Una combinazione vincente
Ed eccomi finalmente nella verde Irlanda, Paese che da tanto tempo mi ero ripromesso di venire a visitare ma avevo sempre rimandato in favore di mete più “lontane ed esotiche”. Bene, ora posso dire che mi ero perso qualcosa. Il verde d’Irlanda è proprio così, incredibilmente intenso e dalle molteplicitonalità , che conferisce un aspetto al paesaggio che non esiterei a definire bucolico, a perdita d’occhio , con la moltitudine di pecore e capre che vi pascolano, allo stato brado. La piovosità , del resto, svolge un ruolo determinante sotto questo aspetto, un verde così intenso e variegato non si potrebbe spiegare altrimenti . La mente stacca automaticamente la spina, il paesaggio infonde serenità e predisposizione al buon umore. Nel periodo in cui l’abbiamo visitata noi in realtà, Agosto 2022, non abbiamo avuto molti giorni di pioggia, anzi, al contrario, siamo stati gratificati da un tempo splendido, solo talvolta qualche episodio con pioggia e vento. In particolar modo durante il trekking sulle scogliere di Moher, ma solo al ritorno. Quanto è bastato, però, per inzupparci ben bene. “Il minimo sindacale”, date le aspettative. Per non parlare dell’ospitalità e la cordialità del popolo irlandese, per molti aspetti molto simile al nostro stesso modo di essere. E poi i pub con musica dal vivo, la birra, il whisky, l’allegria e l’accoglienza ovunque. Ti senti a casa all’estero. Una bella sensazione. Il tour inizia dall’aeroporto di Dublino, dove si noleggiano le auto, e si sviluppa in senso anti-orario , direzione Nord Est. La prima tappa è ovviamente il grande Dolmen di Newgrange , nel sito neolitico di Brù Na Boinne, il più grande e meglio conservato d’Irlanda, poi dopo una visita di rito alle rovine di Mellifont Abbey e Monasterboyce, dritti a Belfast, nell’Irlanda del Nord. Non ci sono frontiere, te ne accorgi solo perché ad un certo punto i limiti di velocità sono più bassi rispetto a poco prima ma non è così: infatti sono espressi in miglia orarie (1 miglio terrestre = 1,6 km), e perché si paga in sterline invece che in euro. E’ una strana sensazione, siamo sempre in Irlanda ma non è più Irlanda, è UK, uno dei quattro Regni che costituiscono appunto lo United Kingdom of Great Britain, insieme a Inghilterra, Galles e Scozia. Belfast è la capitale del Nord Irlanda e porta indelebilmente i segni della guerra civile che l’ha insanguinata per decenni, una lotta senza quartiere fra cattolici e protestanti, fra separatisti e unionisti . D’obbligo è infatti il tour dei murales che ben rappresentano questa ferita ancora aperta, come interessante è la visita al City Hall, che sembra un Parlamento, al Castello ed al museo del Titanic, che fu realizzato proprio nei cantieri navali di Belfast. L’architettura del museo, infatti, rimanda alla prua di una nave. Quindi a Ballymena, ai “dark hedges, il viale incantato dei faggi, dove sono state girate alcune scene del film “Game of Thrones” e l’imperdibile ponte tibetano di Carrick-a rede , la cui foto tra l’altro è proprio la foto di copertina della mia vecchia Rough Guide. Quindi attraverso la Giants Causeway , la strada costiera patrimonio Unesco, raggiungiamo le rovine del Dunluce Castle, sul cui prato sottostante si sta svolgendo una cerimonia matrimoniale, giusto al tramonto.
