TUTTO CILE Viaggio di gruppo • Adventure • Sud America
Da Santiago, andiamo alla scoperta del nord del Cile con il deserto di Atacama, Salar de Atacama dai riflessi rosa, alla valle della Luna e al geyser del Tatio. La regione dei laghi con Petrohue e Todos Santos, l'isola di Chiloé e la Patagonia settentrionale lungo la Carretera Austral fino al ghiacciaio San Rafael. Rimane opzionale la visita all'Isola di Pasqua.
Viviana GUOLO - Tel. 3388807186
Cile: non occorre il visto. È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese.
Stati Uniti: Nel caso in cui il piano voli preveda lo scalo in USA è necessario fare l'ESTA. Vedi le informazioni per l'ingresso negli Stati Uniti
Cile: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
Giorni 1-6
Partiremo dal deserto più arido del mondo: da San Pedro esploreremo lagune d’alta quota, distese di sale, geyser che fumano all’alba e canyon che si accendono al tramonto. Saliremo fino a 4500 metri, tra pietre scolpite dal vento, vulcani innevati e antichi petroglifi. Un viaggio d’altura in un paesaggio fuori dal tempo.
Giorni 7-17
Atterreremo a Puerto Montt e, da lì, scopriremo le chiese in legno di Chiloé, le acque smeraldo del lago Todos Los Santos, i villaggi sul fiordo e le grotte di marmo. Attraverseremo la Carretera Austral tra ghiacciai e fiumi turchesi, fino alla Patagonia più selvaggia. Chiuderemo a Santiago con una visita della città.
Giorni 18-22
Chi sceglierà l’estensione volerà su Rapa Nui, nel cuore del Pacifico. Visiteremo crateri vulcanici, spiagge e altari cerimoniali, scoprendo l’enigma dei Moai scolpiti nella pietra. Un viaggio simbolico in un luogo che conserva miti antichi, silenzi profondi e paesaggi che sembrano usciti da un sogno.
COSA DICONO I VIAGGIATORI
"Data la grande lunghezza del Cile, una striscia di oltre 4.000 km, stretta tra oceano Pacifico e Ande, con questo itinerario sembra di fare tanti viaggi in uno. Si attraversano paesaggi e climi molto diversi: l’arido salar de Atacama, l’umido Sur Chico di Puerto Varas e l'arcipelago di Chiloè. Scendendo a Sud, verso Aysen e il nord della Patagonia, il freddo diventa più intenso. proseguendo ancora più a sud con il freddo Aysen e il nord della Patagonia. I cileni sono seri ed affidabili, gentili e felici che si parta dall’altra parte del mondo per visitare il loro paese, che amano, ben consapevoli delle bellezze paesaggistiche che offre. " (Mirella Maria T.)
Un viaggio tra deserti d’alta quota, ghiacciai remoti, culture ancestrali e isole leggendarie. Il Cile si estende come una spina dorsale lungo la costa occidentale del Sud America, stretto tra l’oceano e le Ande. È un paese lungo più di 4000 chilometri e mai più largo di 180: un territorio estremo e verticale, dove si alternano cinque zone climatiche, dalle aridissime distese dell’Atacama alle foreste e ai laghi del sud, fino all’isolamento mistico dell’Isola di Pasqua. In questo itinerario attraverseremo il Cile da nord a sud, toccando le sue meraviglie naturali più emblematiche, i suoi paesaggi più inospitali e affascinanti, e i suoi volti più remoti. Viaggeremo su strade d’altura, passeggeremo tra geyser e vulcani, navigheremo tra iceberg e grotte scolpite, ascolteremo storie antiche di pietra e silenzio. E chi vorrà, potrà spingersi ancora oltre, volando nel cuore dell’oceano Pacifico, su quell’isola misteriosa dove i Moai sembrano scrutare l’infinito.
Deserto d’altura: le meraviglie dell’Atacama
Inizieremo il nostro viaggio nel nord estremo del paese, dove l’altitudine si somma all’aridità, e il cielo terso accompagna ogni orizzonte. Da Calama raggiungeremo San Pedro de Atacama, oasi andina circondata da vulcani e distese saline, che sarà la nostra base per alcuni giorni. Da qui esploreremo le Lagune Altiplaniche e le Piedras Rojas, un paesaggio sospeso tra cielo e terra dove l’acqua riflette montagne purissime e il sale si cristallizza in formazioni irreali. Raggiungeremo i geyser di El Tatio all’alba, quando il freddo pungente e le colonne di vapore creano uno scenario lunare, e nel pomeriggio ci addentreremo nella Valle della Luna, tra canyon scolpiti dal vento e dune che cambiano colore con la luce del tramonto.
