LHASA E OLTRE Viaggio di gruppo • Adventure • Cina e Dintorni
Partendo dal Nepal, questo viaggio ci porterà a esplorare il Tibet, con i suoi spazi sconfinati e i monasteri solenni. Vivremo insieme ad altri partecipanti avventurosi, l'emozionante traversata in volo della catena himalayana, scoprendo paesaggi mozzafiato e immergendoci nella spiritualità unica di questa regione.
La linea Soft nasce dall'esperienza quarantennale di viaggi alternativi in ogni parte del mondo. Gli itinerari Soft sono viaggi tra i più collaudati, che si differenziano dagli altri, perche i mezzi di trasporto e gli alberghi sono prenotati e confermati preventivamente da Viaggi nel Mondo. Le sistemazioni sono in camere doppie o triple e talvolta anche in quadruple. Per ogni altro aspetto valgono le caratteristiche peculiari della nostra formula base, quindi la vita di gruppo, la figura del coordinatore, la gestione della cassa comune.
Elena DE MARTINO - Tel. 3478501818
Cina: Per i cittadini italiani, il governo cinese ha introdotto l’esenzione del visto per soggiorni di massimo 30 giorni fino a Dicembre 2025. Non è al momento necessario il visto cinese per i nostri viaggi.
Nepal: è necessario il visto di entrata.
Seguire le indicazioni secondo due opzioni contenute nel link
Tibet: il visto si ottiene in arrivo, è obbligatorio inviare, almeno 20 GIORNI PRIMA DELLA PARTENZA, una scansione a colori della pagina dei dati e dell'eventuale rinnovo del passaporto a: passaporti_tibet@viaggiavventurenelmondo.it
Nella scheda di prenotazione si raccomanda di inserire i dati del passaporto in maniera corretta
È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese, con le pagine bianche per il visto e 4 fotografie.
Nota: chi ha soggiornato per più di un mese in una delle seguenti nazioni non sarà abilitato ad ottenere il visto d’ingresso per il Tibet presso l’ambasciata cinese di Kathmandu: Pakistan, Afghanistan, Siria, Iraq, Iran e Turchia.
Cina: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Consigliata profilassi antimalarica.
Nepal: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Sono consigliate l’antitifica e profilassi antimalarica.
Tibet: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Consigliata profilassi antimalarica.
Per motivi di ottenimento visto il viaggio potrebbe iniziare a Chengdu per poi volare a Lhasa e uscire da Kathmandu.
Per il mal di montagna è opportuno documentarsi e consultarsi con un medico. Si viaggia tra i 3000 e 5200 m
Anche adesso devo dimenticarmi di essere un europeo, abituato a giudicare tutto a lume della logica e a distillare concetti con l’alambicco dell’intelletto; debbo quasi dissolvere la mia personalità nel subconscio collettivo di questo popolo che mi ospita, come in un mare tranquillo sul quale ancora non freme vento di opinioni nuove e ribelli...
(G.Tucci, Lhasa e oltre).
Partiremo dall'Italia in volo raggiungendo Kathmandu e la sua verdeggiante valle nello scenario immenso della catena himalayana. Ci attende la visita del gran tempio del lamaismo del Swayanbunath, della statua nera del dio del terrore, dell’abitazione della vergine Kumari, dell’ampia piazza reale, poi dei centri reali vicini, Bagdaon e Patan e le loro famose Durbar Square, Bodnath con il suo stupa e gli altri edifici religiosi. In volo raggiungeremo Lhasa scavalcando l’Himalaya sopra le più alte montagne del mondo. Siamo nel cuore del Tibet, ai piedi del Potala a Lhasa. Verso la metà del VII sec. d.C., il sovrano Songsten Gampo scelse le «Piane di Rasa» (terra della capra) per farne il centro del suo regno. In seguito il nome fu cambiato in Lhasa «la terra degli dei», ed in confronto all’aridità dominante nel Tibet, Lhasa è senz’altro una terra benedetta, una valle ampia dove è possibile coltivare orzo e patate. La montagna la protegge dai venti freddi del nord e d’inverno raramente la neve si ferma; in estate poi non fa troppo caldo ed il monsone apporta la pioggia necessaria alle coltivazioni. Bazar e templi costituiscono lo scheletro della città : intorno ad essi si svolge il quotidiano lavoro, dominato dal Jockang.
