La Prima volta con Avventure
Ho sempre amato viaggiare, ho sempre pensato a me stessa come a una viaggiatrice e non come a una turista. Molti i posti, le città e i paesi visitati, moltissimi quelli ancora da scoprire.
Avevo viaggiato spesso con qualche amica, a volte con i familiari, alcune volte con viaggi organizzati ma mai con Avventure nel Mondo. Avevo sentito parlare di Avventure, avevo letto qualcosa sul web ma non avevo mai preso in considerazione questa possibilità, troppe voci negative, viaggi da "scappati di casa", senza prenotazioni, zaino in spalla, tenda e via... "no", mi dicevo, "non fa per me!"
A un certo punto però il solito modo di viaggiare comincia a starmi stretto, comincio a desiderare un modo diverso di scoprire il mondo e, soprattutto, scopro in me il bisogno di partire da sola... Confido questi miei pensieri a un'amica che mi fa " Simo, ma perché non parti con Avventure nel Mondo?", e io "Ma che sei matta???".
La mia prima reazione è negativa ma contemporaneamente c'è in me la curiosità di capire meglio come funziona Avventure ("se esiste da trent'anni un motivo ci sarà", mi dico), e così comincio a scandagliare il web ma le informazioni trovate non mi soddisfano, ho bisogno di andare alla radice! Scopro così che esiste, parallela e complementare alla struttura organizzativa, l’associazione “l'Angolo della avventura”, che organizza serate, proiezioni ed eventi... guardo il calendario delle serate, sabato c'è la Tanzania, mi registro sul sito, prenoto e vado!
La sede di Roma, a Testaccio, è accogliente, piena di guide di viaggio e pubblicazioni ma soprattutto è piena di viaggiatori! Uomini e donne con una sola passione comune, il viaggio! Il viaggio inteso come scoperta del mondo, dei popoli, delle civiltà ma soprattutto di sé stessi... Ovunque si respira un'aria di curiosità e voglia di fare, organizzare e partire che mi conquista.
Comincio a parlare con alcuni viaggiatori veterani che quella sera hanno il compito di fare accoglienza ai "nuovi", non c'è il minimo imbarazzo, la naturale diffidenza del ritrovarsi a parlare con degli sconosciuti viene superata senza alcun problema, con la complicità che può esistere solo fra chi condivide qualcosa di importante. Con la mia solita franchezza spiego loro perché sono lì e comincio subito ad "interrogarli" per capire come funziona Avventure e mi rendo conto che alla fine i viaggi non sono per "scappati di casa" e che il loro modo di sentire il viaggio è estremamente vicino al mio...
Quella sera, tornando a casa, sono euforica, ho trovato quello che stavo cercando! Una comunità di viaggiatori pieni di entusiasmo e di energie, di voglia di fare, di incontrare e scoprire... senza preconcetti, senza pregiudizi, solo curiosità per il mondo che ci circonda.
Non mi restava altro da fare che scegliere il mio primo viaggio con Avventure!
Nelle settimane successive ho continuato a frequentare l'Angolo, ho conosciuto altre persone, altri viaggiatori e coordinatori che con incredibile impegno ed altruismo mi hanno aiutata a cercare il viaggio giusto per cominciare la mia "avventura" con Avventure! E dopo tante ricerche, finalmente, bingo! Capo Nord - Lofoten! 10-19 agosto 2018, coordinatrice Tiziana Polimanti!
Dopo settimane di ricerche, chiacchierate all'Angolo e studio del decalogo (lo so, sono una secchiona pignola), dopo aver scelto il mio primo viaggio con AnM improvvisamente mi ritrovo circondata da viaggiatori di Avventure! Dopo aver passato tutta la mia vita avendone a malapena sentito parlare scopro intorno a me tantissime persone che hanno almeno una volta viaggiato con Avventure: due ragazze della piscina stanno partendo per l'India, la figlia di una collega è appena tornata dalla Cambogia, un'amica e il suo fidanzato hanno prenotato il Perù per agosto... il top ad un matrimonio, seduta a un tavolo con altre otto persone, scopro che sono l'unica a non aver mai viaggiato con AnM, due sono addirittura coordinatori! È come se, una volta aperta ad Avventure, Avventure si sia aperta a me, mi abbia accolta nella sua grande famiglia!
