I tulipani più belli del Mondo
Siamo in Olanda durante la settimana di Pasqua, Paese interessante per via dei polder, delle dighe, della storia che si riflette in belle città, ordinati paesini, musei meravigliosi ma in questo periodo c'è qualcosa in più che la rende fantastica: i campi di tulipani sparsi per il territorio, una tavolozza di colori che si attraversa viaggiando.
Arriviamo ad Amsterdam in aereo, prendiamo subito le auto a nolo e poi via, si parte!
La prima tappa è Volendam- vivace paesino che si affaccia sul Markemeer, il mare interno o più precisamente un lago artificiale che gli olandesi hanno ricavato costruendo le enormi dighe a Nord. Facciamo una passeggiata sul lungomare, pieno di gente e di locali; arriviamo fino al molo dove partono le barche per Marken, un’isoletta famosa per le vecchie case dei pescatori rimesse a nuovo. Ci imbarchiamo, in una mezz’ora siamo sull’isola, qui ci disperdiamo per le stradine e i canali, tutto molto curato; i giardini verdi costellati di fiori, gli alberi che stanno buttando le prime foglie, sembra di entrare in un quadro. In un’oretta facciamo il giro dell’isola, varrebbe la pena di restare qualche giorno in questa pace ma la barca ci aspetta, dobbiamo ritornare a Volendam.
Telefono all’albergo per prenotare il ristorante per questa sera, purtroppo è tutto occupato per cui decidiamo di restare qui a cenare ma non è così facile, i locali chiudono alle 20,00 e se vogliamo mangiare qualcosa, ci dobbiamo sbrigare.
Arriviamo in albergo che sta facendo buio e non ci rendiamo conto di quello che abbiamo intorno ma la mattina seguente, non appena apriamo le finestre, davanti a noi troviamo enormi campi di tulipani rossi. Ci precipitiamo a vederli da vicino, sono di varie tonalità di rosso, e sono proprio tanti.
Lo spettacolo continua lungo la strada, un campo più bello dell’altro, i colori si alternano, rosa, giallo, arancione; ad un tratto ci troviamo davanti ad un campo enorme di giacinti viola, fermiamo le auto e ci avviciniamo, il profumo che emanano ci avvolge, siamo incantate da tanta bellezza. Faccio più foto possibile, sullo sfondo c’è anche un mulino, l’immagine è perfetta; a fianco altri filari di giacinti lilla, è uno spettacolo.
Proseguiamo fino ad un campo di tulipani arancioni, facciamo altre foto, ad ogni curva ne troviamo altri; sapevo fossero belli da vedere ma non mi aspettavo tanto, sia per la dimensione delle coltivazioni che per la qualità dei fiori, belli alti, con i petali polposi. La giornata è bellissima, il cielo è terso, il sole splende ed esalta i colori, noi siamo contente di essere qui.
Ci dirigiamo verso Petten, passiamo da Neuwe Niedorp per poi andare a visitare Hoorn, capoluogo della Frisia Occidentale. Parcheggiamo vicino alla Stazione e scopriamo che il parcheggio è gratis, oggi è Pasqua.
Hoorn è una bella cittadina con un porto storico ed un antico centro, sede in passato della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. La cittadina è molto carina; ricca di bei palazzi e musei. In suo onore fu dato il nome di Capo Horn alla punta più a Sud dell’America Meridionale, grazie a due olandesi, Jakob LeMaire e Willem Schouten che doppiarono per la prima volta il capo nel 1616.
Nel pomeriggio proseguiamo il nostro viaggio verso Nord fino ad arrivare alla grande diga di Afsluitdijk. La attraversiamo, è lunga decine di chilometri, ci sono molti lavori in corso per manutenzione, probabilmente per riparare i danni che ha fatto la bufera dello scorso Marzo che si è abbattuta sul Nord Europa. Si percorre a rilento con salti di corsia, verso la fine della diga ci fermiamo, qui c’è un percorso che si può fare a piedi; si scende e si sale da scalinate di ferro che danno un’idea della portata di questa struttura. Rimango stupita, è’ enorme, con varie barriere, alcune fatte di terra, altre di cemento, c’è anche una specie di canale che permette alle barche di passare dal Mare del Nord all’ Ijsselmeer con un ponte girevole che interrompe il traffico sull’autostrada.
