BALI CELEBES Viaggio di gruppo • Adventure • Estremo Oriente
16 giorni per visitare la terra dei Toraja, con i caratteristici villaggi e le tradizionali cerimonie, e il giro dell’isola di Bali, con i suoi monumenti e le belle spiagge. Questo itinerario permette di esplorare le affascinanti culture e paesaggi dell'Indonesia. Incontrare la gente del posto e partecipare alle cerimonie Toraja offre un'esperienza autentica e coinvolgente.
Elena MAMBELLI - Tel. 338 9896251
Indonesia: il visto si ottiene all'arrivo al costo di circa 500.000 rupie.
Il passaporto deve essere integro, senza strappi o scollature e valido almeno 6 mesi dalla data di uscita dal paese, pena il respingimento. Con effetto dal 14 Febbraio 2024 l'Indonesia richiede il pagamento di 150.000 rupie (circa € 9,23) da ogni viaggiatore internazionale in arrivo a Bali. Tale diritto può essere prepagato prima dell'arrivo attraverso il sito del turismo Love Bali
Indonesia: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Sono consigliate antitifica e profilassi antimalarica.
Giorni 1-8
Da Ujung Padang saliremo verso il Tana Toraja passando per Mandelo e Makale, tra montagne, risaie e villaggi fuori dalle rotte comuni. Dormiremo nelle tongkonan, visiteremo Lemu, Salu, Pawana, Batutumonga e Sengkang, e scopriremo l’universo animista toraja.
Giorni 9-13
Scopriremo l’isola degli dei tra natura e spiritualità. Visiteremo templi come Besakih, Tirta Empul, Goa Gajah e Tanah Lot, le risaie terrazzate di Jatiluwih e Tegalalang, la foresta sacra di Ubud e i villaggi artigiani di Kusamba, Bona, Celuk. Esploreremo anche Pujung Kelod, il lago Bratan, Tirta Gangga e il villaggio ancestrale di Tenganan.
Giorni 14-17
Dopo giorni intensi ci sposteremo tra le isole Gili: Air, Meno e Trawangan. Senza motori e traffico, ci muoveremo a piedi, in bici o su cidomo, nuoteremo tra coralli e tartarughe, scopriremo statue sommerse, piccoli templi e spiagge silenziose. Ci dedicheremo alle immersioni o ci godremo semplicemente la tranquillità delle spiagge.
COSA DICONO I VIAGGIATORI
“Viaggio che presenta diversi aspetti, culturali, artistici e naturali in un arcipelago di isole differenti per ritmo di vita e caratteristiche. Bali, certo molto frequentata e caotica, tuttavia offre paesaggi, monumenti e architettura templare con un loro fascino, vedi risaie terrazzate, templi ed edifici antichi. Sicuramente unica ed interessante la visita di Sulawesi, le terre Toraja, dove abbiamo partecipato ad un funerale, scoprendo tutte le sfaccettature della loro cultura animista . Per apprezzare meglio il mare, la natura e la ricchezza della fauna e flora locale in accordo col gruppo abbiamo puntato su Flores ed il parco di Komodo, ottima scelta sia per brevi trek sulle isole che per giri in barca in un mare meraviglioso” (Silvia Maria M.)
In questo viaggio attraverseremo due isole profondamente diverse, eppure complementari: Celebes (Sulawesi), con la sua tradizione animista ancora viva e stratificata, e Bali, dove l’induismo locale plasma il paesaggio e l’esistenza in forme di bellezza quotidiana. Tra le case cerimoniali del popolo Toraja, nelle montagne centrali di Celebes, scopriremo un universo simbolico in cui vita e morte non si contrappongono, ma si intrecciano in una visione ciclica del mondo. Incontreremo comunità che, pur tra cambiamenti e modernità, custodiscono ancora il legame con gli antenati, con gli spiriti della natura, con i ritmi cosmici. A Bali ritroveremo un’altra forma di armonia, scolpita in templi, danze, risaie: un’isola che non si racconta in grandi monumenti, ma in offerte floreali, colori, profumi e gesti rituali. Trascorreremo gli ultimi giorni sulle isole Gili, dove il suono del mare e i silenzi, lasceranno affiorare tutto ciò che avremo vissuto in questo viaggio.
TRA I TORAJA DI CELEBES
Un lungo volo dall’Italia ci porterà a Jakarta, dove, con una coincidenza raggiungeremo Makassar, sull’isola di Celebes (Sulawesi). Da Ujung Padang inizieremo un percorso che non sarà solo geografico: saliremo verso l’altopiano del Tana Toraja, passando per Mandelo e Makale, attraversando paesaggi con lunghe strade nella vegetazione e villaggi sparsi tra le pieghe delle montagne. Qui, nell’architettura delle tongkonan, case cerimoniali dai tetti ricurvi, ogni linea parla del cosmo: la barca degli antenati, il mondo superiore, quello terreno e quello dei morti coesistono in una visione unitaria. Non sarà il folklore a colpirci, ma la coerenza profonda di una cultura in cui ogni oggetto – dalle statue tau-tau alle decorazioni lignee – rappresenta un simbolo di connessione tra il mondo terreno e quello spirituale.
Non cercheremo eventi “spettacolari”, ma vivremo la ritualità dei villaggi attorno a Rantepao, capoluogo della regione Toraja: questa è l’area in cui hanno maggiormente luogo i tradizionali riti funebri, con sacrifici, canti e danze. Nei villaggi di Lemu, Salu, Pawana e Batutumonga cammineremo tra risaie e tombe rupestri, statue guardiane e sentieri che uniscono passato e presente. E se avremo tempo, sul percorso di ritorno, potremo fare una sosta a Sengkang, per scoprire un altro modo di abitare: quello delle case galleggianti, che si muovono al ritmo delle acque del lago Tempe.
