosciuto e ancor meno frequentato.
La valle di Naar Phu, aperta da poco più di un decennio al trekking, si stacca lateralmente dal circuito dell’Annapurna verso Nord, sino al confine con il Tibet, conservando ancor ora un forte profumo di autenticità. Una gola incassata che si stacca dalla Marshyangdi poco dopo l’abitato di Chame, ormai raggiungibile con mezzi 4x4 in giornata da Kathmandu. In alto la valle si apre biforcandosi, sui due villaggi di Naar e Phu, da cui prende il nome, splendidamente isolati in un contesto di deserto di alta quota. La traversata dell’alto colle del Kangla La, esattamente di fronte alla catena dell’Annapurna, è un vero e proprio balcone sull’Himalaya, la ciliegina sulla torta di un trekking d’eccezione. Imboccata la stretta valle all’altezza di Koto ed attraversata una bella foresta di conifere, il cammino si inerpica bruscamente sino al villaggio di Meta dove vivono gli abitanti di Naar nei mesi invernali. Qui sono ancora presenti vestigia fortilizie storiche erette dai guerrieri Khampas provenienti dal Tibet orientale ed insediatesi in questo luogo all’indomani dell’invasione cinese del Tibet nel 1959. Man mano che si sale le valli si aprono ed il panorama si fa più vasto.
Attorno a noi l’incombente Kang Guru, il Juna Himal ed il Ratna Chuli e l’Himlung Himal a nord est e, di fronte a noi, l’Annapurna II. Siamo in un ambiente tipicamente tibetano, dove l’isolato villaggio di Phu arroccato su un promontorio roccioso, fu uno dei più importanti crocevia dei commerci himalayani. Invertito il nostro senso di marcia, deviamo il nostro tragitto ad ovest, inboccando la valle di Naar, animato villaggio preceduto da antichi chorten e muri mani. Affrontiamo il punto clou del viaggio, attraversando l’alto colle del Kangla La 5313m e la strapiombante discesa sulla Marshyangdi valley sino a Ngawal e da qui, tramite un sentiero balcone sino a Manang dove decideremo se proseguire sino a Jomoson toccando il Tilicho Lake o ritornare velocemente sui nostri passi rientrando a Kathmandu dallo stesso punto di partenza.
Alternativa ritorno via Tilicho Lake (4-5 giorni impegnativo)
Tempo e voglia permettendo, invece di rientrare dalla stessa via, è possibile compiere la traversata su Jomoson attraverso il poco frequentato Mekanto La, costeggiando le acque color turchese del Tilicho Lake, un gioiello di alta quota posizionato oltre i cinquemila metri che lascia stupefatti quando lo si incontra. Praticamente invisibile finchè non si giunge nelle sue prossimità in quanto incastonato tra il tilicho, la montagna omonima di oltre settemila metri che lo sovrasta e la Grand Barriere che prende il nome dai primi salitori francesi dell’annapurna che esplorarono queste zone negli anni cinquanta.