Australia, il fascino selvaggio della terra dei canguri
Il nostro viaggio nel continente australiano parte da Melbourne con le auto a noleggio. La scenografica Great Ocean Road offre viste spettacolari dell’oceano e formazioni rocciose uniche. Facciamo diverse tappe lungo il percorso. La prima è Bells Beach, famosa per le sue onde e amata dai surfisti. Proseguiamo verso il campo da golf di Anglesea, dove avvistiamo una colonia di canguri grigi orientali. Poi visitiamo Aireys Inlet e ammiriamo il faro che si affaccia su un imponente faraglione. Ci fermiamo al Memorial Arch, monumento che commemora i soldati della Prima Guerra Mondiale che lavorarono alla costruzione della strada. Proseguiamo fino a Teddy’s Lookout per una vista sulla foce del fiume St. George e poi andiamo a Kennet River, dove avvistiamo koala, canguri e vivaci pappagalli colorati.
Raggiungiamo Maits Rest, un percorso circolare attraverso una foresta tropicale lussureggiante. Proseguiamo fino a Cape Otway, dove saliamo su un antico faro che svetta sul promontorio. Infine, raggiungiamo i celebri Twelve Apostles, un gruppo di maestosi monoliti rocciosi lambiti dalle onde dell’oceano. Sebbene ora siano rimasti in sette, anziché dodici, la loro grandiosità rimane intatta. Ammiriamo questo spettacolo naturale prima di dirigerci verso Warrnambool, dove concludiamo la lunghissima giornata piena di emozioni e luoghi fantastici.
La nostra Avventura lungo la Great Ocean Road continua il giorno successivo con la visita alla Tower Hill Wildlife Reserve, che ospita alcuni degli animali selvatici australiani più amati. Proseguiamo attraversando la regione vinicola e facciamo una deviazione per Adelaide, dove passiamo per Victoria Square con la sua cattedrale e percorriamo la strada pedonale King William Street. Concludiamo la giornata al River Bank Promenade lungo il fiume Torrens, dove ammiriamo i giochi di luci e d’acqua che trasformano la città in un luogo magico.
Continuiamo verso Cape Jervis, dove abbiamo a disposizione uno spazioso appartamento. Abbiamo deciso di andare a Kangaroo Island, che porta il nome dei numerosi canguri che la abitano ed è famosa per il suo straordinario patrimonio faunistico. Ci imbarchiamo sul traghetto quando è ancora buio e giungiamo a Penneshaw alle prime luci dell’alba. La prima tappa dell’isola è Prospect Hill lookout, dalla cui cima ammiriamo un suggestivo panorama. Successivamente, raggiungiamo il Seal Bay Conservation Park, rifugio di una colonia di leoni marini australiani. Possiamo scegliere se fare una passeggiata panoramica lungo la passerella o partecipare a un tour con un ranger esperto. In entrambi i casi siamo vicinissimi a questi splendidi animali in pericolo di estinzione. Proseguiamo poi verso Little Sahara, un piccolo deserto con alte dune di sabbia, dove avvistiamo dei canguri in lontananza in un habitat alquanto singolare. Poi ci rechiamo all’Hanson Bay Wildlife Sanctuary, dove vivono tantissimi koala in libertà sugli alberi di eucalipto. Dopo una breve sosta per il pranzo, esploriamo il Flinders Chase National Park, con una passeggiata nella natura, tra koala e canguri.
Uno dei posti clou della giornata è senz’altro Remarkable Rocks, un’insolita formazione di granito scolpita dal vento e dalle onde, dai colori vivaci e dalla forma molto particolare. Visitiamo il Faro di Cape du Couedic, una torre costruita all’inizio del secolo scorso, situata in una zona remota dell’isola. Scendendo lungo la costa, raggiungiamo l’Admirals Arch, un arco di roccia naturale dove i leoni marini riposano dopo la pesca. Prima di tornare al porto per il traghetto serale, facciamo una breve sosta al Parndana Wildlife Park, dove possiamo avvicinare e dar da mangiare ai koala abituati all’uomo. Dopo una scorpacciata di Australia selvaggia e di animali autoctoni, il giorno successivo ci aspetta la seconda tappa del viaggio: la regione dell’Outback. Arrivati all’aeroporto di Adelaide consegniamo le auto e saliamo sul volo per Alice Springs, ammirando dall’alto l’immensità del deserto rosso. Appena fuori dall’area ritiro bagagli, troviamo i banchi delle compagnie di noleggio per prendere le nuove auto. Dopo un rapido pranzo in città andiamo verso Uluru. La strada è in ottime condizioni, non incontriamo nessuno, eccetto un curioso dromedario. Poco prima di raggiungere il nostro resort, scorgiamo in lontananza un enorme monolite che assomiglia a Uluru, ma è molto più grande: è il maestoso Monte Conner.