Andiamo a piedi lungo il bordo della diga, ci sono le casematte con le descrizioni e le immagini della seconda guerra mondiale, dell’occupazione tedesca. Proseguiamo nel camminamento, osserviamo la lunghezza della diga, ci rendiamo conto della tenacia e dell’ingegno di questa popolazione che si è conquistata palmo a palmo la terra su cui vive. È veramente una grande opera d’ingegneria.
Arriviamo nel tardo pomeriggio in albergo, è immerso in un grande parco; prendiamo le camere, depositiamo i bagagli e andiamo in visita a Giethoorn che scopriamo dopo aver lasciato le auto in uno dei tanti parcheggi. È un intrigo di canali, attraversiamo ponticelli, vediamo casette piccine, ben tenute, i piccoli giardini di un verde brillante che non hanno un filo d’erba fuori posto; barche piccine scivolano sull’acqua trasportando i turisti in ogni angolo. Il complesso è così particolare che sembra di essere in una favola. Questa è la parte più antica del paesino, oltre la strada principale c’è invece la zona nuova, anche lì piccole casette in mezzo ai canali però moderne, meno caratteristiche.
L’indomani partiamo presto, dobbiamo fare molti chilometri per arrivare nel punto più a Sud dell’Olanda; ho spezzato il tragitto con una visita a Hertogenbosh dove arriviamo verso le 10,30 – città natale del famoso pittore Hieronymus Bosch a cui hanno dedicato un monumento davanti al palazzo comunale. Visitiamo la bella cattedrale di San Giovanni, l’edificio gotico più importante di tutti i Paesi Bassi.
La città è piena di gente, di caffè e di pub, vedo che gli olandesi sanno apprezzare i momenti di relax. Attraversiamo vicoli e ponticelli nel centro storico e poi ritorniamo alle macchine.
Ripartiamo per Maastricht dove arriviamo a metà pomeriggio, oggi il traffico è notevole. Ero curiosa di conoscere dal vivo questa città così attuale per via del trattato sull’Unione Europea del 1992 che ne ha delineato i pilastri politici ed economici. Scopro che è la città più antica del Paese, fondata dai Romani, che la chiamarono Mosae Trajectum, ossia passaggio sulla Mosa, da qui il nome attuale. Camminiamo tra antichi palazzi fino ad arrivare alla piazza più importante della città, Vrijthof; bella, contornata da alberi, piena di tavolini e poltroncine dove molta gente si gode il caldo sole primaverile. Sulla piazza si affaccia la basilica romanica di San Servatius e la famosa cattedrale di San Giovanni, la più antica d’Olanda risalente al 1294. Riusciamo a trovare un tavolino libero e ci fermiamo anche noi a osservare il piacevole passeggio.
Verso sera ripartiamo per raggiungere l’albergo, l’ho prenotato in un paesino caratteristico a pochi chilometri da qui, Valkenburg; arriviamo presto, lasciamo le auto nei parcheggi predisposti dal comune, e ci avventuriamo a piedi nelle stradine dove i ristoranti e i pub si alternano sui lati. Ne scegliamo uno abbastanza grande per contenere tutto il nostro gruppo e ci concediamo una bella cenetta. Quando usciamo è già buio, i ruderi di una antico castello troneggiano sulla rocca illuminata che sovrasta il borgo; andiamo ad esplorare altri angoli dentro e fuori dalle mura di cinta. E’ tutto molto curato: le case, la porta principale con tanto di antica inferriata, le insegne dei locali, l’acciottolato sulle strade, siamo entrati in un altro tempo.