Passano i giorni e cresce l'eccitazione per la partenza imminente, il gruppo si chiude in un lampo e la coordinatrice forma una chat su whatsapp per cominciare a conoscerci e scambiare informazioni utili... mossa super azzeccata, il gruppetto dei "romani" è subito attivo, presente, desideroso di condividere le emozioni per il meraviglioso viaggio che ci aspetta. Finalmente arriva il 10 agosto, per i romani l'appuntamento è alle otto di mattina a Fiumicino, arriviamo tutti super puntuali (molti addirittura in anticipo), ci riconosciamo senza alcuna esitazione e l'entusiasmo è evidente sui nostri volti e nelle nostre chiacchiere allegre. Ci ricongiungiamo al gruppo dei "milanesi" a Tromsø, ritiriamo le automobili a noleggio, un veloce controllo dei mezzi e via, si parte! Ci dirigiamo immediatamente verso il campeggio prenotato da Tiziana, abbiamo a disposizione quattro casette rosse da quattro posti ognuna e con Georgia, Marina ed Emanuela basta uno sguardo per stabilire di dormire insieme, la formazione resterà la stessa per tutto il viaggio e il nostro gruppetto prenderà da subito il nome di "Stanza 12". È ormai sera e decidiamo di andare in città per fare un giro e mangiare qualcosa ma siamo tutti molto stanchi, torniamo presto al camping ma sulla stanchezza prevalgono senza dubbio l'allegria e l'entusiasmo, per non parlare delle risate per il bagno in comune, in una casetta al centro del campeggio e le sfilate per tornare in camera, con il piumino sopra il pigiama e le infradito! Oltretutto scopriamo che in Norvegia, forse perché l'altezza media è notevole, i letti a castello sono privi di scaletta! Neanche a dirlo a me tocca il letto di sopra, mi arrampico con eleganza (si fa per dire), sulla struttura in legno, mi infilo nel sacco a pelo e indosso la mascherina per gli occhi ma so già che non dormirò: troppa eccitazione, troppa impazienza e aspettativa di scoprire cosa succederà nei giorni successivi...
La mattina e l'ora di alzarsi arrivano in un battibaleno, avrò dormito in tutto sei minuti quella notte (e dormirò un totale di otto ore in tutti i dieci giorni di viaggio, il fondotinta faticherà a stare dietro alle mie occhiaie!), facciamo colazione, carichiamo i bagagli in auto e partiamo! Torneremo in questo campeggio per l’ultima notte, dopo un tour di otto giorni a spasso per il nord della Norvegia, ma intanto decidiamo di cominciare la scoperta del paese e della città di Tromsø con una visita dall'alto, dall'osservatorio da cui si vede tutta la città e il Tromsøfjord.
Durante l'attesa della cabinovia e la successiva ascesa cominciamo a conoscere il resto del gruppo, a prendere confidenza e a fare foto di gruppo con il mitico "bastone da selfie" portato da Paolo! La vista è splendida, l'aria frizzante e dietro la città si intravedono le montagne innevate. È più freddo di quanto mi aspettassi, è nuvoloso e presto comincia a piovere ma durerà poco, un repentino cambio di clima (cosa alla quale ci abitueremo presto), e un sole inaspettato ci regaleranno uno splendido arcobaleno! Ci rimettiamo in auto, impostiamo i navigatori su Alta, tappa intermedia verso Nordkapp! Alta in effetti è famosa per delle antiche incisioni rupestri ma il gruppo decide di affrontare il lungo trasferimento di oltre trecento km con calma, alcune tappe caffè non previste e molte tappe fotografiche e quindi arriviamo al campeggio che è già ora di cena, rinunciamo con un po’ di rammarico alla visita delle incisioni rupestri e procediamo velocemente alla assegnazione delle casette e poi in cucina a preparare la cena: Georgia e Paolo ci delizieranno il palato con una fantastica amatriciana! La nostra seconda serata insieme si conclude con un po’ di chiacchiere, una veloce doccia e poi tutti nel sacco a pelo!