CURIOSITÀ
Camminando nei villaggi del Tana Toraja, ci accorgeremo che nulla è lasciato al caso. La disposizione delle case (tongkonan) e dei granai (alang) non è solo funzionale, ma carica di significati cosmici. Le tongkonan, rivolte verso nord – la direzione degli antenati – sono allineate una accanto all’altra, simbolo del legame tra le generazioni. Di fronte a esse, sempre sul lato sud, si trovano i granai, che rappresentano il nutrimento, la vita presente, la dimensione terrena. Tra questi due poli si svolge la vita del villaggio, spazio sacro e sociale al tempo stesso. Anche le decorazioni lignee delle tongkonan, spesso astratte e geometriche, sono un linguaggio: parlano di fertilità, ciclicità, coraggio, memoria. L’intero insediamento diventa così un microcosmo che riflette l’ordine del mondo secondo i Toraja, dove ogni elemento – spirituale, materiale, architettonico – partecipa all’equilibrio tra passato, presente e oltre.


ALLA SCOPERTA DI BALI
Con un volo interno, da Makassar raggiungeremo Bali e, atterrati a Denpasar, inizieremo ad esplorare l’isola muovendoci tra l’entroterra e le coste. A Ubud, tra botteghe d’artisti e piccoli templi, scopriremo un’intensità che va oltre la bellezza estetica: è qui che l’induismo balinese prende forma nei dettagli, nei gesti, nel ritmo lento delle giornate. Passeggeremo tra i templi avvolti dalle liane nella Monkey Forest, e visiteremo Goa Gajah, la “grotta dell’elefante”, un complesso cerimoniale scavato nella roccia e dedicato a Ganesh, immerso nella vegetazione tropicale.
Poco distante, ci attendono i santuari rupestri di Gunung Kawi, dieci monumenti funerari nascosto tra le risaie. Al Pura Tirta Empul, patrimonio UNESCO, assisteremo ai rituali di purificazione nell’acqua sacra, accanto ai fedeli. Mantre un breve trekking tra le risaie terrazzate di Tegalalang ci regalerà uno dei panorami più iconici dell’isola. A Pujung Kelod visiteremo una piantagione di caffè Luwak, uno dei più rari (e discussi) al mondo, e scopriremo le tecniche tradizionali della torrefazione. Raggiungeremo il tempio madre di Besakih, costruito sulle pendici del monte Agung, e ci sposteremo verso i campi di riso di Jatiluwih, un altro sito UNESCO, dove il sistema di irrigazione subak è ancora oggi regolato da principi spirituali e collettivi.
Al lago Danau Bratan troveremo il tempio di Pura Ulun Danu, che sembra galleggiare sull’acqua, mentre a est esploreremo il giardino cerimoniale di Tirta Gangga, ex palazzo reale trasformato in un elegante complesso di piscine, templi e fiori tropicali. Infine, nel villaggio di Tenganan, uno dei più antichi dell’isola, potremo osservare la struttura sociale balinese ancora intatta e i rituali che resistono al tempo.Raggiungeremo quindi il lago Batur e il villaggio di Kintamani, circondati da crateri e nebbie, per poi spostarci verso uno dei cuori spirituali dell’isola: Al calare del sole, ci fermeremo al tempio di Tanah Lot, costruito su uno sperone roccioso e raggiungibile solo con la bassa marea: uno degli otto pura kahyangan jagat, i templi direzionali che proteggono spiritualmente l’isola. Infine, tempo permettendo, potremmo visitare Sanur, la spiaggia più tranquilladi Bali, e il vicino Turtle Conservation Centre a Serangan.


SULLE SPIAGGE DELLE GILI
Dopo aver attraversato villaggi cerimoniali e templi carichi di simboli, ci avvicineremo al mare. Ma non sarà solo un passaggio geografico: sarà un totale cambio di ritmo.
Raggiungeremo le tre isole, Gili Trawangan, Gili Meno e Gili Air, in barca da Bali. Ognuna ha un’anima diversa: Trawangan è la più abitata, viva e sociale; Meno è la più silenziosa e intima, quasi immobile nel tempo; Air è un equilibrio tra le due, luogo ideale per ascoltare il respiro lento dell’isola. Qui non circolano automobili né motorini: ci muoveremo solo a piedi, in bicicletta o con i cidomo, carretti trainati da piccoli cavalli. Volendo, potremo fare snorkeling tra coralli, banchi di pesci tropicali e tartarughe marine. Se le condizioni lo permetteranno, a Gili Meno potremo visitare anche “Nest”, un’opera sommersa dello scultore Jason DeCaires Taylor, 48 statue di fattezze umane che rappresentano il cerchio della vita.
In base alle predisposizioni del gruppo, alle Gili potremo organizzare le nostre giornate in piena liberta: potremo scegliere se perderci nei sentieri interni, fare immersioni, assaggiare pesce fresco sulla spiaggia, o semplicemente goderci la tranquillità dell’isola e le sfumature del tramonto.
Infine, rientreremo via mare a Bali, dove ci attende il volo per rientare in Italia.
📌 Attenzione! In alternativa alle isole Gili, alcuni gruppi effettuano un transfer a Flores per visitare l'arcipelago di Komodo con i famosi draghi. Questa opzione comporta una modifica del programma, non rientra nei costi indicati ed è da considerarsi un extra da pagare a parte.
















