PAMIR 4X4 Viaggio di gruppo • Adventure • Asia Centrale
spettacolare traversata del Pamir in fuoristrada da Dushanbe a Osh, via Bartang valle
Marco VASTA - Tel. 347 7001081
Viviana GUOLO - Tel. 3388807186
Massimo CASTELLUCCI - Tel. 3393397838
Attualmente il confine tra Tajikistan e Kyrgyzstan è chiuso. L'itinerario è modificato e si svolge interamente in Tajikistan con andata e ritorno su Dushanbe (supplemento di circa 550 euro in base al chilometraggio percorso).
Per il Tajikistan non occorre il visto, il passaporto deve avere una validità residua di almeno 6 mesi dal rientro in Italia.
Il GBAO permit (ingresso nel Pamir) verrà richiesto direttamente dalla Viaggi nel Mondo, inviare al momento della prenotazione la scansione a colori del passaporto e di una foto-tessera a passaporti2@viaggiavventurenelmondo.it
Il visto Khirgyzo si ottiene in arrivo ora gratuito.
L'ingresso nel paese è consentito senza restrizioni
Il rientro in Italia è consentito senza restrizioni
L'ingresso è consentito senza restrizioni se si presenta un certificato vaccinale completato da almeno 14 giorni.
Se non si è in possesso del certificato obbligatorio effettuare tampone in ingresso
Il rientro in Italia è consentito senza restrizioni.
Per il volo Osh/Bishkek, i pernottamenti in Khirgyzstan e ogni altra spesa necessaria alla realizzazione del viaggio sarà formata una cassa comune gestita dai partecipanti.
Un nuovo viaggio in Tagikistan esplorando i territori mozzafiato del mitico Pamir, attraversati da mercanti come Marco Polo e missionari come Bento da Goes. Nel 2013 il 'tetto del mondo è stato dichiarato dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità ed è ritenuto uno dei più affascinanti scenari d'alta montagna.
Con i fuoristrada guidati da esperti autisti percorreremo parte della mitica M41 e ci addentreremo maggiormente fra le vette e l’altopiano del Pamir. In circa dodici giorni raggiungeremo Osh in Kirghizistan attraverso alcune delle più sperdute e isolate valli interne del Tagikistan. In particolare percorreremo l'intera sterrata e impervia strada che scorre lungo la valle del fiume Bartang. Godremo in continuazione di scenari magici, alloggeremo nelle case degli ospitali e accoglienti villaggi, piccole oasi verdi con i campi ben curati ed alla sera assisteremo all'arrivo delle greggi di capre e pecore per la mungitura. Nell'alto Bartang, la strada scorre lungo un paesaggio lunare di forti contrasti tra la terra ocra/marrone e il pietrame di color grigio intenso, con sullo sfondo gli incredibili scenari di ghiacciai perenni e maestosi settemila.
Programma di massima
Arrivo in volo a Dushanbe, visita della città e della fortezza di Hissar a pochi chilometri dalla capitale. Notte a Dushanbe. Con le 4x4 inizia la nostra traversata percorrendo la M41 con alcune soste come alla diga di Rogon costruita dagli italiani. Superato il passo di Tavildara (3.252 m) giungiamo nel tardo pomeriggio a Kalai Khum (1.400 m) bagnato del fiume Panj che forma l’Amur Darya, lo storico Oxus. Notte in gesthouse. Siamo nel Gorno-Badachsan (GBAO), il distretto più orientale del Tagikistan abitato solo da 220 mila persone ma che forma il 40% del paese. Da Kalai Khum, dopo alcune ore lungo la M41, deviamo per la valle di Khuf (2.700m), molto verde e la prima valle interna del Pamir. Saliremo alle malghe sopra il villaggio fra gli armenti e saremo ospiti dei pastori. Ritorniamo sulla M41 fino a Khorog. La strada corre lungo il confine afghano ed è possibile vedere i villaggi arroccati tra le sponde del fiume e la roccia. In alcuni punti, la gola è larga meno di una cinquantina di metri. Da Khorog (2.150 m), capoluogo del GBAO, se il tempo lo consente, proseguiamo lungo le sponde del Panji fino a Langar, dove inizia il corridoio del Wakkan, per tornare a Khorog attraverso la valle di Shok Dara.
