Avventure nel Mondo

Perché andare in Patagonia?

Informazioni necessarie, consigli utili, itinerari, meteo e documenti per andare in Patagonia

"La Patagonia è da decenni una delle destinazioni più ambite da ogni viaggiatore. Confesso che prima della partenza ero un po’ scettico su quanto effettivamente la realtà corrispondesse al mito, ma questo viaggio mi ha tolto ogni dubbio. È una destinazione molto introspettiva, natura, vento e desolazione ne sono gli indiscussi protagonisti, c'è qualcosa di magico in quella sensazione di terra di confine ancora tangibile. Ne sono rimasto incantato in maniera così profonda da non riuscire neppure a spiegarne bene il perché. La Patagonia semina un germe che cresce nell'anima con il tempo, più volte mi son ritrovato a sognare e rivivere quei paesaggi e quei silenzi. Per chi ama la natura, e non solo la montagna, è un viaggio imprescindibile, Paine, Fitzroy, Cerro Torre e Perito Moreno, sono viste che non dimenticherete mai."

Francesco P. da un Patagonia Discovery Express

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Foto di Francesco Patrizi

Qual è il periodo migliore per andare in Patagonia?

Essendo le stagioni invertite, la stagione migliore per andare in Patagonia è il nostro inverno.

Generalmente un itinerario classico vede quattro zone climatiche distinte. 

  • Buenos Aires: caldo umido, temperature tra i 20 e i 35 gradi, giornate afose.
  • Penisola Valdés: caldo secco, temperature tra i 15 e i 30 gradi, sempre soleggiato, ventoso, il pomeriggio arriva vento secco da ovest e alza il mare. Maglietta, antivento e pantaloni corti saranno l'abbigliamento ideale!
  • Terra del Fuoco: fresco e umido, molto ventoso. Temperature 5-15 gradi. Qua ti consigliamo un abbigliamento più pesante perché le condizioni meteo sono mutevoli ed è facile incontrare pioggia.
  • Paine, El Chalten, El Calafate: fresco e asciutto, estremamente ventoso (in alcuni punti anche 80-100 km/h), meteo molto mutevole, si può trovare sole, pioggia, nevischio nell’arco della stessa giornata. Temperature 8-15 gradi.
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Foto di Michele Bottazzo

Come vestirsi? Cosa non deve mancare nel tuo bagaglio

In un viaggio in Patagonia il consiglio generale è di tenersi pronti a qualsiasi evenienza metereologica, indossando abbigliamento leggero nelle prime ore del giorno per non accaldarsi troppo durante i trekking, ma tenendo a portata di mano un pile per i momenti di sosta. Non deve mancare mai un antipioggia!

Scarponcini da trekking! Alti o bassi a seconda dell'abitudine e dei gusti e dell'ingombro, ma l'importante è che siano impermeabili e soprattutto comodi e rodati. Cercate di evitare scarponcini nuovi, nel caso provateli bene ed a lungo prima di partire. 

Guanti: più che essere utili per il freddo, ti permetteranno di non tagliarti con il ghiaccio durante la ramponata.

Antipioggia: un k-way e una sacca per lo zaino oppure un poncho che copra tutto. Il tempo è molto variabile, può piovere in ogni momento senza preavviso.

Borraccia: in Patagonia l'acqua è potabile ovunque, evitiamo la plastica, è un piccolo gesto per viaggiare in maniera sostenibile!!

Snack: frutta secca, semi, barrette energetiche e simili. Come ben sa chi cammina in montagna, avere sempre dietro qualcosa di calorico, poco ingombrante e leggero da mangiare lungo il percorso è buona norma e può essere di grande aiuto. Si trovano anche localmente.

Salute in viaggio

L’Argentina ed il Cile sono paesi con buoni standard di igiene, tuttavia, come in buona parte del mondo, è consigliabile non abbassare mai la guardia circa il consumo di frutta e verdura. L’acqua dei rubinetti e dei ruscelli è potabile e anche buonissima! Durante il viaggio è facile affrontare notevoli sbalzi di temperatura e venti forti e gelidi, soprattutto durante i trekking quindi premunisciti del corretto abbigliamento per non incorrere in raffreddamenti. 

Non dimenticarti la crema solare ad alta protezione perché in piena estate e soprattutto in montagna si è esposti a brutte scottature. 

Le farmacie argentine sono ben fornite ed abbastanza diffuse.

La peculiarità di un viaggio in Patagonia, che sia trek o no, è che per avere i panorami spettacolari che tutti ci aspettiamo è inevitabile dover camminare molto. E' quindi importante avere cerotti per eventuali vesciche.