La mattina seguente qualcuno esce presto per vedere il paesino con le luci dell’alba, l’aria è frizzante ma il cielo è azzurro e presto il sole ci riscalderà.
Anche oggi i chilometri sono tanti, prima tappa lo Zeeland, ci fermiamo nella cittadina principale della zona, Middelburg, dove arriviamo verso le 11,30.
Saliamo sulla lunga barriera che difende la città dal mare, abbiamo modo di constatare quanto terreno gli sia stato rubato nel corso degli anni, vediamo l’antico faro oggi inglobato tra le case mentre quello nuovo si trova sulla punta della lunga lingua sabbiosa che contorna la barriera; oggi il mare del Nord è calmo ma quando si arrabbia fa paura. Percorriamo con l’auto la cresta della barriera nella zona panoramica di Valcheren, si può andare anche a piedi o in bicicletta; attraversiamo i lunghi ponti che uniscono le varie isole fino ad arrivare sulla terraferma. Vogliamo essere per l’ora del tramonto a Kinderdijk per vedere i mulini più famosi dei Paesi Bassi.
Quando arriviamo sono quasi le 18,00, a quest’ora non c’è quasi nessuno che passeggia lungo il canale principale, il posto è quieto ed è un piacere camminare mentre gli uccelli starnazzano. Li vediamo volare a coppie; anatre, aironi rossi, Piping Duck e altri; in questa zona riescono a nidificare e a sostare stagionalmente. Il sito è patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1997, è l’unico ad avere tanti mulini ben conservati, una dimostrazione del controllo dell’acqua e delle inondazioni in una zona così a rischio, sul delta del Reno, della Mosa e della Schelda.
Restiamo a passeggiare nel silenzio delle prime ombre della sera, i 19 mulini fanno da cornice al tramonto.
La sera siamo al Alphen, in un albergo al centro di un grande parco dedicato all’Avifauna, da qui ci muoveremo nei prossimi giorni per conoscere l’area circostante.
L’indomani abbiamo appuntamento all’Aia dove abbiamo prenotato i biglietti per visitare il Museo Maurithsuis.
Arriviamo la mattina presto e cominciamo a vedere l’elegante Palazzo Reale, visitiamo la parte storica del centro e poi quella moderna, fatta di edifici molto particolari, così come le varie sculture che ne decorano le vie principali. La città si rivela ricca e ben tenuta, purtroppo una parte della corte del Binnenhof è in manutenzione e non si può entrare.
Verso le 11,30 entriamo al museo Mauritshuis, dove sono custodite opere di pittori fiamminghi di importanza mondiale tra cui Rembrandt e Vermeer, Soprattutto sono curiosa di vedere la famosissima “ragazza con l’orecchino” ed eccola lì davanti a me, in tutto il suo splendore. Resto incantata dal suo sguardo ingenuo che mi segue mentre mi sposto da destra a sinistra, dalla brillantezza dei colori, dalla luce che si riflette nell’orecchino, una vera opera d’arte!
Usciamo verso le 14,00 dal museo per rimetterci in viaggio, la prossima tappa è Delft, solo a una decina di chilometri dall’Aia. E’ una piccola cittadina con una piazza centrale che sembra una bomboniera, dove si affaccia la Chiesa Nuova, eretta in stile gotico nel 1381 con un campanile alto 108 metri; qui vengono sepolti i membri della Famiglia Reale. Di fronte a questa chiesa, dall’altra parte della piazza c’è lo Stadhuis, il municipio, risalente al XVII secolo. Merita una visita anche la Chiesa Vecchia costruita nel 1240 con la suaTorre pendente; qui riposano le spoglie di Jan Vermeer.
A metà pomeriggio risaliamo in auto per recarci a Rotterdam, una città importante ma noi possiamo dedicarle solo qualche ora; scegliamo di vedere il centro moderno e parcheggiamo vicino alle “Case Cubo”. Le vediamo subito, con le pareti gialle così esposte che sembrano cadere sulla testa dei passanti; le guardiamo sia dentro che fuori, ce n’è una che si può visitare, è interessante vedere come si possa vivere in queste casette. I mobili sono fatti su misura e dall’interno la casa non fa poi così impressione, risulta anche abbastanza stabile.
