Avventure nel Mondo

La via dell'incenso

da "Arabia Saudita" con Avventure nel Mondo"
di Anna Maria Torchia
foto di Anna Maria Torchia

Il nostro è stato il primo gruppo di Avventure nel mondo a entrare in Arabia Saudita, per cui i colleghi coordinatori che mi leggono tengano conto che alcune delle informazioni potrebbero subire variazioni man mano che altri gruppi partiranno e il viaggio si consoliderà. Si tenga conto anche del fatto che il paese si è aperto al turismo a fine settembre 2019, quindi ancora si incontrano pochissimi turisti, per lo più arabi, e si è appena avviata la macchina economica del settore. Nel momento in cui scrivo, come misure di contenimento della diffusione del Covid 19 (nuovo coronavirus), l’Arabia ha bloccato i voli in ingresso dall’Italia e sospeso i visti turistici concessi a tutti i cittadini italiani. Tali misure sono state assunte quando noi eravamo già entrati nel paese, ma siamo usciti senza problemi. Abbiamo ricevuto la comunicazione della sospensione del visto durante il viaggio e, pur convinta che non riguardasse noi, ho comunque per sicurezza scritto sia a Viaggi nel mondo che al Ministero del turismo saudita e all’Ambasciata italiana a Riad, per informarla della nostra presenza nel paese e dei nostri movimenti. Questa situazione, nonché gli sviluppi che seguivamo in rete, hanno fatto perdere un po’ di spensieratezza al gruppo, anche perché la città di provenienza che emergeva dal passaporto ha creato qualche momento di imbarazzo al momento della registrazione in albergo (venivano appositamente chieste informazioni sull’area di provenienza). Almeno metà gruppo temeva e aveva il pensiero fisso di non riuscire a tornare a casa, ma ho cercato di persuaderli a godersi il viaggio, perché solo in aeroporto lo avremmo scoperto! In ogni caso, il gruppo è stato molto piacevole, ci siamo mossi sempre insieme e tutti erano interessati ai siti e alla cultura locale. Chiusa parentesi coronavirus, dedichiamoci al viaggio. Se state leggendo questa relazione è perché già lo volete fare, non devo dunque convincervi del fatto che ne valga la pena, ma non posso non dirvi che è davvero un gran bel viaggio. Il paese una visita la merita senza dubbio. La merita per quel che rappresenta l’Arabia Saudita nel nostro immaginario; per i siti archeologici, che - sebbene simili a quelli giordani – hanno le loro particolarità e non perdono in fascino; per le persone, assai affabili e disponibili, quasi al livello degli iraniani; per i luoghi che in Arabia non ci si aspetterebbe di trovare, come la Al Deesah Valley; per l’aria di cambiamento e apertura che si respira, voluta dal principe ereditario Mohammad Bin Salman Al Saud; per il fascino da Mille e una notte che si respira passeggiando per i souq; per l’hummus coi felafel, gli spiedini di pollo e i datteri, che pare siano i più buoni al mondo; per il mare del golfo d’Aqaba e per il Mar Rosso; per l’abbigliamento, i cui dettagli dopo qualche ora si cominciano ad apprezzare: da qui i vestiti sembrano tutti uguali, ma non lo sono; per gli occhi delle donne che si intravedono dietro i veli, che sono restie ad abbandonare nonostante non sia più obbligatorio indossarli; per la sorpresa che si prova quando ci si accorge dei propri pregiudizi, coltivati e alimentati da un’informazione non sempre corretta; per lo stupore nel vedere un paese diverso da quel che ci si aspetta, convinti di conoscere tutto il Medio Oriente visitando gli altri paesi, come se si potesse dire di conoscere l’Italia perché si è stati in Francia; per la vita quotidiana che si può osservare, essendo un paese appena aperto ai turisti e quindi non ancora preparato a trarne profitto; per i profumi che si vendono sfusi in boccettine così da notti d’oriente… Il viaggio è facile da organizzare. Prima della partenza il coordinatore deve inviare la copia dei passaporti di tutto il gruppo al corrispondente per la prenotazione dei biglietti ad Al Ula (nel mio caso ho inviato tutto tramite VNM perché era il primo viaggio), oltre a inviare le ordinarie comunicazioni al gruppo. Viaggi nel mondo prenota e paga i pernottamenti. La popolazione è cordiale e disponibile a dare una mano in caso di difficoltà. Le difficoltà incontrate riguardano la lingua (parlano poco l’inglese) e il fatto che non sia ancora un paese con mentalità turistica, ma questo è stato per noi un gran vantaggio. Fra qualche anno non sarà la stessa cosa. Non si possono visitare né Medina né La Mecca, città precluse ai non musulmani. Segnalo, poi, che da informazioni assunte in loco sembrerebbe che fno (almeno) all’autunno 2020 il sito di Madain Saleh resterà chiuso per manutenzione e restauro. Noi lo abbiamo visitato nell’ambito del festival Winter at Tantora (dicembre 2019 – 7 marzo 2020).

