ISOLE VANUATU Viaggio di gruppo • Adventure • Oceania e Pacifico
Esploreremo le ex Nuove Ebridi, oggi conosciute come Vanuatu, un arcipelago di isole indipendenti. Incontreremo persone straordinarie e ospitali, ancora legate a riti ancestrali, immersi in uno scenario di natura unica e incontaminata. Questo viaggio ci offrirà un'opportunità rara di scoprire tradizioni profonde e paesaggi mozzafiato in un angolo remoto dell'Oceano Pacifico.
Vanuatu: non occorre il visto. È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese.
Vanuatu: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Consigliata profilassi antimalarica.
L’Oceania: alcune grandi isole e una miriade di isolette e atolli corallini; il tutto iscritto nel più grande oceano della Terra, il Pacifico. L’altra faccia del nostro pianeta che vale la quinta parte del mondo. Da questa immensità di spazi abbiamo scelto le Vanuatu, in volo raggiungiamo Port Vila che da accesso al grande arcipelago delle Nuove Ebridi ex condominio franco-britannico oggi paese indipendente con il nome di Vanuatu, che risentono del retaggio di tre culture diverse, autoctona, francese, inglese. Iniziamo cosi’ una esplorazione delle Nuove Ebridi-Vanuatu sulle orme di Cook e di Queiroz, alla ricerca dei luoghi, delle tradizioni, degli usi e dei costumi di genti che da poco hanno conquistato il diritto di essere uomini liberi ed indipendenti. L’arcipelago composto da 83 isole tra grandi e piccole si trova sopra il Tropico del Capricorno in pieno oceano. Le isole offrono una natura esuberante e le belle spiagge di arena bianchissima. Tutte offrono mare, spiagge e reef fra più belli, vari e incontaminati del pianeta, con immense barriere coralline, lagune dove si muovono delfini, squali, tartarughe e balene e i rarissimi dugonghi e una miriade di pesci tropicali tra colorate tridacne giganti e i numerosi relitti sommersi dell’ultima guerra mondiale che ha colpito anche questo remoto spicchio di mondo.
Oltre a coste di una bellezza rara ed unica Vanuatu nasconde il meglio di se stessa nell’interno delle isole, una diversa dall’altra, alcune enormi, altri semplici atolli corallini. Gran parte del territorio è coperto da foreste tropicali e praterie, che ne fanno un paradiso botanico, con enormi banani, imponenti kauri millenari, profumati sandali, tante palme, bambù e una grande varietà di orchidee. Le isole di origine vulcanica sono ricche d’acqua sorgiva ed offrono ambienti naturali diversi con fumarole, sorgenti termali, fiumi, laghi, cascate, caverne, falesie e canyon. La maggior attrazione è però rappresentata dagli indigeni Nambas, un centinaio di tribù che abitano nelle diverse isole, in piccoli villaggi di capanne nella foresta ad un livello di civiltà fermo alla preistoria, coltivano i piccoli orti e praticano caccia, pesca e allevano maiali, considerati l’unica vera ricchezza. Le donne indossano gonnelline di rafia e foglie, gli uomini un minuscolo perizoma oppure soltanto un astuccio penico. In occasione delle feste tradizionali indossano maschere o cimieri adornati con piume di uccelli. In genere sono molto ospitali con gli stranieri, anche se sono gli ultimi cannibali della terra. Si riesce a comunicare facilmente perchè in ogni villaggio Nambas, anche il più selvaggio, si trova sempre qualcuno che parla almeno una lingua straniera: l’inglese e il francese appresi a scuola, il bislama (un inglese semplificato che rappresenta la lingua nazionale) e uno dei 108 dialetti locali.
A Port Vila organizzeremo il nostro giro sulla base degli orari degli aerei e della possibilità di utilizzare trasferimenti in barca cercheremo di includere il maggior numero di isole nel periodo aprile-giugno senza alcun dubbio inseriremo l’Isola di Pentecoste per lo straordinario il rito del naghol, il più famoso di tutta la Melanesia, che si svolge in primavera: si tratta del salto fatto dagli uomini da torri alte 35 metri con una liana legata alle caviglie, fino a sfiorare la terra con i capelli; l’antenato del moderno bungee jumping, praticato però da secoli per esibire il proprio coraggio di fronte alle donne della tribù spettatrici attente di questa manifestazione.
Il resto dell’arcipelago è un susseguirsi di posti e genti interessantissime: Malekula isola molto grande e selvaggia, gli abitanti i Big Nambas e gli Small Nambas sono più ospitali e meno scorbutici diun tempo, e l’atmosfera è sempre ugualmente affascinante.
Tanna è famosa per il suo vulcano Jasur, perennemente in eruzione e restare al tramonto sul bordo del cratere ad osservare le fontane di lava è uno spettacolo straordinario, in più Tanna ha alcuni villaggi interessanti da visitare, forse meno 'veri' di quelli di Malekula, ma ugualmente affascinanti. Espiritu Santo è soprattutto un isola dove il mare la fa da padrone ed i subacquei troveranno interessantissimo immergersi sui relitti della seconda guerra mondiale, giacenti su fondali facili ed accessibili.
Efate, dove vi è la capitale Port Vila è quella che ho trovato meno interessante, ma è tappa d’obbligo per programmare i voli interni che partono tutti da qui Ambrym offre un trekking di 3/4 giorni per arrivare al vulcano più importante dell’arcipelago dove si osserva un lago di lava perenne, in più vi sono feste tribali a fine luglio molto importanti vedere il sito www.vanuatucustomtravel.com
Epi: una piccola isola, con gente cordiale ed ospitale, per chi fa snorkeling sarà facile incontrare il Dugongo (solo qui ad Epi), dove ci ritroveremo a conclusione di un viaggio che ci avrà visti protagonisti di una vera avventura fra genti e ambienti di straordinario interesse e di ineffabile bellezza… per prendere il lungo volo che ci riporterà in Italia.