La sposa che sta scendendo al prato dove la attendono futuro marito ed invitati su un pick-uo nero guidato dal padre apprezza molto i nostri applausi ed accenna con le braccia delle mosse di ballo. Quindi col traghetto dal Mugilligan point , che ci riporta in Eire, ci dirigiamo alla meta finale di oggi, Ballyliffin, presso l’omonimo hotel. Questo è il punto di partenza per Maline Head, il punto più a nord d’Irlanda. Ripartiamo alla volta di Londonderry, di nuovo Irlanda del Nord, con il suo splendido City Hall, il Guildhall, che sembra piuttosto una Cattedrale, e l’immancabile giro sopra le antiche mura , fino al quartiere dei murales dove gli irredentisti irlandesi, qui come a Belfast, hanno immortalato la loro lotta ed i loro caduti. Lasciamo Londonderry (Derry per gli irredentisti irlandesi) per il Glenveagh NP e relativo Castello, con tappa finale a Killibegs, graziosa cittadina sul mare. Tappa successiva è alle celebri scogliere di Slieve League, quindi attraverso il Glengesh pass e il desolato ma affascinante altopiano di brughiera di Glencomicille (valle di San Colombano), o come si scrive in gaelico, raggiungiamo Donegal con il suo Castello e poi Sligo . Visitiamo la Sligo Abbey, semidiroccata ma… gratuita, quindi le Marble Arch Caves, per poco ma di nuovo in Irlanda del Nord, le celebri grotte con un fiume sotterraneo che per un breve tratto si percorre in barca, con le immancabili stalattiti e stalagmiti di rito. Ripassiamo in Eire per la visita di Achill Island, cui si accede tramite un ponte cha la collega alla terraferma, con sosta a Newport. Da lì una corsa fino a Rossaveal, per l’imbarco per la maggiore delle isole Aran, Inishmore: giro dell’isola con un minibus affittato sul molo: spettacolare è la veduta sulle scogliere dall’alto del forte di Dùn Angoasa . Ripreso il traghetto, ci dirigiamo a Galway, dove facciamo un breve city-tour. Da qui tappa al Dunguaire Castle e al Poulnabrone Dolmen, prima della meta principale di oggi, le Cliffs of Moher. Un vero spettacolo della natura, dopo una immancabile puntata a Doolin, con le sue casette variopinte dai tetti di paglia . Facciamo un bel trekk da torre a torre, circa 3,5/4 km a/r, ma sfortunatamente ci sorprende la pioggia a vento sulla via del ritorno . Ci infradiciamo fino alla… biancheria intima, ma ci riscaldiamo e rifocilliamo al bel Visitor’s Centre, dotato di tutti i servizi: bar/ristorante, toilettes e il souvenir-shop di rito. Una volta rinfrancati, si riparte per il Bunratty Castle, notevole ma già chiuso (qui i siti aprono tardi e chiudono presto, 9:30/10 – 17), con all’interno un Folk Village che purtroppo non possiamo vedere. Tappa finale di oggi ad Adare (Ath Dara) che visitiamo il mattino successivo per ammirare le caratteristiche case multicolori col tetto di paglia, la Cattedrale ed il bel giardino botanico municipale. Oggi ci aspetta la penisola di Dingle con le sue attrattive quali il Dunbeg Fort (in realtà una torre), le case-alveare di Beethive Hut, il Blasket Centre ed il Gallorous Horatory, per terminare la giornata nella bella cittadina di Killarney (Cill Airne) situata sulle sponde del lago Lough Leane, punto di partenza e di arrivo del sentiero Kerry way di 200 km, nel percorso appunto del celebre Ring of Kerry. Ceniamo nel pub-hotel dove alloggiamo e poi subito in un altro pub per birra e musica. Qui pernotteremo 2 volte, perchè Killarney è una imperdibile base di partenza sia per il Ring of Kerry, appunto, che per la Valentia island, raggiungibile sia col traghetto che con un ponte, il cui giro prevede Knightstown, Portmagee, le Kerry Cliffs, il faro, le rovine del Ballinskelligs Castle ed il passo di Priest’s Leap , da cui si gode un bel panorama su buona parte della punta della penisola. Ma non prima di aver visitato due mete di assoluto riguardo come la Muckross Abbey e la non distante Muckross House. La prima è diroccata