ETIOPIA SCONOSCIUTA Viaggio di gruppo • Adventure • Africa Centrale
Un viaggio di gruppo nella parte ovest dell'Etiopia, ancora sconosciuta a molti. Entreremo a contatto con i popoli Anuak e Nuer al confine con il Sudan, il Parco delle Bale Montains, Awash e il paese degli Afar e il fascino di Harar.
Sandra PERATHONER - Tel. 333-2882119
Elio GALLY - Tel. 335-5724694
Etiopia: è necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese. Il visto per l'Etiopia viene obbligatoriamente rilasciato on-line dove dovrete registrarvi e pagare con carta di credito. Una volta che la richiesta online sarà approvata, si riceverà per e-mail l’autorizzazione a viaggiare in Etiopia. All’arrivo verrà apposto il timbro del visto.
Etiopia: non ci sono vaccinazioni obbligatorie, consigliata profilassi antimalarica.
L’Etiopia è un paese splendido, amato dagli italiani come una seconda patria. C’è una ricca letteratura che di questo paese ha studiato ogni aspetto con obiettività scientifica e con indiscusso interesse per il suo popolo, la sua cultura, le sue arti;e costituisce una prova evidente la guida del Touring del 1938 e moltissimi altri libri che rappresentano un patrimonio bibliografico ancor oggi utilissimo per il ricercatore e per il viaggiatore attento che desideri approfondire la preparazione al suo viaggio. Un viaggio, questo ETIOPIA SCONOSCIUTA, nel quale prevale l’interesse per i popoli che abitano l’altopiano etiopico, siano essi autoctoni o immigrati come le etnie nilotiche e i profughi sudanesi della regione di Gambela.
Dall ’Italia in volo per Addis Abeba dove incontriamo il corrispondente con le sue auto e le guide-autisti che ci accompagneranno per queste tre settimane di immersione totale nella realtà più sconosciuta di questo straordinario paese. Puntiamo subito verso ovest per la strada di Nekemte , da Ambo deviazione per il cratere di Wonchi che potremo salire a cavallo, poi una gita in barca sul lago fino alla chiesetta di S. Ciriaco. Rientriamo sulla strada principale e siamo a Nekemte, importante centro di produzione del caffé. Da qui scendiamo verso sud risalendo l'altopiano fino a Metu, per l’escursione alle Cascate del Sor, un salto di un centinaio di metri che raggiungeremo con un paio d’ore di cammino immersi in un’intricata foresta pluviale.Arriviamo a Jimma, la grande illusione del colonialismo italiano che vedeva in questa regione il paese dell’abbondanza e un lembo di paradiso terrestre. Del periodo coloniale conserva tutta una serie di edifici pubblici che ricordano l’Italia dell’anteguerra. Puntiamo ora verso il Parco dei Monti Bale , imponente massiccio che si innalza dalla Rift Valley fino a superare i 4000 m.Arriviamo a Adaba con un mercato frequentato da gente Bale e superate le grotte Sebsebe Washa entriamo in un ambiente alpino con paesaggi punteggiati da numerosi tucul, mandrie al pascolo, immagine idilliaca fino a Dinsho, base di partenza per l’escursione che effettueremo al Sanetti Plateau e al Monte Batu .
L’ambiente invita a lasciare l’auto e proseguire a piedi per un contatto più diretto con la natura e la gente che ci circonda. Da Dinsho per la strada di Nazaret dove incontriamo la ferrovia Addis-Diredaua-Gibuti; proseguiamo per il Parco Nazionale di Awash , tagliato in due dalla strada per Harar, che offre paesaggi tipici della Rift Valley, immense savane dominate dalla sagoma del vulcano Fantalè , una ricca fauna con antilopi, orici, gazzelle, kudu, babbuini, leoni e leopardi che appaiono solo durante la notte.Ricchissima l’avifauna con quasi 400 specie di uccelli. Questa è anche terra di frontiere tra i popoli Afar e Kereyu, gente fiera e coraggiosa sempre armata. Visiteremo la cascate dell’Awash, la Piana degli Orici , le sorgenti calde di Filwoha poi andremo a dormire al Buffet di Awash presso madame Kiki e sarà un’esperienza indimenticabile, uno spaccato di vita coloniale d’altri tempi che sopravvive nei fasti di un mondo ormai scomparso. Poi Diredawa, dove il treno si ferma di fronte a una frontiera chiusa. La città conserva un suo fascino ambiguo legato al mondo coloniale che ne fece un centro strategico importante. Si comincia a respirare l’atmosfera araba che troveremo ad Harar , vero frammento d’Arabia in terra etiope.Grande nodo carovaniero del passato.Città ricchissima quindi e con i guadagni del commercio lecito e non lecito come quello degli schiavi e delle armi, si costruì una città bellissima. Ci perderemo nei labirinti della città araba, gli antichi mercati, le moschee, poi, varcata una delle sue porte monumentali, riprenderemo la strada per rientrare ad Addis Abeba da dove in volo rientreremo in Italia.




