PAMIR ORIENTALE TREK Viaggio di gruppo • Trekking • Asia Centrale
Via Kyrgyzstan (Osh), nel Pamir orientale (Tajikistan), faremo trekking nelle sconosciute aree del lago Karakul e al confine con Afghanistan e Cina. Esploreremo paesaggi mozzafiato, con vette innevate e vallate remote. Incontreremo comunità locali e scopriremo la bellezza selvaggia e incontaminata di questa affascinante regione di alta montagna.
Massimo CASTELLUCCI Tel. 339-3397838
Kyrgyzstan: il visto si ottiene in arrivo. È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese.
Tajikistan: non occorre il visto. È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese, inviare al momento della prenotazione la scansione a colori del passaporto e di una foto-tessera a passaporti2@viaggiavventurenelmondo.it
Il GBAO permit (ingresso nel Pamir) verrà richiesto direttamente dalla Viaggi nel Mondo.
Kyrgyzstan: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
Tajikistan: non ci sono vaccinazioni obbligatorie
Il coordinatore Massimo Castellucci, nell'agosto 2015 ha realizzato il viaggio Pamir Bartang Trek, nel Pamir occidentale (grande viaggio) e su questa esperienza positiva ha chiesto informazioni per effettuare un nuovo trekking nel Pamir orientale.
Gentilmente il nostro nuovo corrispondente del Pamir (valle di Bartang) ha consigliato di rivolgersi direttamente ad una associazione di guide turistiche di Murghab (città capoluogo del Pamir orientale). Costoro sono figli di pastori, ancora oggi i loro padri in estate sono al pascolo nelle sperdute valli, pertanto conoscono molto bene il loro territorio. La prima osservazione fatta da loro: non è esatto ciò che riportano alcune guide (tra cui la Lonely Planet) affermando che il Pamir orientale è un elevato altopiano arido con montagne ondulate, scenari stupendi ma forse un po’ ripetitivi. Loro affermano che addentrandosi all'interno verso nord nella zona del lago Kara Kul e poi a sud lungo il confine afghano e quello cinese, lo scenario cambia in continuazione, esistono stupende e suggestive aree, con alte montagne e perenni ghiacciai e mutevoli valli, dove si possono incontrare in estate pastori e le loro famiglie. Sono principalmente di etnia kirghiza e alloggiano in variopinte yurte. Sono luoghi dove ancora il turista camminatore a piedi non si è mai addentrato. Questa associazione di guide di Murghab si è presentata meglio dicendo che operano turisticamente da oltre dieci anni, purtroppo fino ad ora nel Pamir orientale c'è solo un turismo di transito di soli 2 o 3 giorni, si arriva a Murghab lungo la highway M 41 per la notte poi altra notte a Kara Kul, mai nessuno si è addentrato al suo interno, dove l'ideale sarebbe visitarlo a piedi. Per offrire un adeguato servizio agli escursionisti alcune loro guide si sono recate in Nepal e in Europa per compiere dei stage formativi, nel 2015 e 2016, con la partecipazione di guide europee (franco/tedesche). Poi hanno percorso e mappato diversi itinerari a piedi nel Pamir orientale. Ora con molto entusiasmo si augurano l'arrivo dei primi camminatori.
Il viaggio dall'Italia in volo inizierà per Osh, la seconda città del Khirghyzstan che si trova nella valle di Fergana, qui ci attendono le nostre guide di Murghab, In auto imbocchiamo la M41 Pamir Highway, deviamo per Sary Moghul (3.240 m) per breve camminata di acclimatazione. Notte in homestay sotto lo spettacolare scenario contemplativo del Pik Lenin (7.134 m, Picco Avicenna) e siamo già nel Pamir orientale ma ancora in Khirghizstan.
Riprendiamo la Pamir Highway e percorriamo il suo tratto più spettacolare, giungiamo al confine con il Tagjikistan al passo Kyzl Art (4.282 m) la strada prosegue sulle sponde del lago Kara Kul (3.914 m). Nel pomeriggio camminata lungo le sue sponde con le acque salate e i suoi uccelli migratori che in estate stazionano sulle rive mentre in direzione nord-occidentale svetta sempre la maestosità del Pik Lenin ma siamo sull'altro suo versante. Il luogo alla sera è magico, notte in homestay proprio sulle sponde del lago.
Alla mattina altra camminata di qualche ora nei paraggi dove già troviamo yurte di pastori al pascolo con le mandrie, Nel pomeriggio via Pamir highway giungiamo a Murghab (3.500 m), capoluogo amministrativo e unico grosso centro abitato del Pamir orientale, qui vivono poco meno di diecimila abitanti, di etnia tagika e per l'altra metà kirghisa. È una cittadina un pò rozza e selvaggia che turisticamente non ha molto da offrire, la notte si dorme in homestay dai genitori di una nostra guida. Ogni anno a Murghab ad agosto per due giorni si tiene il At-Chabysh Horse Festival dove si sfidano a cavallo e con giochi di destrezza e altro i migliori cavallanti uomini e donne dell'intero Pamir orientale. Da Murghab è possibile già vedere in direzione sud-est la vetta cinese del Muztagh-Ata.