DIARIO GIORNALIERO - 24 febbraio

Partenza da Malpensa alle 15,50, arrivo a Riad alle 23,20 ora locale. Notte in aeroporto.

25 febbraio

Partiamo da Riad alle 5,30, alle 8 siamo già fuori dall’aeroporto di Tabuk. Incontriamo gli autisti e alle 8,30 siamo in albergo, dove facciamo la registrazione e ci diamo appuntamento per le 10, quando iniziamo il giro di Tabuk e dintorni con una guida locale (Ibrahim) che mi ha fatto conoscere il direttore dell’albergo. Andiamo al museo di Tabuk, dove alle 10,30 iniziamo la visita, che dura un’ora e include museo di storia e stazione dei treni, oggi dismessa, ma qui passava la ferrovia costruita dagli Ottomani per collegare Istanbul a La Mecca e purtroppo interrotta a Medina a causa dell’inizio della Prima Guerra mondiale. Alle 11,30 ci dirigiamo verso la fortezza di Tabuk, che in realtà è un caravanserraglio. Arriviamo alle 11,40, la visita si conclude alle 12, dedichiamo 20 minuti ai negozi vicino alla fortezza e alle 12,20 partiamo in direzione Ship Mountain in Bajdah, nella Hisma Valley, una bellissima valle di deserto roccioso con incisioni rupestri. Improvvisiamo un pranzo con le riserve che abbiamo. Alle 17,30 siamo di ritorno in albergo. Alcuni fanno una passeggiata, altri vanno in camera a riposarsi. Alle 19 appuntamento per la cena, che, dopo un po’ di giri a vuoto, consumiamo al ristorante dell’albergo.

26 febbraio

Partiamo alle 9,15 perché la giornata non prevede un programma lungo. Andiamo al relitto Catalina, dove arriviamo alle 11,15, restiamo un’ora, poi, dopo la sosta a un ristorantino che cucina solo pesce fritto, ci dirigiamo verso un bellissimo Wadi Tayyib Esm, dove arriviamo alle 15,00. Qui facciamo una passeggiata di un’ora. Passare dentro al Wadi, attraversato da un piccolo rigagnolo d’acqua e che la leggenda vuole sia una spaccatura formata da Mosè lungo il percorso per l’Egitto, è un’emozione... Siamo gli unici stranieri, solo qualche arabo in giro. Finita la passeggiata alle 16,00, ripartiamo verso sud, lungo il Golfo d’Aqaba, arrivando a Sharma e al nostro grandissimo albergo con spiaggia privata alle 17. Subito in spiaggia per un bagno, che siamo riusciti a fare tutti insieme (donne e uomini, che di norma dovrebbero avere spazi separati) perché non c’era nessuno. Alle 19,30 cena, alcuni in albergo, altri in un vicino ristorantino, dove mangiamo piatti tipici della tradizione araba.

27 febbraio

Partiamo alle 10 perché è giornata di solo trasferimento. Dopo la colazione in albergo e, per alcuni, un altro salto al mare, percorriamo la strada 55 verso sud. E arriviamo ad Al Ula alle 15, dopo una sosta per pranzare all’unico negozietto lungo la strada. Questa è la giornata dell’imprevisto: la prenotazione della villa fatta via booking da Avventure risulta cancellata, un brutto tiro giocato dai proprietari, perché quando riesco dopo una giornata di tentativi a mettermi in contatto con loro, mi dicono che la villa è chiusa. Assai verosimilmente l’avevano fittata ad altri a un prezzo più alto, ma è solo una mia illazione. Con la corrispondente riesco a trovare un altro appartamento, sebbene a prezzo assai maggiore e ci sistemiamo lì, dove dormiremo due notti. Intanto si fa tardo pomeriggio. Alle 19,30 andiamo a cena nel ristorante Heritage Village restaurant, all’entrata di Al Ula, ceniamo insieme agli autisti a base di pollo e verdure e poi a nanna.

