MANGYSTAU UZBEK Viaggio di gruppo • Adventure • Asia Centrale
Un'avventura di gruppo dedicata alle perle sconosciute dell’Asia centrale. La provincia del Mangystau, in Kazakhstan, è una vera sorpresa di paesaggi spettacolari come quelli del Farwest, di antiche necropoli dei nomadi, di moschee sotterranee di rara bellezza. Seguono le località più belle dell’Uzbekistan.
Massimo POLSELLI - Tel. 3395805329
Kazakhstan: per i cittadini italiani non è richiesto il visto.
È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese.
Uzbekistan: Dal 1 febbraio 2019 i cittadini italiani potranno entrare in Uzbekistan senza visto per permanenze inferiori a 30 giorni. È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 3 mesi dall’ingresso nel Paese.
Kazakhstan: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
Uzbekistan: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Consigliata l'antitifica.
Le eventuali notti extra dovute all’arrivo e alla partenza notturna dei voli, si pagano con la cassa comune (25$)
La notte ad Aktau si paga con la cassa comune.
Giorni 1-6
Partiremo da Aktau a bordo di jeep 4x4 per immergerci nella regione del Mangystau, dove canyon fossili, necropoli scolpite nella pietra e altopiani remoti ci condurranno nel cuore di un paesaggio ancestrale. Dormiremo in tenda sotto le stelle e cammineremo tra archi naturali, moschee sotterranee e formazioni di calcare millenario.
Giorni 7-11
Dopo giorni di esplorazione selvaggia, ci ricollegheremo alla civiltà con il treno notturno per raggiungere le terre dell’antico Mare d’Aral. Tra cimiteri di navi e musei etnografici visiteremo Mo‘ynoq, Nukus e i siti archeologici di Toprak e Ayaz Kala, testimoni del passaggio di imperi e commerci millenari.
Giorni 12-17
Entreremo nell’Uzbekistan più evocativo, toccando con passo lento Khiva, Bukhara, Samarcanda e Tashkent. Cammineremo tra i vicoli delle città carovaniere, osserveremo le madrase con le loro ceramiche turchesi e ci confronteremo con una cultura ospitale e intensa, che sa accogliere con semplicità chi viaggia in ascolto.
Perchè scegliere questo viaggio?
"Annovero questo viaggio nella mia top ten. I paesaggi del Mangystau sono inattesi e bellissimi, un luogo ancora incontaminato, che offre un contatto con la natura profondo e consente di de-connettersi dal quotidiano. L'Uzbekistan deve essere visto per le sue belle città ma soprattutto per entrare in contatto con una storia millenaria affascinante e non cosi conosciuta". (Paola B.)
Un viaggio che ci porterà ai margini del mondo conosciuto, tra le rocce bianche del Mangystau e le città leggendarie dell’Uzbekistan. Dalle notti in tenda nel deserto kazako alle madrase di Samarcanda, attraverseremo territori remoti e profondamente autentici. Il Mangystau ci sorprenderà con le sue moschee scavate nella roccia, le necropoli dimenticate e i canyon fossili. Lungo il tragitto toccheremo l’ex Mare d’Aral e le rovine della Corasmia, per poi perderci tra i vicoli di Khiva e le piazze di Bukhara. Un itinerario non convenzionale, da condividere con chi sceglie il viaggio come strumento di scoperta e trasformazione.
Tra le rocce sacre del Mangystau: canyon, necropoli e notti nel deserto
Partiamo in gruppo per una splendida avventura! Arriveremo ad Aktau, sulla sponda kazaka del Mar Caspio, e da lì partiremo in jeep verso l'entroterra desertico. Il Mangystau è un mondo a parte: un deserto calcareo dove le rocce raccontano milioni di anni di evoluzione. Visiteremo la necropoli di Hanga Baba, le gole fossili di Zhigylgan, la moschea sotterranea di Sultan Epe e i canyon di Shakpak Tassay. Ogni giorno ci addentreremo più a fondo in un paesaggio modellato dal vento, camminando tra archi naturali, formazioni monumentali come Sherkala e la spettacolare montagna bianca di Ayrakty. Passeremo le notti in tenda, cucinando insieme e condividendo storie attorno al fuoco, tra silenzio assoluto e cieli senza confini. Saliremo sulle alture di Tuzbayir all’alba, visiteremo la moschea Beket Ata e ci spingeremo sull’altopiano dell’Ustyurt per un’immersione totale nella geologia e nella spiritualità di questi luoghi remoti.


Dal deserto all’Aral: steppe, laghi scomparsi e musei dell'assurdo
Rientrati brevemente ad Aktau, prenderemo un treno notturno verso l’est per raggiungere le zone dove un tempo si estendeva il Mare d’Aral. Visiteremo Mo‘ynoq, una città che oggi ospita un cimitero di navi in pieno deserto: uno dei simboli più drammatici della crisi ambientale dell’Asia centrale. Da qui ci sposteremo a Nukus per scoprire il museo Savitsky, una collezione sorprendente di arte d’avanguardia custodita lontano dagli occhi del regime sovietico. Avremo tempo per visitare anche il mercato di Chimbay e poi proseguiremo verso i resti della civiltà corasmia: esploreremo le antiche fortezze di Toprak Kala e Ayaz Kala, città di fango e sabbia, arroccate tra dune e orizzonti infiniti. Saranno giornate intense, ricche di incontri, polvere e silenzi.
Lo sapevi che...
Lo sapevi che l’altopiano di Ustyurt è uno dei luoghi più inospitali del pianeta? Qui le temperature possono variare di oltre 50°C tra giorno e notte, e vaste aree non vedono presenza umana per centinaia di chilometri.


Vie carovaniere, città murate e cupole blu: l'anima uzbeka
Entreremo nella fase conclusiva del viaggio attraversando il cuore dell’Uzbekistan, lungo l’antica Via della Seta. A Khiva ci perderemo nel labirinto della città murata, tra torri, madrase e mosaici dalle sfumature blu. A Bukhara, con le sue piazze, minareti e caravanserragli, sentiremo ancora il respiro del mondo islamico medievale. Visiteremo i mausolei, i bazar coperti e ci lasceremo avvolgere dai profumi di spezie e di tè. Da lì raggiungeremo Samarcanda, la mitica città di Tamerlano, che visiteremo con calma: la Registan, la necropoli di Shah-i-Zinda, la cupola dell’Osservatorio Ulugh Beg ci racconteranno una storia millenaria. Infine arriveremo a Tashkent, capitale moderna e multietnica, dove avremo il tempo per scoprire il centro, passeggiare nei parchi e salutare questo viaggio che ci ha portati dalla preistoria alla storia.
La depressione di Karyn-Zharyk
Nel mese di Aprile può essere considerata l’inclusione della visita alla depressione di Karyn-Zharyk con le sue 5 grandi formazioni rocciose (Tortkul). Un lago salato 75m sotto al livello del mare che nel mese di Aprile, quando è spesso allagato, può regalare panorami di rara bellezza.




