IRAN TURKMENIA UZBEK Viaggio di gruppo • Adventure • Medio Oriente • Asia Centrale
Grande traversata dell’Asia centrale, dall’Iran all’Uzbekistan, lungo tratti della Via della Seta, attraverso il deserto del Karakum in Turkmenistan per terminare con le antiche città uzbeke di Khiva, Bukhara e Samarkanda. Caravanserragli, splendide moschee ed i principali siti archeologici della regione, immersi in una natura incontaminata.
Viviana GUOLO - Tel. 3388807186
Iran: Il visto per l’Iran si prende in arrivo e si paga con la Cassa Comune, inviare almeno 10 giorni lavorativi prima della partenza la scansione a colori del passaporto (la pagina con i dati e la pagina dell'eventuale rinnovo) di una foto tessera a colori di dimensione 3x4 o 4x6 e del modulo compilato e firmato SCARICABILE QUI a passaporti2@viaggiavventurenelmondo.it
È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 6 mesi dall’ingresso nel Paese, non deve contenere visti Israele.
Turkmenistan: è necessario il visto; si può ottenere tramite Viaggi nel Mondo inviando, al momento della prenotazione, una scansione a colori di ottima qualità del passaporto (pagine con dati e foto), di una foto tessera a colori di dimensione 3x4 o 4x6 e di questo modulo compilato a: passaporti2@viaggiavventurenelmondo.it
È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 3 mesi dall’ingresso nel Paese.
Uzbekistan: Dal 1 febbraio 2019 i cittadini italiani potranno entrare in Uzbekistan senza visto per permanenze inferiori a 30 giorni. È necessario avere un passaporto integro, con validità residua di almeno 3 mesi dall’ingresso nel Paese.
La prenotazione del viaggio deve essere effettuata entro 25 giorni dalla data di partenza.
Iran: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. È consigliata l'antitifica.
Turkmenistan: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
COVID-19. AGGIORNAMENTO
All'ingresso in Turkmenistan, è obbligatorio sottoporsi al test Covid rapido, dietro pagamento dell'importo di USD 41 (in contanti).
Uzbekistan: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Consigliata l'antitifica.
Una grande traversata dell’Asia Centrale, dall’Iran ai deserti del Turkmenistan fino agli splendori architettonici dell’Uzbekistan, con inizio a Tehran e fine Tashkent. Un viaggio che in 23 giorni combina tratti della famosissima “Via della Seta” e la visita dei più famosi siti archeologici della zona all’esplorazione dello sconosciuto ma straordinario deserto del Turkmenistan occidentale.
In volo dall’Italia a Tehran, capitale moderna e caotica dell’Iran, famosa per il suo importante museo archeologico e quello dei tappeti. Da qui ripercorriamo un tratto della “Via della Seta” iraniana che dalla capitale ci porterà a Mashhad, importantissima città sacra degli sciiti. Lungo la via passeremo per Semnan, piccola città ricca di luoghi d’interesse storico-culturali, quindi Orost per visitare le spettacolari terrazze naturali di travertino di Badab-e Surt e poi Damghan, con la moschea Tari-Khane (casa di Dio), considerata la più antica dell'Iran, che risente dell'influenza del vicino deserto e adotta soluzioni architettoniche adatte a questo clima, ed il Mausoleo a Torre con stucchi e bassorilievi dai tipici disegni propri dell’arte pre-islamica.
Proseguiamo per Sabzevar ed infine eccoci a Mashhad, la città sacra degli sciiti e luogo di pellegrinaggio che milioni visitano ogni anno per rendere omaggio al venerato luogo di sepoltura dell’ottavo Imam dello Sciismo duodecimano Ali al-Ridha.
Usciamo dall’Iran passando per la citta di Sarakhs, un tempo un fondamentale punto di sosta sulla “Via della Seta”, e raggiungiamo Mary e l’adiacente oasi di Bajram Ali da dove partiremo per visitare le rovine di Gonur Tepe e quelle famosissime di Merv, patrimonio dell’UNESCO ed ai tempi una delle citta-oasi principali sulla via della seta. Leggende della mitologia ariana fanno dell’oasi di Merv il paradiso terrestre e la culla della razza umana. Secondo le notizie storiche più antiche essa fece parte, col nome in persiano antico di Margus , dell’impero achemenide; dopo la conquista della Battriana, Alessandro Magno vi fondò (forse nel 328 a.C.) la città di Alexandria Margiana , che Antioco fece ricostruire ai primi del sec. 3° a.C. (fu chiamata, da allora, Antiochia Margiana), e nei secoli successivi, fino alla sua distruzione, rimase sempre la capitale dell’oasi. Importante centro religioso cristiano sotto i Sassanidi, dopo la conquista araba divenne la sede del governo del Khorasan e partirono quindi da essa tutte le imprese di conquista armata all’islamismo nell’Asia Centrale; Merv era un’estesa città, cinta di mura (è stato ritrovato il fossato che la circondava), con quartieri dove la popolazione viveva raggruppata secondo i mestieri esercitati.
Da Mary risaliamo verso ovest fermandoci prima a visitare gli scavi archeologici dell’antica città sasanide di Abiward e poi alla capitale Ashgabat, situata a soli 20km dal confine con l’Iran. Ci dirigiamo prima verso le montagne del Kopet Dag ed il suo capoluogo Nokhur, quindi, dopo una lunga tappa e passando per Balkanabat, alla città portuale di Turkmenbasy, affacciata sul Mar Caspio e circondata da una bella catena montuosa dalla quale potremo godere di un bellissimo panorama sul mare. Per strada visita della Moschea di Geok Depe ed al lago sotterraneo di Kow-Ata.
