TUTTO INDONESIA Viaggio di gruppo • Adventure • Estremo Oriente
Giava, Yogyakarta e il grande stupa di Borobudur, il vulcano Bromo, Celebes, la terra dei Toraja, e le spiagge di Bali. In tre settimane, questo viaggio di gruppo esplora la ricchezza culturale e naturale dell'Indonesia. A Giava, si ammirano i maestosi templi di Borobudur e le meraviglie di Yogyakarta, seguiti dall'emozionante ascesa al vulcano Bromo.
Valter FRACASSO - Tel. 335433837
Indonesia: il visto si ottiene all'arrivo al costo di circa 500.000 rupie.
Il passaporto deve essere integro, senza strappi o scollature e valido almeno 6 mesi dalla data di uscita dal paese, pena il respingimento. Con effetto dal 14 Febbraio 2024 l'Indonesia richiede il pagamento di 150.000 rupie (circa € 9,23) da ogni viaggiatore internazionale in arrivo a Bali. Tale diritto può essere prepagato prima dell'arrivo attraverso il sito del turismo Love Bali
Indonesia: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Sono consigliate antitifica e profilassi antimalarica.
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Giorni 1-10
Partiremo da Yogyakarta per scoprire i capolavori spirituali di Borobudur e Prambanan, l’altopiano di Dieng e i templi remoti di Giava. Saliremo sui crateri del Bromo e del Kawah Ijen, e poi ci sposteremo a Bali tra risaie, villaggi artigiani, danze sacre e templi sul mare come Tanah Lot e Besakih.
Giorni 11-15
Raggiungeremo il Tana Toraja, nel cuore montuoso di Sulawesi. Dormiremo nelle case tradizionali, assisteremo, se possibile, ai rituali funebri, cammineremo tra villaggi e risaie, scoprendo le grotte sacre dei defunti. Sarà un’immersione autentica nella cultura di un popolo ancora legato ai suoi riti ancestrali.
Giorni 16-22
Concluderemo il viaggio tra le acque turchesi delle isole Gili. A piedi o in bici ci godremo il silenzio, le spiagge bianche e lo snorkeling con le tartarughe. Tre piccole perle coralline, Trawangan, Air e Meno, ognuna con un'anima diversa, saranno la degna conclusione di questo lungo itinerario attraverso le tradizioni indonesiane.
COSA DICONO I VIAGGIATORI
“Il Tutto Indonesia è un viaggio bellissimo e ricco di emozioni eterogenee. Di fatto, le quattro isole visitate – Giava, Bali, Sulawesi e Gili Air – rappresentano quattro diversi viaggi. La prima settimana a Giava è la più intensa: lunghi trasferimenti, sveglie nel cuore della notte per vedere l’alba al Bromo e salire con una certa fatica al vulcano Kawah Jien. Poi si passa a Bali, dove abbiamo visitato molti templi, ma con tragitti più brevi e abbiamo soggiornato nella meravigliosa Ubud. Quindi il Sulawesi con giornate dedicate ai Toraja e alla loro cultura, e infine, le isole Gili, alcuni giorni di riposo su spiagge magnifiche ed escursioni in barca.” (Valter F.)
Un viaggio in Indonesia è sempre un attraversamento: di isole, di culture, di visioni del mondo. In queste tre settimane attraverseremo l’arcipelago da Giava a Sulawesi, fino alle sabbie leggere delle isole Gili, toccando alcune delle tradizioni più affascinanti e resistenti del sud-est asiatico.
Sarà un itinerario ricco e profondo, dove ai paesaggi spettacolari, crateri fumanti, templi perduti nella giungla, risaie scolpite nei fianchi dei vulcani, si affiancheranno incontri umani, racconti familiari, riti che sembrano sospesi nel tempo. Scopriremo la spiritualità delicata di Bali, la cosmologia scolpita nella pietra a Borobudur, la visione toraja della morte come passaggio collettivo, celebrato con giorni di danze, offerte e onoranze.
E infine, il mare: spazio di respiro, tempo lento, sabbia sotto i piedi. Le Gili saranno la nostra soglia d’uscita, il luogo dove le immagini e le storie vissute potranno depositarsi. Questo non sarà un viaggio per osservare. Sarà un viaggio per ascoltare, condividere, camminare dentro mondi che, con rispetto e attenzione, sapranno aprirsi.
GIAVA E BALI, TRA TEMPLI, VULCANI E RISAIE
Dopo un lungo volo intercontinentale, inizieremo il nostro itinerario a Yogyakarta, dove il caos del mercato, la delicatezza del batik e la magia del teatro delle ombre ci introdurranno nella cultura giavanese. Una sveglia prima dell'alba, ci porterà a Borobudur, il più grande stupa buddista al mondo, immerso in una valle nebbiosa: qui, ognuno dei suoi alti e numerosi gradini rappresenta un passo verso la cosmologia dell’illuminazione. Scopriremo l’altopiano di Dieng, con i suoi tempietti perduti tra le nebbie vulcaniche, e riprenderemo il cammino verso est attraversando paesaggi agricoli e villaggi rurali, visitando la zona archeologica di Prambanan, uno dei maggiori complessi induisti del sud-est asiatico. Faremo tappa a Solo (Surakarta), città gemella di Yogyakarta, e visiteremo il tempio di Candi Sukuh, misteriosa struttura megalitica incastonata tra i monti. Proseguiremo per Blitar e il complesso di Panataran, uno dei templi più estesi di Giava, prima di raggiungere Malang e poi Ngadisari, porta d’accesso al Parco del Bromo-Tengger-Semeru. . Saliremo sul cratere del Bromo all’alba, per ammirare lo spettacolo unico del sole che dipinge il cono vulcanico di viola, e ancora una sveglia in piena notte per affrontare l’intensa salita al Kawah Ijen, tra fumi sulfurei e laghi acidi color turchese. Sul fondo del suo cratere, incontreremo i minatori che estraggono ancora lo zolfo a mano, prima di veder sorgere il sole sul lago turchese nel fondo della caldera.
