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Viaggiare in Uzbekistan

Tutte le informazioni che cerchi per organizzare al meglio il tuo viaggio in Uzbekistan: cosa vedere, come scegliere l’itinerario e qual è il periodo migliore

Un viaggio molto intenso, bellissimo, ricco di visite che ti permetterà di apprezzare e focalizzare  l'attenzione sul vasto patrimonio storico, sulla cultura uzbeka e sulle loro tradizioni.

Un viaggio in Uzebkistan ha sicuramente come obiettivo la scoperta delle principali città carovaniere di quella che fu la Via della Seta: Samarcanda, Bukhara e Khiva con moschee, mausolei, madrasse, caravanserragli e minareti.

Ma la visita ai castelli nel deserto, al museo di Nukus, al Lago Aral e alla moderna Capitale completano e danno varietà al viaggio. 

Infine la popolazione uzbeka è gente cordiale ed ospitale, mai invadente o insistente ed estremamente accogliente. Tamerlano e le leggendarie città della via della seta vi stanno aspettando! 

Cosa serve per entrare in Uzbekistan: i documenti

Per soggiorni inferiori a 30 giorni, non sono necessari visti o tasse per entrare in Uzbekistan, ma è necessario il passaporto, perfettamente integro, con validità residua di almeno 3 mesi

All’arrivo le formalità sono semplici e veloci, non ci sono moduli da compilare: al controllo passaporti viene fatta una foto al viso da una telecamera posta sul desk del poliziotto.

Ma l'Uzbekistan è sicuro?

Non c'è nessun problema di sicurezza, anche se sono frequenti e scrupolosi i controlli La polizia è presente un po' ovunque, ma in particolare a Tashkent; per entrare nella metro si viene perquisiti e ogni stazione della metro è presidiata. 

Ma il popolo uzbeko accogliente, socievole e disponibile: amano farsi fotografare con i turisti e non perdono occasione per cercare di comunicare, soprattutto le nuove generazioni.

Come pagare: moneta in Uzbekistan

In Uzbekistan, la moneta ufficiale è il Som uzbeko, spesso abbreviato come UZS. Questa valuta è in uso dal 1993, quando ha sostituito il rublo russo a seguito dell'indipendenza dell'Uzbekistan dall'Unione Sovietica. Il Som è suddiviso in 100 tiyin. 

Con il dollaro si ottiene un cambio più favorevole rispetto all'euro, ma sono comunque accettate entrambe le monete, fondamentale è, tuttavia, che siano in ottime condizioni altrimenti saranno rifiutate.

Le carte di credito sono accettate ma poco utilizzate, anche se utili per i prelievi, facendo attenzione alle commissioni. La maggior parte degli acquisti sono in negozietti che non hanno pos e che, naturalmente, non rilasciano ricevuta.

Quando andare in Uzbekistan? Fuso orario e meteo

L'inverno è il periodo meno consigliato per viaggiare in Uzbekistan: il clima è molto rigido, in particolar modo nella parte occidentale che risente dei gelidi venti siberiani con frequenti nevicate e temperature sotto lo zero. 

In estate le temperature sono estremamente alte: tra i 35 ed i 40 gradi, ma possono anche salire. 

Le stagioni intermedie, la primavera e l'autunno, sono le migliori: le temperature sono comunque estremamente variabili con picchi di 30° gradi di giorni, ma anche di 0° gradi nei pressi del lago Aral.

Il fuso orario è di +3h quando in Italia vige l'ora legale, +4 con l'ora solare.

Nell'organizzazione delle giornate di viaggio è utile tenere presente anche le ore di luce.

In estate, le giornate possono durare fino a 15 ore al giorno, mentre in inverno possono ridursi a 9. In primavera ed in autunno la durata può variare tra le 10 e le 14, ma è bene comunque tenere presente che queste sono approssimazioni generali e possono variare in base alla luogo preciso in cui ci si trova.

Telefonia, internet ed elettricità

I cellulari funzionano ovunque, fatta eccezione per la zona del lago Aral, e tutti gli hotel e ristoranti dispongono di connessioni wi-fi, più o meno veloci. 

La corrente elettrica erogata è a 220 Volt e le prese sono simili alle nostre a due poli. Portare qualche presa multipla nel caso in cui ci siano poche prese nella stanza. Qualora invece tu abbia una presa con un'uscita a 3 poli dovrai portare un riduttore. 