Arriviamo a Yulara ad ora di cena e andiamo al ristorante self-service dove ognuno può cucinare la carne sui barbecue a disposizione.
Nonostante la stanchezza accumulata, l’indomani ci svegliamo presto per assistere all’alba spettacolare al Talinguru Nyakunytjaku Point nell’Uluru-Kata Tjiuta National Park. L’emozione è palpabile e lo spettacolo non delude. Circondato da un terreno piatto, il monolite si staglia in lontananza con il suo intenso colore che si trasforma da ocra a oro, da bronzo e viola, a seconda dell’ora e della stagione. Restiamo in contemplazione seguendo la traiettoria del sole. Poi raggiungiamo il Kuniya Park, da cui iniziamo la Uluru Base Walk, una piacevole passeggiata circolare di 10,4 km attorno alla montagna sacra. Successivamente, visitiamo il Cultural Center, che offre un punto di vista affascinante della cultura e della tradizione aborigena, caratterizzate da una ricca tradizione orale e straordinarie capacità artistiche che si intrecciano con il mondo onirico. Torniamo in hotel per evitare le ore più calde, pranziamo e facciamo un tuffo nella piscina rinfrescante. Nel pomeriggio, partiamo per un’altra escursione, questa volta più breve, a Mala Walk, 2 km andata e ritorno, un’altra opportunità per immergerci ulteriormente nella bellezza naturale del posto. Alle 18.00 al Sunset Point ci mescoliamo ai numerosi turisti, che si radunano con macchine fotografiche e cavalletti, per ammirare il tramonto. È un altro spettacolo incredibile di colori in continua evoluzione. Uluru arde di rosso mentre il sole scende all’orizzonte e le foto faticano a catturare appieno la magia e la bellezza del momento. Lo avevamo tante volte immaginato, ma non così straordinario com’è in realtà .
La giornata successiva è dedicata a Kata Tjuta, un gruppo di rocce che sorge a 35 km da Uluru.
Per assistere allo spettacolo di una nuova alba ci rechiamo a Dune Viewing, zona di osservazione con pedane e passerelle, da cui è possibile avere una veduta d’insieme di Uluru e Kata Tjuta, il cuore del deserto australiano. Anche qui ci uniamo ad una folla di visitatori, al suono delle note di una chitarra. A poca distanza, iniziamo l’escursione a piedi della Valley of the Winds. Il sentiero presenta diverse salite e discese, ma è accessibile a tutti, sebbene in alcuni tratti possa sembrare impegnativo. Ci arrampichiamo tra le rocce mentre il vento ci accarezza. Facciamo un piccolo spuntino per poi spostarci al vicino Walpa Gorge Walk (1,5 Km) che, con una facile camminata in leggera salita, si addentra in una gola panoramica tramite pedane e passerelle. Ci inoltriamo fino a Kings Creek Station dove abbiamo il solito appuntamento con il tramonto e concludiamo la giornata intorno al fuoco di un falò tra riflessioni, chiacchiere e risate. La prossima tappa è Kings Canyon Rim Walk, situato nel cuore del Watarrka National Park, il cui nome deriva dalla lingua aborigena per indicare il caratteristico bush della regione e ci sentiamo in connessione con questa terra e la sua storia millenaria. Il percorso inizia con una ripida scalata di 100 metri di dislivello attraverso dei gradoni che ci conducono in cima al canyon, dalla cui cresta possiamo godere di una vista mozzafiato sulle formazioni rocciose rosse e sinuose. Una scala di legno ci porta al Garden of Eden, un’oasi incantevole con felci intorno ad una piscina naturale. Dall’alto ammiriamo la ripida e maestosa parete rocciosa che si staglia sopra la fitta foresta.
