Sulle orme dei Cow Boys
27/12/21 Preparativi
Tutto comincia in modo movimentato, troppo movimentato ; lefeste Natalizie isolato con la FFP2 anche per dormire con la paura di prendere il Covid e non riuscire partire. La sera prima il verdetto in farmacia: Negativo! Scaricata la tensione, mi fiondo in stazione a prendere il treno per Milano e raggiungere la mia ragazza. Un hotel di fortuna vicino la stazione centrale , il Nettuno, quello che bastava per essere accogliente.
28/12/21 Si vola
La mattina seguente , con 5 ore alle spalle di sonno , ci aspettava il Malpensa Express; qui incontriamo Barbara,altra cara amica conosciuta nelle Azzorre che viaggiava con noi. Arriviamo al desk di avventure e ritrovo il gruppo; un gruppo per la prima volta che conoscevo quasi in toto compreso il coordinatore che era il suo primo viaggio in tali vesti ma a cui avevo dato totale fiducia. L’aereo della United ha avuto un piccolo ritardo a causa di una perdita d’acqua nella cucina dell’aereo ma niente paura: si decolla. Mangio del pollo con peperoni e melanzane, quei classici gelati “zozzi” che si mangiano in America per poi crollare. Scendiamo dall’ aereo con 1h di ritardo; i controlli e le code sono state infinite. A questo si aggiunge l’errore di aver strappato il nastro dalla valigia e il blocco del mio bagaglio a mano per controllo. Quella guardia sapeva che perdevo l’aereo e faceva apposta a fare con calma. Fortunatamente i miei compagni di viaggio hanno bloccato il volo. Corsa devastante per l’imbarco , tipo Mamma ho perso l’aereo, 4h di dormiveglia finalmente atterriamo a Dallas e ritiriamo le nostre due compagne di viaggio: una Pacifica della Crysler bianca e una nera grandi come delle navicelle spaziali. Arriviamo al motel in serata al Days Inn , classici stanzoni da 4 con moquette, tipici americani . Rimediamo la cena da Denny’s, tipico fast food vicino al motel, dove non potevamo che ordinare il classico menu: panino e Coca Cola che purtroppo sapeva di cloro a causa del ghiaccio eccessivo. Prima regola: quando sei in America chiedi sempre le bevande “without ice”. A pancia piena, si va a riposare, era appena iniziata la nostra avventura in Texas!
29/12/21 Dallas e Fort Worth
In Motel ci consegnano un sacchetto di carta marrone, la colazione: due barrette e una mela. Prendiamo i nostri van e ci dirigiamo in centro a Dallas per una colazione come si deve: caffè e brioches. Alle 10:00 entriamo al museo in memoria del Presidente Kennedy . Il valore aggiunto del museo c’è l’ ha dato una compagnia di viaggio molto afferrata sul tema. Il museo di trova all’interno della fabbrica di libri da cui il cecchino sparò al presidente. Dall’alto si può scorgere anche il segno sulla strada del punto in cui e’ stato colpito dal proiettile. Ci spostiamo a Pioneer Plaza dove esiste L’ opera in bronzo più grande al mondo rappresentante una mandria di bufali e i loro cowboys; non perdiamo tempo e facciamo tante fotografie , nel mentre la pioggerella stava lasciando spazio al sole . Ci dirigiamopoi a Forth worth e qui comincia il vero Texas come me lo immaginavo. Caldo, maniche corte, cowboy a Cavallo e saloon in ogni dove. Ci prendiamo un hamburger e birretta in un locale tipico e attendiamo le 16:00 per partecipare alla parata dei cowyboy che guidano bufali che trascinano lunghissime corna; il folclore non manca. Dopo la parata andiamo a vedere le mandrie nei loro recinti e poi vaghiamo per la città fino a raggiungerela stazione di Forth Wort per ammirare i classici treni da film e fare qualche foto sulle rotaie poi andiamo al motel Six per farci una bella doccia. Per cena ritorniamo nel centro città e facciamo un salto al Billy Bobs uno dei locali più folcloristici della città dove si danza tipico country poi cena da Riscky’s dove ci sfoghiamo le nostre voglie con un bel all you can eat di Ribs emargarita: tutto squisito!