Sanità in Uzbekistan

Il sistema sanitario dell'Uzbekistan è in fase di sviluppo, ma ha compiuto progressi significativi negli ultimi anni. Il paese ha un'ampia rete di strutture sanitarie, che include ospedali, cliniche e centri sanitari. Il personale medico è qualificato e le attrezzature sono generalmente moderne. Tuttavia, le strutture sanitarie nelle zone rurali possono essere meno sviluppate rispetto a quelle nelle città. Non ci sono vaccinazioni raccomandate o obbligatorie per l'Uzbekistan, tuttavia consigliamo sempre di rivolgersi al centro vaccinazioni più vicino o al proprio medico curante.

Consigliamo di non bere mai l'acqua del rubinetto e di assicurarsi sempre della presenza dei sigilli sulle bottiglie acquistate.

Lingua e religione

La lingua ufficiale è l'uzbeko, la seconda il russo, la lingua tagika è parlata nelle zone di Bukhara e Samarcanda. L'inglese non è molto diffuso; lo parlano solo coloro che hanno a che fare con il turismo. 

È difficile comunicare con la gente del posto anche se la loro curiosità e la loro indole socievole rendono possibile la comunicazione anche solo con gesti e sorrisi. Se si riesce ad imparare qualche parola in uzbeko (ad es. "raxmat" che significa grazie) ne rimangono stupiti ed elargiscono enormi sorrisi. 

Buono a sapersi

Come devono vestirsi le donne in Uzbekistan?

L’abbigliamento, anche quello degli uomini, deve tenere in considerazione sia le condizioni climatiche che il decoro da osservare per gli ingressi nei vari siti religiosi; è meglio evitare (sia per gli uomini che per le donne) pantaloncini troppo corti e canottiere troppo sbracciate per rispetto nei confronti della popolazione locale.

Gli uzbeki sono comunque molto rispettosi anche nei confronti delle donne; il paese è musulmano, ma non intransigente, pochissime donne indossano il velo. Quasi tutti appartengono alla moderata setta sunnita hanafi. Pertanto si ritengono un popolo musulmano sunnita laico.

Come norme di sicurezza, nelle città, nei mercati e nei luoghi affollati si consigliano le solite precauzioni valide per tutti i viaggi.

Letture consigliate

Buonanotte signor Lenin di Tiziano Terzani 
Seta e Veleni Racconti dall’Asia centrale di Duilio Giammaria 
Viaggio a Samarcanda di Ruy Gonzales de Clavijo
Tamerlano di Jean Paul Roux 
Sulla via dorata per Samarcanda di Umberto Cecchi
Notizie dall’Asia Centrale di Carlo Paschetto e Emanuela Gris 
Pamir express. In viaggio in Asia Centrale di Marco Grippa
Il cuore perduto dell’Asia di Colin Thubron
Verso Samarcanda di Ollivier Bernard

Lingua e religione

La lingua ufficiale è l'uzbeko, la seconda il russo, la lingua tagika è parlata nelle zone di Bukhara e Samarcanda. L'inglese non è molto diffuso; lo parlano solo coloro che hanno a che fare con il turismo. È difficile comunicare con la gente del posto anche se la loro curiosità nei nostri confronti e la loro indole socievole rendono possibile la comunicazione anche solo con gesti e sorrisi. Se si riesce ad imparare qualche parola in uzbeko (ad es. "raxmat" che significa grazie) ne rimangono stupiti ed elargiscono enormi sorrisi. Quasi tutti appartengono alla moderata setta sunnita hanafi. Pertanto si ritengono un popolo musulmano sunnita laico.

Uzbekistan | Avventure nel Mondo
Foto di Emiliano Cipriani

Cosa vedere e quanti giorni servono per visitare l'Uzbekistan

Un viaggio in Uzbekistan è un'immersione, sulle orme di Tamerlano, nelle antiche città carovaniere: le meraviglie di Samarcanda, le straordinarie mura di Khiva, le fortezze nel deserto, Bukhara e i suoi tesori.

