2024-05-11 08:15:00 Alla scoperta di Susa e dell’Abbazia di Novalesa
Visita della cittadina di Susa e di Novalesa in ValcenischiaLa nostra giornata inizierà dalla visita della cittadina di Susa: situata alla confluenza delle due strade che portano ai passi del Moncenisio e del Monginevro, da millenni crocevia di itinerari transalpini fra Italia e Francia, è ricca di monumenti romani e medioevali: in compagnia della nostra guida, potremo ammirarli e conoscerne la storia.
Dopo la visita di Susa (Anfiteatro Romano, Acquedotto romano, Arco di Augusto, Porta Savoia, Cattedrale di San Giusto,…) riprenderemo le auto per risalire la Val Cenischia e recarci a Novalesa, un luogo magico e ricco di storia: da qui partiva la strada reale che portava in Francia ed è qui che i pellegrini si riposavano per affrontare la traversata del Colle del Moncenisio.
Sosta pranzo al Ristorante delle Alpi, dove la cucina di Renata non mancherà di deliziarci.
Quindi breve passeggiata digestiva per raggiungere l’Abbazia di Novalesa.
Se la proposta vi intriga, iscrivetevi alla nostra nuova escursione culturale!
Cosa portare: Calzature comode, abbigliamento adeguato alle temperature del periodo, pranzo presso Ristorante delle Alpi a Novalesa (in seguito verrà comunicato menù e costo)
Qualche dettaglio in più…
La cittadina di SUSA ha origine molto antiche. Da sempre considerata come punto strategico di passaggio da e per la Francia, qui passavano carovane di merci e uomini in pellegrinaggio per Roma. Fonda le sue origini ben precedentemente all’epoca romana, ma è proprio di quest’epoca che possiamo apprezzare le migliori attrattive: l’Anfiteatro Romano, l’Acquedotto romano, l’Arco di Augusto, Porta Savoia, anche chiamata “del Paradiso”; ma c’è anche un altare celtico e non mancheremo di visitare l’imponente cattedrale di San Giusto.
L’Abbazia di Novalesa, fondata nel 726, è una delle abbazie più antiche di tutto l’arco alpino occidentale; in diverse occasioni ospitò persino l’imperatore Carlo Magno. In principio, i monaci di Novalesa seguivano una “regula mixta” (di San Colombano e di San Benedetto) ma con il tempo, la Novalesa divenne il centro propulsore dell’era benedettina, che segnerà il medioevo. La vita all’interno dell’abbazia si alternava tra canti, preghiere e trascrizione di libri, ma i monaci si occupavano anche di ospitalità e assistenza ai viandanti ai quali veniva offerto un ricovero ed un paniere di viveri per la ripartenza. Nel corso dei secoli, si alternarono periodi di fioritura spirituale, di fughe, di scorrerie e nel tempo si succedettero monaci benedettini cassinesi e sublacensi, cistercensi e trappisti. Gli edifici conservano tracce di tutte le epoche passate. Nella chiesa costruita nel secolo XVIII, sulle fondamenta di quella romanica preesistente, si notano residui di affreschi tra i quali è da notare la lapidazione di Santo Stefano (secolo XI). Le due ali superstiti del chiostro sono del secolo XVI.
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