Tre città si possono riconoscere in Lhasa: quella tibetana, che ruota intorno al Barkhor e nell’area sotto il Potala con vecchi edifici; quella più tipicamente musulmana concentrata intorno alla moschea ed infine quella cinese, con una orrenda zona industriale oltre il Norburlinka. Purtroppo quest’ultima parte sta divorando le altre due. Il tibetano è effettivamente dominato dalla religione: il Potala è l’emblema della forza, del potere, dell’ordine religioso: salendo le sue scalinate non si sente certo la sua protezione, ma tutta la sua imperiosità . Ben diversa è l’impressione che si ha entrando nel Jockang: circondato, anzi, soffocato dalle case, non dà subito un’impressione di maestosità ; le preghiere continue dei tibetani dall’alba a oltre il tramonto, rivelano la spiritualità , l’umiltà , la devozione dei fedeli. Lhasa non è comunque solo Potala o Jockang o acquisti al Barkhor, è molto più: è girare in bicicletta dalla mattina alla sera, percorrendo le stradine più strette e curiosando nelle case con infiniti tetti e terrazze; è attraversare il fiume con la barca di pelle di yak e camminare senza meta sull’altra sponda, cercando sassi e ripensando ai libri di Tucci. Tre altri siti costituiranno altrettanti «punti fermi» del giro. Intanto Ganden, la città monacale a 45 km dalla capitale, completamente distrutta durante la rivoluzione culturale ed ora in via di ricostruzione.
Continueremo la nostra visita cercando di vedere quanto più possibile, il Monastero di Sera uno dei Tre Seggi fondato nel 1419 e Drepung in una valle circondata da alte montagne. Samye è il terzo luogo fantastico, raggiungerlo è un «sogno»: si passa in barca il Tsang Po già ampio e maestoso, le montagne che sfiorano i 7.000 si ergono all’orizzonte; una deliziosa brezza accompagna il viaggiatore mentre i 5 chorten sulla collina rievocano l’incontro tra Padsambava ed il presuntuoso re Tritsong Detsen. Samye è il primo tempio buddista del Tibet, costruito nel VII sec. da Padsambava. Ci potremo spingere nella valle dello Yarlung per raggiungere il Monastero di Mindoling quindi partiremo per la nostra traversata verso il confine nepalese. Iniziamo con Gyantze. Gyantse la città più genuinamente tibetana del Paese, grazie ad uno scarso insediamento cinese. Posta storicamente lungo la rotta carovaniera verso il Bhutan e il Sikkim e centro del dominio inglese in Tibet nel primissimo novecento, Gyantse è dominata da un forte che gli stessi inglesi consideravano tra le roccaforti più difficili da espugnare in Asia centrale. Il maggiore punto d’interesse della città è il Monastero Palkhor Chode, con il il Kumbum il chorten più grande del Tibet e costruito nel 1427 e raffigurante un mandala. Infine il Dzong (il Forte) una rocca del XIV° secolo che torreggia sopra Gyantse, offrendo una stupenda vista sulla valle. Proseguiamo per Shigatse visitiamo il tempio Tashillampo splendido monastero che fu residenza del Panchen Lama. Deviazione per Sakya monastero di grande interesse. Passiamo per Lhatse, superiamo il passo La Pa La. Lo spettacolo paesaggistico è assicurato dalla bellezza delle montagne, dei laghi e soprattutto dall’altopiano stesso. Da Xegar in jeep è possibile raggiungere il monastero di Rongbuck.
Da Rongbuck, sede del più alto monastero tibetano, raggiungeremo il campo base dell’Everest con il nostro bus. Nel pomeriggio si rienta al monastero. L’indomani Rongbuck – Kyirong lunga tappa di trasferimento che completa il percorso dell’altipiano e che porta in Nepal. Dall’ultimo passo a 5100 metri, dove si ha una visione d’insieme della catena dell’Himalaya, si scende lungo una strada che costeggia il lago Palku tso per poi scendere in maniera repentina fino al villaggio di Kyirong posto sul confine nepalese. Si tratta del nuovo punto di confine aperto ad ottobre 2017 dopo che Zhangmu è stato chiuso a seguito del terremoto del 2015. Proseguiamo per Rasuwa alla frontiera nepalese superando un ponte e da qui si parte si fanno 130 km di strade in pessimo stato con molti pezzi non asfaltati in serata arrivo a Kathmandu.
L'itinerario potrebbe prevedere l'ingresso in Tibet via terra con rientro in volo da Lhasa.
TIBET INVERNALE
I viaggi in partenza nei mesi invernali prevedono il volo Kathmandu-Lhasa andata e ritorno. Nel caso in cui il volo Kathmandu Lhasa non operasse l'itinerario sarà modificato con l'esclusione del Nepal e Lhasa sarà raggiunta in volo da Chengdu o Pechino (questo itinerario prevede un supplemento).
In Febbraio sarà organizzato un viaggio speciale per il Losar, il Capodanno Tibetano.
PARTECIPAZIONE AL KORA
(PELLEGRINAGGIO A PIEDI DI 3 GIORNI CON GIRO IN QUOTA DEL MONTE KAILASH)
Il trekking di 3 giorni sul sentiero dei pellegrini attorno al Monte Kailash è da ritenersi impegnativo perchè oltre ad iniziare da una quota a Darchen di 4670 metri, si arriva a raggiungere anche i 5650 m. sul Passo Drolma La. Consigliamo quindi ai partecipanti non abituati a camminare a quote oltre i 4000m e non in buone condizioni fisiche di allenamento, di valutare attentamente l'eventuale partecipazione al trek.