Giappone (e non solo)
Sensazioni di un viaggiatore occidentale proiettato in una realtà tanto diversa quanto complessa ed affascinate, restandone totalmente coinvolto ed intrigato
Finalmente il viaggio in Giappone, tanto atteso e desiderato, un Paese sospeso tra passato e futuro, isolato per secoli, con cultura e tradizioni uniche, sospese nel tempo.
Niente a che vedere con tutti gli altri Paesi del Sud-est asiatico , di usi e costumi completamente diversi, anche se ciascuno con le proprie peculiari specificità .
L’unico rischio ai fini del buon esito del viaggio è costituito , per assurdo, da aspettative eccessive ma non si può mai rimanere delusi, tanti e tali i molteplici aspetti di questa civiltà millenaria, motivo di continue sorprese e voglia di insaziabile curiosità.
Sono persone cortesi, educate, corrette, civili, sempre pronte a darti una mano anche se parlano poco l’inglese: in tal caso si aiutano e ti aiutano col traduttore di Google e con Google Maps per le indicazioni richieste, disponibili e col sorriso sulle labbra.
Lusingati se gli chiedi di poterli fotografare o di farti fotografare insieme con loro .
I periodi di maggior afflusso turistico in Giappone sono sostanzialmente due: primavera ed estate, specificatamente in agosto.
In primavera per la celeberrima fioritura dei ciliegi (sakura : fiori di ciliegio), in genere dalla seconda metà di marzo alla prima metà di Aprile, durante la quale è usanza per le famiglie stendere un telo rigorosamente azzurro sui cui posare cibo e bevande ed assistere con amici e parenti alla caduta dei “sakura” simbolo del ciclo della vita, un’occasione per ritrovarsi e da festeggiare insieme.
Usanza che si chiama hanama, che letteralmente significa “guardare i fiori di ciliegio” .
In Agosto, invece, perché vanno in ferie anche i Giapponesi . E sono tanti, circa 127 Ml di abitanti.
Agosto in Giappone è un mese molto caldo e umido , è un impegno fisico gravoso girare a piedi per strade, edifici e templi con temperature che arrivano anche a 37-38 °C con un tasso di umidità altissimo .
Inoltre in questa stagione è sempre presente il rischio di cicloni che possono causare danni anche seri, costringendo, nel caso, a repentini cambi di programma oltre che problemi di carattere “ferroviario” e “aeroportuale” .
Ma , ripeto, ne sarà sempre valsa comunque la pena !
Ciò detto, va evidenziato che in Agosto si cammina anche fino a 15-20 km al giorno con temperature ed umidità elevate, si beve in continuazione…senza praticamente andare in bagno, perché l’acqua non ha neanche il tempo di arrivare alla vescica, viene subito espulsa col sudore .
Ad Agosto 2019 a Tokyio si sono registrati ben 39 decessi per il caldo , in genere persone anziane con problemi di salute, ma è pur vero che è stato un anno eccezionalmente caldo anche lì. E’ bene , quindi, portarsi dei sali minerali da versare nell’acqua prima di berla, per il riequilibrio elettrolitico. Comunque ci sono distributori di bevande ovunque, anche con bottigliette d’acqua già contenenti sali.
E’ opportuno anche prevedere nella scorta personale medicinali dei compeed per le vesciche , date le lunghe camminate cui si è soggetti.
E un bagaglio essenziale, sia per le ridotte dimensioni delle stanze degli hotel sia per il fatto che il bagaglio bisogna trascinarselo per arrivare ad un hotel, per scale e scale mobili, sui mezzi di trasporto.
Per questo taglio di viaggio di 2 settimane occorre inevitabilmente operare delle scelte, sentito il gruppo: monte Fuji si/no, Takinawa o Kanazawa, Monte Koya si/no.
Il gruppo ha optato per saltare il monte Fuji, che ad Agosto per buona parte in genere è coperto dalle nuvole (anche se dalla Torre del Governo a Tokyo, ingresso gratuito, l’abbiamo visto benissimo al tramonto: la cosa strana è che le nuvole erano concentrate in basso, mentre la parte superiore con la vetta spiccava nella luce del tramonto , in un contesto molto suggestivo), ha scelto Kanazawa al posto di Takinawa (per il castello e i suoi giardini e per i quartieri delle geishe e dei samurai) e di andare sul monte Koya, a Koyasan.