30/12/21 Palo Duro Canyon
Erano le 7:00 di mattina, sveglia all’alba, non c’ era alternativa, avevamo davanti a noi tantissimi km da macinare ; mentre il sole saliva infuocato e illuminava il nostro van, ci avvicinavamo alla nostra prima tappa: Wichita Falls per vedere il più piccolo grattacielo al mondo.
Una tappa abbastanza ridicola ma utile per fare la colazione con un bel muffin.. era passata la prima ora di viaggio ma ne mancavanoancora 4. Lungo il viaggio scorgiamopaesaggi di ogni tipo: terre brulle, campi di cotone, canyon, bufali e mandrie . Ci fermiamo un secondo a Comsbine City per vedere l’ Installazione artistica delle trebbie per poi raggiungere il secondo parco più grande d’America dopo il Grand Canyon: Palo duro Canyon. Appena arrivati ci fermiamo in un punto strategico per ammirare la vista del Canyon poi prendiamo il percorso lighthouse che ci avrebbe condotto allo sperone roccioso simbolo del parco. Il paesaggio era un misto tra le montagne colorate del Perù e il gran Canyon Colorado ;il percorso aveva terre rosse come il fuoco che progressivamente si trasformavano in vera e propria sabbia. Ad un certo punto davanti a me la scelta tra percorso facile o difficile ; non so cosa mi sia preso in quel momento ma decisi di fare da solo il percorso più difficile che era tutto ad arrampicata. Il sentiero improvvisamente si divise in due senza indicazioni e ovviamente fortunato come sono sbagliai la direzione fino ad arrivare ad una vera e propria lastra di roccia dove era impossibile proseguire. Dietro di me solo uno scivolo di sabbia; non immaginate la paura ma scelsi di scendere aggrappandomi alle rocce, qualcuno mi guardò dall’alto e raggiunsi di nuovo il percorso facile quasi incolume se non qualche ago di cactus piantato nella gamba sinistra. Il viaggio serve anche a dare degli insegnamenti , mai farsi prendere dall’impulso ma ragionare sempre su come procedere. Arrivato in cima allo sperone roccioso i miei compagni stavano già scendendo ma io dovevo godermi il risultato. Avevo troppa adrenalina in corpo così decisi di riscendere il Canyon fino a raggiungere la macchina di corsa per fare un po’ di allenamento e scaricare la tensione. Intanto si stava facendo notte e in van raggiungiamo Amarillo dove pernottiamoal 1 Hotel. Per cena ci dirigiamo al Big Texas Steak Ranch, qui fanno la gara a chi riesce in meno tempo possibile a mangiare la bistecca da 72oz. Le cameriere vestite da cowgirl portano cibo e bevande al tavolo in un atmosfera davvero texana; ci siamo divertiti e mangiato molto bene.
31/12/21 Ai confini con il Messico
Capodanno si avvcina, Sveglia 7:00, partenza tonica dopo una colazione a suon di uova strapazzateper fermarci a pochi km da Amarillo al Candillac ranch, un luogo che dimostra come l’americano riesce con poco a rendere qualcosa di stra turistico. Un cimitero di Candillac impiantate nel terreno colorate con le bombolette; ognuno e’ libero di esprimere la propria arte e con le bombolette scrivere ciò che vuole. Ripartiamo in direzione Adrian , ci troviamo sulla mitica Route 66 nel crocevia tra Chicago e Los Angeles . Una zona completamente abbandonata, attiva negli anni 70 quando stavano costruendo la Route66. Un po’ di foto di rito e si riparte per 3 ore di auto in direzione Roswell per avere un incontro ravvicinato con gli alieni . Mangiamo al mc Donald a forma di navicella spaziale e poi ripartiamo ; percorriamo un territorio brullo e montuoso attraversando il New Mexico dove comincia il deserto e raggiungere Alamogordo al White Sand National Park. Entriamo nel parco con i van e attraversiamo una lunga distesa di steppa gialla fino a che troviamo delle grosse dune di sabbia bianca. Eravamo nel New Mexico , avevamo recuperato un’ ora e il meteo dopo una giornata un po’ piovosa sembrava graziarci con un bel tramonto sulle dune. La stanchezza dei guidatori si stava facendo sentire così nell’ ultimo tragitto dalle Dune a El Paso, al confine con il Messico, prendo in mano io la guida; arriviamo a El Pasoal motel La Quinta. Era la notte di Capodanno e non avevamo pianificato nulla ; decidiamo quindi di fiondarci in auto in centro per trovare una soluzione .
