GABON Viaggio di gruppo • Adventure • Africa Occidentale
l’Africa non contaminata dal turismo, fiumi, la grande foresta equatoriale, il fiume Ogoué. I nuovi Parchi nazionali e la possibilità di incontrare i gorilla.
Il passaporto deve avere una validita residua di almeno 6 mesi.
Vaccinazione obbligatoria: febbre gialla. Consigliata profilassi antimalarica (clorochino-resistente).
L'ingresso nel paese è consentito senza restrizioni.
Il rientro in Italia è consentito senza restrizioni.
Il Gabon è uno di quei pochi paesi che trasmette ancora quella rara atmosfera di un luogo non contaminato dal turismo e dove uno straniero è visto come una curiosa novità. Il Gabon va però apprezzato nella sua complessità e non nelle singole attrattive. Forte pertanto deve essere la motivazione di base che spinge ognuno di noi ad intraprendere un viaggio del genere. Fulcro del viaggio è la foresta equatoriale e che ricopre più di tre quarti del territorio nazionale. Fitta di piante di tutte le dimensioni come i maestosi esemplari di Okoumè (Aucoumea kleineana) e gli intricati grovigli di liane, sprigiona una gran varietà di suoni di animali e di profumi. La fauna c'è ed è molto abbondante ma è difficile da vedere. Numerosi sono gli uccelli mentre fugaci e fortunose sono le apparizioni di fauna superiore quali antilopi, scimmie e poco altro. Molto abbondanti sono i corsi d'acqua sia in grandi fiumi sia in piccoli torrenti tra la foresta e dove non sono rare delle piccole cascate o rapide. A tutt'oggi i corsi d'acqua principali sono utilizzati come trasporto e vie di penetrazione interne al paese soprattutto nella parte delle foci del Ogooué e nella costa dove sono anche più numerosi i villaggi di pescatori Praterie aride e zone aperte in genere sono presenti solo sporadicamente ed il più delle volte per effetto del disboscamento. Particolarmente interessante è la parte SE del Gabon intorno a Franceville dove vi sono colline morbide a prateria e suggestive formazioni rocciose affioranti. Le popolazioni indigene sono varie ma ormai tutte più o meno 'contaminate' nella loro integrità originaria.
Un discorso a parte meritano i parchi di recente costituzione, riportiamo una nota di un nostro coordinatore S. Quagliere. Con un colpo di scena a sorpresa, il presidente del Gabon, Omar Bongo, nel Settembre 2002 creò 13 parchi nazionali salvando ampie zone dal disboscamento, in collaborazione con alcune associazioni internazionali (WWF, WCS, Trust the forest…) che acquisiscono dal governo e dalle società di legname i diritti su aree di foresta per salvarla dal taglio.
A distanza di 4 anni solo alcuni di questi Parchi hanno la possibilità di ospitare turisti. Per entrare nei parchi è obbligatorio passare dalle agenzie e non è possibile piantare tende. Tutti i parchi sono ricchi di fauna ed in particolare l’attrattiva sono i gorilla di pianura, molto schivi e difficili da avvistare. Quella dei parchi nazionali è la grande scommessa gabonese. Se in futuro questi non saranno fonte di reddito per le comunità (in particolare come alternativa al bracconaggio) e di valuta pregiata per il governo, sarà facile che tornino nelle mire delle compagnie di legname (specie quelle cinesi). E’ quindi importante visitare questi parchi tramite associazioni qualificate, per essere sicuri che parte dei soldi ricadano nelle comunità e nello sviluppo del parco stesso.
L’itinerario del viaggio potrà quindi essere modificato sulla base dell’accessibilità e delle disponibilità dei diversi parchi nazionali..