È già il 12 agosto e oggi ci aspetta un altro lungo trasferimento, quasi trecento km per raggiungere Capo Nord! Il significato simbolico di una simile tappa ci carica di aspettative ma il tempo, man mano che ci dirigiamo verso la punta estrema della penisola di Magerøya, non fa che peggiorare, pioggia, nuvole e foschia non ci abbandonano mai durante le sei ore di viaggio. Ciò nonostante il nostro umore continua ad essere alto ed esplodiamo di gioia e stupore quando le prime renne ci appaiono davanti gli occhi! Le vediamo pascolare placidamente nei campi e sul bordo della strada, le più temerarie attraversano addirittura la carreggiata senza troppo curarsi delle automobili! Lungo la strada incontriamo inoltre tantissimi motociclisti e molti camper che vanno nella nostra stessa direzione e non possiamo fare a meno di chiederci da dove sia iniziato il loro viaggio verso questa mitica meta ... Arriviamo finalmente a Nordkapp ma il tempo è pessimo, continua a piovere ed è scesa una nebbia così fitta da non riuscire neanche a vedere la struttura del centro visitatori! Parcheggiamo le nostre automobili e armati di piumini, impermeabili e coraggio ci avviamo all’ingresso del centro visitatori, lo attraversiamo e ci dirigiamo verso la scogliera… dopo qualche decina di metri il mitico Globo compare davanti ai nostri occhi!!! E nonostante la pioggia, il freddo e la nebbia (che impedisce qualunque visuale e soprattutto non ci consente di spingere lo sguardo verso il Polo Nord), cominciamo a ridere e a scherzare e a fare centinaia di foto! Dopo un po’, ormai infreddoliti ed affamati, cerchiamo rifugio dentro il centro visitatori e fra un wrap al salmone, qualche acquisto irrinunciabile (come sopravvivere senza il sottopentola in silicone fucsia a forma di renna???), e la visione di qualche filmato informativo facciamo trascorrere qualche ora nella speranza che il tempo migliori e sia possibile godere del panorama. Nel frattempo la parte più sportiva del gruppo prova ad affrontare il trekking da diciotto km per raggiungere il “vero” Capo Nord, ma il tempo è davvero inclemente e sono costretti a desistere e alla fine, tutti un po’ delusi, riprendiamo le automobili e raggiungiamo il campeggio che sarà la nostra casa per quella sera. Conserviamo però i biglietti, l’ingresso è valido per ventiquattro ore e decidiamo di ritentare l’indomani mattina prima di ripartire, sempre con la speranza che il tempo migliori …
Purtroppo non è così, anche l’alba del 13 agosto si fa ricordare per il brutto tempo e la nebbia, anche se per fortuna ha smesso di piovere e quindi riusciamo a fare qualche bella foto. Riusciamo anche a vedere il monumento per i bambini del mondo che il giorno prima c’era completamente sfuggito e a lasciar correre lo sguardo verso il promontorio di Knivskjellodden. Nonostante il brutto tempo che ha caratterizzato la nostra visita (o forse proprio per quello), non riusciamo a staccarci da questi luoghi, lasciare Nordkapp è davvero difficile! Un ultimo selfie sotto il cartello stradale e poi di nuovo in macchina, oggi ci aspetta il trasferimento più lungo di tutto il viaggio, quello che ci avvicinerà alle Isole Lofoten, seicento km in auto non stop per arrivare a Malselvfossen, località nota per la pesca al salmone. Ci vogliono quasi dieci ore per raggiungere la meta ma il tempo trascorso in automobile con Marina, Georgia e Paolo non è mai noioso! Con i miei compagni di viaggio la conversazione è sempre brillante e coinvolgente, gli argomenti non mancano mai e soprattutto alcune perle di saggezza di Paolo resteranno per sempre scolpite nella nostra memoria! Inoltre, alla fine di questa lunghissima giornata, quando finalmente ci sistemiamo nelle casette una sorpresa inaspettata ci stupisce! Il camping si trova esattamente sopra una bellissima cascata! Il rumore dell'acqua che si infrange sulle rocce si sente da dentro la casetta ed uscendo in veranda rimaniamo incantati dalla bellezza del luogo tanto che, nonostante la stanchezza, dopo cena non possiamo non fare una passeggiata! Complice anche la luce naturale, che in questo periodo e a queste latitudini dura oltre venti ore, ci avventuriamo fra gli scogli scivolosi e fra uno spruzzo d’acqua e un sorso di birra non può mancare l’ennesimo selfie di gruppo!