Troviamo un bel ristorante con prezzi accettabili per essere l’ultimo dell’ anno: Park Tavern, dove finalmente mangiamo il salmone e non il classico hamburger per poi ci spostiamo in una discoteca super trash chiamato “Epic” dove il nostro gruppo era l’unico etero. C’erano dei personaggi palestrati con perizoma che servivano gratuitamente provette colorate da bere; ovviamente ci siamo rifiutati, se non abbiamo preso il Covid quella sera non lo prendevamo più! Poi la sorpresa: all’uscita uno dei nostri 2 van era sparito! Pensiamo subito a un furto ma poi notiamo un cartello rosso di rimozione forzata. Proviamo a chiamare il numero ma nessuna risposta. Una parte del gruppo torna in motel con l’ altro van per chiedere aiuto in reception dove riescono a capire di quale carroattrezzi si trattasse. Andiamo a dormire incrociando le dita con la speranza di risolvere la situazione
1/01/12 Guadalupe Mountains
Il primo dell’ anno non comincia così male, ce la caviamo con 169 dollari ma di nuovo con due van. Partiamo per raggiungere il confine Texas - Messico e il famoso muro di separazione . Accostiamo tutto il muro, in lontananza la scritta MESSICO. Ci dirigiamo verso le Guadalupe Mountain; lungo la strada in auto una terra desertificata con le balle di fieno che attraversano la strada. Un paesaggio immenso e spettacolare davanti a noi. Arrivati a Guadalupe Mountain tirava un vento pazzesco; ci immettiamo in uno dei numerosi sentieri proposti e cominciamo la salita verso l’alto. Il vento ti spostava ma imperterriti arriviamo al view point ad ammirare la vallata . Poi comincia la lunga strada verso Alpine : una delle strade più belle di tutto il viaggio con qui sentieri asfaltati interminabili e le montagne ai lati . Incontriamo animali che ci attraversano la strada tra cui un cerbiatto e un cinghiale. Lungo il tragitto ammiriamo un tramonto pazzesco, il sole si nascondeva piano piano dietro le montagne fino ad arrivare al buio presso l’osservatorio Mc Donald ad ammirare le stelle. Non c’ era una nuvola, il vento le aveva spazzate via, così tutti con il naso all’insù ad ammirare il grande carro e le stelle annesse. Mi metto alla guida in direzione Alpine e ci fiondiamo a cercare un posto ancora aperto per cena ma ci accontentiamo del Subway. Arrivati a Oyo hostel ci troviamo la sorpresa : un motel vecchio e poco pulito . La stanchezza prende il sopravvento e dopo un piccolo breefing crolliamo in un sonno profondo
2/01/22 Big Bend National Park in canoa
Sveglia ore 6:00 partiamo all’ alba e ammiriamo il sole pian piano farsi strada tra le montagne. Ci stavamo dirigendo al Big Bend National Park per attraversarlo in canoa; qui il gruppo si divide chi per attraversarlo a cavallo , chi in canoa , chi in auto attraversando i guadi e chi a piedi facendo trekking. Ancora non sapevo che avrei fatto una delle esperienze più belle del Texas e con la canoa saremmo entrati in Messico . Dopo la spiegazione dell’ istruttore partiamo lungo il fiume che tagliava il canyon in due . Ci ho messo un po’ a capire come fare da timone ma poi ci ho preso confidenza. Non c’era una nuvola in cielo, era inverno ma la temperatura era accettabile ; un silenzio perfetto per un’esperienza indimenticabile .