E’ da Turkmenbasy che partirà la nostra splendida traversata dello di questo sconosciuto deserto occidentale. Il deserto è un unicum senza nome, i nomi indicati non hanno effettivi riferimenti nel territorio, solo le sue svariate bellezze lo rendono diverso ad ogni passo e ad ogni momento del giorno e della notte. Le giornate iniziano con il ritmo naturale del ritorno della luce e del sole. Dopo la colazione smontiamo il campo e proseguiamo il nostro viaggio: durante le lunghe giornate di attraversamento, c’è sempre qualche spettacolo nello spettacolo: come quando ci affacciamo con un colpo d’occhio superbo su Yangykala Canyon: natura sovrana incontrastata!
L'ultimo giorno ritroviamo l'asfalto e velocemente arriviamo a Darvaza. Proseguiamo senza fermarci e percorsi una decina di chilometri, giriamo a destra per una pista di sabbia. Arriviamo presto sulla sella di una altura e….nella cornice del tramonto, ci appare, in tutta la sua suggestione, il cratere con altissime fiamme che illuminano la notte. Questa voragine di fuoco ha un’origine artificiale, e fu creata accidentalmente nel 1971 quando una perforazione petrolifera ha provocato un crollo del terreno circostante e creato una via d’uscita per il gas naturale sottostante, che da allora brucia ininterrottamente. Spettacolo unico e assolutamente da non perdere. Su una strada asfaltata parecchio rovinata proseguiamo verso nord, avvicinandoci sempre di più alla frontiera con il limitrofo Uzbekistan. Arriviamo a Konya Urgench ed iniziamo subito la visita del sito archeologico: è talmente vasto che sarebbe ideale una bicicletta. Proseguiamo per Dashoguz: il paesaggio diventa dolce, campi coltivati percorsi da abbondanti corsi d'acqua: animali bradi e scene di quotidianità si alternano a sconvolgimenti del territorio per lavori pubblici.
Entriamo finalmente in Uzbekistan e soprattutto arriviamo a Khiva, una della citta più antiche dell’Asia Centrale fondata attorno al VI secolo. La città vecchia, ancora raccolta all’interno delle possenti mura, ha numerose costruzioni, la maggioranza delle quali risale al XVIII-XIX secolo; sono da segnalare il caratteristico Kalta Minar a forma di bassa ciminiera e l’alto minareto Islam Kodscha, in cima al quale si può salire per una visione d’insieme della città vecchia (Ichan Kala). È piacevole poi scoprire scorci caratteristici perdendosi per le viuzze della cittadella, anche se non molto popolate: la maggior parte degli abitanti è stata infatti trasferita subito fuori delle mura. Lasciamo questo spettacolo storico e, attraverso la regione desertica del Kyzylkum, raggiungiamo la famosissima Bukhara. Visita della città: complesso Ljabichauz, con il più grande chauz (serbatoio d’acqua) di Bukhara, i bazar coperti Taki-Zargaran (orefici), Taki-Sarrafan (cambiamoneta) e Taki-Til’pek-Furusan (venditori di copricapi), le madrase di Ulugh Beg e di Abdalazizkan (poste una di fronte all’altra). Poi il magnifico complesso costituito dalla Moschea Kalyan con il grande minareto Kalyan (47 m) e, di fronte, la madrasa Miri-Arab ora di nuovo in attività. Si chiude con la visita dell’Ark (la cittadella) e dello splendido mausoleo di Ismail Samani. Raggiungiamo poi Machi-Chas, la residenza estiva dell’emiro, 4 km a nord di Bukhara. Proseguiamo in direzione di Samarcanda effettuando una deviazione di circa 100 km a sud per Shakhrisabz, città natale di Tamerlano. In lontananza si profilano i rilievi del Tajikistan verso il confine afghano, il paesaggio è interessante con piccoli villaggi agricoli e aspri rilievi. Visitiamo i resti del grandioso portale di ingresso del palazzo Ak-Saraj di Tamerlano e di altri santuari sparsi nel centro storico, in rifacimento, della città.
Raggiungiamo Samarcanda. Mattinata dedicata al Complesso Shar-i-Zindah, cimitero dei timuridi con splendide costruzioni in ottimo stato di conservazione. Ci spostiamo poi, all’osservatorio di Ulugh Beg, posto su una collina a nord della città. Dell’osservatorio resta solo traccia dell’enorme sestante scoperto nel 1908, c’è anche un piccolo museo dedicato a questo sovrano astronomo e scienziato. Pomeriggio a spasso per l’interessante mercato e visita della vicina moschea di Bibi Khanum, imponente costruzione eretta in onore della moglie prediletta di Tamerlano. Visitiamo la grandiosa piazza Registan, con le splendide madrase di Ulugh Beg, Sher-Dor e Tilja-kari, quindi il magnifico mausoleo Gur-e Amir, dove è sepolto Tamerlano: splendida la cupola a coste con maioliche verde-azzurro. La cripta vera e propria, posta sotto la superficie, non è di norma visitabile, si accede solo al pianterreno dove sono riprodotte le tombe del sotterraneo in una sala con magnifiche decorazioni.
L'indomani partiamo da Samarcanda per rientrare a Tashkent, una visita della capitale e quindi volo per l'Italia.