Il giorno dopo di nuovo sveglia molto presto, mancano gli ultimi trecento km per raggiungere Stockmarknes e non possiamo fare tardi, abbiamo un appuntamento cui non si può mancare: il mitico Hurtigruten (lo storico postale dei fiordi ormai trasformato in lussuosa nave da crociera), ci aspetta per una crociera fra i fiordi più belli sulla rotta Stockmarknes-Svolvaer! Imbarchiamo le automobili e raggiungiamo il ponte superiore e, inaspettatamente, un meraviglioso sole fa capolino fra le nuvole! Era ora, accidenti! Dopo giorni di pioggia freddo e vento ne avevamo davvero bisogno, anche perché, con il sole, questi luoghi già di per sé bellissimi acquistano un non so che di magico… L’imponente nave lascia lentamente il porto con i tre classici colpi di sirena e noi ci sistemiamo beatamente sulle sdraio a disposizione degli ospiti, finalmente un po’ di relax!!! Ma durerà poco, la curiosità e la voglia di ammirare tanta bellezza ci costringono ad alzarci e a correre avanti e indietro sul ponte per immortalare lo scatto più bello! Non so descrivere a parole l’emozione provata quel giorno e che riprovo oggi mentre metto su carta i miei ricordi e riguardo quelle magnifiche fotografie, mentre quella nave immensa si insinua fluida nei fiordi più stretti e sembra quasi che allungando una mano si possano toccare le montagne … Dopo tre ore di navigazione e con gli occhi pieni di bellissime immagini raggiungiamo Svolvaer e riprendiamo la nostra marcia verso le Isole Lofoten ma visto il grande appetito che tutti abbiamo decidiamo di fermarci a mangiare da Bacalao per poi percorrere con calma e rifocillati gli ultimi cento km che ci separano dallo Skagen Camping a Flakstad. Una volta arrivati, superata la solita concitazione per lo scarico dei bagagli e l’assegnazione delle camere, rimaniamo incantati dalla struggente bellezza di questo luogo: il camping si trova proprio a ridosso di una piccola baia dall’acqua cristallina e sabbia bianchissima e il sole che sta tramontando all'orizzonte tinge ogni cosa di una meravigliosa sfumatura fra il rosa e l'arancio. È impossibile resistere e quindi scendiamo in spiaggia, alcuni dei nostri compagni di viaggio ci hanno preceduto, Gaetano ha già montato il treppiede per la macchina fotografica e, senza ancora saperlo, in quel momento sta realizzando alcune delle foto più belle di tutto il viaggio. C’è un silenzio magico intorno a noi, sentiamo la sabbia morbida sotto le suole dure delle scarpe da trekking e basta uno sguardo con Marina e Georgia per intendersi: vogliamo fare parte di quella natura meravigliosa e in un attimo ci ritroviamo senza scarpe e calzettoni e immergiamo i piedi nelle acque del Mare di Norvegia. È quasi mezzanotte e la temperatura è intorno allo zero ma l'acqua è meno fredda di quanto mi aspettassi e la sensazione di essere parte di quella natura all’ennesima potenza mi riscalda oltremodo.
