Avventure nel Mondo

Paradiso di acqua e terra

da "Filippine mare" di Avventure nel Mondo
di Andrea Fratini
foto di Andrea Fratini

16-aprile-2022 Italia-Dubai

Dopo esserci studiati nei precedenti sette giorni tutta la documentazione da preparare a causa della pandemia (inclusi i decreti filippini, fortunatamente tradotti in inglese!), ci resta l’ultimo brivido: il risultato tampone da allegare al OneHealthPass (il Green Pass filippino).

Tutti negativi! Si parte!

Compiliamo il famelico OneHealthPass (non senza intoppi), lo stampiamo insieme a tutto il plico di documenti e partiamo col volo delle 22:00 in direzione Dubai.

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17-aprile-2022 Dubai-Manila

Nelle 3h di scalo, noi di Roma ci riuniamo col resto del gruppo che partiva da Milano e insieme voliamo alla volta di Manila dove atterreremo a delle comodissime 22:00 di notte.

Il nostro volo per Puerto Princesa è alle 5:50 quindi è insensato andare in un hotel in città e il gruppo preferisce non pagare per le stanze all’interno della The Wings Transit Lounge del Terminal 3 (quello internazionale in cui siamo atterrati). Non conoscendo ancora i miei nuovi compagni di questo viaggio marittimo, mi sorprendo piacevolmente dello spirito “avventuroso” del gruppo che non ha ceduto alle prime e superflue comodità.

Non ci resta che passare subito agli aspetti pratici, il primo tra tutte il cambio valuta e dopo un veloce controllo individuo quello che offre le condizioni più favorevoli. Dopo di che, andiamo al 7 Eleven che sta al piano superiore per comprare acqua e qualche snack.

Dopo esserci rifocillati ci accampiamo nei pressi di un gate da cui, in base alle precedenti relazioni, doveva passare lo shuttle che ci avrebbe portato al Terminal 4. Niente di più falso. Dopo ore di attesa, ma soprattutto dopo aver parlato con tutto il personale aeroportuale presente, scopro che quello shuttle passa solo per i voli in connessione di una medesima compagnia (e.g. Air Asia o Cebu sia in arrivo che ripartenza), quindi arrivando a Manila con voli di compagnie non filippine, questo meccanismo non si applica. I gruppi che lo avevano preso in realtà si erano “imbucati” inconsapevolmente nei posti vuoti rimasti. Fortunati loro. A nulla valgono i tentativi di scroccare un passaggio dalle navette in servizio come i nostri predecessori; quindi, prendiamo tre taxi che alla fine ci costano un’inezia.

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18-aprile-2022 Manila->Puerto Princesa->Sabang->El Nido

Al Terminal 4 facciamo prima il check-in e poi una leggera colazione nei negozietti aeroportuali presenti dopo i controlli. Ci imbarchiamo nel nostro volo AirAsia e il jingle della compagnia aerea suonato a nastro all’interno dell’aeromobile ci entra così profondamente in testa che iniziamo a cantarlo e ballarlo anche noi facendoci scordare la stanchezza accumulata e al contempo facendoci entrare sempre più nell’ottica della vacanza.

Usciti dall’aeroporto di Puerto Princesa incontriamo il sorridente Dondon, la guida del tour a Sabang e i due autisti dei nostri minivan.

Pago Dondon i soli trasporti e il tour del fiume sotterraneo, mentre i restanti tour di El Nido mi dice di pagarli direttamente all’agenzia locale. Immagino sia a causa del fatto che a fronte del guasto alla barca di Claudia, la coordinatrice che mi ha preceduto, mi sono lamentato pesantemente con Quesa (sua moglie) esigendo la certezza di avere un piano di emergenza per non inficiare la possibilità di effettuare i tour prenotati. Il suo, è stato un modo efficace ed elegante per lavarsene le mani.

