Itinerario a piedi nel cuore d’Italia, dal Santuario La Verna in Toscana fino alle colline dell’Alta Valle del fiume Tevere in Umbria. Attraversiamo le foreste del Casentino, passando per Citerna, Città di Castello e Pietralunga, con una tappa a Gubbio. Il sentiero prosegue fino a Valfabbrica, culminando alla Basilica di San Francesco ad Assisi.
Francesco RAMACCI - Tel. 3357485120
Dopo l’arrivo ad Arezzo ci dedicheremo alla visita della città ed al suo meraviglioso patrimonio culturale. La Chiesa di San Francesco in pietre e mattoni è famosa perché ospita “La Leggenda della Vera Croce” di Piero Della Francesca, giustamente ritenuto uno dei capolavori assoluti dell’arte italiana. Piazza Grande è uno dei più armonici complessi architettonici d’Italia. Costruita in ripida salita, sulla sua insolita forma a trapezio si affacciano chiese, edifici storici, loggiati e antiche botteghe. Potremo visitare la casa di Giorgio Vasari, pittore, architetto e storico dell’arte e perderci nei suoi innumerevoli vicoli medioevali.
La mattina successiva, con mezzo privato, raggiungeremo il santuario Francescano La Verna da dove ha inizio il nostro trekking tra colline e boschi dell’Umbria. Copriremo i quasi 200 Km con tappe giornaliere , decidendo dove fermarci lungo i sentieri che ci separano da Assisi. Le tappe , di difficoltà media, saranno di circa 25 Km l’una da coprire con il ritmo dei nostri passi, chiacchiere e stanchezza. Potremmo decidere di fermarci anche in tratti diversi come ogni cammino ci ha insegnato. La Verna è uno dei luoghi più mistici e coinvolgenti di tutto il nostro cammino. Oltre che le reliquie di San Francesco e la cappella dove il Santo ricevette le stimmate, vi sono conservate una meravigliosa collezione di opere dei Della Robbia. Sansepolcro, crocevia degli antichi cammini verso Roma e scrigno di capolavori del Rinascimento e sede dell’Aboca Museum, nato con lo scopo di recuperare la tradizione dell’uso delle piante medicinali. Tra pianure e dolci colline arriveremo a Citerna, uno dei borghi più belli d’Italia e la prima tappa della Via in Umbria.
Si prosegue fino a Città di Castello. La cui visita richiede tempo, la collezione d’arte moderna di Alberto Burri, il museo della tela umbra o la cattedrale di San Florido. Lasciando alle spalle le mura della città la via si addentra nei boschi, con salite impegnative e discese con forte pendenza. La medioevale Pieve de Saddi oggi disabitata dove un tempo era custodita la “costola del drago”, una zanna di mammut oggi conservata all’interno del Museo diocesano di Città di Castello. Il sentiero si inerpica duramente fino a Pietralunga, dove saremo affascinati dall’atmosfera di un tipico borgo umbro e potremmo visitare il Santuario della Madonna dei Rimedi. Un'altra lunga tappa tra sterrati e boschi prima di arrivare alla più bella città Medioevale di Gubbio. Il gioiello medioevale meriterebbe una sosta per visitarla con cura. Una visita alle collezioni del Palazzo Ducale , alle sale splendide del Palazzo dei Consoli ed ai suoi vicoli affascinanti ed unici. Potremmo raggiungere con la comoda funivia il santuario di Sant’ Ubaldo, patrono della città in cui sono custodite le spoglie miracolosamente conservate e tornare in città camminando sull’acquedotto romano che attraversa la valle del Bottaccione dove negli anni 80 il geologo americano Alvarez formulò la teoria dell’estinzione di massa dei dinosauri per l’impatto di un meteorite.
Uscendo dalla città s’incontra la piccola chiesa della Vittorina, dove avvenne il famoso episodio del lupo da parte di Francesco. Incontreremo sui nostri passi l’abbazia di Vallingegno. Proseguendo s’incontra l’eremo di san Pietro in Vigneto e Valfabbrica, lungo il fiume Chiascio con la sua grande diga di sbarramento. Affrontiamo infine l’ultima salita per poi accedere ad Assisi da Porta San Giacomo, la porta dei pellegrini. La mole maestosa della Basilica Superiore riempie lo sguardo di chi è giunto a piedi fino a questo luogo. Potremo visitare i luoghi della presenza del Santo ed all’interno della Basilica Superiore, gli affreschi di Giotto prima di riprendere un comodo treno che ci riporti verso il nostro punto di partenza.