Il giorno seguente iniziamo a risalire la valle del fiume Bartang con i suoi magici e mutevoli scenari. Nel pomeriggio arriviamo al sereno e verdeggiante villaggio di Basid (2.358m) in tempo per una visita ai due santuari, espressione della fede ismailita del popolo bartangi i cui anziani parlano ancora un dialetto di origine iranica. Notte a Basid.
Si riparte sempre lungo la 'Bartang Highway'. Sosta a Roshorv, altro luogo da favola disposto su un pianoro dominato dal ghiacciaio Labnazar. Pernottiamo a Savnob (2.665m) (raggiungibile anche a piedi attraverso i sentieri percorsi dagli abitanti), un villaggio con tipiche case pamire dal tetto piatto e dalla sala comune con i ritratti dell’Aka Khan, disposte su terrazzamenti coltivati con alberi di albicocche. Assisteremo al ritorno delle greggi, alla mungitura ed alla cottura dei pani nel forno tanduri.
Alla mattina visitiamo le rovine del vecchio castello, le rocce con i petroglifi e le grotte rifugio considerate sacre. Si riparte con sosta a Pasor e in serata notte nell'ultimo insediamento bartangi a Ghudara, un altro luogo incredibile.
L'indomani percorriamo il tratto più mozzafiato della Bartang road sovrastati da nevai e ghiacciai. Finalmente ci affacciamo al valico di Kök Jar (3.807m) ed entriamo nel Pamir orientale. La pista corre ora alla testata del bacino del Kök Bel dominato dalla sottocatena del Muzkol (6.233m). Con grande sorpresa scopriremo i geoglifi che gli appassionati di astronomia ritengono essere un calendario lunare risalente a 2.500 anni fa e vedremo anche i crateri di due impatti meteorici. Una deviazione porta agli alpeggi di Jalang (4.150m), accampamento estivo (jailoo) formato da yurte, le tipiche tende del Centro Asia. Chiederemo ospitalità in una di queste e dormiremo scaldati dalla piccola stufa alimentata da sterco di yak. Per cena ci saranno offerti yogurt, crema di latte ed altri latticini, una vera delizia.
Da Jalang, dopo pochi chilometri, ci immettiamo nella M41 per giungere al passo Akbaital (4.655 m), il punto più alto dell'intero viaggio. Poi deviamo a est verso il confine cinese per giungere nella valle di Rankul, un altro scenario magico con una visione del Muztag Ata (7.509m), il 'padre delle montagne ghiacciate' in territorio uiguro.
Raggiungiamo Murghab, la cittadina più grande del Pamir orientale abitata da tagiki e da kirghisi che ci sorprenderà con una sopravvissuta statua di Lenin offrendo anche qualche possibile deviazione. Ora percorriamo la M41 verso Nord sempre con spettacolari scenari fino al lago Karakul, bacino endoerico formatosi dall'impatto con un gigantesco meteorite. Dal lago Karakul ci attende il lungo trasferimento lungo la M41. Visitiamo il calendario solare formato da geroglifi presso la necropoli di Karaart e ci fermeremo a vedere l’unica traccia del dominio zarista rappresentata dallo stemma di Nicola II sui ruderi di una caserma dell’ottocento. Si sale al passo Kyzil Art (4.282 m) al confine tra Tagjikistan e Kirghizistan. Sosta pranzo a Sary Tash, ultime foto sulle catene montuose del Pamir Alaj e poi la strada lungo il fiume Ghulca ci porterà a Osh. Visitiamo la città con il suo bazar e ed il Trono di Solimano.
All’indomani il ritorno in Italia che potrebbe avvenire anche attraverso Bishkek.