In quest’ultimo caso è assolutamente consigliato recarsi alla Kyoto Tower (in genere si va a Koyasan partendo da Kyoto, prima di ripartire per l’Italia da Osaka), al 3° piano, dove c’è un’apposita agenzia , un front-desk, che fornisce tutti i servizi proprio per Koyasan: dai biglietti del treno del JRpass, già scaduto, e della Nankai line, quella che porta fino alla cable-car (funicolare) che arriva al monte Koya, i biglietti della stessa funicolare, i biglietti del bus sul monte Koya e anche dei buoni-sconto per acquisti sul posto .
Ci ha dato anche un’ottima dritta su come e dove lasciare i bagagli senza doverceli portare dietro : c’è un deposito bagagli alla Osaka station dove lasciarli al mattino e riprenderli il giorno dopo .
Ciò è stato molto utile non solo perché siamo andati a Koyasan col solo bagaglio leggero ma anche perché all’arrivo siamo stati colti dalla coda di un ciclone annunciato che rischiava di non farci arrivare sul posto o di non farci ridiscendere. Ma le previsioni sono state eccezionalmente esatte : il ciclone si è sfogato la sera/notte del nostro arrivo ed il giorno dopo c’era il sole, come da programma .
E, tanto per non farci mancare nulla, il secondo giorno a Tokyo, in un ristorante, abbiamo avvertito una leggera scossa di terremoto, anche se tutti gli “autoctoni” non ci hanno fatto minimamente caso : sono abituati a ben altro .
Tokyo ha tutto un suo fascino particolare , ogni quartiere fa storia a sé , con le proprie particolarità : da Ueno col suo parco, che ospita templi, un giardino zoologico, il Museo Nazionale , un laghetto con fiori di loto e lo Yanaka-reien, storico e suggestivo cimitero di Tokyo, oltre ad essere un cruciale nodo di linee metropolitane e ferroviarie, a Omotesando famoso per shopping e templi (il Meiji-jingu Shrine su tutti) , da Shibuya con la statua del cane Hachiko, ormai celebre come una star (si fa la fila per una fotografia) , all’incredibile incrocio di Shibuya, al Center Gai (altra celebre strada pedonale di shopping) , a Shinjuku con la sua Tokyo Metropolitan observation tower (ingresso gratuito, ottima vista a 360° su Tokyo, si vede anche il Monte Fuji, se non è coperto da nuvole), da Asakusa con il suo celebre Senso-ji temple, a Tsukiji, rinomato mercato del pesce dove se ne può degustare ogni bontà per tutte le tasche e tutti i gusti, da Akihabara con le sue vetrine e interi palazzi con manga, elettronica, cosplay, a Ginza col suo Tokyo International forum (a forma di nave) ed il Palazzo reale, da Roppongi, quartiere di locali di ogni genere e sede del complesso “Roppongi Hills” con la sua Mori Tower di 54 piani, il gigantesco ragno metallico Maman ed il giardino Mohri, che riproduce un giardino di epoca Edo (1603-1868), antico nome di Tokyo, sede dello “shogun” (alta carica militare e titolo ereditario conferito ai dittatori militari), per non citare il quartire di Odaiba , formato da isole artificiali, raggiungibile in monorotaia (la Yurikanome, fuori JRPass) , sede della Fuji TV Building, del Museo Nazionale dell’innovazione, del Rainbow bridge, dell’enorme Gundam e dell’Odaiba Kaihin-koen, il parco con le sue passerelle sopraelevate da dove si può ammirare lo sky-line di Tokyo, la statua della Libertà e, specie di sera, le “yukatabune, vecchie barche di legno decorate con lanterne. Con lo sfondo del Rainbow bridge, della statuta della Libertà e della baia con le vecchie barche di legno illuminate con lanterne sembra di essere a New York. E’ incredibile la somiglianza, sembra di essere in un contesto di “ubiquità”: sono qui ma sono anche là.
3 Agosto 2019 - Sabato Roma Fco / Milano M. - Hongkong
Tutto come da programma, voli della Cathay Pacific regolari, il gruppo si è formato a Hongkong .