Avventure nel Mondo
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28 febbraio

Partenza ore 9, direzione Elephant Rock, una formazione rocciosa che ricorda un elefante, alta 52 metri. Scopriamo che il sito è chiuso al mattino, sicché ci dirigiamo verso il centro Tantora festival, dove riusciamo a cambiare gli orari d’ingresso ai vari siti (sui biglietti fatti dal corrispondente eravamo sparpagliati) e visitiamo Dadan e Jabal Ikmah. Partiamo dal centro alle 13 e arriviamo ai due siti col bus “hop on hop off” e lì ci aspettano le guide dei siti, nei quali non si può gironzolare. Rientriamo alle 16 al centro Tantora, dove troviamo i nostri autisti. La visita è stata davvero interessante. Qui un tempo c’era un’oasi e per questo è nata la città di Al Ula. Proseguiamo con la visita al sito Elephant Rock, dove arriviamo alle 16,20. Acquistiamo i biglietti e usciamo alle 17,15. A pochi chilometri c’è la città vecchia di Al Ula, dove arriviamo alle 17,30. Un po’ a zonzo per i negozietti della città vecchia e restiamo lì a cenare, nell’unico locale disponibile, mentre di fronte a noi un gruppo di arabi si cimenta in canti tipici.

29 febbraio

Partiamo alle 7,45 dall’appartamento, per arrivare al parcheggio del Tantora festival alle 8,15. Alle 8,30 parte il primo bus per Madain Saleh, dove iniziamo il giro, unici turisti stranieri, alle 9. Sono previste 4 tappe, nei pressi di diverse tombe nabatee. Davvero suggestivo. Un piccolo siq, assai più breve di quello di Petra, ci porta alla prima tomba e poi è un crescendo. Alle 13 concludiamo la visita e il bus ci porta al parcheggio, dove pranziamo e ripartiamo alle 14,40. Arriviamo a Tabuk alle 18 circa. Qualcuno va a un centro commerciale, la maggior parte cena in albergo.

1 marzo

Partenza alle 9,30 dall’albergo, direzione valle di Al Deesah. La meta vale le due ore buone necessarie per raggiungerla. Davvero bello passeggiare a piedi nel Wadi e poi attraversarlo tutto (circa 30 km) nelle nostre 4x4. Tra passeggiata e percorso in auto, trascorriamo oltre 3 ore a contatto con formazioni rocciose, ruscello, uccellini, cammelli, natura stupenda... Consiglio vivamente di visitare la Hisma Valley il secondo giorno dopo una rapida visita di Tabuk e di dedicare l’ultimo giorno a questa valle. È una parte di Arabia che non ci si aspetta. Alle 17 siamo in albergo a Tabuk. Pago la colazione del mattino e il trasferimento dell’indomani. Due ore di tempo libero e poi cena, perché l’indomani dobbiamo svegliarci presto.

2 marzo

Alle 4,45 viene a prenderci il bus che ci porta nel vicino aeroporto, imbarchiamo i bagagli e alle 7 partiamo per Gedda. Arriviamo a Gedda alle 8,30, prendiamo dei taxi e lasciamo le valigie in albergo. Visitiamo la città, con le tipiche case con balconi legno e poi al souq a fare acquisti. Pranzo e poi tè alla menta. Rientriamo all’appartamento in taxi attorno alle 18,00 e prenoto gli stessi taxi per l’indomani. Cena e poi a letto.

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3 marzo

Partenza alle 7 dall’appartamento, direzione aeroporto. Controlli rapidi, chiusura cassa e cambio dei soldi rimasti. Volo puntuale. Ci salutiamo a Milano, non senza malinconia per un bellissimo viaggio troppo presto concluso. Ho cercato di non dimenticare alcun dettaglio, ma eventualmente, anche se qualcosa dovesse essere poco chiaro, contattatemi senza problemi. Sempre appassionatamente… Anna Maria