Quel giorno Il viaggio era molto lungo, ci aspettavano 600 km in un sol giorno per raggiungere San Antonio . Ci Spostiamo nella città fantasma di Terlingua ; qui ho visto le tombe più strane , solo gli americani possono inventarsi certe cose. Dopodiché con varie soste, con la stanchezza, scambiandosi tra autisti attraversiamo numerose cittadine e ranch fin ad arrivare in tarda serata a San Antonio per pernottare al motel la Quinta
3/01/22 San Antonio
Facciamo colazione in motel poi a piedi ci dirigiamo nel centro di San Antonio a vedere la cattedrale . La particolarità della città e’ il River walk, un fiume che attraversa la città lungo cui passano i battelli e ci sono numerosi locali. Ricorda molto Camden Town a Londra. Ci dirigiamo poi a Alamo la parte storica della città dove i texani si sono liberati dall’ invasione spagnola e nel parco incontriamo un sacco di scoiattoli. Pranzo tipico messicano poi ci spostiamo a vedere l’armeria; non mi era mai capitato di entrarci , pistole e fucili di ogni tipo. Saliamo sui van e raggiungiamo Austin, facciamo il check in a la Quinta , catena oramai conosciuta da tutti noi. Ci spostiamo poi a piedi al Campidoglio per qualche fotografia dall’ esterno poi verso il fiume ad ammirare lo skyline. Proseguiamo lungo il ponte per raggiungere i murales più suggestivi di Austin poi si stava facendo tardi per i locali così andiamo dritti a mangiare al Reverly un bel panino con hamburger (tanto per cambiare). Dopo cena un bel locale country con tanto di band a suon di margarita.
4/01/21 Ultimo giorno spaziale in Texas
L’ ultimo giorno in Texas prima di raggiungere la grande Mela direzione Huston a perlustrare il centro spaziale dellaNasa. Prima mangiamo una bella insalata sana: pareva un miracolo. La visita alla Nasa tanti la descrivono come un posto super turistico ma a me personalmente e’ piaciuto tantissimo. Video descrittivi del raggiungimento della Luna , riproduzione degli interni dello shuttle , percorsi all’interno degli aerei che governano lo shuttle; esiste anche un trenino che ti porta a vedere i punti cruciali del centro spaziale e Saturn V. E’ stato emozionante. Ritorniamo in centro a Huston, lungo la strada ammiriamo lo skyline e facciamo il check in a Sleep In & Suites . Dopo una doccia tonificante si parte per Galveston per vedere il mare e mangiare pesce… quando arrivimao però e’ notte fonda, c’era vento e la cittadina era desertica.. ci rifugiamo così subito al ristorante Gaidos, posto di lusso assolutamente non nei canoni di avventure ma era la nostra ultima cena in Texas, ci stava coccolarsi un po’. Prendo una zuppa e un misto di pesce tra cui il pescegatto. Che mangiata! Salito in van crollo immediatamente in un sonno profondo anche perché purtroppo il mal di gola cominciava a farsi sentire… l’ansia per il test covid un po’ c’era ma mi rinquorava il fatto che sentivo gli odori.
5/01/21 Si vola verso la Grande Mela
Mi imbottisco di farmaci per cercare di bloccare il mal di gola, lasciamo L’ ultimo motel del Texas e ci dirigiamo a Graffiti Park : che spettacolo! Pareti intere di arte , pane per i nostri denti per sbizzarrirci con le fotografie. Ultimo rabbocco di benzina e quasi giunti al George Bush Airport ci arriva la notifica che il volo e’ stato posticipato. Ci aspettava una giornata in aereoporto. Salutiamo i van, un po’ mi dispiaceva, erano stati la nostra seconda casa per 10 giorni. L’ attesa in aeroporto però non è’ stata così lunga , avevo da prenotare i treni per Philadelphia, spostare la cena dell’Hard Rock cafe al giorno seguente e quant’altro. Così, in un attimo eccoci di nuovo in aereo verso la Grande Mela. Atterrati ci trovavamo un’ora avanti con il fuso. Prendiamo l’Airtrain che collega L’aereoporto a Penny Station. Giunti a destinazione decidiamo di fare l’ultimo tratto fino in hotel a piedi per cominciare a vivere un po’ NY. Personalmente a NY ero già stato ma e’ sempre affascinante. Arrivati all’ Edison Hotel in pieno centro Manhattan ci troviamo una sorpresa: mancava una stanza ma siccome la nostra prenotazione era corretta riusciamo a rimediarla . Vado a letto con qualche barretta raccolta nei giorni precedenti , era troppo tardi per uscire a mangiare; avevo la sveglia alle 6:00 per Philadelphia.
