Alla scoperta della costa sud-occidentale della Sardegna, esploriamo le affascinanti isole di San Pietro e Sant’Antioco in bicicletta elettrica, traghetto e barca. È disponibile anche un’opzione per immersioni guidate.
Giorgio MANNU - Tel. 3284140035
Nessuno
Non occorrono
Il famosissimo esploratore, oceanografo e regista francese Jacques-Yves Cousteau, nell’enciclopedia del mare del 1983, ha definito la costa del sud-ovest della Sardegna la più bella d’Europa e forse del mondo per il “mare incontaminato e lo spettacolo continuo e cangiante di un litorale mai uguale a se stesso”. Il nostro viaggio consisterà in un soggiorno di 7 notti e 8 giorni a Carloforte, da cui faremo una serie di straordinarie escursioni in biciclette elettriche, traghetti e barche.
Arriveremo a Cagliari in aereo per proseguire con un pulmino navetta a Portovesme, dove ci imbarcheremo per Carloforte, nell’isola di San Pietro, situata a 40 minuti di navigazione dalla punta sud-occidentale della Sardegna.
Carloforte è l'unico centro abitato dell'isola ed è così chiamato in onore del re di Sardegna, Carlo Emanuele III di Savoia, che nel 1738, a seguito dell’insediamento di un gruppo di pescatori liguri di Genova-Pegli, provenienti dall’isola tunisina di Tabarka, fondò il nuovo Comune. Nella grande piazza sul porto, dove c’è una statua dedicata al re, si ritrovano ogni giorno gli abitanti di “u pàize” (il paese), che parlano il tabarchino, una lingua molto simile al genovese antico. Il borgo è considerato uno dei più belli d’Italia, con le vecchie mura, gli antichi palazzi che si affacciano sul lungomare, i carruggi, le piazzette, le antiche chiese, le casette colorate, l’arco di via Solferino con la sua bellissima scalinata, le saline dei fenicotteri rosa e l’osservatorio astronomico.
Andremo alla ricerca dei luoghi incontaminati dell’isola che attualmente stanno vivendo un momento di grande visibilità grazie alle tre edizioni della fortunata fiction televisiva “L'isola di Pietro”, con Gianni Morandi, trasmesse su Canale 5 nel 2017, nel 2018 e nel 2019, di cui c’è traccia anche su Google Maps. Con le biciclette elettriche a noleggio, andremo nelle rinomate spiagge del Giunco, di Girin, di Punta Nera, di Guidi e della Bobba; poi in quelle di Lucaise, poco frequentata anche in alta stagione, ideale per chi cerca privacy e relax, de La Caletta, una delle più grandi con sabbia fine e bianca e de La Punta con una lunga distesa di basse scogliere, dove c’è lo stabilimento della tonnara. Ammireremo le alte e frastagliate falesie, la caletta del Geniò, in cui svetta lo scoglio omonimo, con fondali spettacolari, Cala Fico, con la sua profonda insenatura, l’imponente Capo Sandalo, dominato da un faro ottocentesco, il più occidentale d’Italia, Cala Vinagra, con i suoi ciottoli che si immergono in un mare color verde smeraldo, La Conca con una piscina naturale ideale per i tuffi, i due faraglioni detti “Le Colonne”, la piscina naturale di Nasca che si trova nei pressi di una spettacolare scogliera a strapiombo sul mare.
Non mancheremo di visitare l’entroterra, di origine vulcanica, paradiso dei naturalisti, colorato dalla macchia mediterranea con piante di corbezzolo, palme nane, pini d’Aleppo e dove si sprigionano i profumi del rosmarino, del lentisco e dell’elicriso. Nell’oasi della Lipu, faremo un tour guidato di birdwatching di due ore fino al tramonto, con binocoli e cannocchiale, per avvistare la specie protetta del falco della Regina che nidifica proprio nelle rupi dell’isola e che in autunno compie una lunga migrazione transahariana fino al Madagascar. Con una barca, faremo la circumnavigazione dell’isola, con alcune soste per lo snorkeling e la visita delle grotte, tra cui la Punta delle Oche e la Mezzaluna. Con una barca veloce ci dirigeremo verso la costa sud-occidentale della Sardegna, con faraglioni mozzafiato che ricordano la regione irlandese del Donegal.
