MANGYSTAU 4X4 Viaggio di gruppo • Adventure • Asia Centrale
Una nuova grande Avventura in 4X4 su nuove piste alla scoperta del grandioso Mangystau, un angolo sconosciuto del Kazakhstan, che ci porterà dal Mar Caspio ai laghi di sale, dalle dune di sabbia ai pinnacoli rocciosi della Valle di Bozhira, la Monument Valley dell’Asia Centrale, passando da Canyon mozzafiato fino alla Valle delle Stone Balls
Marco VASTA - Tel. 347 7001081
Silvia ANTONINI - Tel. 3921682175
Massimo CASTELLUCCI - Tel. 3393397838
Kazakhstan: per i cittadini italiani non è richiesto il visto.
à necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese.
Kazakhstan: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
Giorni 1-3
Partiremo da Aktau per raggiungere Hanga Baba, necropoli lungo l’antica Via della Seta, e poi Zhigalgan, con i suoi fossili preistorici. Attraverseremo il candore del Kapamsay Canyon e visiteremo la moschea rupestre di Shakpak-Ata. Scopriremo le sfere di pietra della valle di Torish, ammireremo Sherkala dall’alto e monteremo il campo tra le formazioni rocciose di Ayrakty.
Giorni 4-6
Faremo rifornimento di viveri a Shetpe prima di raggiungere il lago salato di Tuzbair, dove il cielo si specchia sul velo d’acqua. Attraverseremo l’altopiano dell’Ustyurt fino alla valle di Bozzhira, tra torri calcaree, creste bianche e canyon scolpiti dal tempo. Cammineremo lungo belvedere vertiginosi e ci immergeremo nella quiete surreale di questo paesaggio fossile.
Giorni 7-9
Proseguiremo verso la valle lunare di Baisary, punteggiata di pietre nere, e poi verso Bokty, la montagna a bande colorate impressa sulle banconote. Scopriremo le colline stratificate del “Strawberry Tiramisù” e faremo campo tra le sue curve arcobaleno. Concluderemo il nostro viaggio tra le dune di Seneka, i pozzi petroliferi di Zhana-Uzen e la depressione salina di Karagie, prima del rientro ad Aktau.
COSA DICONO I VIAGGIATORI
“Il viaggio è stupendo, un’esperienza unica a contatto con la regione desertica del Mangystau che si estende a est del Mar Caspio nel Kakazistan sud-occidentale dove in passato correva una diramazione della Via della Seta. Sarete sempre a contatto con la terra, con il gesso e con panorami mozzafiato, in compagnia di autisti molto professionali e super organizzati, che conoscono perfettamente il territorio. Normalmente si hanno sei notti in tenda e una il giorno del rientro, in albergo. Può capitare in caso di maltempo di dormire in qualche villaggio nelle yurte o in case di fortuna. Nessun problema per il freddo, anzi, troppo caldo in alcuni giorni ma 34 gradi sempre accompagnati dal vento della steppa” (Stefano S.)
Un viaggio di pura esplorazione in una delle regioni più remote e affascinanti dell’Asia Centrale: il Mangystau, altopiano desertico nel sud-ovest del Kazakistan, affacciato sul Mar Caspio e punteggiato di formazioni rocciose spettacolari, necropoli rupestri e paesaggi che sembrano usciti da un altro pianeta. Dall'arrivo ad Aktau, città portuale moderna e avamposto sul Caspio, partiremo in fuoristrada per un itinerario off-road che ci porterà ogni giorno più lontano dalla civiltà , addentrandoci in canyon scavati nel gesso, laghi salati, altopiani vertiginosi e colline a strati che sembrano dessert giganti. Un viaggio essenziale, in autosufficienza, tra campeggi nel nulla, assenza totale di strutture e cucina da campo, dove il silenzio del deserto sarà il nostro compagno più fedele.
LE ANTICHE MOSCHEE E LE SFERE DI ROCCIA
Dopo l’arrivo ad Aktau, incontreremo le nostre esperte guide locali e, saliti sulle nostre jeep attrezzate, lasceremo la costa del Caspio per inoltrarci nel Mangystau. Seguiremo le tracce di una regione che fu crocevia della Via della Seta e testimone di culti antichissimi. Inizieremo il nostro viaggio nella steppa con la necropoli di Hanga Baba, antico luogo di sepoltura carovaniero, e proseguiamo verso Zhigalgan, un'area fossilifera dove affiorano i resti pietrificati di animali preistorici risalenti a oltre 10 milioni di anni fa.
Entreremo poi nello spettacolare Kapamsay Canyon, una fenditura scavata tra pareti di gesso bianco, che potremo esplorare con facilii camminate. Il paesaggio continuerĂ a sorprenderci con la visita alla moschea sotterranea di Shakpak-Ata, scavata nella roccia piĂą di mille anni fa e considerata patrimonio culturale kazako.
