ISLANDA 2000 Viaggio di gruppo • Adventure • Nord Europa
Un'esperienza di gruppo percorrendo un periplo di 2000 km attorno all'isola, ammirando l'alternarsi di imponenti ghiacciai, spettacolari fiordi e deserti di sabbia nera. Le partenze speciali in febbraio e marzo ci offrono l'opportunità unica di assistere alle magiche Aurore Boreali.
Giuliana BENCOVICH - Tel. 3294020348
Islanda: non occorre il visto.
Islanda: non ci sono vaccinazioni obbligatorie.
Nel caso in cui il piano voli dovesse prevedere uno scalo nel Regno Unito sarà necessario essere muniti di passaporto.
Prestare la massima attenzione nell'attraversare corsi d'acqua, perchè non c'è possibilità di stipulare assicurazioni a copertura dei danni da acqua.
Giorni 1-3
Partiremo dalla capitale per esplorare la Ring Road, tra faglie tettoniche, geyser attivi e la cascata Gullfoss. Proseguiremo verso la costa sud fermandoci a Skógafoss e Vik, fino al ghiacciaio Vatnajökull, con camminate tra le lingue glaciali di Skaftafell e la laguna di Jökulsárlón.
Giorni 4-6
Attraverseremo la regione dei fiordi orientali tra strade panoramiche e piccoli villaggi. Raggiungeremo Egilsstaðir e l’area geotermica di Námaskarð, tra fumarole e pozze di fango bollente, fino al lago Mývatn, tra crateri, formazioni laviche e zone attive attorno al Krafla.
Giorni 7-10
Visiteremo la cascata Dettifoss, la gola di Ãsbyrgi e HúsavÃk. Attraverseremo il nord tra Godafoss e Akureyri, per poi rientrare lungo la costa nord-ovest fino a OlafsvÃk e Borgarnes, chiudendo il viaggio a Reykjavik prima del volo di ritorno.
Cosa dicono i nostri viaggiatori
“Mai e poi mai avrei pensato che questo fantastico paese mi potesse affascinare così tanto. L’Islanda ha una capacità incredibile di prenderti dentro. Mille scenari, uno diverso dall’altro: basta girare una curva e appare un nuovo scorcio.†Marco L.
Viaggio naturalistico in Islanda alla scoperta di un paese dominato da elementi primordiali: fuoco, ghiaccio, acqua e roccia modellano il paesaggio e impongono i ritmi del viaggio. Attraverseremo circa 2000 km lungo la Ring Road, toccando fiordi, lagune glaciali, altopiani desertici, coste frastagliate e zone vulcaniche attive. Cammineremo tra crateri, geyser e cascate, ci affacceremo su scogliere e spiagge nere, esploreremo gole profonde e pianure laviche abitate solo da pecore, cavalli, pulcinelle di mare e, con un po’ di fortuna, balene. Lungo la strada incontreremo villaggi affacciati sull’oceano, distese verdi, promontori isolati e sistemi geotermici in continua trasformazione. Un viaggio d’esplorazione in piccoli gruppi, fuori dalle rotte classiche, per chi cerca una vera immersione nei paesaggi d’Islanda.
Þingvellir e la costa sud
Inizieremo il nostro viaggio da Reykjavik, la capitale islandese, per poi uscire rapidamente dalla dimensione urbana e immergerci in quella geologica. Entreremo nel Parco Nazionale di Þingvellir, dove la crosta terrestre si spacca letteralmente sotto i piedi: qui potremo camminare lungo la frattura che separa la placca nordamericana da quella euroasiatica, un corridoio naturale tra canyon, laghi e prati attraversati da corsi d’acqua. Da Þingvellir ci sposteremo verso l’area geotermica di Geysir, dove lo Strokkur erutta ogni 5–10 minuti lanciando colonne d’acqua fino a 30 metri. Poco oltre raggiungeremo Gullfoss, una cascata su due livelli che precipita in una gola stretta scavata nel basalto, tra fragore e nebbia sospesa.