I minivan sfrecciano nelle tortuose strade di Palawan, tant’è che una partecipante si sente male e per ben due volte chiede di scendere con urgenza. Nonostante gli stop, dopo poco meno di 2h arriviamo a Sabang.

Ci cambiamo nella “comfort room” (i bagni nelle filippine impareremo subito che vengono chiamati così). Diamo alla guida i soldi della tassa ambientale che uniti alla copia dei nostri passaporti (già inviata dall’Italia per la prenotazione) usa per andare a pagare il tour alla biglietteria.

Indossiamo il giubbotto di salvataggio e ci dividiamo in due imbarcazioni da 6 posti che salpano dal porticciolo di Sabang conducendoci ad una spiaggetta poco lontana. Lì scendiamo e dopo aver preso un caschetto protettivo camminiamo, attorniati da long-tailed macaque, verso le successive due imbarcazioni da 9 posti. Qui, dotati di auricolari in lingua italiana, visitiamo in silenzio la grotta per non disturbare la miriade di pipistrelli che la abita, in quanto il suono è l’elemento a loro fondamentale per spostarsi al buio. Restare in silenzio, ergo a bocca chiusa, è anche essenziale per evitare che gocce di acqua potenzialmente batterica o l’ancor più pericoloso guano di pipistrello, ci possa cadere tra le labbra. Chi porta gli occhiali da vista ha una difesa in più.

La gita è affascinante ma non tutti riescono ad apprezzarla a pieno, causa stanchezza. L’effetto del jingle dell’Air Asia si sta affievolendo…

Sbarcati, comminiamo verso la spiaggetta e vediamo molti dei precedenti macachi dalla coda lunga e un solo monitor lizard (un “piccolo” varano di quasi due metri).

Tornati al porticciolo andiamo in un locale lì vicino per consumare il pranzo a buffet incluso nel biglietto. Visti i numerosi casi di dissenteria che hanno afflitto molti dei precedenti viaggi nonché quello partito poco prima di me, guardiamo ancora con sospetto il cibo locale e ci limitiamo molto nelle scelte, tranne un partecipante che si lascia andare per non perdersi un lato essenziale del viaggio; quello culinario.

La nostra tabella di marcia è invidiabile. Dopo le preventivate 5 ore di viaggio (soste incluse), arriviamo alle 17:00 al nostro hotel di El Nido. Non l’avrei mai detto.

Incontriamo Carol, il capo dell’agenzia locale con cui concordo e pago i tour dei prossimi 4 giorni. Mentre raccolgo i soldi le chiedo gentilmente di prenotarci un tavolo al vicino Art Cafe per non rischiare di non trovare posto. Scelta saggia. Nonostante le restrizioni covid abbiano limitato il turismo, il locale è gremito.

Il ristorante è a dir poco turistico ma il cibo è buono e la musica dal vivo allegra. Questo è ciò che ci voleva per ricompensarci di questa giornata campale.

Usciti di lì, andiamo a letto prestissimo per cercare di recuperare qualche ora di sonno.

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19-aprile-2022 El Nido (Tour C)

Fatta colazione ci troviamo alla reception con April, la nostra guida per i tour di El Nido.

Ci fotografa i certificati di vaccinazione, ci fa indossare la mascherina per accedere alla spiaggia presidiata dalla polizia, e poi saliamo in barca dove attendiamo il capitano Nonoy che ci raggiunge con un primo ok a partire della capitaneria di porto. La procedura in realtà è molto laboriosa. Per l’ok definitivo la barca deve spostarsi e ormeggiare dinnanzi alla capitaneria che conterà visivamente il numero di passeggeri (indossanti il giubbotto di salvataggio) e il numero delle persone che compongono la ciurma, per essere sicuri che il totale sia inferiore alla capienza dell’imbarcazione. Solo a valle di ciò c’è l’ok definitivo.