Mirador Las Torres del Paine

Il percorso è piuttosto impegnativo: prevede di arrivare in bus al parcheggio del centro visitatori entrando dalla Guarderia della Laguna Amarga. Il sentiero inizia con un paio di km in pianura per poi risalire gradualmente lungo la valle aumentando la pendenza. La zona può essere molto ventosa: attrezzatevi adeguatamente, l’ideale è sempre maglietta leggera sotto e via via strati in base alla temperatura, una maglia pesante per quando ci si ferma e, sopra a tutto, un antivento/pioggia. Consiglio di portarsi dietro anche barrette energetiche e frutta secca oltre al pranzo al sacco, oltre agli utili bastoncini da trekking. Dopo circa 4,5km dalla partenza si raggiunge il Passo del Vento, qui le raffiche arrivavano a 80-100km/h ma possono essere ancora più forti. Superato il passo si discende fino al Campamento Cileno, un campeggio che ha anche un rifugio dove potersi fermare a mangiare e riposare. Approfittate della sosta per fare rifornimento di acqua, c’è una cannella disponibile, è più comodo anche se quella del fiume è buona in qualsiasi punto. Da qui si riinizia a salire molto dolcemente attraverso il bosco, sempre seguendo il fiume che si attraversa in più punti su ponti sospesi. Dopo circa 2h dal Campamento Cileno si arriva all’inizio della salita ripida (10,5 km dall’inizio). Il sentiero devia dalla valle principale per risalire il corso di un ruscello che scende dalla laguna glaciale delle Torri, il percorso si fa decisamente più ripido ed impegnativo, per fortuna solo per circa 1km per 300m di dislivello. Ci vuole circa tra 30’ ed 1h ad arrivare in cima, in base al proprio stato di forma. Lo spettacolo della laguna con le torri sullo sfondo lascia senza parole, vale ogni passo del percorso

Non sottovalutate la difficoltà della discesa, il pendio può essere scivoloso e difficoltoso col vento. A scendere ci vuole lo stesso tempo che a salire, almeno fino alla base del pendio più ripido. Dal campamento cileno al parcheggio invece è molto più agevole e la leggera discesa aiuta.

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Foto di Tiziano Pilosio

Laguna Los Tres - El Chalten

Il percorso base è abbastanza lungo, ma meno impegnativo di quello al Mirador de Las Torres del Paine. È strutturato in maniera simile, da El Pilar si inizia con una parte in lieve salita fino al Campamento Poincenot e poi circa 2km (per 400m dislivello) di salita più decisa fino alla laguna, per poi scendere fino al paese a piedi. La salita è più lunga ma meno accentuata di quella del Paine e partendo da più vicino si hanno più ore a disposizione.

Il percorso è molto lineare fino al Poincenot, offre degli scorci splendidi sul lato occidentale dove si iniziano a vedere le vette imbiancate dai ghiacciai. Si segue il corso del fiume fino al camping e qui si lascia per iniziare la salita fino alla laguna. Per la salita serve tra 45’ e 1h30’ in base ai ritmi. In cima lo spettacolo è ancora più incantevole che al Paine, ci sono due lagune, la Los Tres e la Sucia, separate da un crostone di roccia su cui è possibile salire per ammirarle entrambe, sullo sfondo le punte aguzze del Fitzroy e le guglie adiacenti che si riflettono sull’acqua. 

Per andare a vedere il Cerro Torre. Dalla laguna si discende di nuovo fino al Poincenot in un’oretta e da qui invece di proseguire diretti verso El Chalten costeggiando la Laguna Capri, si devia verso sud fiancheggiando le due Lagune Madre e Hija fino a ricongiungersi con la Senda Torre, il sentiero che collega la Laguna Torre con El Chalten. 

Arrivati al primo mirador del Torre lungo la Senda, si avvista El Chalten in tutto il suo maestoso splendore, una emozione unica! Da lì è fattibile avviarsi lungo il sentiero, per altro molto agevole e semplice, fino alla laguna glaciale. Il percorso è lungo, ma lo spettacolo è tale che non si sente la fatica, arrivando alla laguna per le 17:30, i raggi del sole iniziano ad abbassarsi dietro la sagoma del Torre, gli iceberg sulla laguna brillano e c’è una quiete totale: un incanto. Dalla laguna ad El Chalten si ripercorre a ritroso la parte del sentiero già fatto. Il sentiero percorre la valle del Rio Fitzroy, il fiume che origina dal lago di scioglimento dei ghiacciai del Torre, è un susseguirsi di docili saliscendi in mezzo al bosco senza alcuna difficoltà tecnica. Dalla Laguna Torre al paese sono 9km, fatti in circa 1h30’.

Laguna Torre

Laguna Torre prevede un percorso di circa 10km che porta da El Chalten alla laguna da percorrere andata e ritorno. Si parte direttamente a piedi dal paese, l’ingresso al sentiero per la Senda Torre è ben indicato al limitare occidentale di El Chalten. È un susseguirsi di morbidi saliscendi, semplice senza dislivelli importanti, segue il corso del Fiume Fitzroy fino alla laguna glaciale. Una buona metà del percorso si svolge dentro al bosco, quando si esce si inizia già a vedere la sagoma del Cerro Torre in distanza, meteo permettendo. 

