INDONESIA TIMOR Viaggio di gruppo • Adventure • Estremo Oriente
17 giorni nello sconosciuto arcipelago di Timor, alla ricerca di villaggi e culture tradizionali, spiagge incontaminate e mari da sogno. Questo viaggio offre un'immersione autentica nelle tradizioni locali, con visite a comunità che conservano stili di vita antichi. Esplorare spiagge di sabbia bianca e acque cristalline, ideali per snorkeling e immersioni, rivela un paradiso tropicale poco conosciuto.
Indonesia: il visto si ottiene all'arrivo al costo di circa 500.000 rupie.
Il passaporto deve essere integro, senza strappi o scollature e valido almeno 6 mesi dalla data di uscita dal paese, pena il respingimento. Con effetto dal 14 Febbraio 2024 l'Indonesia richiede il pagamento di 150.000 rupie (circa € 9,23) da ogni viaggiatore internazionale in arrivo a Bali. Tale diritto può essere prepagato prima dell'arrivo attraverso il sito https://lovebali.baliprov.go.id/
Indonesia: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Sono consigliate antitifica e profilassi antimalarica.
Un viaggio tutto dedicato all'arcipelago di Timor, l'ultima e più grande isola della Piccola Sonda, il cui isolamento ha permesso la conservazione di tradizioni e costumi del tutto particolari. Rimasta a lungo ai margini del turismo internazionale, a causa delle turbolente vicende che hanno accompagnato l'indipendenza dell'ex-colonia portoghese di Timor Est, l'isola è ora tornata tranquilla e soprattutto la sua parte indonesiana, Timor Barat, si apre al visitatore con la cordialità dei suoi abitanti e le sue molteplici attrattive etniche e naturalistiche, tra spiagge solitarie, montagne impervie e caratteristici villaggi tribali, dove la recente conversione al Cristianesimo convive con le antiche credenze animistiche, i riti, i costumi e gli stili di vita tradizionali. In alcuni di questi villaggi risiedono ancora i re o le regine degli antichi regni di Timor, che potremo incontrare nelle loro residenze reali, costruite nello stile locale. Ma anche il mare ha una parte da protagonista, soprattutto con le splendide spiagge di sabbia bianca delle isole di Sabu e di Rote, bordate da una natura incontaminata e da una spettacolare barriera corallina.
Dall'Italia a Kupang, capoluogo di Timor Ovest, dove cercheremo i mezzi per raggiungere la montuosa aerea centrale di Soe ed i suoi villaggi tradizionali, dell'etnia Dawan. Innanzi tutto None, ultimo villaggio di guerrieri e cacciatori di teste, che portavano i loro macabri trofei al grande re di Niki Niki. Il villaggio è interamente composto dalle tradizionali ume kebubu, le caratteristiche capanne ad alveare, tra le quali sorgono i totem e gli altari dove venivano tenuti i consigli di guerra ed i riti preparatori per le sanguinose spedizioni.
Dopo una sosta a Niki Kiki, per le tombe reali dei sovrani Nope, percorriamo l'impervia strada per Oinlasi, con un grande mercato il martedì, e poi Boti, in gran parte ancora animista, dove per volere del locale rajah tutti gli abitanti indossano gli abiti tradizionali. Altra zona di grande interesse etnico è quella di Kefamenanu, nella quale potremo passare un paio di giorni alla ricerca dei villaggi più caratteristici. Tra gli altri Maubesi, un insieme di piccoli villaggi tradizionali, dove nelle rumah lopo, le case di lavoro o di riunione, le donne producono i migliori tessuti ikat della regione, o Manlea, tipico villaggio Belunese, con una novantenne regina che esige il più rigido rispetto delle usanze e dei tabù locali, e soprattutto Temkessi, il più suggestivo, con le case ad alveare arroccate ai piedi di una falesia rocciosa. Potremo anche risalire le impervie montagne del Gunung Mutis, nella regione di Kapan, tra praterie d'alta quota, picchi rocciosi e spettacolari panorami, senza mancare un tuffo nelle cristalline pozze delle cascate di Oahala, nascoste nella foresta, prima di raggiungere Tunua, con molte case tradizionali e luoghi sacri, e Fatumnasi, sul crinale della montagna, dove godremo della calda ospitalità di una famiglia locale.
E' ormai tempo di prendere i piccoli aerei per la remota isola di Sabu, un vero paradiso ancora ignorato dal turismo, con grandi e solitarie spiagge di sabbia bianca, bordate da splendide barriere coralline, e all'interno molti villaggi tribali, con una popolazione ancora strettamente legata ai riti e alle culture ancestrali. Cerimonie e danze tradizionali si svolgono lungo l'intero arco dell'anno e ci saranno quindi concrete possibilità di partecipare a qualche festa locale. Ci aspetta infine Rote, facilmente raggiungibile in barca da Kupang, che presenta caratteristiche etniche e culturali ancora differenti, con villaggi e costumi molto diversi dalla vicina Timor. L'isola è diventata famosa come paradiso per i surfisti e questo ne ha favorito un rapido sviluppo turistico, ma molte sono ancora le aree incontaminate e potremo spendere gli ultimi giorni tra spiagge deserte e fondali mozzafiato. Rientrati a Kupang non ci resterà infine che prendere il volo di ritorno per l'Italia.