Al nostro ritorno sull’“isola degli dei”, a Bali, esploreremo la parte più autentica: Ubud, il villaggio degli artisti; le risaie e i villaggi tradizionali di Udjung, Kusamba, Bona, Celuk; il tempio madre di Besakih, incastonato sul monte Agung; le coste tra Sanur, Kuta e Lovina, il lago Batur e il tempio Tanah Lot, affacciato sull’oceano. Tra danze balinesi, mercati locali e piccoli templi nascosti, scopriremo la Bali che ancora resiste alle rotte del turismo.
CURIOSITÀ
Tra le esperienze più spettacolari e surreali del viaggio c’è la salita notturna al Kawah Ijen, vulcano attivo nell’est di Giava. All’alba, ci troveremo di fronte a uno dei paesaggi più straordinari dell’Indonesia: un lago turchese incastonato nel cratere, alimentato da vapori di acido solforico che lo rendono il più acido al mondo. Ma la vera magia accade prima dell’alba, nel buio: tra le rocce appaiono lingue di fuoco blu elettrico. È il fenomeno del blue fire, causato dalla combustione dei gas sulfurei che fuoriescono a temperatura elevatissima e prendono fuoco a contatto con l’aria. Uno spettacolo raro, visibile in pochissimi luoghi al mondo. Ma il Kawah Ijen non è solo bellezza: è anche lavoro duro. Incontreremo i minatori del zolfo, che ogni giorno risalgono il cratere trasportando sulle spalle carichi da 60-80 kg di minerale, camminando tra fumi asfissianti. Un contrasto potente tra il sublime della natura e la fatica umana, che ci ricorderà quanto il paesaggio possa essere, insieme, meraviglia e sacrificio.


IL SULAWESI E LA CULTURA TORAJA
Dopo aver lasciato Giava e Bali, voleremo sull’isola di Sulawesi, l’antica Celebes, per immergerci nel mondo straordinario del popolo Toraja. Da Ujung Padang (Makassar), percorreremo la penisola sud-occidentale via terra, attraversando paesaggi rurali, piantagioni e villaggi che raramente compaiono sugli itinerari turistici. Lungo la strada, faremo sosta a Mandelo e Makale prima di raggiungere Rantepao, il cuore della regione del Tana Toraja.
Qui vivremo un’esperienza unica: dormiremo nelle tongkonan, le tradizionali abitazioni dalle linee curve e tetti altissimi, simbolo della cosmologia toraja. Parteciperemo alla vita quotidiana delle famiglie locali, assaggeremo i piatti tipici e visiteremo i mercati dove bufali e maiali – fondamentali nei rituali funebri – vengono venduti all’asta. Se il calendario lo consentirà, potremo assistere alle elaborate cerimonie funebri, che possono durare giorni e attirare parenti da tutta la regione.
Ci muoveremo tra villaggi come Lemo, dove i defunti vengono sepolti nelle pareti rocciose e le tombe sono sorvegliate da tau-tau, statue lignee con le sembianze del defunto; Salu e Pawana, immersi tra risaie e colline; e Batutumonga, da cui potremo partire per un breve trekking alla scoperta della valle sottostante. L’esperienza toraja sarà una delle più intense dell’intero viaggio: non solo per la spettacolarità dei riti, ma per la possibilità di condividere la quotidianità di un popolo che ha saputo preservare una visione del mondo unica e complessa.
Sulla via del ritorno verso Ujung Padang potremo includere una deviazione a Sengkang, sulle sponde del lago Tempe, per osservare le case galleggianti e vivere un’altra sfaccettatura della vita rurale indonesiana.


LE GILI, TRA CORALLI E TARTARUGHE
Dopo giorni densi di incontri, alture, vulcani e cerimonie, ci sposteremo verso la leggerezza delle isole Gili: Air, Meno e Trawangan, adagiate tra Bali e Lombok come tre perle coralline. Su queste isole prive di traffico motorizzato ci muoveremo a piedi, in bici o sui cidomo, i carretti trainati da cavalli. Gili Trawangan offrirà una dimensione più vivace, tra locali sulla spiaggia e possibilità di socialità; Gili Air ci accoglierà con il suo equilibrio tra autenticità e comfort, mentre Gili Meno sarà il rifugio ideale per chi cerca silenzio, snorkeling e ritmi lenti.
Avremo tempo per nuotare accanto alle tartarughe marine, per esplorare i fondali trasparenti durante un’escursione in barca o semplicemente per fermarci, ascoltare il rumore delle onde e lasciare sedimentare le esperienze vissute.
Volendo, potremo rientrare gli ultimi due giorni a Bali e goderci le tranquille spiagge sulla costa nord di Lovina o a Sanur, lontano dal turismo più affollato di Kuta.
Sarà il tempo del riposo, ma anche della riflessione: sulle culture incontrate, sulle visioni del sacro e del quotidiano, sulla bellezza di un arcipelago che è molto più di una meta tropicale.
📌 Attenzione! In alternativa alle isole Gili, alcuni gruppi effettuano un transfer a Flores per visitare l'arcipelago di Komodo con i famosi draghi. Questa opzione comporta una modifica del programma, non rientra nei costi indicati ed è da considerarsi un extra da pagare a parte.