Ma l’Atacama non è solo natura estrema: ci metteremo sulle tracce delle antiche popolazioni che abitavano queste terre, visitando i petroglifi di Hierbas Buenas, incisi nella pietra da secoli, e attraverseremo la Valle del Arcoiris, dove le rocce assumono sfumature sorprendenti di rosso, verde e giallo. Percorreremo la Ruta de los Salares, costellata di paesaggi che sembrano dipinti: lagune incorniciate da montagne, colonie di fenicotteri rosa, pietraie che sembrano galleggiare nell’aria secca e rarefatta. Saranno giornate intense, tra i 2500 e i 4500 metri di altitudine, in cui la natura detta i ritmi e ogni panorama sembra togliere il fiato, senza bisogno di retorica.


Dalle isole di Chiloé alla Patagonia australe
Dal nord ci sposteremo al sud, dove inizierà un altro viaggio nel viaggio. Con un volo interno, raggiungeremo Puerto Montt e da lì ci muoveremo tra Puerto Varas e le isole di Chiloé, con le loro chiese lignee patrimonio UNESCO e villaggi dove la cultura mapuche convive con l’eredità europea. Visiteremo Ancud, Castro, Nercon, Dalcahue e il panoramico Muelle de las Almas, percorrendo anche tratti a piedi tra paesaggi verdi e affacci sul mare. Navigheremo sul lago Todos Los Santos, tra le acque turchesi e le pendici del vulcano Osorno, e ci fermeremo in piccoli centri come Frutillar, con le sue case in stile tedesco, e Puerto Octay.
Da qui voleremo ancora più a sud, nella Patagonia cilena settentrionale, per seguire un tratto della Carretera Austral, una delle strade più spettacolari del Sud America. Scopriremo Puerto Río Tranquilo, ci inoltreremo nella Bahía Exploradores, raggiungeremo in barca la remota Laguna San Rafael, costellata di iceberg, e visiteremo il Glaciar Exploradores e la Cascada La Nutria. Navigheremo tra le spettacolari Capillas de Mármol, grotte scavate nella roccia calcarea, e ci spingeremo fino alla confluenza dei fiumi Baker e Neff, dove i colori dell’acqua si fondono in vortici incredibili. Dopo un rientro a Santiago, con tempo a disposizione per visitare il centro città, chiuderemo il nostro itinerario continentale.


Isola di Pasqua: una civiltà scolpita nella pietra
Chi vorrà potrà proseguire verso uno dei luoghi più remoti e affascinanti del pianeta: Rapa Nui, conosciuta come Isola di Pasqua. Dopo un lungo volo sul Pacifico atterreremo a Hanga Roa, unico centro abitato dell’isola, e ci immergeremo nella cultura dei Moai e nel mistero della loro origine. Attraverseremo l’isola tra paesaggi vulcanici e distese erbose dove sorgono le celebri statue: da Ahu Tongariki, con i suoi quindici Moai allineati davanti all’oceano, al vulcano Rano Raraku, dove venivano scolpite, e che conserva ancora statue incomplete, abbandonate nel tempo.
Raggiungeremo la spiaggia di Anakena, con sabbia chiara, palme e Moai che vegliano sulla baia, e la più selvaggia Ovahe, nascosta tra le rocce rosate. Esploreremo i crateri vulcanici del Rano Kau e l’antico villaggio cerimoniale di Orongo, da dove si gettavano i partecipanti al culto dell’uomo-uccello. Andremo a piedi tra Ana Te Pahu, Puna Pau, Vinapu, Ahu Akivi: ognuno di questi siti racconta un pezzo di storia e custodisce un enigma. Sull’isola non esistono distanze, ma ogni passo sembra portarci più lontano dal mondo che conosciamo. Rientreremo a Santiago con la consapevolezza di aver toccato i confini della terra – e forse anche qualcosa di più.
CURIOSITÀ
Sull’Isola di Pasqua, tutti i Moai sono rivolti verso l’interno dell’isola, a protezione dei villaggi che un tempo sorgevano lungo la costa. Fanno eccezione i sette Moai di Ahu Akivi, allineati perfettamente in fila e rivolti invece verso il Pacifico. Ma non si tratta di un errore o di un caso. Secondo la tradizione orale rapanui, i sette Moai rappresentano i primi esploratori inviati da Hotu Matu’a, il leggendario capostipite del popolo dell’isola, per trovare una nuova terra. Le statue sarebbero quindi rivolte simbolicamente verso Hiva, l’antica patria mitica da cui il popolo Rapa Nui sarebbe partito. Ahu Akivi è anche un sito straordinario dal punto di vista astronomico: i Moai sono orientati con precisione per guardare il punto in cui il sole tramonta durante gli equinozi di primavera e autunno. Questo fa pensare che l’altare avesse una funzione cerimoniale legata al calendario solare.