Il giorno dopo è già il 15 agosto e il nostro Ferragosto norvegese è incredibilmente assolato e questo ci consente di riempirci gli occhi e il cuore con i bellissimi paesaggi delle Isole Lofoten lungo il Nusfjord. Trascorriamo una magnifica giornata gironzolando fra un paesino e l'altro, gustando placidi e rilassati le delizie di una bakery, rimanendo estasiati davanti alla bellezza del villaggio di Å e scattando improbabili sequenze fotografiche arrampicati su un lampione. Ci avventuriamo anche su un promontorio roccioso che, una volta arrivati in cima, ci regala una bellissima vista sulla baia sottostante (e giustifica la spesa per l’acquisto delle scarpe da trekking, praticamente inutilizzate fino a quel momento). Dopo tanti km percorsi in auto e tante giornate di brutto tempo questo è uno dei pochi momenti in cui riusciamo a godere pienamente della strabiliante bellezza di questi luoghi. Nel pomeriggio visitiamo il pittoresco paesino di Nusfjord, uno dei più antichi villaggi di pescatori della Norvegia (gli studi archeologici hanno datato le rorbuer più antiche nel 400 d.c.), e probabilmente il meglio conservato - anche grazie ai fondi derivanti dal biglietto di ingresso - anche se l'attuale vocazione turistica ne ha in parte stravolto la natura, rendendolo un po’ irreale. Non mancano poi i tralicci per l’essiccazione del baccalà, disseminati ovunque sulle Isole Lofoten. In serata raggiungiamo Ballstad, dove ci fermiamo per la notte.
È il 16 agosto e ci rimettiamo in viaggio per raggiungere Andenes, punta estrema dell’Isola di Andøya, dove un’altra meravigliosa esperienza ci aspetta, il whale safari! Purtroppo però è tornato anche il brutto tempo e al nostro arrivo ci confermano che il mare è abbastanza mosso e sebbene l'escursione non sia a rischio è opportuno prendere qualcosa per il mal di mare. Ci imbarchiamo sul battello ma la gita davvero non comincia sotto i migliori auspici, oltre al mare mosso comincia anche a piovere e il cielo plumbeo non ispira certo pensieri confortanti ma io, sotto l'effetto del potente antinausea generosamente distribuito da Georgia, mi addormento sotto la pioggia scrosciante al riparo del mio fantastico poncho impermeabile color blu puffo. Dopo un’ora e quaranta di navigazione finalmente arriviamo nei pressi del profondo canalone dove i capodogli si radunano per mangiare e che quindi rappresenta un ideale punto di avvistamento. Ascoltate le istruzioni del Capitano ci mettiamo a scrutare impazienti le acque intorno a noi … A un certo punto sentiamo il Capitano urlare “diving!!!”, ci giriamo tutti nella direzione indicata e improvvisamente vediamo un capodoglio affiorare, prima lo spruzzo dello sfiatatoio, poi il dorso e pian piano il resto del corpo fino alla maestosa pinna caudale. I flashes delle macchine fotografiche esplodono intorno a noi ed è un affannarsi continuo per accaparrarsi il miglior punto di avvistamento ma quel giorno saremo fortunati, nonostante il brutto tempo riusciremo a vedere due capodogli di cui uno ben due volte. Dopo il primo avvistamento però decido di riporre il cellulare, non voglio vedere questo spettacolo della natura filtrato da uno sterile schermo ma voglio godere appieno la bellezza di questi giganti del mare e riempirmi gli occhi e il cuore di ricordi che dureranno molto di più di una fotografia. Dopo un paio di ore e tre avvistamenti ritorniamo verso Andenes e un’interessante lezione di biologia marina ci attende al nostro rientro, durante la quale apprendiamo però come la vita di questi meravigliosi animali sia quotidianamente messa in pericolo dalle attività umane. Un po’pensierosi per le informazioni apprese ma sempre euforici per la meravigliosa esperienza vissuta ci dirigiamo verso i nostri alloggi e una gradita sorpresa ci aspetta: trascorreremo ben due notti in incantevoli rorbuer rosse con patio, calde, accoglienti e dotate di tutti i confort! Finalmente il nostro serrato programma (finora più simile a un tour de force che a una vacanza), ci concede un po’di respiro prima del rientro in Italia. Con Emanuela, Marina e Georgia è una vera gioia poter godere per un paio di giorni di una vera casa e subito ci accoccoliamo sui divani con una fumante tazza di tè a goderci la spettacolare vista sul faro.