Alla fine del nostro avventuroso trekking, prendiamo una scorciatoia attraverso una strada sterrata e facciamo una deviazione per raggiungere Rainbow Valley, un luogo magico con le sue rocce di arenaria dai colori vibranti, considerato sito sacro dagli aborigeni. In serata, siamo ad Alice Springs e saliamo all’Anzac Hill, una collina che offre una vista panoramica sulle maestose catene dei Mc Donnel Ranges e sulla città , mentre il sole cala lentamente all’orizzonte.
Da Alice Springs prendiamo un volo per Cairns via Melbourne, dove abbiamo due giorni molto intensi da vivere. Di buon’ora ci dirigiamo alla Marina, per un’emozionante escursione alla Grande Barriera Corallina. Prima di arrivare al reef una splendida sorpresa ci attende: uno spettacolo di sbuffi e tuffi di un gruppo di balene, mamme e cuccioli. Dopo un paio d’ore di navigazione, raggiungiamo il sito di Saxon per lo snorkeling. La barriera corallina è in piena ripresa, con pesci colorati, tartarughe e persino un simpatico pesce Napoleone che si avvicina simpaticamente a tutti. Ci viene servito un delizioso pranzo a bordo prima della tappa successiva a Norman per un altro round di snorkeling. Durante il ritorno, ci godiamo uno spuntino mentre ci rilassiamo a prua. Rientriamo a Cairns, mentre il lungomare si popola per la serata con chioschi e negozi di souvenir. La seconda giornata a Cairns inizia con il pick-up al nostro campeggio, direzione Cape Tribulation. Mentre con il bus costeggiamo i campi di canna da zucchero, l’autista, che funge anche da guida, ci intrattiene con storie e aneddoti su turisti sprovveduti che hanno avuto incontri ravvicinati con i coccodrilli marini. Ci spiega che Cairns è circondata da fitte foreste pluviali, che ospitano specie pericolose di animali e insetti, nonché piante velenose. Le spiagge sono deserte a causa delle letali meduse (box jellyfish), capaci di uccidere un uomo in tre minuti con un semplice contatto con i loro tentacoli velenosi. La città si è adattata, costruendo una passeggiata lungomare sopraelevata e una piscina di acqua salata chiamata l’Esplanade Lagoon, dove abitanti e turisti possono nuotare in sicurezza. All’ingresso di Mossman Gorge, ci attende una dimostrazione aborigena che ci fa scoprire alcuni aspetti segreti della foresta e del popolo che la abita, con piante medicinali e strumenti di pesca. Successivamente, prendiamo un bus navetta dal centro visitatori per scendere nella gola. I sentieri sono ben segnalati e facili da seguire; possiamo scegliere se fare un bagno nel fiume o seguire il sentiero fino al ponte, immersi nella rigogliosa vegetazione.
Risaliamo con la navetta e riprendiamo il nostro autobus per raggiungere il fiume Daintree, dove iniziamo la navigazione. Durante il tour in barca, avvistiamo coccodrilli, uccelli e serpenti che, mimetizzandosi, sono difficili da individuare. Arriviamo sulla sponda opposta, dove il nostro bus, trasportato da una chiatta, ci aspetta. Subito dopo una breve sosta foto all’Alexandra Lookout, dalla strada riusciamo a vedere un casuario, animale raro e in via di estinzione, spesso etichettato come l’uccello più pericoloso al mondo. Arriviamo all’Ocean Safari per un pranzo a buffet e poi andiamo sulla spiaggia di Cape Tribulation dove esploriamo l’unica località al mondo in cui la Grande Barriera Corallina e la foresta pluviale, due aree designate Patrimonio dell’Umanità , coesistono fianco a fianco. L’ultima fermata è Port Douglas, nota per i suoi ristoranti di lusso, campi da golf e resort a cinque stelle, ma anche per essere il punto di partenza per le escursioni alla Grande Barriera Corallina. Quando torniamo a Cairns, concludiamo la serata all’Esplanade Night Market, tra le bancarelle di artigianato e la zona ristorazione che offre cucine per tutti i gusti. C’è anche la possibilità di farsi fare un massaggio cinese per “far sparire i dolori e le sofferenze dello shopping notturnoâ€.