6/01/21 Philadelpia
Alla Befana sveglia traumatica delle 6:00 , mi fiondo a Penny station per prendere il treno per Philadelphia.. lungo il tragitto in stazione mi godo L’alba su NY. Un cielo rosa sfumato si rifletteva sui grattacieli.. mentre il treno partiva il sole sorgeva dietro i palazzi . Arrivati a Philadelphia 10 min di relax davanti a una colazione giusto per avere a disposizione la connessione e pianificare il giro. La città mi ha davvero sorpreso, molto più vivibile di NY, si passa dai grattacieli, alle casette basse, ai parchi , un miscuglio di tutto e soprattutto di storia. Per prima tappa siamo andati a salutare la statua di Rocky per poi dirigerci al Penitenziario di Philadelpia. Il maestoso municipio dominava con la sua punta tra i grattacieli e la campana , il simbolo della libertà ; tra un murales e l’altro raggiungiamo il quartiere di Society Hill il quartiere raffinato residenziale con le casette di mattoni rossi e come ultima tappa Elfreth’s Alley che assomiglia a una via dell’ 800 raccontata dalle sorelle Bronte; e’ la più antica strada americana esistente! Prendiamo poi la metro e ritorniamo in stazione .. pranzo da Wendy’s. Nel primo pomeriggio eravamo già di nuovo a NY pronti per lo shopping da Macy’s e Apple store ; poi era ora di riprendere le forze per la sera . Ci aspettava la cena all’ Hard Rock Cafe a Times Square . Me l’avevano decantato come un posto stupendo ma per colpa del Covid nulla era come previsto, niente band e musica purtroppo. Abbiamo comunque mangiato bene anche se pagato uno sproposito . Era la nostra ultima cena nella grande mela .Era ora di preparare la valigia e prepararsi al tampone del giorno seguente
7/01/21 - 8/01/21 Tutto è bene quel che finisce bene
Sveglia presto per dirigerci a Times Square vicino all’hotel per raggiungere la postazione dove avremmo fatto il tampone rapido. Avevo il raffreddore e l’ansia era tanta . Inizia qui L’incubo del ritorno: ci mettiamo in coda alle 8:30, lo stand Covid avrebbe dovuto aprire alle 9:00 e invece fino alle 10:00 non arriva anima viva; il problema è che il freddo a NY e’ improponibile sopratutto se stai fermo in piedi . Dopo tanto freddo attendiamo gli esiti , Comincia ad attanagliarci il panico immaginandoci bloccati in America ma dopo tanto sacrificio: Negativi. Questo era il nostro lasciapassare almeno per tornare in Italia poi avremmo usato le giuste precauzioni. Arrivato in aeroporto la sfortuna non era finita ; mi si rompe definitivamente la maniglia della valigia , l’operatore della United vede il danno e non vuole imbarcarmi la valigia per non addossare la rottura alla compagnia aerea. Mi fa quindi firmare dopo una discussione che la compagnia non si prede a carico la rottura. Passiamo i controlli, ero davvero esausto e dovevamo ancora volare ma di una cosa ero certo: in Italia ci sarei arrivato! Pronti per il primo scalo a Francoforte ma subito la United ci regala 3h di ritardo, assurdo! Non restava che pregare per prendere la coincidenza , facciamo le corse e riusciamo a prenderlo; mai mollare!!!
Viaggiare nel periodo Covid non e’ facile, devi avere mille accortezze e tutto e’ più difficile ma la scelta di partire la rifarei 1000 volte , le emozioni che provi viaggiando meritano il rischio e il sacrificio. Ringrazio tutti i miei compagni di viaggio per i bei momenti passati assieme , in particolare Albe a cui ho dato con successo il mio benestare da coordinatore. Il Texas sono 6000 km in van percorsi in 10 giorni che ti fanno scoprire un lato dell’America meno esplorata e poi la grande Mela che regala sempre emozioni. E’ difficile farsi passare il mal d’America e sinceramente non mi va di guarire