BENGALA SIKKIM Viaggio di gruppo • Adventure • India, Nepal e Dintorni
Dallo stato del Bengala fino al Sikkim. In autobus e mezzi locali esploreremo Calcutta e la regione del delta del fiume Gange, con la sua gente e le sue antiche tradizioni. Fino agli splendori antichi nel Sikkim dove, avvolti dalle vette innevate dell'Himalaya, ci immergeremo nella spiritualità dei monasteri buddisti.
India: Dal 03 aprile 2017 è obbligatorio ottenere il visto on line per l’India cliccando su https://indianvisaonline.gov.in/evisa/tvoa.html
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India: Consigliata antitifica, raccomandata profilassi antimalarica (clorochino-resistente).
Il West Bengala, dove vivono popoli vari quanto la terra che li ospita: paesaggi himalayani, immense foreste, fiumi impetuosi, spiagge assolate, scenari naturali. Persino per un paese vario quanto l’India, la regione orientale riesce ad aumentare il fascino della scoperta. L’enorme estensione della pianura gangetica, il Delta del Gange, 600 chilometri q. di acqua, alla frontiera tra acqua e acqua, dolce e salata, quella nera delle baie che si mescola già con lo specchio verde dell’oceano. Le sue paludi, stagni, cordoni sabbiosi, dune, canali, bracci deltizi, isole... fino alle spiagge silenziose dell’Oceano Indiano. I contrafforti himalayani, Darjeeling, 2134 metri di quota, attaccate ai confini del Sikkim e del Buthan.
Partiremo dall ’Italia per raggiungere Calcutta, il cui fascino supera qualsiasi tentativo di analisi, poiché i dati razionali sono sconvolti e fusi con elementi emotivi. È la città che Dominique La Pierre ha descritto in maniera “veraâ€: “.. . prigionieri di una marea di gente che andava e veniva in ogni direzione, coolie che portavano montagne di valigie e di pacchi, venditori che proponevano tutte le merci possibili ed immaginabili...Tra i viaggiatori si aggiravano dei sadhu... Un nugulo di venditori ambulanti... proponendo penne a sfera, dolciumi, biglietti della lotteria e minutaglia di ogni genere. I mendicanti si precipitarono, i lebbrosi con le mani storpie gli si aggrapparono alla camicia. Nei dintorni della stazione, in una specie di follia collettiva vorticavano autobus, taxi, carri a mano, motori, tricicli, calessi, motociclette, biciclette e tutti procedevano alla rinfusa, a passo d’uomo, in un disordine e in un frastuono terrificanti... un carretto a due ruote con due passeggeri sul sedile.Tra le stanghe, c’era un uomo... un uomo cavalloâ€. Ci immergeremo nella regione del Delta del Gange, che, assolutamente non turistica, non apprezzata, deve diventare per noi un luogo di innamoramento, non solo perché rifiuto finale del Gange, fiume di Buddha, ma per tutto ciò che contiene e che dà solo a chi è in grado di capire che cos’è la vera India.
Arrivati a Basanti, al confine tra India e Bangladesh, prendiamo la barca: ci aspettano 4 giorni nella regione di paludi e canali che si spinge verso il Bangladesh, dove tra acqua ed erba alta i villaggi divengono sempre più rari, sostituiti da colonie di animali selvatici protette in parchi naturali: Bakkhali, dove vivono scimmie e uccelli acquatici; Lothian Island, popolata da cinghiali, delfini del Gange, lontre, serpenti; Sunderbans coi suoi coccodrilli, gaviali, tigri reali, gazzelle; infine Saznakhal i ricca di cinghiali ed uccelli di palude. In questa zona sprovvista totalmente di mentalità e di strutture turistiche, dovremo adattarci alle circostanze del momento scoprendo sul posto i mezzi di trasporto. Ritorneremo poi in parte sui nostri passi, e, risalendo verso nord-ovest e verso il Bihar, visiteremo la parte centrale del Bengala. Ci immergeremo perciò nell’esame di templi di Vishnupur (XVI sec., dinastia Amalia) e di Shantiniketam che dal 1910 è anche sede dell’Università internazionale Vishva Bharati fondata da Tagore. Il Bengala è la culla della musica e del poema epico danzato e proprio a Shantiniketam, ossia “asilo della paceâ€, come dato da Tagore alla città , c’è un’importante scuola di canto e danza sacra fondata dallo stesso grande filosofo.
Attraverso le cittadine di Murshidabad, Malda, Pandua, arriveremo poi a Shiliguri ed alla vicina New Jalpaiguri, dove, lasciato il mezzo finora usato, prenderemo un trenino a cremagliera, un trenogiocattolo che dal 1878 porta a Darjeeling, superando un dislivello di 2000 metri. Le 8 ore di viaggio saranno compensate dal godimento dagli scenari naturali di superba bellezza di giungle, risaie, piantagioni di tè e foreste di pini. Darjeeling, la cosiddetta città della folgore e luogo di villeggiatura preferito dai colonialisti inglesi, si articola tra gradini a terrazzi, tra piccoli bazar esotici, graziosi chalet, foreste e giardini; il tutto sotto l’ombra protettrice delle vette coperte di nevi perenni del Kanchenjunga. Darjeeling sarà punto di partenza per le nostre escursioni, in Sikkim: dove resteremo stupiti dalla natura in fiore, dai giardini ordinati, dai lunghi ponti tibetani. Arriviamo a Gangtok e visitiamo l’Istituto di Ricerche di Tibetologia Namgyal, il monastero di Enchey, in questo periodo viene rivestito con bandierine colorate con stampate le preghiere per Buddha, l’emporio governativo e la fabbrica di tappeti, il Deer Garden, giardino panoramico con leopardo delle nevi, il Chogyal Palace con la cappella Tsuk-La-Khang eccezionalmente aperta, il Bazar. In jeep raggiungiamo Tiger Hill. Alle 5 i primi raggi di sole illuminano il Kanchenjunga, mentre in lontananza si notano l’Everest, il Makalu, e il Lhotse, tutti “ottomilaâ€. Quando il sole è già alto torniamo a Darjeeling, sostando in due monasteri buddisti. Rientriamo a Bagdogra. Da Bagdogra un comodo treno notturno ci riporterà a Calcutta all’aereo per l’ Italia.