
La Tuscia è una delle zone italiane più belle d’Italia dal punto di vista paesaggistico, culturale e archeologico. Il territorio si estende su tre regioni, Lazio, Umbria e Toscana. In questo Itinerario ci avventureremo alla scoperta della Tuscia “Laziale” con i suoi borghi medievali, in cui il tempo sembra essersi fermato, con i suoi laghi e parchi di straordinaria bellezza...il tutto con un tuffo nel passato grazie ai sorprendenti reperti archeologici risalenti a epoche romane ed etrusche.

Da Roma in un’ora si raggiunge Caprarola da dove si può far iniziare questo itinerario di viaggio:
Caprarola e il palazzo Farnese considerata la più grande opera del tardo Rinascimento Italiano mai realizzata, a cui lavorarono i più insigni maestri italiani della metà del ’500.
Riserva Naturale del Lago di Vico è una vera oasi naturale ricca di flora e fauna locale. Si possono percorrere i sentieri che circondano il lago e si può farlo a piedi, a cavallo o noleggiando una mountain bike.
Tarquinia, uno dei centri più importanti dell’antica civiltà etrusca. Visita del centro storico e del Museo Nazionale che raccoglie preziosi reperti archeologici della zona, allestito nel cinquecentesco Palazzo Vitelleschi. Visita della necropoli etrusca dei Monterozzi: con oltre 2.000 tombe dipinte con colori intensi e vivaci rappresenta il più ampio nucleo esistente di arte etrusca.
Nei paraggi, per chi lo desidera si può raggiungere la Riserva naturale delle saline una grande area protetta che ospita specie molto rare di piante e animali, tra i quali la Testuggine comune, il Gabbiano corallino, il Fenicottero rosa e l'Airone cinerino. L'estrazione di sale oggi è inattiva ma è comunque possibile visitare la Riserva liberamente cercando di non infastidire gli animali presenti.
Per chi fosse poi interessato a fare una passeggiata in spiaggia o un tuffo in mare, poco distante da Tarquinia si trova il centro balneare Tarquinia Lido.
Tuscania, antica cittadina della Tuscia. La Necropoli di Tuscania è annoverata dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità. Visita delle antichissime basiliche di S. Pietro e S. Maria Maggiore con importanti affreschi e mosaici di origine romana.
Viterbo, la “Città dei Papi”, sede pontificia per circa 24 anni con la visita del Palazzo dei Papi, la Cattedrale di San Lorenzo, la Piazza della Morte e l’antico quartiere medievale di San Pellegrino, cuore della città.
Bagnaia per lungo tempo luogo di villeggiatura di nobili signori e di importanti prelati. Visita di Villa Lante, splendido esempio, su disegno del Vignola, di residenza cinquecentesca, arricchita dai meravigliosi Giardini all'Italiana con fontane e giochi d'acqua.
Lago di Bolsena, quinto per dimensioni in Italia, si trova quasi ai confini con Umbria e Toscana ed il più grande lago di origine vulcanica d’Europa. Costeggiando il lago si possono ammirare alcuni dei più bei borghi dell’alta Tuscia e gustare piatti a base di pesce di lago nelle numerose piccole trattorie presenti sulle rive. Tra i centri abitati vale la pena visitare Marta caratteristico porto di pescatori e conosciuto per il vino Doc Cannaiola, Capodimonte (antico borgo arroccato, considerato da tutti la perla del Lago di Bolsena), Montefiascone (dalla Rocca dei Papi si può ammirare il più bel panorama sul lago e perché no accompagnandosi con un bel bicchiere di Est! Est! Est!!!, noto vino di produzione locale) e Bolsena con la sua Collegiata di Santa Cristina ed il Palazzo del Drago, tra i più suggestivi Palazzi del ‘500 presenti nel Lazio. Il Lago di Bolsena offre anche interessanti percorsi di passeggiate a piedi immersi nella natura (per gli amanti del trekking) ed è possibile effettuare escursioni e tour panoramici a cavallo e raggiungere punti di osservazione sovrastanti la maremma laziale/toscana e godere di panorami indimenticabili.
Civita di Bagnoregio la cosiddetta «Civita che muore» per via della erosione delle rocce di tufo su cui poggia il borgo: un piccolissimo centro dove il tempo sembra essersi fermato e dove si può giungere soltanto a piedi, percorrendo un ponte che sembra sospeso tra le nuvole e realizzato a vantaggio dei pochi cittadini rimasti e dei turisti che la visitano da tutto il mondo.
Bomarzo e il misterioso “Parco dei Mostri”, il primo grande giardino manierista, costruito per volere di Vicino Orsini signore di Bomarzo. Nel parco si succedono statue di draghi, orsi, sirene, ercoli e figure mitologiche, una perfetta simbiosi di arte e natura.
Per chi vuole si consiglia di inserire nel percorso anche la visita di San Martino al Cimino (con la sua splendida Abbazia Cistercense), Sutri (da non perdere la passeggiata tra tombe rupestri e l'anfiteatro scavato nel tufo), Celleno (il borgo fantasma arroccato su uno sperone di tufo) e Vitorchiano (piccolo borgo medioevale dove si estrae il peperino). Vitorchiano è anche conosciuto per il suo Moai riproduzione fedele dei monoliti antropomorfi dell’Isola di Pasqua. La statua di peperino alta 6 metri venne realizzata nel 1990 da alcuni maori originari di Rapa Nui giunti in Italia per promuovere il restauro delle loro statue. Questa statua rappresenta l’unica scultura Moai al mondo presente al di fuori dell’Isola di Pasqua.
Nei dintorni di Viterbo sono presenti numerosissimi centri termali a partire dalle famose Terme dei Papi ma sono da “scoprire” anche le aree termali più piccole come quelle di Bagnaccio, le Terme delle Masse di San Sisto, le Terme del Bullicame, le Terme delle Piscine Carletti e le Terme di Stigliano… tutte a pochi km da Viterbo (alcune con ingresso libero).
Inoltre nel territorio, a seconda del periodo in cui si visita, è possibile partecipare a sagre ed eventi tradizionali che si susseguono da decenni con grande partecipazione cittadina come la Sagra delle Nocciole a Caprarola (agosto), la Sagra delle Castagne a Canepina e a Soriano nel Cimino(Ottobre) ed il famoso Carnevale di Ronciglione(febbraio).
Non possiamo terminare questo viaggio nella Tuscia se non con una citazione di Vincenzo Cardarelli poeta di Tarquinia di fine 800 che, profondamente legato alla sua terra, evocava le sue radici con queste parole:
«Qui rise l’Etrusco, un giorno, coricato, cogli occhi a fior di terra, guardando la marina. E accoglieva nelle sue pupille il multiforme e silenzioso splendore della terra fiorente e giovane, di cui aveva succhiato il mistero gaiamente, senza ribrezzo e senza paura, affondandoci le mani e il viso