Il tour C ha inizio. La nostra prima sosta è la Hidden beach. Deve il suo nome al fatto che la barca approda davanti a delle scogliere e la spiaggia la si raggiunge dopo qualche decina di metri a nuoto per aggirare la scogliera. Il contesto di una questa piccola baia ci ripaga di tutti i sacrifici per raggiungere le Filippine. Calda acqua cristallina e rocce a strapiombo che fanno da cornice a questa meraviglia naturale.

Rientriamo in barca a nuoto e ci dirigiamo al Mantiloc Shrine, un’isoletta che oltre ad un decadente edificio si trova anche un tempio e varie statue religiose ubicate in altrettante nicchie rocciose. Qui l’equipaggio ci serve il pranzo che hanno grigliato in barca insieme a un trionfo di frutta fresca.

Mentre ci apprestiamo a sbaraccare le vettovaglie ci dicono che il mare a Secret beach è così mosso da non garantire la sicurezza dei nuotatori. Chiedo comunque di andare a vedere per valutare. Scelta saggia; il mare era sufficientemente calmo e l’attraversamento del cunicolo che porta alla calmissima baia è spettacolare.

Usciti di lì andiamo a fare snorkeling a Star Beach, nome azzeccato vista la quantità di stelle marine azzurre presenti sul fondale. Oltre a quelle c’erano i classici pesci tropicali colorati e dei fastidiosi pesciolini neri che ci beccavano insistentemente; evidentemente a loro volta hanno pensato che fossimo noi a infastidirli.

Ultima sosta della giornata la spiaggia di Helicopter island in cui siamo stati mezz’ora. Giusto il tempo per far giocare un cane trovato in loco che poco prima ha rubato la birra a un partecipante! Come arrabbiarsi con un così fine buongustaio.

Rientrati a riva, alcuni vanno in triciclo in una spiaggetta vicina e altri si dedicano ai massaggi.

Cena sulla spiaggia. Un bicchiere di rum filippino in un bar e dopo due salti nell’unica discoteca di El Nido andiamo a letto.

20-aprile-2022 El Nido (Tour B)

Dopo colazione ci incontriamo con April dinnanzi all’albergo e ci dirigiamo in spiaggia dopo aver fatto sosta al minimarket per comprare un po’ di birre da portare in barca.

Oggi abbiamo l’imbarcazione da 20 posti per evitare i problemi e i ritardi di ieri con la capitaneria di porto. Infatti, ieri sera durante il briefing con Clara, sono venuto a conoscenza del disguido del giorno prima. Sempre con lei avevo concordato di effettuare il tour B insieme a 4 “ospiti”, ma a patto di effettuare il giorno successivo il tour A in esclusiva e senza sovrapprezzo. Entrambi soddisfatti, ci stringiamo la mano. In un mondo dominato dai contratti sembra un bel gesto d’altri tempi.

Le tappe che affronteremo oggi sono diverse da quelle pubblicizzate e che mi erano state comunicate, ma l’arcipelago è così bello che non ci lamentiamo.

La prima sosta è a Entalula island una bella spiaggia pubblica adiacente ad una privata di un resort ma anche un bel posto per lo snorkeling, qui è stato possibile vedere un trigone a macchie blu di media grandezza e un pesce trombetta adulto. C’erano anche alcune strane “cose” verticali con un aculeo uncinato in cima che non riuscivo a identificare. Solo dopo ho capito che sono i lunghi semi delle mangrovie. …e io che gli stavo alla larga guardandoli con sospetto e apprensione…

Lasosta successiva, dedicata allo snorkeling, è quella di Populkan island. Qui troviamo una discreta barriera corallina abbastanza “popolata”, ma la cosa che mi colpisce di più sono le velenose stelle corona di spine, le quali contribuiscono alla distruzione della barriera corallina. April mi ha raccontato che l’anno scorso molti volontari, tra sub e semplici nuotatori hanno raccolto e bruciato quasi 4 quintali di queste stelle per cercare di preservare la delicata barriera.