Atterrati a Sydney, prendiamo un taxi che ci porta nella zona di Darling Harbour, dove si trova il nostro hotel. Lasciamo i bagagli e ci dirigiamo verso il Fish Market, che si trova a pochi passi da lì. L’influenza asiatica è evidente e i banchi di distribuzione offrono una vasta gamma di prelibatezze a base di pesce, con i menù più variegati. Soddisfatti e con la pancia piena, attraversiamo il Pyrmont Bridge, un pittoresco ponte pedonale in legno che collega Darling Harbour al cuore della città , un incredibile colpo d’occhio di Sydney e del suo splendido skyline. Proseguiamo il nostro percorso verso George Street, passando per Queen Victoria Building, il Municipio e St. Andrews’s Cathedral. Siamo nel Central Business District (CBD) e ci sentiamo piccoli di fronte ai grattacieli altissimi, con la torre di Sydney che svetta sulle nostre teste, a 309 metri di altezza. Visitiamo la chiesa anglicana di S. James, la più antica della città , e la vicina cattedrale cattolica di S. Mary, patrona dell’Australia, che si affaccia su Hyde Park. Attraversiamo i Botanic Gardens, il polmone verde della città , famosi per il jogging e per il passeggio, ammiriamo i bellissimi giardini ricchi di piante e fiori. Giungiamo all’Opera House, una delle architetture più iconiche del XX secolo, simbolo di Sydney e dell’intera Australia. Dal terminal Circular Quay, prendiamo un traghetto diretto a Manly, in un tragitto con vista spettacolare sul ponte e sull’Opera House. Raggiungiamo la spiaggia di Manly e ci godiamo l’inizio di un lungo e incredibile tramonto. Poi torniamo al ferry per tornare indietro e continuare dal mare lo spettacolo di questa bellissima città con la luce naturale del giorno che cede il posto alle luci artificiali che si accendono gradualmente. L’Opera House che cambia colore è una delle immagini che rimarrà indelebile nei nostri ricordi. Per concludere una giornata memorabile andiamo a farci una nuotata nella piscina e a rilassarci nell’idromassaggio dell’hotel. Iniziamo il nostro ultimo giorno a Sydney con l’esplorazione della città dal Darling Harbour Woodward Water Feature, una fontana d’acqua, dichiarata patrimonio dell’umanità , poi visitiamo il Giardino cinese dell’amicizia.
Proseguiamo nell’Haymarket, il quartiere cinese con il Central Market che offre un’ampia varietà di prodotti freschi e prelibatezze orientali. Ci spostiamo a The Rocks, il quartiere più antico e autentico della città . Saliamo sull’Harbour Bridge arrivando al Pylon Lookout, scoprendo altri panorami mozzafiato sulla baia. Dopo aver lasciato The Rocks, prendiamo il bus 333 da Circular Quay, che ci porta a Bondi Beach, la famosa spiaggia di Sydney. Passiamo dall’Icebergs Club, superando la celebre piscina sull’oceano, iniziando la Bronte Coastal Walk, un sentiero panoramico di 4 chilometri lungo la scogliera che collega alcune delle spiagge più belle: Bondi, Tamarama e Bronte Beach con splendidi paesaggi sull’oceano e sulle rocce modellate dal vento. Per tornare in città , decidiamo di prendere il traghetto da Watson Bay, il villaggio di pescatori più antico del continente australiano. La breve traversata in mare dura circa mezz’ora, ma ci offre panorami spettacolari delle insenature del Sydney Harbour. Rientriamo in hotel e ci godiamo l’ultimo magnifico tramonto di questo straordinario viaggio dalle finestre del nostro hotel, che si affacciano sui grattacieli illuminati di Darling Harbour. Dopo due lunghi voli, via Seul, torniamo in Italia con il cuore e gli occhi pieni. Ci salutiamo al nastro dei bagagli, uniti per sempre nei ricordi di questa bellissima e incredibile avventura australiana.