Partiamo dall'Italia e in volo raggiungiamo Libreville, capitale del Gabon. Sostiamo quanto basta per conoscere questa tranquilla città africana, per scoprire le sue spiagge e trascorrere una serata nel vivacissimo quartiere di Mont Bouet, per poi prendere un minubus o il treno e puntare su Makokou posta all’ingresso del parco Ivindo. Visiteremo il parco puntando inizialmente a sud verso le incantevoli cascate di Kongou e poi ci dirigeremo a nord risalendo un affluente dell’Ivindo, il Bouniandjé, sino a Bai Momba, affascinante per la scarsa presenza turistica e per la natura incontaminata dei luoghi, dove effettueremo una gita a piedi seguendo la nostra guida. In lontananza il Monte Brazzà che prese nome dall'esploratore italiano che ottenne il protettorato su Gabon e Congo a favore della Francia. Da qui in bus andremo verso Okondja e dopo aver attraversato Franceville raggiungeremo Lékoni per visitare l’affascinante canyon Rose scavato dall’erosione. Proseguiremo verso le Massif du Chaillu dove la vegetazione lussureggiante ci impedirà quasi di passare, sino ad arrivare a Lambaréné sul fiume Ogooué e in piroga la Mission St.Anne nel Parco Nazionale Loango. In lancia procederemo verso Port Gentil e via mare saremo di nuovo a Libreville. Spendiamo gli ultimi giorni ad osservare le balene a Pointe Denise dalle belle spiagge, poi il volo da Libreville per l'Italia.
VIAGGIO DI TRE SETTIMANE CON ESTENSIONE
Parco Ivingo e Bai di Langoué
Per maggiori informazioni telefonare al coordinatore SACCHETTI SAURO-3405656828 anche per l’aumento dei costi in cassa comune.
L'obiettivo principale del viaggio è quello di poter visitare il Bai di Langoué, la radura in cui è possibile - con buona probabilità - di osservare gorilla di pianura, sitatunga, elefanti, ecc e che costituisce da alcuni anni un centro di ricerca. Langoué è salito alla ribalta mondiale alcuni anni fa grazie al biologo Mike Fay che fece la traversata a piedi di 3000 Km della froesta equatoriale dal Congo al Gabon (e scoprì Langoué): il celebre Megatransect a cui anche il National Geographic ha dedicato più articoli.
Nessun gruppo di Avventure nel Mondo è mai riuscito a visitare Langoué, che, peraltro da 3 anni circa, non è più operativo per i turisti (nessun operatore locale lo vende) e vi accendono solo alcuni ricercatori. Questo è legato anche al fatto che la World Conservation Society ha ridotto, da tempo, a un decimo i finanziamenti sui progetti gabonesi per cui non è più accessibile Langoué (dovrebbe riaprire in futuro ma non si quando) e nemmeno accedere ai campi del parco della Lopè dove era possibile avvistre un gruppo di gorilla di pianura e seguire un gruppo di mandrilli radiocollarati. Dopo un lungo lavoro di verifica tramite Gandini e Joseph, quest'ultimo mi ha dato la certezza di poter visitare Langoué con il mio gruppo (massimo 10 persone con me). Mi ha già proposto un costo (caro - come tutto ciò che si fa in Gabon - che sto contrattando) per la visita di 3 giorni - 2 notti seguendo il classico percorso da Ivindo per arrivare a Langoué (mi aveva anche proposto l'intera traversata del parco da nord a sud fino a Langoué ma il costo era veramente proibitivo e la durata eccessiva). Ritengo questa opportunità come veramente "unica" perché costituirebbe una "prima" non solo per AnM, ma, allo stato attuale, sostanzialmente per l'ecoturismo mondiale (come ho accennato sopra, forse Langoué verrà riaperta ma non si sa quando).
Il viaggio che intendo strutturare comprenderebbe anche la visita alle cascate della Kongou, sempre al parco dell'Ivindo (se però il prezzo non è troppo alto) e vorrei inserire anche il parco de la Lékedi (che nessun gruppo di AnM ha ancora visitato) perché si possono avvistare gli scimpanzè ed è, in questo momento, l'unico luogo in Gabon in cui si possono seguire e vedere i mandrilli con buona probabilità(perché radiocollarati). Il resto del viaggio potrebbe comprendere la visita dei canyon a Lekoni con eventuale escursione ai Plateaux Batekè (una notte in tenda). Sto verificando la possibilità di accedere al parco costiero di Loango (dove spesso i grandi mammiferi come ippopotami ed elefanti vengono sulla spiaggia a bagnarzi nelle lagune salate), perché per ora vi è una sola struttura di lusso e gli accampamenti attrezzati in passato ora non sono praticabili.
