BULGARIA E ROMANIA Viaggio di gruppo • Adventure • Sud Europa
Un viaggio di gruppo di due settimane abbinando due paesi di grande interesse turistico. Ricchissimi di storia, cultura, tradizioni, leggende. Un susseguirsi di monasteri, castelli, villaggi, siti incredibili ed epici paesaggi.
Marisa DA RE - Tel. 3403514224
Ezio BALOSTRO - Tel. 3343232516
Bulgaria: non occorre il visto.
Romania: non occorre il visto.
Bulgaria: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
Romania: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
Due settimane per un concentrato essenziale in area balcanico-carpatica, con la formula del “2 viaggi in 1”, con la comodità di poter usufruire di un unico trasportatore privato per l’intero itinerario, tutto via terra, ottimizzando distanze e tragitti e, rispetto ai due viaggi separati, limitando i voli ai solo 2 da/per l’Italia. Le occasioni di visite, di varia natura, sono innumerevoli.
Tra i tanti luoghi in programma, innumerevoli i siti nella lista patrimonio dell’Umanità Unesco. Si cercherà quindi di inanellare alcune delle principali tappe, in un itinerario logico e ottimizzato per tempi e distanze.
Un volo dall’Italia ci porterà a Sofia, da cui iniziamo il nostro lungo itinerare in senso antiorario. L’antica chiesa di Boyana (Unesco) prima di lasciare la capitale e dirigerci a sud. A Dupnitsa si devia verso l’interno e le località montane e di sport invernali di Samokov e Borovets, per sfociare infine a Plovdiv, seconda città bulgara ed in cui converrà pernottare per le molte cose da vedere.
Ancora a nord e breve sosta prima a Hisarija (piccolo centro termale con ruderi di mura romane) e poi a Karlovo per alcune rapide visite. Da qui inizia la famosa “valle delle rose”, che percorreremo fino a Kazanlâk (Unesco) dove non mancheremo di visitare il Museo delle Rose e soprattutto gli affreschi della magnifica Tomba Tracia del IV a.C. (Unesco), anche se quella visitabile è sono una perfetta copia dell’originale (a 200 m, ma non aperta ai turisti).
Puntiamo ancora decisamente a est e troveremo una località per pernottare. Ad esempio Burgas o, ancora meglio, direttamente a Nessebâr (Unesco), magnifico centro sul Mar Nero, la cui parte storica è concentrata in una pittoresca micro penisola, con una dovizia di antiche chiese e altri scorci di interesse. Torniamo all’interno e, ad Ajtos, verso nord, fino a Madara (Unesco). Qui c’è da fare una sgambata in un facile percorso con degli anfratti con accenni di affreschi e, passando al cospetto del maestoso celebre bassorilievo del “cavaliere”, scolpito nell’IIX sec. su una parete rocciosa. Salendo di 100 m, ci si trova al di sopra del panoramico altopiano, alla cui estremità ospita rovine di un’antica fortificazione.
A seguire, la vicina Shumen, sovrastata dai resti della sua fortezza del XII sec. e possibilità di visita il locale museo regionale che ospita interessanti reperti. E’ la volta quindi di Veliki Preslav: area archeologica, museo e il suggestivo gioiellino dei ruderi dell’antica basilica a pianta interna circolare, con il suo elegante colonnato sovrastato da alcuni archi.
Puntiamo nuovamente verso nord, fino a Sveshtari, per l’imperdibile visita ad un’altra pregevolissima tomba tracia (stavolta originale) del III sec. La prima parte del percorso bulgaro si chiude a Ruse, città di frontiera sul lato destro del Danubio, con alcuni pregevoli monumenti, incluso il locale museo che racchiude, tra l’altro, i meravigliosi argenti del cosiddetto “Tesoro di Borovo”.
Ma il viaggio continua in ROMANIA, dove entriamo attraverso la…dirimpettaia città frontaliera di Giurgiu, che però lasciamo subito verso mete le successive, in un percorso stavolta in senso orario attraverso questa nazione.