La sosta centrale è dedicata alla Cudugnon cave, un antico luogo di sepoltura dove furono trovati teschi e scheletri oggi conservati in un museo. L’accesso non è semplicissimo, e per agevolarlo April stende un materassino sopra la roccia in cui dobbiamo scivolarci per accedere a questa grotta vagamente gotica. Nella spiaggia accanto ci servono un pranzo luculliano con frutta e cetrioli magistralmente scolpiti in basso rilievo con i vari “I love El Nido”. Per non farci mancare nulla abbiamo anche comprato un aragosta da un tizio sulla spiaggia. Con grande difficoltà lasciamo a fine pasto questo angolo di paradiso.

Durante la navigazione ci soffermiamo dinnanzi alla Cathedral cave, purtroppo è solo una veloce sosta fotografica per ammirare questa enorme grotta le cui stalattiti sembrano davvero il colonnato di una chiesa. Peccato non poterci entrare anche solo nuotandoci. Il capitano butta l’ancora nel vicino isolotto chiamato Pinasil dove facciamo snorkeling (finalmente da soli), e qui troviamo un anemone con tre bei pesci pagliaccio adulti e una discreta varietà di coralli.

La nostra escursione odierna si chiude a Snake island; una coppia di isolette che prende il nome dalla lingua di terra che le unisce. Con la bassa marea ci si cammina sopra, con quella alta di può decidere se camminare o nuotarci sopra. Lungo il percorso abbiamo trovato parecchie stelle marine cornute di color rosso. A differenza di quelle corona di spine queste sono innocue sia per l’uomo che per i coralli.

Rientrati al porto ci dirigiamo da Angel Wish per prenotare un tavolo e il pesce fresco che mangeremo la sera. Nel gruppo abbiamo un esperto pescatore che ci aiuta a scegliere il pesce migliore oltre all’incetta di calamari. Questa sera abbiamo invitato a cena con noi April e sua figlia per ringraziarla della sua piacevole assistenza e presenza. Dopo cena andiamo a prendere un drink nell’ultimo locale aperto di El Nido e poi andiamo tutti a letto.

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21-aprile-2022 El Nido (Tour A)

Partenza un po’ singhiozzante vista la nottata di ieri ma in qualche modo arriviamo alla barca. Perdo anche io un po’ di tempo nel tentativo di negoziare delle aragoste fresche, ma poi cedo, sembra che le aragoste siano l’unico bene di consumo che nelle Filippine è uscito rincarato da questa pandemia.

Come da procedura andiamo alla capitaneria di porto per avere il benestare a partire. Riusciamo a salpare alle 10:00.

La prima sosta è l’affascinante Secret Lagoon, qui sembra di fare il bagno nel cratere di un vulcano. I gruppi presenti si lasciano andare a creativi book fotografici con le loro guide che arrampicandosi sulla roccia improvvisandosi intrepidi fotoreporter.

Usciti di lì, andiamo a Shimizu island, ad oggi la miglior barriera corallina incontrata nel viaggio. Qui troviamo una così ampia varietà di coralli e di pesci che perdiamo la cognizione del tempo durante lo snorkeling.

La tappa dedicata al pranzo è Payong Payong beach, una spiaggetta poco accessibile in cui troviamo un piccolo varano a farci da comitato d’accoglienza. Abbiamo cercato anche i suoi genitori ma senza successo. Nell’attesa che l’equipaggio preparasse il pranzo ne abbiamo approfittato per un veloce snorkeling dove abbiamo trovato anemoni, pesci pagliaccio, due pesci palla e molto altro.

Finalmente arriviamo alla Big Lagoon, il pezzo forte della gita odierna. Questa enorme laguna la si può visitare a nuoto (se si è atletici e molto allenati) o più comunemente, come abbiamo fatto noi, dopo aver noleggiato 4 kayak. Pagaiare per chi è alle prime armi non è semplice e se non si riesce a seguire una traiettoria retta può risultare addirittura faticoso perché si rischia di triplicare il tragitto, ma in ogni caso è un’attività che ci ha regalato molti sorrisi. Navigando all’interno dei piccoli canyon scavati nella roccia ci fa sentire degli esploratori. Bellissima esperienza.