Con pinne, maschera e mutino, faremo snorkeling, anche nelle grotte. Visiteremo: Nebida, con i resti della maestosa laveria sul mare dell’antica miniera; Masua, con la sua magnifica insenatura; Porto Flavia, un edificio costruito nel 1922, sospeso tra mare e cielo, con un ponte mobile che veniva adibito al trasporto diretto sulle navi dei materiali estratti dalle miniere; il maestoso Pan di Zucchero, di 133 metri di altezza, situato pochi metri dalla costa, con archi e gallerie percorribili anche in barca; Canal Grande, con le imponenti falesie limitrofe e un tunnel di 150 metri scavato nel mare; Cala Domestica, dominata dall’alto da una torre spagnola del XVIII secolo. Nel periodo della pesca del tonno (dall’inizio di maggio a metà giugno) sarà possibile fare un’escursione in barca per assistere all’antico rito della mattanza, mentre i subacquei avranno la straordinaria ed imperdibile possibilità di immergersi all’interno di un sistema di enormi rettangoli di reti, cha vanno da una profondità di -40 metri fino alla superficie, per ammirare branchi di tonni da 100 a 300 chilogrammi di peso e da 80 a 200 centimetri di lunghezza.In tutti i viaggi programmati, gli appassionati diving potranno effettuare uno o più percorsi subacquei guidati, tra cui: Grotte della Mezzaluna, con profonde spaccature nella roccia che creano tunnel di notevole suggestione; Le Colonne, vicine agli omonimi faraglioni, con rocce squadrate che sembrano antichi templi e con pareti colorate di spugne e parazoanthus; Punta delle Oche, con murene, gronghi, polpi, saraghi, corvine, cernie, castagnole e branchi di barracuda; la Cattedrale, con corallo rosso, aragoste, astici e grandi scorfani in giochi di luce dal fascino irresistibile; Corno, un lungo e stretto canyon molto suggestivo, vicino all’omonima isola; l’Ancora, con diverse spaccature e crateri; Scoglio di Baxilli, con uno stretto canalone in un fondale di sabbia alternato a franate di massi in un'interessante microfauna e numerosi pesci; Borrona, una parete degradante con tane per cernie, saraghi e murene; Pan di Zucchero, un'ampia grotta che fuoriesce in un'altra grotta che ha una bolla d'aria respirabile e una sorgente d'acqua dolce; Eurobulker, una nave russa affondata nel 2000 che trasportava 17.000 tonnellate di carbone; Banco Pomata, a sud dell’isola di Sant’Antioco, ricchissimo di vita, per la presenza di correnti, con grosse cernie, aragoste, saraghi, murene e nuvole di castagnole rosse.
Con le biciclette elettriche al seguito, partiremo in traghetto per il borgo di Calasetta, dove visiteremo il centro storico, prima di andare alla spiaggia di Sottotorre, che prende il nome da una torre d’avvistamento costruita dai Savoia nel 1756, con gli scogli che la circondano, le sue dune retrostanti e gli imponenti ginepri plurisecolari; poi alla Spiaggia Grande, di sabbia finissima, dove potremo noleggiare i SUP; (grandi tavole con pagaia simili ai surf), alla spiaggia di Mangiabarche, di fronte a un isolotto sormontato da un faro solitario che rimanda alle storie di Hemingway e, infine, al Nido dei Passeri, una scogliera a strapiombo sul mare con un panorama mozzafiato. In alternativa, chi vuole, all’arrivo a Calasetta potrà noleggiare uno scooter per fare il giro completo dell’isola per vedere: il centro abitato di Sant’Antioco, dove ci sono testimonianze archeologiche del passato, tra cui il tophet, un’area sacra a cielo aperto di origine fenicia e le catacombe, una delle prime testimonianze della cristianità in Sardegna, sviluppatesi a partire dal III secolo; lo stagno di Santa Caterina, dove nidificano i cavalieri d’Italia e i fenicotteri; la spiaggia di Portixeddu, con il mare dai colori stupendi che variano dal verde smeraldo alle varie tonalità dell’azzurro; la spiaggia di Maladroxia, con le sue sorgenti di acque termali a 50 metri dalla riva, già sfruttate dagli antichi Romani; le spiaggia di Coaquaddus e quella in ciottoli di Turri; la scogliera di Capo Sperone, da cui si scorgono le due isole del Toro e della Vacca; Is Praneddas, un luogo suggestivo caratterizzato da un arco di roccia soprannominato Arco dei Baci che conduce a una una piscina naturale, profonda 5 metri; Cala Sapone, dove si può fare un’escursione a cavallo; Cala della Signora, con una piattaforma di scogli piatti, Cala Lunga, una spiaggia con sabbia corallina in una stretta insenatura. A fine serata torneremo a Calasetta, per riprendere il traghetto che, in 30 minuti, ci riporterà a Carloforte. Nelle serate Carlofortine gusteremo tutte le pietanze tipiche del luogo, tra cui il cascà (una sorta di cous cous di origine magrebina con semola cotta a vapore e verdure), ma soprattutto il tonno che, pescato nei mari dell’isola e conosciuto in tutto il mondo, viene abilmente cucinato senza risparmiarne alcuna parte. Riprenderemo il traghetto per Portovesme, per proseguire in pulmino all’aeroporto di Cagliari per il volo di rientro nella penisola.