Arrivati alla laguna si può proseguire per circa altri due km risalendo il deposito morenico sulla sponda nord del lago, seguendo il sentiero fino al Mirador Maestri. Quest’ultima parte è un poco più difficoltosa per il terreno meno stabile e una pendenza maggiore, porta fino ad un punto panoramico circa 200m più elevato che permette di vedere meglio la lingua del ghiacciaio in lontananza, la montagna si vede comunque dal mirador del lago.

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Foto di Francesco Patrizi

Penisola di Valdès

Vero paradiso naturalistico, la Penisola di Valdès è un immenso parco zoologico all'aria aperta dove vivono allo stato libero molte specie animali. Sulle spiagge della costa, a seconda della stagione, si incontrano pinguini, orche marine, delfini, otarie, elefanti e leoni marini; in alcuni periodi dell' anno, in genere da giugno a dicembre, le balene. Si parte dall'hotel in minibus con autista e guida e si percorrono circa 340 km toccando i luoghi più importanti della penisola: Istmo Ameghino con il Centro Visitantes e il museo, Puerto Piramides, cittadina e porto, da dove si parte per l'eventuale escursione in barca per l' avvistamento delle balene, Punta Piramide, Punta Norte, dove si percorre un breve sentiero che arriva a ridosso della spiaggia e da cui si possono vedere tanti leoni marini ed elefanti marini che si crogiolano al sole; si potrebbero avvistare in mare anche le orche. E ancora Caleta Valdès (40 minuti a piedi e sosta al ristorante), Punta Cantor, dove si percorre un sentiero che scende verso la spiaggia con alcuni cartelloni tematici sugli animali della zona, si arriva ad un punto panoramico da dove si possono vedere tanti elefanti marini; il panorama della costa con la bassa marea è bellissimo e si può ammirare anche la lingua di sabbia di Caleta Valdès. Infine le Salinas, all’interno della Penisola sulla strada del ritorno. Si torna in hotel alle 18 circa. Imperdibile!!

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Foto di Massimo Sebastiani

Perito Moreno

Al parco del Perito Moreno si entra solo accompagnati da una guida. Dal parcheggio iniziano delle passerelle (dei camminamenti su una struttura metallica) che si trovano sulla terra ferma sul promontorio davanti al fronte del ghiacciaio. Ci sono vari percorsi che danno sul fronte del ghiacciaio che portano a vari punti di osservazione. I percorsi da non perdere sono quello GIALLO e quello ROSSO, sicuramente se avete pazienza assisterete al distacco fragoroso di qualche blocco di ghiaccio.  

Oppure potete optare per un'escursione in barca al ghiacciaio Perito Moreno.

Una volta entrati nel parco del Los Glaciares, si paga il biglietto di ingresso e in circa un’ora e mezza si arriva all’imbarcadero; qui si acquistano i biglietti e si prende la barca che attraversa il Brazo Rico del Lago Argentino e in circa mezz’ora si arriva vicino al fronte del ghiacciaio, dove ci si ferma; poi ritorno all’imbarcadero. 

Oppure, infine, potete pensare ad una ramponata e potete optare per due diverse escursioni: un minitrekking che dura circa due ore oppure una più lunga che che dura 5 ore. Si parte in bus da El Calafate, si entra nel parco del Los Glaciares e si paga il biglietto di ingresso fino ad arrivare all’imbarcadero, lo stesso da cui partono le barche per l’escursione al fronte del Perito Moreno; qui si prende la barca e in circa mezz’ora si attraversa il Brazo Rico del Lago Argentino per arrivare sulla sponda opposta del lago dal lato del ghiacciaio; le guide forniscono le necessarie spiegazioni e i ramponi. 

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Foto di Claudio Basso

Ushuaia: la Terra del Fuoco

Potete trascorrere qui due giornate di escursioni: una dedicata alla passeggiata nel Parco della Terra del Fuoco, l’altra alla navigazione sul Canale di Beagle.

Trek al Parco Lapataia

Si può scegliere tra numerosi sentieri, ma quello più frequentato è il Senda Costera sentiero n.2: il sentiero costeggia in parte la costa in parte prosegue nel bosco, fino a ritornare sulla strada; da qui si può decidere di proseguire sulla destra fino alla Confiteria del Lago Roca dove si può riprendere il bus, oppure a sx a Puerto Arias, dove si arriva in circa 1 ora dal bivio. 

Attenzione: in caso di pioggia o neve il sentiero è estremamente fangoso!

Navigazione Canale di Beagle

I vari tour hanno diverse durate: da 2 ore e mezza fino a 7 ore. Il percorso più lungo percorre il canale fermandosi a Isla de los Pajaros, Isla de Los Lobos, al faro e all’isola dei pinguini, al faro rosso Les Eclaireurs per poi tornare, e alla Estancia Harbeton dove si può scendere fare una visita guidata del Museo Marino con scheletri di vari cetacei,  i giardini della Estancia, accompagnati da una guida che spiega le attività che vi si svolgevano e le origini della famiglia che ha fondato l’Estancia. Finito il giro si sale sul pulmino della compagnia che riporta ad Ushuaia in 1 ora e mezza. Ovviamente più è breve il tour, meno sono le cose che si vedono.