La prima tappa (dir: NW) è Piteşti, ma sarà solo un punto di passaggio, verso Curtea De Argeş, prima vera tappa turistica rumena, grazie soprattutto alla Corte principesca e al suo bellissimo monastero di S.Nicola.
E' quindi la volta di Poienari, località ai piedi dei resti del mitico castello di Vlad III di Valacchia, “l’impalatore” a cui si ispira la leggenda di Dracula. Le rovine, incastonate nel verde e che dominano la sottostante vallata, sono raggiungibile salendo 1480 gradini. Iniziamo a salire per gli infiniti tornanti della panoramica Transfăgăraşan road (7C), di rara bellezza, tra laghetti, cascatine, passi montani e paesaggi estremamente suggestivi. Passando per il villaggetto di Cârțișoara, sfoceremo sulla E68 per giungere alfine alla gradevolissima Sibiu (dove inizia la nostra parentesi in Transilvania) che, oltre ai suoi pregevoli monumenti, è in grado di offrire una bella atmosfera. A poca distanza, meritano senz’altro una sosta l’originalissima chiesa fortificata sassone di Cristian e Sibiel (chiesa ortodossa e museo delle icone su vetro).
Proseguendo verso nord eccoci ad Alba Iulia. Già la sua planimetria “stellata” costituisce motivo di curiosità. Ma la sua cittadella, che contiene chiese e palazzi di massimo pregio, rende questa località un’altra tappa da non mancare.
Passeremo a Turda e, compatibilmente con il tempo disponibile, si potrà decidere se fare una breve sosta-relax in centro o alle note miniere di sale, ora riadattate a parco.divertimenti… Di certo meritano un’occhiata la città di Cluji-Napoca (Chiesa di S.Michele, e altro) e la successiva Bistriţa. Attraverso il Passo di Thiuta e alla Valle Bârgău (…con vampirescche evocazioni letterarie dai racconti di Bram Stoker) praticamente entriamo nella suggestivo distretto carpatico di Maramures, ricchissimo di tradizioni, vallate e piccoli centri di grande spessore turistico. Una delle particolarità di questa area, quasi a ridosso del confine ucraino, sono le celebri e magnifiche chiese lignee (ma anche altri edifici, croci lignee ecc.)(Unesco), alcune anche racchiudenti pregevoli antichi affreschi. Senza dimenticare l’ameno contesto paesaggistico in cui queste strutture sono inserite, tra le località da visitare: Ieud Deal, Poienile Izei, Berbeşti, Budeşti, Surdeşti, Şişeşti.
Tra tutti i siti, il complesso di edifici lignei di Bârsana risulta veramente grandioso. Per non parlare del cimitero…illustrato di Săpânţa, eufemisticamente definibile “originale”. Dovendo decidere per un “campo base” in zona, Sighetu Marmaţiei potrebbe essere un ottimo centro in cui pernottare.
Dovremo purtroppo lasciare il suggestivo distretto di Maramures e lo faremo facendo rotta a est, verso le regioni di Bucovina e Moldova. Attraverso Moisei ed i Passi di Prislop e Mestecanis, entriamo in questi distretti, resi celebri anche dai molti monasteri ortodossi e dai loro sontuosi affreschi, esterni e interni. Tra la sterminata lista, quelli sicuramente da non perdere sono almeno i monasteri di Moldovita (Unesco), Sucevita (Unesco), Dragomirna, Suceava (Unesco), Humor (Unesco), Voronet (Unesco), Neamt (Târgu Neamt) In alcuni di essi si può anche pernottare presso le loro foresterie. Oppure sceglieremo in zona un centro strategico logisticamente. Forse Piatra Neamţ potrebbe essere una buona soluzione. A quel punto si deciderà, tempo permettendo (considerando che la deviazione merita almeno un pernottamento) di dirigerci verso il delta del Danubio che, in un dedalo di canali di interesse naturalistico e ornitologico, si getta nel mar Nero, oppure puntare direttamente a sud. In questo secondo caso sulla via del rientro non mancheremo di passare attraverso le magnifiche gole di Bicaz, e magari concederci anche la piccola variante verso il Lacul Roșu (Lago Rosso). Entriamo in un enclave a forte storica presenza etnico-linguistica di matrice ungherese.