Puoi pensare di scegliere un viaggio di 10-11 giorni per visitare il paese, ma se hai più tempo puoi pensare di unire all'itinerario classico uzbeko anche una parte in Turkmenistan, percorrendo il deserto del Karakum  fino alla capitale Ashgabad, a 20 km dal confine con l’Iran, attraversando una natura aspra e selvaggia. 

Oppure potresti pensare di aggiungere il Mangystau, provincia del Kazakhstan: paesaggi spettacolari come quelli del Farwest, antiche necropoli dei nomadi e moschee sotterranee di rara bellezza facendo il viaggio Mangystau Uzbek

Vieni in Uzbekistan con noi!

Tashkent

Fondata degli Arabi nel ‘750, è stata occupata dai Cinesi, distrutta dai Mongoli di Gengis Khan, ricostruita nei decenni seguenti, annessa prima al Khanato di Kokam e poi nel 1865 all’impero Russo. Nel 1889 fu collegata a Mosca tramite la ferrovia Transcaucasica diventando uno dei maggiori centri della cultura euroasiatica. Dopo la caduta dell’Impero Russo divenne parte dell’URSS e nella 2° guerra mondiale i sovietici vi portarono molte delle industrie presenti nelle città occupate dalla Germania nazista. Sempre durante la guerra rimase una delle poche zone neutrali, diventando il punto di rifugio di migliaia e migliaia di profughi dell’Asia centrale. Nel ’66 un devastante terremoto distrusse quasi completamente la città, che fu quasi completamente ricostruita dai Russi. Oggi Tashkent, con tutti i problemi che ha è senza dubbio la città con più personalità, la più grande, cosmopolita, moderna, occidentalizzata non solo dell’Uzbekistan ma di tutta l’Asia centrale.

Ecco cosa vedere a Tashkent:

  • la metropolitana: alcune stazioni sono magnificamente decorate e sono vere e proprie opere d'arte. Da non perdere la stazione di Kosmonavtlar, decorata con immagini dell’astronomo Ulugbek, nipote di Tamerlano, e del cosmonauta sovietico Yuri Gagarin. Attenzione: vietato scattare fotografie.
  • la città vecchia, l'Eski Shakhar: un dedalo di strette viuzze polverose, su cui si affacciano case basse di mattoni e fango, moschee e antiche madrase.
  • Il bazar Chorsu: un enorme mercato all'aperto frequentato solo da persone del luogo e provenienti dalle campagne circostanti

Samarcanda

Samarcanda, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, detta "Fortezza di Pietra",  è una delle più antiche città del mondo e la più vecchia della regione(fondata circa nel 700 a.C) . La sua architettura ha subito varie influenze nel corso degli anni e tutt’ora è un miscuglio di stili indiani, iraniani, mongoli, russi ed europei. Molti poeti della storia l’hanno definita come una vera e propria “Roma dell’Est” e tale soprannome ha un suo perché.

La meta più nota e forse la più vagheggiata del paese. “Se qualcuno dubita della nostra potenza lasciate che veda la nostra architettura” si dice che abbia affermato Tamerlano che qui, concentrava le ricchezze razziate dalle terre vicine e deportava gli artigiani migliori affinché ne facessero una capitale degna della sua ambizione.

Samarcanda, forte della sua posizione centrale, era un sito in cui avvenivano gli scambi delle merci che provenivano dall’oriente e dall’occidente: magazzini, mercati e soprattutto grandi caravanserragli per la sosta di animali da trasporto e lo stoccaggio delle merci. Una città di scambi e da sempre crocevia di culture e popoli.

Cosa vedere a Samarcanda:

  • Mausoleo di Tamerlano
  • Registan: la città vecchia, "luogo sabbioso" in tagiko, era il centro commerciale della Samarcanda medievale ed è un tripudio di maioliche e mosaici azzurri che adornano questo complesso di maestose madrase.
  • Moschea di Bibi-Khanyam: era tra le moschee più grandi del mondo. La sua realizzazione fu talmente difficile che la cupola iniziò a sgretolarsi ancora rima che finissero i lavori.
  • Mausolei di Shah-i-Zinda
  • Bazar Siyob a Samarcanda
Samarcanda Uzbekistan | Avventure nel Mondo
Foto di Claudio Pin

Bukhara

Bukhara è la più misteriosa e fanatica tra le città carovaniere, in giro ci sono pochissimi turisti, anzi quasi nessuno ma si trovano tutte le varie facce della famosa mescolanza Uzbeka.