Per defaticare chiudiamo la giornata alla Seven Commando beach; una spiaggia freak con un campo da beach volley, un canestro, un barettino e tanta gente con voglia di divertirsi e/o rilassarsi.

Tornati a El Nido facciamo le corse per prendere il minivan che avevo prenotato alle 17:00 e andiamo nell’elegantissima Nacpan. Tramonto, birre, macedonie e foto di gruppo fino all’imbrunire, per poi andare a cenare in un resort. Probabilmente la migliore cena del viaggio. Il gruppo che suona cover pop internazionali è sbalorditivo. Alle 22:00 rientriamo a El Nido dove chiudiamo a serata in un karaoke filippino con metà dei presenti sotto l’effetto di una sonora sbornia ma l’altra metà fatta da veri e propri fenomeni canori. Il karaoke giapponese unito alla rilassatezza tropicale ha fatto fiorire qui nelle Filippine una generazione di bravissimi cantati.

22-aprile-2022 El Nido (Tour D)->Nacpan->El Nido

Oggi è il giorno del nostro ultimo tour. La strada per l’imbarco oramai la conosciamo a mente, quindi, non c’è bisogno che April venga a prenderci in hotel.

Iniziamo subito alla grande con la Small lagoon, con tutta la pratica fatta ieri nella Big lagoon oramai ci sentiamo dei marinai provetti. Il mio kayak è il primo a entrare nella laguna, ma non solo primo del mio gruppo, bensì primo di tutti i turisti della giornata ed è una sensazione indescrivibile. Decidiamo di smettere di pagaiare per goderci i suoni della natura che ci circonda. Meraviglioso. Poi sono entrati tutti gli altri ed è stato come svegliarsi da un sogno…

Anche nella tappa successiva, Cadlao Lagoon, è possibile noleggiare un kayak ma preferiamo fare un po’ di snorkeling. Qui troviamo una barriera discreta, ma a parte un pesce pagliaccio grosso come una mano e alcuni bei pesci tropicali non ci sono stati avvistamenti degni di nota.

Essendo veterani di questi tour sappiamo già che la terza sosta è quella dell’agognato pranzo e oggi avrà luogo su Serendipidy Beach. Nell’attesa del pranzo ci facciamo un altro giro di snorkeling dove avvistiamo copiosi branchi di pesciolini in cui nuotarci in mezzo.

Dopo pranzo andiamo a defaticare a Pasandigan beach, una piacevole spiaggia con classico chiosco per le bevande in cui rilassarsi. Fantastico il “biliardo da spiaggia girevole” che al posto delle palle ha delle tessere numerate tipo dama che scivolano sul piano in legno quasi in assenza di attrito; è stato simpatico vedere la sfida tra due ragazzi del posto. Nonostante questa non fosse una tappa snorkeling, finalmente in acqua vediamo prima un’aragosta e poi una tartaruga che nuotava in piena tranquillità.

L’ultima tappa la facciamo a Bukal island, rispetto a tutti i posti in cui siamo stati non è niente di che, ma in questa minimale spiaggetta sappiamo che faremo l’ultimo bagno a El Nido e non vorremmo più venire via. Ma ahimè “the trip must go on”…

Finito il tour diamo una lauta mancia all’equipaggio e prenotiamo un ristorantino sulla spiaggia. Dopo cena fissiamo al karaoke con April dove ci delizia con la sua splendida voce. Non è riuscita a terminare l’ultima canzone (Goodbye degli Air supply, che come suggerisce il titolo parla di un addio) perché le veniva da piangere tanto era il dispiacere di lasciarci. Fa la guida da nove anni e non aveva mai trovato un gruppo gentile, festoso e realmente interessato a conoscere la propria vita come il nostro. Viaggiare con Avventure nel Mondo è anche questo.