Da lì ci rechiamo al Markthal, enorme costruzione trasparente al cui interno ci sono ristorantini con specialità varie. Restiamo a gironzolare una mezz’ora per poi cenare ed attendere che l’intera costruzione si illumini alle prime luci della sera; effettivamente col buio fa più scena.
Il giorno seguente si va a Leida, famosa città universitaria, Vediamo le antiche sedi delle varie facoltà, c’è anche l’Hortus botanicus dove avvenne la prima importazione di tulipani in Olanda.
Visitiamo il grande mulino che si vede uscendo dalla città. L’interno è ancora arredato come un centinaio di anni fa quando ci viveva l’addetto al funzionamento con la sua famiglia. Viene mostrato un filmato che spiega i vari utilizzi dei mulini nel corso di centinaia d’anni, sono state macchine determinanti per la vita di questo Paese. Saliamo fino alla terrazza dove le enormi pale sfilano veloci intorno a noi, un tecnico ci mostra l’abilità con cui possono spiegare le vele che ne aumentano la potenza.
Alle 11,00 dobbiamo andarcene, oggi ci aspetta una delle mete più interessanti del nostro viaggio: il giardino del Keukenhof, ovvero, il Trionfo dei tulipani!
Aperto dalla metà di Marzo alla metà di Maggio espone ogni tipo di tulipano esistente al mondo raggruppandoli per tipo e per colore in aiuole, strisce, raffigurazioni artistiche e altro.
C’è moltissima gente, abbiamo prenotato i biglietti con molto anticipo proprio perché non volevamo rischiare di perdere uno spettacolo unico al mondo.
Il tutto è molto ben organizzato, enormi parcheggi sono intorno agli ingressi, c’è personale sulle strade adiacenti che indirizzano le auto dove si può parcheggiare. Entriamo e ci perdiamo nei colori e nei profumi, giriamo tra le aiuole per tre ore e mezza ma non riusciamo nemmeno a vederlo completamente, forse era meglio restarci tutto il giorno, anche perché la giornata è splendida e ne valorizza ogni angolo.
Ci ritroviamo nel tardo pomeriggio, decidiamo di tornare lentamente ad Aplhen fermandoci ad ammirare i vari campi di tulipani colorati che abbiamo avuto modo di osservare lungo le strade questa mattina, non ne vogliamo perdere nemmeno uno.
Arriviamo ad Asphen in tempo per visitare il Parco Avifauna del nostro albergo, dove ci sono veramente uccelli di ogni specie, persino il Casuario, difficilissimo da trovare.
Ceniamo la sera in un bistrot di Alphen, con vista su un grande canale dove vediamo transitare numerose grosse chiatte, ancora oggi il trasporto merci sfrutta le vie d’acqua.
È arrivato il giorno della restituzione delle auto, oggi andiamo a Utrecht e poi si torna ad Amsterdam per riconsegnarle.
Siamo a Utrecht verso le 9,00, la città dorme ancora, tutti i negozi sono chiusi, visitiamo il centro storico. Giriamo per il centro medievale, vediamo il Duomo e la torre tutta imbrigliata perché in manutenzione.
Alle 10,30 lasciamo Utrecht alla volta di Amsterdam ma prima passiamo per l’ostello dove depositiamo i bagagli e tutte le persone che non devono guidare.
Facciamo le tessere valide per i mezzi di trasporto della città per i prossimi due giorni e andiamo al garage Avis in città. Quando torniamo in ostello ci prepariamo per andare alla scoperta di Amsterdam.