Forse proprio la voglia di godere della nostra meravigliosa casetta e di rilassarci un po’ dopo tanti giorni di lunghi trasferimenti in macchina ci fa prendere la decisione di dividerci dal resto del gruppo che il giorno dopo, il 17 agosto, ha in programma di visitare una fabbrica per la lavorazione del salmone. Il gruppo dei “romani” (di cui ormai la palermitana Emanuela fa parte a pieno titolo), decide di prendersela comoda ed esplorare i dintorni di Andenes. Prendiamo quindi le automobili e facciamo un giro per esplorare l'Isola di Andøya, visitiamo il paesino di Bleik e lo Space centre ma il brutto tempo e la pioggia sembrano perseguitarci e quindi non tardiamo a rientrare. Lontani dallo sguardo severo della nostra spartana coordinatrice ci concediamo però il lusso di un pranzo al ristorante! Dopo pranzo, approfittando di alcuni timidi raggi di sole, facciamo una lunga passeggiata verso il faro e strada facendo con le mie tre inseparabili compagne di stanza decidiamo di prepararci una cena a base di salmone e quindi, dopo una tappa al supermercato, una spesa non troppo attenta, un disguido degno dell'indimenticato Ragionier Fantozzi riusciamo a mettere in tavola una vera cenetta gourmet! Condita soprattutto dalle nostre infinite chiacchiere …
Il giorno seguente è il 18 agosto e il viaggio volge ormai al termine, dobbiamo rimetterci in auto e ripercorre a ritroso i quasi trecento km che attraverso il Gryllefjord ci riporteranno a Tromsø e all'aeroporto e da lì a casa … In teoria avremmo ancora un giorno intero per goderci la Norvegia del nord ma la malinconia per l'imminente partenza e per il distacco dai miei nuovi amici mi avvolge come una coperta spessa … Arriviamo al Tromsø camping ed Emanuela riesce a farsi assegnare la stessa casetta della prima sera: la mitica “Stanza 12” è tornata alle origini! Andiamo in città per lasciare le automobili a noleggio e decidiamo di fare il conto dei km percorsi in otto giorni di tour, fioccano le scommesse, alla fine saranno quasi duemilaottocento … Facciamo un ultimo giro a piedi e concludiamo il nostro viaggio con una cena al ristorante con la duplice approvazione della coordinatrice e della cassiera. È ormai ora di tornare al campeggio e preparare i bagagli, un ultimo saluto a questi luoghi speciali e via, il volo che ci riporterà in Italia l’indomani ci aspetta già ...
Un ringraziamento speciale a Tiziana, nostra super esperta (e logorroica J) coordinatrice, a Paolo per la guida esperta e sicura e che ha consentito a me, Georgia e Marina di schiacciare innumerevoli pisolini, a Gaetano, maratoneta-fotografo, che ha condiviso con noi la foto più bella e alle mie meravigliose compagne della “Stanza 12” per la magnifica convivenza e le grandi risate …
So già che farò altri viaggi, che scoprirò nuovi paesi e che incontrerò altre persone speciali ma so anche che questi luoghi e questi volti rimarranno nei miei ricordi per sempre!
Alla prossima avventura!