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23-aprile-2022 El Nido->Roxas->Modessa

Stamani ci svegliamo un’ora dopo, ne avevamo bisogno, specialmente chi ha deciso di continuare la serata in una vicina discoteca fuori dal centro e aperta solo due giorni la settimana.

Partiamo in minivan poco dopo le 10:00 e in circa 2,5h arriviamo a Roxas. Lungo strada siamo stati investiti da un violento temporale e temiamo per il nostro soggiorno a Modessa, ma giunti in città il cielo si è aperto e il mare è una tavola. Urrà!

Facciamo spesa in un ingrosso dove compro due cartoni di birra e due bottiglie di Coca-Cola che offro personalmente al mio gruppo. Uno gruppo così merita di essere premiato! Poi ognuno di noi compra sul posto un po’ di snack e dopo, spostandoci al mercato, compriamo anche un po’ di frutta. Prima di ripartire facciamo un giro nel reparto pescheria dove tra noi e i filippini inizia uno scambio reciproco di foto e sorrisi.

Giunti al punto di ritrovo carichiamo i bagagli in barca e salpiamo finalmente per la nostra isoletta semi-deserta. 30 minuti di navigazione, 20 minuti per farne il periplo, 10 soli bungalow e quasi 2 giorni di totale relax!

Pranzo frugale, aperitivo nel bagnasciuga e cena a base di pesce. Direi un buon inizio.

Giunta la notte, sfruttando la bassa marea ci dedichiamo al “trekking marino” guidati dalle nostre torce a decine di metri da quella che la mattina chiamavamo “riva”, consentendoci di effettuare innumerevoli gli avvistamenti, come un’infinità di stelle marine (alcune delle quali in fase di accoppiamento), un pesce palla che si fa fare i grattini in testa, diversi trigoni a macchie blu, minuscoli pesci pagliaccio e gamberetti nascosti nei dintorni di un anemone, un lunghissimo verme piatto, due pesci ossei e alcune bursatelle. Praticamente abbiamo visto più fauna marina in un’ora di notte a Modessa che in tutte le uscite di snorkeling nell’arcipelago. L’indiscusso vantaggio di stare in luoghi remoti e appartati.

24-aprile-2022 Modessa

La mattina alle 7:00 in due siamo andati a pesca con due abitanti del posto e le loro minuscole imbarcazioni. Rick, il “mio” pescatore era bravissimo. Il terrore di tutti i reef! In mezz’ora ha preso una decina di pesci a lenza usando pezzettini di calamaro come esca. Spostati in mare aperto con le esche artificiali non è stato in grado di prendere nulla a differenza di me che ho pescato un prestigiosissimo… corallo…

Mentre il gruppo ha alternato la propria giornata tra passeggiate, “bagni di sole” e giochi a carte, io la mia l’ho passata interamente in acqua a fare snorkeling ad eccezione della “pausa pranzo”; nemmeno fosse un lavoro.

Quello di Modessa è il reef più ricco di pesci di tutta la vacanza: vari pesci scorpione, un barracuda a caccia, pesci pagliaccio di varie striature, una murena, tanti trigoni anche di discrete dimensioni e poi dulcis in fundo, un tripudio di baby-shark (sia pinna nera che chitarra o violino) a due passi da riva.

La notte l’apoteosi. Durante il consueto “trekking notturno” abbiamo visto finalmente il tanto agognato serpente di mare!!! Testa triangolare tipo vipera e un corpo in completa estensione stimabile in un metro (dato che serpeggiando era circa la metà). Fino a che era vicino a me che mi muovevo lentamente è stato tranquillo ma quando il primo del gruppo è arrivato di corsa il serpente di mare è scattato via ad una velocità impressionante ed essendoci poca acqua gli schizzi li abbiamo visti fino a decine di metri di distanza.

Un ultimo giro, chi a guardar le stelle marine in acqua e chi quelle cadenti in cielo, e poi a letto.

