Viaggio alla scoperta della Basilicata, tra paesi arroccati e mare cristallino. Partiamo da Roma verso Maratea, esplorando Teano e la Certosa di San Lorenzo. Visitiamo Castel del Monte, Trani e il Gargano, con soste in borghi storici, Craco e Tursi e la costa ionica.
Nessuno
Non occorrono
L’itinerario si snoda lungo scenari da favola che si susseguono, in una natura selvaggia: mari, montagne, calanchi e grandi bacini d’acqua. Da Roma, con le auto a nolo ci dirigiamo verso Maratea, concedendoci un paio di soste interessanti lungo il percorso, a Teano (culla dell’Unità d’Italia) e presso la Certosa di san Lorenzo a Padula (uno dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco).
Raggiungiamo finalmente Maratea con i suoi 32 km di costa e mare cristallino e ci rilassiamo. Sovrasta la città la grande statua del Cristo sul Monte San Biagio, mentre i vicoli del centro storico, la località di Acquafredda e il Castello, contribuiscono a farle da cornice. Qui trascorreremo un paio di giorni tra una miriade di calette, spesso raggiungibili solo in barca, prima di proseguire il ns viaggio per Trecchina, attraverso scorci panoramici mozzafiato. Famosa per il pane, si trova a soli 10 km da Maratea. Il paese si snoda tra strette viuzze, dominato dal castello. Attraverseremo Lauria, città natale del regista Rocco Papaleo, che ha ispirato il nostro viaggio.
Nel dirigerci verso Moliterno, (con il suo impianto urbanistico medioevale, appare come un suggestivo cumulo di case aggrappate all’altura su cui domina la sagoma del bel castello normanno) potremmo anche decidere di fare una deviazione verso Latronico. Le virtù terapeutiche delle acque di Latronico molto probabilmente, erano note fin dalla Preistoria. Ricerche archeologiche hanno infatti portato alla luce nelle grotte di Calda, proprio nei pressi della sorgente d’acqua, stipi votive che gli studiosi riconducono a riti sacri connessi al culto delle acque salutari. Recentemente, l’apertura di strutture capaci di offrire trattamenti specifici a scopo terapeutico e turistico ha dotato le nuove terme di ogni comodità e servizio finalizzati a ristabilire il proprio equilibrio e benessere psicofisico.
Per gli amanti delle emozioni forti ci sarà la possibilità di fare un’esperienza unica e indimenticabile. Il volo dell’angelo, infatti, è un impianto che in Europa non ha pari e consente, imbracati a pancia in giù a due cavi di acciaio che collegano i borghi di Pietrapertosa e Castelmezzano, di sorvolare sospesi anche a 400 metri d’altezza boschi e profondi burroni. Ogni tragitto dura circa 1 minuto e al velocità può toccare anche i 120 chilometri orari.
Riprendiamo il nostro itinerario e con una serie di sali scendi in un paesaggio montano, arriviamo a Viggiano, dal quale si domina una buona parte dell’alta Val d’Agri. Luogo mistico, custodisce nella chiesa Madre la splendida scultura lignea del XII secolo raffigurante la Madonna Nera, proclamata protettrice della Lucania da Giovanni Paolo II nel 1991. A maggio una suggestiva processione di 12 km conduce a spalla l’effige al Santuario a lei dedicato, sul Sacro Monte di Viggiano, che sorge a 1725 metri di quota, in posizione panoramica.
Il lago artificiale del Pertusillo, con i suoi argini che si insinuano fra la vegetazione, è una delle più grandi dighe lucane, che sbarra il fiume Agri. Alta quasi 100 metri, offre un paesaggio dal punto di vista naturalistico, molto suggestivo. L’area archeologica dell’antica Grumentum, soprannominata la Piccola Pompei della Basilicata, sulle rive del lago custodisce straordinari resti del III secolo A.C. I calanchi, su cui sorge Aliano, vere e proprie rughe sulle colline argillose e particolarmente friabili, lo rendono un paesaggio unico, che si manifesta in tutta la sua maestosità. Qui Carlo Levi trascorse il confino e sembra sia stato ispirazione del suo romanzo Cristo si è fermato ad Eboli. Qui con il celebre Aglianico del Vulture, entrato nell’olimpo dei vini europei con la DOCG, i picareschi musicisti del film di Papaleo, levano un brindisi in onore di Gianmaria Volontè che, nell’anno 1979, interpretò proprio Carlo Levi nel film “Cristo si è fermato a Eboli” di Francesco Rosi.
Craco, inserito nella lista del World Monument Found, è oggi un paese fantasma sulla cima di una collina, evacuato precipitosamente nel 1963 a seguito di una frana, provocata dalla costruzione di una nuova rete fognaria. Il regista Papaleo sostiene si sia trattato di un “rifiuto alla modernità”. Tuttavia il borgo è caratterizzato da una bellezza scenografica davvero unica, circondato com’è da paesaggi che si presterebbero efficacemente ad ambientazioni da film western. E non a caso diversi registi l’hanno trasformato in set cinematografico per girare le loro pellicole. Tra queste, Terra bruciata e The Passion.
La strada verso Tursi, ha poche curve e scivola tra fitti alberi d'ulivo e colline brulle. Centro medioevale, a circa 20 chilometri dalla costa ionica, l’abitato è sovrastato dalla cosiddetta Rabatana che, fondata dai Saraceni nel X secolo, rappresenta il nucleo più antico della città, anche se diversi ritrovamenti archeologici testimoniano insediamenti anche in epoche precedenti. Deriva il suo nome da “rabat”, che significa borgo fortificato, tana degli arabi e abitata dapprincipio dai Saraceni, fu utilizzata in seguito anche dai briganti come covo per controllare il territorio circostante durante gli anni del brigantaggio. La rabatana è un groviglio di casupole, cunicoli, archi, vicoli scoscesi e gradinate tortuose che conducono a profondi precipizi, costellati di grotte scavati nell’argilla in epoche antichissime e utilizzate nei secoli anche dai pastori come deposito o ricovero di animali. Tursi è conosciuto anche per le rovine del suo castello gotico e per il vicino santuario di Santa Maria di Anglona.
Dopo aver attraversato una distesa di pale eoliche, finalmente raggiungiamo la costa ionica lucana, con le sue ampie distese di sabbia e acqua cristallina. Diversamente dalla costa di Maratea sul versante tirrenico, più profondo e roccioso, i fondali jonici rimangono più sabbiosi e meno profondi. Il mare è così pulito che gli ampi arenili sono stati eletti luogo di riproduzione da alcune rare specie di tartarughe marine, quali la Caretta caretta che vi nidificano tra metà giugno e metà agosto. D’altronde non bisogna dimenticare che in soli trentacinque chilometri di costa si riversano in mare, dopo aver attraversato gran parte del territorio regionale, partendo dalle zone più montuose e boscose, ben cinque fiumi che con le loro foci creano zone umide caratterizzate da ecosistemi di straordinaria ricchezza, per tantissime specie di animali, fra cui molti uccelli migratori. Tra questi fenicotteri, gru, cicogne e aironi e così via, che rendono alcune aree, come il Bosco Pantano, Oasi Wwf, un vero eden naturalistico. Il suo habitat protetto, è uno degli ultimi avamposti-rifugio per specie rare come la foca monaca, ricomparsa recentemente.
Rientriamo a Roma, dopo alcuni giorni trascorsi tra le splendide acque dello Jonio, percorrendo la statale Basentana, con una breve sosta a Potenza.
COSA PORTARE: abbigliamento sportivo, scarpe da trek per facili escursioni