LHASA FAMILY Viaggio di gruppo • Family • Cina e Dintorni
In questo viaggio family di 16 giorni, partiremo dal Nepal per esplorare il Tibet. Scopriremo spazi sconfinati e monasteri solenni, e vivremo la spettacolare traversata in volo della catena himalayana. Un’avventura che offrirà tutta la famiglia l’opportunità di immergersi nella cultura tibetana e nei panorami mozzafiato della regione.
I viaggi della linea Family nascono per aggregare gruppi famigliari di genitori con figli coetanei che vogliono partire alla scoperta del mondo in compagnia. Per i figli di qualsiasi età , condividere l’emozione dei primi viaggi con coetanei vuol dire vivere un’esperienza ancora più indimenticabile e stimolante, e al contempo più piacevole ed aggregante anche per i genitori!
Un’occasione di aggregazione unica, tra diversi nuclei famigliari, accomunati dalla passione per il viaggio e che insieme partono alla scoperta del 5 continenti!
Per i viaggi Family con bambini al di sotto dei 5 anni, occorre qualche precauzione in piĂą e una attenzione particolare al programma di viaggio che sarĂ opportunamente adattato alle esigenze dei bambini.
Il visto Nepal si prende in arrivo e si paga con la cassa comune. Il costo è di 30$ per soggiorni fino a 15 giorni e 50$ per soggiorni fino a 30 giorni. Completare il form di richiesta da presentare all’arrivo scaricandolo dal sito “nepaliport.immigration.gov.np” (visa pre-arrival).
Il visto può essere richiesto anche al Consolato del Nepal di Roma presso Viaggi Nel Mondo Srl, Largo Carlo Grigioni 7, 00152 Roma. Completare il form di richiesta visto dal sito “nepaliport.immigration.gov.np” (visa from nepalese mission) e inviare la ricevuta rilasciata con il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi dalla data di partenza, 1 foto tessera a colori ed il modulo compilato e firmato SCARICABILE QUI. Utilizzate un corriere espresso.
Il costo del visto in Consolato è di 30€ fino a 15 giorni e di 50€ fino a 30 giorni e verrà addebitato nel foglio notizie definitivo.
Tibet: il visto si ottiene in arrivo, è obbligatorio inviare, almeno 20 GIORNI PRIMA DELLA PARTENZA, una scansione a colori della pagina dei dati e dell'eventuale rinnovo del passaporto a: passaporti_tibet@viaggiavventurenelmondo.it
Nella scheda di prenotazione si raccomanda di inserire i dati del passaporto in maniera corretta
Occorre il passaporto valido almeno 6 mesi con le pagine bianche per il visto e 4 fotografie.
Nota: chi ha soggiornato per più di un mese in una delle seguenti nazioni non sarà abilitato ad ottenere il visto d’ingresso per il Tibet presso l’ambasciata cinese di Kathmandu: Pakistan, Afghanistan, Siria, Iraq, Iran e Turchia.
CINA: Per i cittadini italiani, il governo cinese ha introdotto l’esenzione del visto per soggiorni di massimo 15 giorni. E' possibile ottenere il visto tramite Viaggi nel Mondo inviando al momento della prenotazione una scansione a colori e completa di tutto il passaporto (dalla prima all’ultima pagina) e di una foto formato tessera alla mail: passaporti2@viaggiavventurenelmondo.it.
Ci occorre inoltre la scansione completa di eventuali altri passaporti scaduti ed ancora in tuo possesso.
Se il documento nuovo è stato rilasciato da meno di 6 mesi dovrai comunicarci la motivazione (es: è il primo documento, il vecchio passaporto è scaduto... ).
E’ necessario inviarci un contatto in caso di emergenza: nome cognome, numero telefonico e rapporto con il partecipante.
Per le iscrizioni pervenute sotto i 20 giorni dalla partenza il partecipante deve provvedere autonomamente alla richiesta di visto compilando il modulo on line su https://www.visaforchina.cn/globle/ e presentandosi personalmente presso China Visa Application Service Centre per apporre le impronte digitali.
Tutte le info le trovate “QUI”
Consigliata la profilassi antimalarica (clorochino-resistente) in zone extraurbane al di sotto dei 1500 m.
Anche adesso devo dimenticarmi di essere un europeo, abituato a giudicare tutto a lume della logica e a distillare concetti con l’alambicco dell’intelletto; debbo quasi dissolvere la mia personalità nel subconscio collettivo di questo popolo che mi ospita, come in un mare tranquillo sul quale ancora non freme vento di opinioni nuove e ribelli... (G.Tucci, Lhasa e oltre)
Partiremo dall'Italia in volo raggiungendo Kathmandu e la sua verdeggiante valle nello scenario immenso della catena himalayana. Ci attende la visita del gran tempio del lamaismo del Swayanbunath, della statua nera del dio del terrore, dell’abitazione della vergine Kumari, dell’ampia piazza reale, poi dei centri reali vicini, Bagdaon e Patan e le loro famose Durbar Square, Bodnath con il suo stupa e gli altri edifici religiosi. In volo raggiungeremo Lhasa scavalcando l’Himalaya sopra le più alte montagne del mondo.