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25-aprile-2022 Modessa->Roxas->Puerto Princesa

Altra uscita di pesca alle 6:30 appena svegli con un altro partecipante. Lui un pescatore professionista quasi deluso da ciò che siamo riusciti a prendere, io invece da profano ho esultato come un bimbo per esser passato dal prendere un corallo a ben tre pesci di barriera! Non ci potrei certo campare ma è pur sempre un inizio!

Torniamo a riva poco prima che uno scroscio tropicale ci investa e una volta cessato andiamo a fare colazione.

Relax per chi sta in spiaggia e snorkeling per gli irriducibili come me. Ultimo vano tentativo di avvistare il pesce pietra e poi torno dagli altri in spiaggia. Andiamo a cercare e filmare un’ultima volta gli squaletti pinna nera che si aggirano a riva e poi pranziamo prima di riprendere la barca che ci porta a Roxas dove i nostri minivan sono lì ad attenderci. Salutiamo e paghiamo Marvin, il gentilissimo gestore del resort a Modessa e dell’hotel a Roxas usato come punto di ritrovo e partiamo alla volta di Puerto Princesa.

Le due ore in minivan passano velocemente mentre la nostra mente continua a fluttuare nelle onde di Modessa. L’alloggio a Puerto Princesa è elegante e le camere così spaziose che avremmo potuto dormire in 4 in ogni camera. Dopo esserci fatti una vera doccia (quella di Modessa era alimentata dall’acqua di mare per non sprecare l’acqua “pura”), scendiamo nella hall e proviamo a prenotare un posto per la cena. Contrariamente a quanto avvenuto a El Nido, incappiamo in una lunga serie di “fully booked”, quindi con un piano B in tasca (la prenotazione in un ristorante di ripiego) chiediamo all’autista del minivan noleggiato di fermarci lungo strada nei ristoranti che ci avevano rifiutato per fare un ultimo tentativo di persona. La strategia paga.

Dopo cena ci facciamo portare al Tiki Resto Bar, il locale più in voga a Puerto Princesa per bere qualcosa ascoltando un po’ di musica dal vivo. Passiamo lì un’oretta e poi rientriamo in hotel.

26-aprile-2022 Puerto Princesa->Manila

Avendo scelto di dormire in città ci possiamo svegliare con calma, fare colazione e passare alla preparazione di zaino/valigia in piena tranquillità prima di andare in aeroporto con l’ultima coppia di minivan prenotati dal nostro corrispondente. In aeroporto ci attende in persona dello staff per darci un piccolo regalo di addio (o magari di arrivederci; chissà!). Anche da questi piccoli gesti si denota la gentilezza di questo popolo.

Atterriamo a Manila e lasciamo i nostri zaini più ingombranti nel deposito bagagli e poi con un minivan ce ne andiamo a fare un giro a Manila affrontando il suo temibile traffico pur di non stare nuovamente in aeroporto. La nostra meta è Intramuros (il centro storico coloniale di Manila). Facciamo un giro a piedi tra chiese e palazzi storici e sempre per ingannare il tempo facciamo uno spuntino al Jollibee, la catena di fast food filippina che sta iniziando a spopolare anche in Italia.

Sulla via del ritorno passiamo prima davanti al parco monumentale di Rizal e poi dall’immenso Mall of Asia, un centro commerciale di alta qualità e così grande da far impallidire la maggior parte dei centri commerciali occidentali.

Tornati in aeroporto paghiamo l’autista, riprendiamo i bagagli, investiamo i pochi residui di cassa in bibite, cambiamo i pesos rimanenti in euro e dopo il check-in ci imbarchiamo in direzione Dubai.

27-aprile-2022 Dubai->Italia

Qua ci dividiamo in due gruppi per il rientro in Italia. Purtroppo anche questo viaggio volge al termine, ma siamo stati così bene insieme che poco prima di salutarci ai gate ci lasciamo con la promessa di rivederci in Italia o magari anche per una nuova avventura nel mondo.

Appassionatamente,
Andrea