In sequenza 4 stop da non mancare. Prima il forte-museo di Miercurea Ciuc, poi i trittico di notevolissime chiese fortificate di Sfântu Gheorghe, Prejmer (Unesco), Hărman per approdare infine a Brasov, un piacevole posto per abbinare le diverse visite urbane e un possibile pernottamento.
Ci Aspetta poi un’altra parentesi naturalistica attraverso località sciistiche e tipici villaggi: Poiana Braşov, Zărneşti (nel P.N. Piatra Craiuli), Măgura, Râşnov. Sull’antico confine tra Valacchia e Transilvania, a Bran, immancabile la visita al monumentale omonimo castello, identificato (impropriamente) come residenza di Dracula, ma si tratta solo di una simbolica concessione turistica.
Tramite un tragitto ad anello raggiungeremo l’indimenticabile Sighişoara (Unesco), nel contempo aggiungendo però nei dintorni alcune visite ugualmente obbligate: il forte di Făgăraş, il mon.Brancoveanu a Sâmbăta de Sus, il monastero di Biertan (Unesco), il monastero/villaggio sassone di Viscri (Unesco). Solo se ci sarà tempo, la deviazione anche per la chiesa fortificata di Valea Viilor. Così come, sulla strada verso sud e la capitale, potremmo passare per Sinaia, prima della quale dare un’occhiata ai contigui castelli di Peleș e Pelișor.
Con un ultimo balzo concluderemo degnamente il giro in Romania con Bucarest. Visite libere, ma una è sicuramente meritata, se non altro come curiosità architettonica, dal mastodontico Palazzo del Governo (350.000 mq, il 2° edificio più esteso al mondo, dopo il Potala) e magari anche un pasto nella storica e pregevolissima birreria/ristorante “Caru' cu Bere”, un’istituzione e ormai monumento nazionale.
Rientriamo in BULGARIA ancora da Ruse per completare il giro. Prime visite, due monasteri rupestri, vicini tra loro: Basarbovo e Ivanovo. Meritano una sosta le rovine del villaggio fortificato di Cherven, una sosta di “Masada” locale. Un’esperienza speleo anche in Bulgaria, visitando Orlova Chuka (la caverna del “Picco dell’Aquila”).
Sempre sulla rotta del rientro verso Sofia, il villaggio di Arbanasi merita una sosta perché è una specie di museo a cielo aperto, grazie alle molte storiche chiesine e case tipiche che ospita. A pochi km: Veliko Târnovo, con alcuni monumenti di rilievo, inclusa la sua coreografica fortificazione che domina la città. Sempre lungo la via verso SW e Sofia, ai piedi dei contrafforti nord dei Balcani, può valere la pena di fare una brevissima sosta al monastero di Dryanovo ma più che per lo stesso (antichissimo ma pesantemente rimaneggiato), per la sua posizione, addossato a suggestive pareti rocciose. A seguire Etar, un complesso museale-turistico sui due lati del fiume Yantra che, in un percorso etno-architettonico all’aperto raccoglie vari esempi di costruzioni tipiche da varie zone bulgare, con tanto di esempi di attività artigianali, negozietti e punti di ristoro. Nei paraggi, veloci soste al piccolo monastero di Sokolski e allo Shipka pass (1150 m), più interessante per i bei panorami montani con vista sul M.Botev (2.376 m) che per il locale memorial. Qualche attimo in più merita il notevole monastero di Troyan, il 3° del Paese, e il villaggetto di Koprivshtitsa (piccola deviazione dalla strada principale), uno dei più tipici, dalla piacevole atmosfera rurale e con alcune pregevoli abitazioni.
Infine, eccoci nuovamente a Sofia, il capolinea del viaggio, in cui utilizzare il tempo per visitare innumerevoli attrattive turistiche tralasciate all’inizio e che sarebbe troppo lungo elencare. Non resta che il volo del rientro in Italia.
L'itinerario potrà essere modificato e diversamente modulato in corso di viaggio.