Si vedono e si incontrano persone con lineamenti turchi, iraniani o aquilini, una popolazione per lo più tagika, donne Tartare con i loro tradizionali abiti e denti d’oro e uomini con lo zucchato in testa.

Oltre alle tante moscee, madrasse, caravanserragli, mosaici, giardini, vasche, canali per convoglio delle acque, una delle cose che colpisce è che nel centro storico ci sono molte vasche ancora ben costruite, quasi tutte completamente nuove ma vuote.

Fino a un secolo fa erano più di 200 ed erano collegate tutte insieme con un sistema di canali di irrigazione che rifornivano d’acqua la città, punto di incontro e di riferimento per la maggior parte della popolazione che si riuniva qui per parlare, fumare e bere.

Purtroppo l’acqua nelle vasche era quasi sempre stagna e malsana e quindi una delle fonti della maggior parte delle malattie che faceva si che agli inizi del 1900 l’età media della popolazione non fosse superiore ai 35 anni.

Anticamente intorno c’era un muraglione di 220 km per proteggere la città dai nomadi e dalle tempeste di sabbia.

Approdo delle grandi carovane mercantili, che qui trovavano un’oasi di acqua e pace tra il deserto Indiano, Cinese e Arabo, crocevia di merci e popolazioni, ha mantenuto ancora oggi una mentalità aperta e un intatto spirito commerciale.

La via della seta dipartiva da Bukhara in due direzioni:

-pellicce, ambra e miele verso est

-seta, gioielli, giada verso ovest

Si spedivano cavalli e vetro in Cina, ricevendo in cambio spezie e ceramiche.

Cosa vedere a Bukhara:

  • Piazza Lyabi-Hauz con al centro la fontana che un tempo rappresentava l’unica vasca per l’approvvigionamento idrico della città.
  • La Madrasa Nadir Divan-Begi
  • La Khanaka Nadir Divan-Begi: progettata per accogliere i dervisci girovaghi e i sufi durante i loro momenti di meditazione.
  • Quartiere ebraico
  • I Toks: bazar sormontati da cupole il cui nome indica la categoria merceologica venduta al suo interno
Bukhara  Uzbekistan | Avventure nel Mondo
Foto di Claudio Pin
Approfondimento

Il lago Aral e le navi del deserto

Il Lago Aral era uno dei più grandi laghi del mondo coprendo in origine una superficie pari a quesi 68.000 km quadrati, situato al confine tra il Kazakistan a nord e l'Uzbekistan a sud. Il destino del Lago Aral rimane uno dei più gravi esempi di impatto ambientale causato dall'uomo e un monito sull'importanza della gestione sostenibile delle risorse naturali. Negli anni '60, l'Unione Sovietica avviò massicci progetti di irrigazione per coltivare cotone e altre colture nei deserti circostanti. Questo portò al prosciugamento dei due fiumi principali che alimentavano il lago, l'Amu Darya e il Syr Darya. Il lago iniziò a restringersi rapidamente. Entro gli anni 2000, si era diviso in diversi bacini più piccoli, perdendo oltre l'80% del suo volume originale.

La riduzione del lago ha portato a cambiamenti climatici nella regione, desertificazione, e danni alla flora e alla fauna locali. Il lago si è rimpicciolito a tal punto da esporre ampie distese di letto del lago, creando le cosiddette "navi del deserto", relitti di imbarcazioni un tempo galleggianti ora abbandonate nel deserto asciutto.

Non solo il declino del lago ha distrutto l'industria della pesca locale, un tempo fiorente, ma la polvere tossica dai letti asciutti del lago, contaminata da pesticidi e fertilizzanti, ha causato gravi problemi di salute tra le popolazioni locali.

Ci sono stati sforzi per salvare e ripristinare parti del lago, ma, nonostante l'impegno, gran parte del lago Aral rimane un deserto salato, con solo una piccola frazione della sua superficie originale ancora coperta d'acqua.

Khiva

Secondo la leggenda sarebbe stato addirittura Sem, il figlio di Noè, a fondarla. Il simbolo di Khiva è l’Ichon-Qala, la cittadella interna: il primo sito uzbeko a essere dichiarato, nel 1991, patrimonio dell’umanità. Si tratta di una fortezza rettangolare con quattro porte di acceso e possenti mura in mattoni. All’interno svetta la Moschea del Venerdì, le cui origini risalgono al X secolo.

