IL POLO DEL FREDDO Viaggio di gruppo • Adventure • Mongolia e Siberia
Nel remoto villaggio di Ojmjakon, nel cuore della Sacha-Jakuzia, in Siberia, esploreremo il centro abitato più freddo del pianeta. Ammireremo i paesaggi innevati e le distese ghiacciate, scoprendo come vive la popolazione locale in condizioni estreme. Visiteremo le abitazioni tradizionali e impareremo le loro tecniche di sopravvivenza in questo ambiente ostile.
L'ambasciata prevede che per l'assicurazione dei partecipanti sopra i 62 anni ci sarà una maggiorazione di 15 euro, sopra i 65 anni una maggiorazione di 30 euro e sopra i 75 anni una maggiorazione di 60 euro.
La Repubblica di Sacha-Jakuzia, occupa una buona fetta della parte nord-est del continente asiatico. Si estende per 2000 km da nord a sud e per 2500 km da est ad ovest. Occupa un’area corrispondente ad 1/5 del territorio della Russia ed è più grande di Francia, Austria, Germania, Italia, Svezia, Regno Unito, Finlandia e Grecia messe insieme.
La sua capitale, Jakutsk, si trova a 6900 km da Mosca e più del 40% della regione è al di sopra del circolo polare artico. La Jakuzia è ricca di contrasti naturali.
Il clima è prevalentemente continentale, con escursioni termiche che possono raggiungere, nel corso dell’anno, i 100°C: dai + 40°C in estate, ai -60°C in inverno. E’ in Jakuzia che si trova il ‘Polo del Freddo’ (il punto in assoluto più freddo nell’emisfero boreale (nell’emisfero australe è la base Vostok in Antartide), dove la temperatura media di gennaio è -50°C con punte fino a -68°C e dove nel 1926 è stata registrata la temperatura di -71,2°C(strumentale), ed è qui che andremo noi, a stretto contatto con le famiglie locali, per capire più da vicino come riescano a vivere, a far vivere gli animali che allevano, a far funzionare i loro macchinari a queste temperature pazzesche. Per farlo attraverseremo in fuoristrada (è talmente freddo che le strade non ghiacciano ed è come guidare sulla sabbia), accompagnati da guide ed autisti esperti, una regione meravigliosa e selvaggia con scenari incantevoli.
Passeremo un paio di giorni a Mosca per acclimatarci e visitare la città. Un lungo volo ci porterà poi a Jakutsk, dove atterreremo al mattino prestissimo. Una volta preso possesso delle camere nel nostro albergo ed affittato il vestiario che ci proteggerà dal freddo dei prossimi giorni, visiteremo, accompagnati in bus privato da una guida locale, la città ed i suoi musei, ci cimenteremo nella guida delle slitte trainate dai laika yakuti, ed ammireremo raffinate sculture di ghiaccio, pranzando e cenando in tipici ristoranti locali.
Il giorno seguente ci recheremo a visitare il “Lena Pillars Nature Park”, pilastri altri 150/300 metri che sorgono lungo il fiume Lena. Per farlo dovremo attraversare il fiume ghiacciato in snowmobile, iniziando ad assaggiare il “vero freddo”…-30/-45! Rientrati a Jakutsk, ci prepariamo ad affrontare la parte centrale del viaggio, l’attraversamento della parte centrale della Repubblica con gli splendidi panorami della taiga invernale e con destinazione Ojmjakon. Ci fermeremo nel villaggio di Khandyga, dove saremo ospitati in case private o alberghetti. Lungo il cammino attraverseremo il fiume Lena ed uno dei suoi maggiori affluenti, l’Aldan, entrambi ghiacciati.
Dopo una lunga giornata e dopo aver attraversato la catena dei Verkhoyansk lungo la tristemente chiamata “strada delle ossa” costruita dai prigionieri dei gulag ed una sosta nella stazione metereologica di “Vostochnaya” arriveremo finalmente alla nostra meta: Ojmjakon, dove saremo ospitati in case private. Passeremo un’intera giornata con i locali, cavalcando i loro robusti cavalli, provando la pesca nel ghiaccio, mangiando la “stroganina”, provando fenomeni fisici che solo a queste basse temperature possono accadere e ci presenteremo dal sindaco che certificherà la nostra presenza al villaggio.
Il giorno seguente ci recheremo a Tomtor con le sue sculture di ghiaccio, da dove inizierà il nostro viaggio di rientro a Jakutsk, con soste in numerosi villaggi lungo il cammino. Dopo l’ultima nottata a Jakutsk, prenderemo, al mattino presto, un volo che ci porterà a San Pietroburgo, dove passeremo un paio di giorni prima del nostro volo di rientro per l’Italia.
Avventura in regioni sconosciute al turismo, servizi disponibili spartani, occorre il miglior spirito di adattamento, soprattutto in funzione delle bassissime temperature, che implicano il rispetto di alcune regole comportamentali.
ITINERARIO DI MASSIMA