ma affascinante ,da non perdere , la seconda , visitabile anche all’interno, è circondata da splendidi giardini all’interno di un parco. Il giorno successivo ci attende il giro della penisola di Mizen Head, con il faro a ridosso della stazione telegrafica di Marconi, nel cui piccolo museo si conservano le apparecchiature originali da lui fatte installare insieme ad alcune foto d’epoca. Notevole anche qui l’immancabile Visitor’s Centre , con annessi e connessi. Tappa finale di oggi è Cork. La cittadina merita un paio d’ore di visita , con il suo Castello, l’imponente Saint Finn Barre’s Cathedral e i suoi innumerevoli ponti sul fiume Lee che l’attraversa, oltre ad un bel centro-città con l’affascinante English Market, prima meta per una ricca colazione . Notevole il campus della città universitaria all’interno di un parco. La meta successiva è il Cahir Castle , che visitiamo anche internamente , per poi dirigerci alla Rock of Cashel, uno splendido esempio dell’enorme cattedrale che fu, oggi semidiroccata , ma di assoluto rilievio. Quindi penultima tappa del viaggio a Kilkenny, attraversata dal fiume Nore , col bel Castello normanno praticamente in centro che si affaccia sul fiume, nell’omonimo parco . E’ una splendida città , vi si produce anche l’omonima birra, merita senz’altro una visita non fugace. Quindi, ormai in direzione di Dublino, le ultime due tappe d’obbligo, il Browne’s Hill Dolmen, a Carlow, ed il particolarissimo sito di Glendalough, dove si mescolano religione , natura e una struttura ricettiva di prim’ordine. L’aspetto religioso è costituito da un paio di chiese semidiroccate ed un’alta torre circolare con tetto conico con l’immancabile cimitero e croce celtica , quello naturalistico da un’ampio parco con due laghetti, inferiore e superiore , ed una cascata . Per chi vuole , una bella camminata rigenerativa . All’inizio del percorso un bell’hotel 4* , ben inserito nel contesto, con servizi anche per gli “esterni”. Quindi finalmente Dublino, tappa finale di questo nostro lungo viaggio di 16 gg. e 2500 km . Riconsegnamo le auto in città, come da contratto (con l’Avis) , e cominciamo il nostro tour a piedi : il Trinity college con l’immancabile Library ed il suo celeberrimo Book of Kells , noto come Grande Evangeliario di San Columba , manoscritto miniato realizzato dai monaci irlandesi nel’800 , assoluta opera d’arte che contiene il testo dei 4 Vangeli in latino . Quindi la statua di Molly Malone, la leggendaria pescivendola di giorno e prostituta di notte, titolo dell’omonima canzone, simbolo di Dublino e di tutta l’Irlanda . La tradizione vuole che toccare i suoi seni porti fortuna . Ed infatti c’è la fila…non a caso la statua bronzea , di colore scuro , è chiara e lucida all’altezza del decolletè . Poi proseguiamo per il St. Stephen’s Green Park e la St. Patrick Cathedral , maestosa dentro e fuori, il Castello e l’imperdibile Temple Bar , altro famoso simbolo della movida di Dublino . La vacanza volge al termine , siamo piuttosto stanchi dal lungo girovagare per tutta l’Eire e insieme a qualcun altro che decide di seguire la mia proposta ci facciamo il tour di Dublino comodamente seduti sul piano superiore di un bus “sightseeing” che per 30 euro fa il giro di tutta la città . Possiamo così , come dire, rifinire la nostra visita di Dublino , completandola con una puntata all’enorme Phoenix park con l’ obelisco dedicato a Wellington , ebbene sì , proprio lui, era Irlandese…, la Guinness Distillery , strapiena di visitatori (bisogna prenotare in anticipo) , l’immancabile ponte bianco (pedonale) di Balaclava sul fiume che attraversa Dublino, il Leaffy, il monumentale General Post Office in stile neo-classico, la casa di Oscar Wild all’angolo di Marrion Sq. , la statua “on the road” di James Joyce .
Stanchi e contenti salutiamo l’Irlanda e tutta la sua meravigliosa gente. Ma è solo un... good-bye.