da Siena a Roma. Il centro dell'Italia a piedi, dalle colline senesi a Roma, sul sentiero Sigerico, passando per Toscana e Lazio.
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Nessuna restrizione
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Il nome "Francigena" sta proprio a indicare la via o le vie che "dalla Terra dei Franchi" consentivano ai pellegrini d'oltralpe di giungere a Roma. L'ingresso in Italia presso i valichi alpini portava i pellegrini lungo le strade consolari e sull'Appia in particolare, per giungere a Roma in preghiera, ma in seguito alla diffusione del "diario di Sigerico" cominciarono a ripercorrerne le tappe. L'abate Sigerico, infatti, nominato vescovo di Canterbury nel 990 da Papa Giovanni XV, nel suo diario racconta delle 80 località da lui attraversate da Canterbury fino a Roma, per ricevere l'investitura, con tale dettaglio e precisione che divenne un riferimento per molti pellegrini che, all'epoca in cui la stampa non era ancora stata inventata si passavano la conoscenza del percorso col passaparola.
La Via Francigena divenne così un percorso privilegiato e successivamente un canale di comunicazione determinante per la realizzazione dell’unità culturale dell’Europa medievale e si trasformò progressivamente in un percorso commerciale per le spezie, le sete e altre mercanzie provenienti dall'Oriente verso i mercati nord europei passando per l'Italia.
Il tratto centrale italiano percorre le regioni di Emilia e Toscana con lo scavalcamento degli Appennini sul Passo della Cisa. L’appuntamento sarà a Siena il giorno successivo ci incamminiamo in Val d’Arbia. Alle nostre spalle il profilo di Siena adagiata sulle colline. Incontriamo La Grancia di Cuna, antico granaio fortificato, prima di arrivare a Ponte d’Arbia. Si passa per Buonconvento e si entra nella Val d’Orcia nella zone delle vigne che producono il Montalcino. Arrivimo a S.Quirico con la splendida collegiata. Si continua sulla Val d'Orcia, e la prima perla della giornata è Vignoni Alto, un villaggio fuori dal tempo che preannuncia Bagno Vignoni, con sua la straordinaria piscina termale in piazza. Pian piano inizia la dura salita a Radicofani. Per la vecchia Cassia si scende tra splendide colline con in lontananza il Monte Amiata. Dopo Ponte Gregoriano si sale a Acquapendente. Si riprende passando per S.Lorenzo ed ammiriamo la splendida vista sul Lago di Bolsena. Si scende nel cratere vulcanico in un continuo saliscendi tra uliveti, prati e boschi, con i bei panorami del lago fino ad arrivare a Bolsena. Il paesaggio non cambia e tra bei panorami arriviamo a Montefiascone. Il primo tratto della tappa è spettacolare, sull'antico basolato della via Cassia, ancora in ottime condizioni.
Il primo tratto della tappa è spettacolare, sull'antico basolato della via Cassia, ancora in ottime condizioni e scesi nella piana possiamo rilassarci alle terme del Bagnaccio. Si arriva a Viterbo con il bel centro storico. La tappa successiva è Vetralla che si raggiunge tra uliveti. Transitiamo ora in una fitta foresta ed attraversiamo un immenso noccioleto e con alcune querce monumentali, prima di arrivare alle Torri d'Orlando, ruderi di un antico monastero. Si passa da Capranica e poi Sutri, perla semisconosciuta lungo la Francigena, con il suo Anfiteatro scavato nel tufo, il Mitreo e il bel centro storico. Continuiamo il giorno dopo fino alle cascate di Monte Gelato ed entriamo nel Parco di Veio. Per una strada sterrata panoramica arriviamo alle porte di Campagnano. Siamo ora nelle campagne laziali, attraversiamo quindi la meravigliosa Valle del Sorbo prima di salire verso il bel centro storico di Formello e tramite un lungo tratto panoramico arriviamo fino a Isola Farnese e La Storta. Siamo ormai vicini alla Capitale. Entriamo nel Parco dell’Insugherata un'oasi selvaggia che s'inserisce come un cuneo nella periferia di Roma. Si rientra quindi nel traffico della Via Trionfale, per poi entrare nel parco di Monte Mario. La vista dal belvedere di "Mons Gaudi", il monte della gioia, ci farà dimenticare l'inquinamento e il traffico, prima della discesa verso Piazza San Pietro, la nostra meta.