Dopo il primo campo tra le falesie bianche del Shakpak-Tassay, punteremo sulla leggendaria Torish Valley, disseminata di enigmatiche sfere di pietra perfettamente tonde, modellate dal mare, dal tempo e dai sedimenti. Incontreremo poi Kyzil Kala, insediamento fortificato in rovina, e saliremo al punto panoramico su Sherkala, montagna dalle sembianze di una tenda o di un panettone solitario nella steppa. Qui, monteremo il nostro campo tra le formazioni di Ayrakty, i cui pinnacoli e bastioni naturali ci regaleranno un tramonto indimenticabile.
CURIOSITĂ€
La Valle di Torish, conosciuta anche come Valley of Balls, è uno dei luoghi più enigmatici del Mangystau. Il paesaggio è punteggiato da migliaia di sfere di pietra che emergono dal terreno sabbioso come uova giganti, alcune integre e lisce, altre spaccate a metà , rivelando all’interno strutture concentriche perfette. La dimensione varia da pochi centimetri a oltre tre metri di diametro. Queste formazioni sono chiamate concrezioni: strutture rocciose nate milioni di anni fa dal deposito di minerali attorno a un nucleo centrale — che può essere un fossile, una foglia o una particella organica — all’interno di sedimenti marini o fluviali. Con il tempo, la compattazione e l’erosione hanno liberato queste “sfere fossili”, portandole in superficie. Alcuni studi le datano a circa 120 milioni di anni fa, rendendole coetanee dei dinosauri.


DAI LAGHI SALATI ALLA VALLE DI BOZZHIRA
Lasciamo per qualche ora le piste per una sosta di rifornimento a Shetpe, piccolo centro abitato, prima di immergerci nella bellezza silenziosa del lago salato di Tuzbair. Qui il bianco del sale si estende all’orizzonte riflettendo il cielo e creando effetti ottici ipnotici.
Attraverseremo il plateau dell’Ustyurt, una delle zone più isolate del Kazakistan, popolata da antilopi saiga, volpi del deserto e steppe silenziose, fino a raggiungere uno dei luoghi simbolo del Mangystau: la Valle di Bozzhira, conosciuta come l’“Arizona kazaka”.
Questo anfiteatro geologico è uno degli scenari più spettacolari dell’Asia Centrale. Qui il tempo ha scolpito due torri gemelle di pietra calcarea, alte fino a 200 metri, che dominano una distesa ondulata e candida, incisa da gole profonde e crinali frastagliati. Il sito si trova sul bordo occidentale del plateau di Ustyurt, un’enorme tavolato che un tempo era sommerso dal mare di Tetide: le rocce marine, sedimentate milioni di anni fa, custodiscono ancora oggi fossili di molluschi, coralli e squame di pesce.
Il senso di isolamento sarà totale: qui il vento sarà l’unico suono e l’orizzonte sembrerà infinito. Le nostri notti in questo luogo, resteranno per sempre nella nostra memoria: monteremo le tende e la cucina da campo in un luogo che sembra appartenere ad un altro pianeta e la cui unicità e fragilità richiede un rispetto totale.


TERRE LUNARI, DESERTI E IL “TIRAMISÙ”
Dopo aver dormito tra i canyon, ci sposteremo in un’area ancora più remota e selvaggia: la valle di Baisary, un paesaggio lunare punteggiato da pietre nere di origine vulcanica che contrastano con la sabbia chiarissima. Da qui ci muoveremo verso la montagna simbolo di questa regione: Bokty, perfettamente simmetrica, dalle linee colorate e incastonata nel nulla.
Poco oltre ci attenderĂ una delle mete piĂą sorprendenti del viaggio: lo Strawberry TiramisĂą, nome affettuoso dato dai primi esploratori italiani a una formazione geologica fatta di colline ondulate a strati rosa, rossi e crema, che ricordano davvero il dolce omonimo. Il nome reale di questo luogo resta volutamente taciuto, per proteggerlo dal turismo invasivo: dormiremo in tenda al suo interno, avvolti da colori irreali.
Proseguiremo il nostro percorso verso le dune di Seneka, dove proveremo un breve safari tra le sabbie, prima di tornare sulla strada asfaltata passando tra le installazioni industriali di Zhana-Uzen, uno dei principali giacimenti petroliferi del paese. L’ultima sosta sarà al Karagie Hollow, una depressione salina di oltre 100 metri sotto il livello del mare, tra le più profonde dell’Asia Centrale. Da qui, rientreremo ad Aktau, con il cuore ancora pieno di silenzio e polvere.