Scenderemo poi lungo la costa sud, incontrando le cascate di Seljalandsfoss – che si può attraversare passando dietro il salto d’acqua – e Skógafoss, con la sua colonna d’acqua verticale incorniciata da pareti verdi. Dopo aver superato le pianure alluvionali del Mýrdalssandur e il promontorio di Dyrhólaey, raggiungeremo Vik, circondata da spiagge nere e faraglioni basaltici. Da qui entreremo nel parco nazionale del Vatnajökull, il più grande ghiacciaio d’Europa. A Skaftafell potremo fare escursioni a piedi tra crepacci, morene e boschetti di betulle artiche. Concluderemo la prima parte del viaggio affacciandoci alla laguna di Jökulsárlón, dove enormi blocchi di ghiaccio si staccano dal fronte glaciale e galleggiano verso l’oceano attraverso un breve fiume gelato.
Dai Fiordi orientali al lago Mývatn
Dopo il Vatnajökull cambieremo completamente paesaggio seguendo la strada che si snoda lungo i fiordi orientali. La costa si fa frastagliata, i rilievi più aspri e i villaggi diventano rari e isolati: una zona poco abitata, dove la strada costiera sale e scende tra scogliere, insenature e pareti rocciose che cadono a picco sull’oceano. Dopo aver attraversato i promontori dell’est raggiungeremo Egilsstaðir, punto d’accesso agli altopiani e al grande nord vulcanico.
Da qui saliremo verso l’area geotermica di Námaskarð: il terreno cambia colore, le rocce diventano rosse, gialle, bianche. Fumarole e pozze di fango ribollente segnano un paesaggio che sembra alieno. Il forte odore di zolfo, il vapore che esce dal suolo, il rumore sotterraneo rendono evidente la presenza del magma a pochi chilometri sotto i piedi. A breve distanza si trova il lago Mývatn, circondato da crateri secondari, campi di lava come quelli di Dimmuborgir e aree vegetate dove vivono molte specie di uccelli. Cammineremo nei pressi del cratere Hverfjall, con possibilità di salire sul bordo, e visiteremo l’area attiva del Krafla, dove potremo vedere colate recenti, fumarole e il cratere Viti riempito da un lago geotermico azzurro.
Lo sapevi che…?
Le pulcinelle di mare, chiamate puffin in inglese, sono tra gli uccelli più riconoscibili dell’Islanda. Trascorrono l’inverno in mare aperto, ma tra maggio e agosto tornano sempre nello stesso punto sulle scogliere erbose per costruire il nido. Scavano piccole tane dove depongono un solo uovo all’anno. Il loro becco, colorato e vistoso durante il periodo riproduttivo, diventa grigio più opaco nei mesi invernali. In Islanda vivono oltre la metà dei puffin dell’intero pianeta!
Da Dettifoss a Reykjavik
Ci muoveremo verso la cascata di Dettifoss, dove il fiume Jökulsá á Fjöllum si getta con una potenza impressionante in un canyon basaltico. L’ambiente è brullo, spoglio, quasi lunare, e il sentiero che porta al salto d’acqua si snoda tra lastroni di roccia e muschio. Più a nord, entreremo nella gola di Ãsbyrgi, formata secondo la leggenda da un’impronta dello zoccolo del cavallo del dio Odino, ma in realtà generata da un’inondazione glaciale migliaia di anni fa. Al suo interno si trovano un piccolo bosco e pareti verticali che offrono una pausa verde nel paesaggio.
Sosteremo a HúsavÃk, punto di partenza per le escursioni in barca nell’omonima baia, spesso frequentata da megattere e balenottere. Prima di piegare verso ovest visiteremo Godafoss, la "cascata degli dei", che prende il nome da un episodio della cristianizzazione dell’Islanda. Attraverseremo Akureyri, cittadina tranquilla affacciata sul fiordo Eyjafjörður, e da lì inizieremo il rientro verso sud passando per le vallate del nord-ovest, i bassopiani attraversati da fiumi glaciali e i villaggi agricoli del Vesturland. Gli ultimi chilometri prima del rientro ci porteranno a Reykjavik, dove potremo chiudere il viaggio tra le case colorate del centro, una passeggiata al porto, o una sosta alla Blue Lagoon, l’impianto geotermico all’aperto più famoso d’Islanda, circondato da un paesaggio lavico e alimentato da acque calde e ricche di silice.