Lungo l'antica via della seta che passava per l'Asia centrale ed il Medio Oriente, è tradizione tingere le stoffe ed in particolar modo proprio la seta con i colori naturali estratti da piante e radici. A Khiva, oggi, si usa ancora così: sono principalmente le donne le addette alla tinteggiatura dei tessuti e lo fanno con particolare attenzione ed abilità. Una volta scelta la tinta ed il tessuto, si eseguono dei procedimenti precisi che portano il materiale ad assumere la colorazione desiderata con le più svariate tonalità. I tessuti vengono poi disposti ordinatamente ad asciugare al sole e, a tempo debito, saranno pronti alla vendita o ad ulteriori lavorazioni.

Una tradizione interessante che colora ancora oggi le strade dell'antica via della seta in Uzbekistan.

Cosa vedere a Khiva:

  • Ichon-Qala: la città vecchia
  • Il minareto Kalta Minor
  • La fortezza Khuna Ark
  • il Palazzo Tosh-Hovli
khiva uzbekistan | Avventure nel Mondo
Foto di Claudio Pin

Cosa si mangia in Uzebkistan?

La cucina uzbeka, se pur a tratti ti potrà sembrare ripetitiva, è molto gustosa (a patto che ti piaccia il coriandolo!!)

Ecco alcuni piatti diffusi:

  • Plov: piatto nazionale a base di riso, verdure e carne.
  • Samsa: fagottini di pasta sfoglia ripieni di carne, formaggi o verdure
  • Dimlama: uno stufato di carne di agnello, manzo o vitello con pomodori, peperoni, carote, patate
  • Manty: ravioloni cotti al vapore

In generale sono molto comuni le zuppe vegetali ed i noodles, il kebab, o shashlyk, cucinato come spiedino, ma anche con carne tritata con aggiunta di lardo e cipolla.

Consiglio: pranza nei bazar dove troverai ottimo pane, ottima frutta e buonissimi samsa e dove vale la pena fare scorta di frutta secca o disidratata, semplicemente meravigliosa!

Pane uzbeko | Avventure nel Mondo
Foto di Claudio Pin
Curiosità

I timbri uzbeki

Noterete che il pane uzbeko riporta sempre un marchio stampato a crudo. Un tempo, particolarmente al sud, il pane raramente veniva fatto in casa perchè il forno a legna avrebbe scaldato troppo gli ambienti e quindi ci si serviva di forni pubblici. Il loro uso promiscuo rendeva indispensabile il riconoscimento del proprio pane, cosa che avveniva mediante l’apposizione sulle pagnotte crude di un contrassegno: per questo scopo venivano confezionati dei “timbri” che restano ancora da tradizione utilizzati in Uzbekistan dove un tempo il pane veniva considerato anche moneta.

Mercati ed acquisti

In Uzbekistan troverete un pò di tutto: tappeti, ricami, ceramiche, seta, cappelli di pelliccia, intagli in legno, gioielli in argento, coltelli e altro ancora. Non avrete che l’imbarazzo della scelta, nei bazar la trattativa è d’obbligo. Le opportunità di shopping non mancano, l’importante è trattare molto sul prezzo, si riesce a volte a strappare anche la metà del prezzo richiesto in prima battuta; ci son opportunità di acquisto per tutte le tasche, dai classici souvenir, fino a tappeti anche preziosi e carissimi.

A Nukus ti consigliamo di acquistare spezie e frutta secca che costano meno rispetto alle altre città. Bukhara è la città migliore per gli acquisti: sciarpe di lana e seta, portalibri in legno e oggetti intagliati in generale. E poi tappeti, maioliche e colbacchi e cappelli di pelliccia, coltelli e scatoline dai disegni orientali.

Fai attenzione: nei mercati si possono trovare anche prodotti antichi. Nel caso serve un certificato che ne attesti l'età e la ricevuta di pagamento, altrimenti verranno sequestrati in dogana e potrebbero esserci problemi se si tratta di oggetti molto antichi o trafugati. (In teoria non si potrebbero portare fuori dal paese tappeti fatti prima del 1960).

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