Siamo nel cuore del Tibet, ai piedi del Potala a Lhasa. Verso la metà del VII sec. d.C., il sovrano Songsten Gampo scelse le «Piane di Rasa» (terra della capra) per farne il centro del suo regno. In seguito il nome fu cambiato in Lhasa «la terra degli dei», ed in confronto all’aridità dominante nel Tibet, Lhasa è senz’altro una terra benedetta, una valle ampia dove è possibile coltivare orzo e patate. La montagna la protegge dai venti freddi del nord e d’inverno raramente la neve si ferma; in estate poi non fa troppo caldo ed il monsone apporta la pioggia necessaria alle coltivazioni. Bazar e templi costituiscono lo scheletro della città : intorno ad essi si svolge il quotidiano lavoro, dominato dal Jockang.
Tre città si possono riconoscere in Lhasa: quella tibetana, che ruota intorno al Barkhor e nell’area sotto il Potala con vecchi edifici; quella più tipicamente musulmana concentrata intorno alla moschea ed infine quella cinese, con una orrenda zona industriale oltre il Norburlinka. Purtroppo quest’ultima parte sta divorando le altre due. Il tibetano è effettivamente dominato dalla religione: il Potala è l’emblema della forza, del potere, dell’ordine religioso: salendo le sue scalinate non si sente certo la sua protezione, ma tutta la sua imperiosità . Ben diversa è l’impressione che si ha entrando nel Jockang: circondato, anzi, soffocato dalle case, non dà subito un’impressione di maestosità ; le preghiere continue dei tibetani dall’alba a oltre il tramonto, rivelano la spiritualità , l’umiltà , la devozione dei fedeli. Lhasa non è comunque solo Potala o Jockang o acquisti al Barkhor, è molto più: è girare in bicicletta dalla mattina alla sera, percorrendo le stradine più strette e curiosando nelle case con infiniti tetti e terrazze; è attraversare il fiume con la barca di pelle di yak e camminare senza meta sull’altra sponda, cercando sassi e ripensando ai libri di Tucci. Tre altri siti costituiranno altrettanti «punti fermi» del giro.
Intanto Ganden, la città monacale a 45 km dalla capitale, completamente distrutta durante la rivoluzione culturale ed ora in via di ricostruzione. Continueremo la nostra visita cercando di vedere quanto più possibile, il Monastero di Sera uno dei Tre Seggi fondato nel 1419 e Drepung in una valle circondata da alte montagne. Samye è il terzo luogo fantastico, raggiungerlo è un «sogno»: si passa in barca il Tsang Po già ampio e maestoso, le montagne che sfiorano i 7.000 si ergono all’orizzonte; una deliziosa brezza accompagna il viaggiatore mentre i 5 chorten sulla collina rievocano l’incontro tra Padsambava ed il presuntuoso re Tritsong Detsen. Samye è il primo tempio buddista del Tibet, costruito nel VII sec. da Padsambava. Ci potremo spingere nella valle dello Yarlung per raggiungere il Monastero di Mindoling quindi partiremo per la nostra traversata verso il confine nepalese. Iniziamo con Gyantze. Gyantse la città più genuinamente tibetana del Paese, grazie ad uno scarso insediamento cinese. Posta storicamente lungo la rotta carovaniera verso il Bhutan e il Sikkim e centro del dominio inglese in Tibet nel primissimo novecento, Gyantse è dominata da un forte che gli stessi inglesi consideravano tra le roccaforti più difficili da espugnare in Asia centrale. Il maggiore punto d’interesse della città è il Monastero Palkhor Chode, con il il Kumbum il chorten più grande del Tibet e costruito nel 1427 e raffigurante un mandala. Infine il Dzong (il Forte) una rocca del XIV° secolo che torreggia sopra Gyantse, offrendo una stupenda vista sulla valle.
Proseguiamo per Shigatse visitiamo il tempio Tashillampo splendido monastero che fu residenza del Panchen Lama. Deviazione per Sakya monastero di grande interesse. Passiamo per Lhatse, superiamo il passo La Pa La. Lo spettacolo paesaggistico è assicurato dalla bellezza delle montagne, dei laghi e soprattutto dall’altopiano stesso. Da Shegar in jeep è possibile raggiungere il monastero di Rongbuk da dove con una breve passeggiata o in calesse si raggiunge il Campo Base dell'Everest su cui incombe lo splendido spigolo nord della vetta, poi Tingri che con il cielo limpido, ci offre tutte le straordinarie bellezze. Nyalam e siamo al confine di Zhangnu, il Ponte dell’Amicizia, Kodari e Kathmandu da dove in volo rientreremo in Italia. Il rientro a Kathmandu sarà effettuato in aereo nel caso in cui la strada risultasse chiusa.
L'itinerario potrebbe prevedere l'ingresso in Tibet via terra con rientro in volo da Lhasa.