Con il tram 14 siamo comodissimi a raggiungere Piazza Dam, da lì ci rechiamo al canale da cui parte il nostro giro in battello, oggi cominciamo con il vedere la città dall’acqua; in un’oretta abbiamo modo di sfiorare alcuni tra i punti più interessanti. Quando scendiamo dalla barca ci immergiamo nel flusso dei turisti che passeggia in tutte le piccole stradine; attraversiamo ponticelli, guardiamo le vetrine dei Cofee shop, respiriamo l’aria satura di odori di ogni tipo poi ci fermiamo a cena in un ristorantino del centro e, quando usciamo, si è fatto buio. Le vetrine dei sexy shop si sono illuminate e mostrano la loro mercanzia, le strade sono affollate di gente, la musica esce dalle porte dei pub. Giriamo per un’oretta, ci imbattiamo in una festa di strada, notiamo che è una zona 0 alcohol, pena 100 euro; in effetti qui hanno tutti in mano bottigliette d’acqua o di bibite analcoliche, dove c’è il cartello nessuno può bere bevande alcooliche.
Sono già le 23,00, cominciamo ad accusare un po’ di stanchezza e abbiamo voglia di tornare in albergo.
Penultimo giorno di viaggio, oggi stiamo ad Amsterdam, questa mattina andiamo al mercato dei fiori Bloemenmarkt, poi il gruppo si divide a seconda dei vari interessi di ciascuno, il Palazzo Reale, Cuipmark, la casa di Anna Frank, la Stazione. Ovunque c’è tanta gente che cammina o che sta seduta a bere o a mangiare qualcosa, è decisamente una città vivace e godereccia.
Ci ritroviamo alle 15,30 davanti al Museo di Van Gogh, anche qui abbiamo prenotato i biglietti con anticipo.
Il Museo è fatto molto bene, ripercorre l’espressione artistica del pittore mettendo in rilievo la sua vita privata in concomitanza alle varie opere esposte, ho sempre ammirato questo astista e mi commuovo.
Purtroppo il tempo vola, alle 18,00 il museo chiude, le opere sono molte e ci sarei rimasta altre due ore.
Ripercorriamo a piedi il percorso verso il centro, ci fermiamo in un ristorante lungo la strada e poi torniamo in albergo.
Eccoci arrivati all’ultimo giorno, prima di uscire liberiamo le camere, depositiamo i bagagli in ostello e riprendiamo i mezzi per andare a curiosare in altri angoli della città. Chi fa le ultime spese, chi va alla sinagoga, chi al museo Willet-Holthuisen dove si può visitare la casa di una ricca famiglia di commercianti posta sul “canale dei signori”, Harengracht. Prima di cominciare la visita un bel filmato ci spiega i parametri che indicavano il potere e la ricchezza delle famiglie olandesi dei secoli scorsi: questo era il canale più prestigioso, la casa è stata costruita occupando ben due lotti, c’erano un Maggiordomo che sovrintendeva la servitù (quattro persone) ma le chiavi della dispensa le teneva la proprietaria e faceva l’inventario giornalmente. Scopriamo che il cuoco accompagnava i proprietari ovunque andassero e che alla loro morte ereditò qualcosa pari a 150.000 Euro. La casa è ben ammobiliata, con un grande scalone di marmo che porta alle camere padronali, raffinate le stoffe che ricoprono le pareti, le decorazioni, i ritratti degli ultimi proprietari. Abraham Willet e Luisa Holthuysen erano collezionisti di dipinti, cristalli, argenteria, porcellane; non avendo eredi, donarono la casa al comune di Amsterdam nel 1895 affinchè ne facessero un museo.
Ultimo spuntino in mezzo alla gente e poi si torna in ostello; con i treni si va fino all’aeroporto di Schipol. Oggi la gente è molta, siamo in alta stagione, ieri la KLM ha scioperato e oggi l’aeroporto è strapieno.
Fortunatamente i nostri aerei hanno solo un leggero ritardo, saliamo a bordo e guardiamo dal finestrino per vedere se anche dall’alto possiamo scorgere qualche campo di tulipano, ne abbiamo già nostalgia.