Il giorno successivo lasciamo Murghab in direzione nord-ovest, con i fuoristrada percorriamo solo 20 km all'interno e siamo nella spettacolare valle di Pshart, qui scendiamo e a piedi percorriamo e attraversiamo la valle, troviamo diversi accampamenti di yurte, Siamo circa sui 4.000 m, dopo 5/6 ore di camminata raggiungiamo l'altro versante dove sono piazzate le nostre tende. Forse sarà la prima notte in tenda o forse dentro una yurta dei pastori locali.
Il giorno seguente breve tratto coi fuoristrada per giungere nella valle di Arkhar, qui camminata di circa 5-6 ore verso alcuni piccoli laghi con mandrie al pascolo e relativi insediamenti estivi. Dalla valle Arkhar in fuoristrada ci trasferiamo a Bash Gumbaz, piccolo insediamento circondato da pareti rocciose, Nel pomeriggio si può salire verso il Bash Gumbaz peak a 4.815 m, dove si ammira un maestoso scenario (notte in yurta o homestay).
Il giorno successivo a piedi saliamo lungo il sentiero che porta al lago Zor Kul. Siamo sui 4.000 m, sulla sponda sud c'è il confine con l'Afghanistan, precisamente il corridoio del Wakhan. Il lago è situato in un'ambiente a dir poco sbalorditivo, a meridione la catena del Great Pamir, precisamente il la Catena del Wakhan mentre a sud ovest è ben visibile la bastionata dell'Hindu Kush in Pakistan, mentre a sud est vista sui monti del Karakorum sempre del Pakistan e a nord est è visibile il Muztagh-Ata in territorio cinese, che luogo!!! Quest'area, definita la terra di nessuno è zona franca. Oltre alle yurte kirghise vengono a pascolare e commerciare i pastori wakhi afghani con i loro yak: hanno percorso alcuni impervi sentieri che oltrepassano il confine e in 2 o 3 giorni di cammino con passi oltre i 5.000 m collegano il Zur kul con l'area del Lago Chakmaptin situato al centro del corridoio del Wakhan afghano dove vivono permanentemente e isolati dal resto del mondo i wakhi afghani. Notte in tenda al lago Zur kul.
La mattina seguente a piedi in questo scenario mozzafiato verso est raggiungiamo alcuni piccoli laghi dove pascolano mandrie. Anche qui la gente è molto ospitale e ci inviterà ad entrare dentro le yurte per assaggiare i loro prodotti, latticini e carne secca affumicata, Certo saranno molto incuriositi perché di turisti ne vedono pochi, quest'area è chiamata Kara Jylga, notte in tenda, poi altro giorno di cammino vicino al confine del corridoio del Wakhan per giungere a Jart Gumba (4.000 m.) circa 6 ore di continuo saliscendi, notte in tenda. A Jart Gumba arriva una stretta e isolata strada.
Il giorno dopo saliamo sulle jeep per arrivare al lago Dunguldok (4.100 m), siamo nel punto estremo sud/est del Pamir orientale nel raggio di soli 10 km ci sono ben quattro stati: Tagijkistan, Afghanistan (col suo lembo più stretto del corridoio del Wakhan, Pakistan (con le montagne dell'Hindu Kush) e la Cina (col versante nord ovest del Karakorum), scenario incredibile, in questo belvedere i pastori locali hanno delle yurte dove si può dormire.
La mattina trekking verso il confine cinese sotto i monti dell'Ak Tash con passo oltre 4.800 m, poi si scende in una stretta valle, notte in tenda circa 6-7 ore di marcia, siamo nella Valle di Ak Suu vicino al villaggio di Shaimak (3.850 m). Il giorno dopo il cammino è lungo il sentiero che costeggia il confine con la Cina davanti a noi il Muztagh Ata che in linea d'aria dista solo pochi km, il nostro cammino termina al Passo Quolma (4.722 m) dove è il confine con la Cina qui giunge una stretta strada, saliamo sulle Jeeps in direzione nord ai laghi Rang Kul e Shor Kul (notte in homestay). Lo scenario cambia la zona è più arida qui troviamo e vengono usati per il trasporto i cammelli battriani, giornata di trekking nella area sempre vicino al confine cinese, nel tardo pomeriggio breve trasferimento con i mezzi di circa 30 km per giungere nell'area di Muzkol (notte presso una yurta locale).
Il giorno seguente siamo giunti all'ultimo giorno di trek visitando la Sasvk valley dove troviamo gli ultimi insediamenti di bellissime yurte a pochi kilometri c'è lo Xinjiang cinese con l'etnia dei iuguri, alla sera in auto torniamo al lago Kara Kul nello stesso luogo che abbiamo soggiornato all'inizio del viaggio, notte in homestay e ultimo sguardo al lago e al suo magico scenario.
L'indomani lungo la M41 arriviamo al confine del Kyzl Art Pass e lasciamo definitivamente il Tagijkistan. In circa 6 ore siamo nuovamente a Osh, il tempo per un veloce sguardo e l'indomani volo per l'Italia.
AT-CHABYSH horse Festival Ogni anno in agosto a Murghab (per 2 giorni) si tiene un raduno di nomadi kirghisi con competizioni e giochi equestri sia di uomini e donne e manifestazioni riguardo la vita dei nomadi. www.atchabysh.org