4 Agosto2019 - Domenica Hongkong - Tokyo Narita - Tokyo
Arrivati puntuali all’aeroporto Narita di Tokyo, in orario comodo (14:30 , ora locale) per effettuare tutte le azioni operative necessarie al buon svolgimento del viaggio, dopo il ritiro bagagli: cambio euro/yen per chi ancora non l’aveva fatto, cambio dei voucher del Japan Rail Pass, forniti da AnM con la quota-base insieme ai biglietti aerei, nei pass veri e propri (occorrono i passaporti di tutti), acquisto di un abbonamento di 3 gg. della metro di Tokyo e dei biglietti del treno della Keisei Line che ci porterà a Ueno, dove abbiamo l’hotel.
Reperite mappe e cartine disponibili, l’aeroporto di Narita , contrariamente alle aspettative e soprattutto dopo aver visto quello di Hongkong, è tutto sommato di modeste dimensioni e tutto si trova “a portata di mano”, prendiamo il treno e scendiamo a Ueno, importante e strategicosnodo metro/treno. All’inizio , ovviamente, ci si sente un po’ spaesati, le uscite sono tante e se se ne sbaglia una poi bisogna fare i famosi “giri di Peppe” per ritornare sulla retta via. Dall’hotel mi ero fatto mandare la descrizione puntuale di quale uscita prendere per arrivare in hotel (scelta felice, posizione strategica) e insieme con tutto il gruppo non abbiamo faticato più di tanto per raggiungerlo in breve tempo. Oltretutto vicino a due “conbini”, un Lawson attaccato proprio all’hotel ed un 7-Eleven nei pressi.
Molti si fanno spedire il router wi-fi direttamente in aeroporto per poterlo attivare subito e raggiungere l’hotel con Google-maps, io ho preferito l’hotel (dove l’ho già trovato pronto per essermi consegnato) per non caricarmi di troppe incombenze appena arrivati.
Una volta sistemati, docciati e cambiati, ce ne andiamo a cena in un ristorante della catena “Artrè” nel palazzo della stazione di Ueno, pieno di negozi, bar e ristoranti .
5 Agosto 2019 - Lunedì Tokyo (km 20 ca. a piedi)
Partiamo dall’Hotel alle 07:30 già colazionati (negli hotel non è prevista la 1^ colazione ma grazie al Lawson lì’ sotto ci riforniamo di brioche, caffè (americano) con mini capsula di panna liquida per passare da caffè a cappuccino e succo di frutta, il tutto consumato nella hall dell’albergo e sarà cosi’ per tutto il viaggio, sfruttando i vari “conbini” nei pressi) e cominciamo la nostra visita di Tokyo partendo proprio dal Parco Ueno, nel quartiere dove ci troviamo, visitando nell’ordine: l’Hanazono Inari Shrine, con la sua galleria di torii che ricorda in piccolo quella imponente di Fushimi Inari a Kyoto, il Kijumizo Kannon-do Temple, dedicato alla protettrice di partorienti e bambini, il laghetto Shinobazu con i suoi fiori di loto (con fiori e foglie che emergono e si innalzano sull’acqua , a differenza delle ninfee) ed il Benten-do Temple a pianta esagonale, l’Ueno Tosho-gu Shrine, col suo bel portale dorato e limitrofa pagoda a 5 livelli (peraltro comune a molti altri templi e santuari) , la bellissima facciata del Museo Nazionale di Tokyo , lo Yanika-reien, antico e strorico cimitero di Tokyo, la Yuyake Dandan, letteralmente scale del tramonto, che introducono alla strada commerciale di Yanika Ginza che a sua volta termina con le botteghe di street-food. Da qui, in metro, ci spostiamo ad Omotesando, quartire dello shopping dove spicca Takeshita-dori, shopping street, ovviamente pedonale ed affollatissima. Quindi visitiamo il Meiji-jingu Shrine, santuario scintoista con i suoi enormi torii di ingresso, per poi dirigerci al quartiere di Shibuya, per vedere la famosa statua del cane Hachiko, celebre come una star, per fare uno foto accanto al quale occorre mettersi in fila, poi il caotico incrocio di Shibuya, meglio visionabile dal 1° piano dello Starbucks lì di fronte o dalla passerella pedonale sopra la strada all’interno della Shibuya Mark City, ed il Center Gai, altra caotica strada pedonale dedicata allo shopping. Quindi, per concludere in bellezza questa faticosa ed intensa 1^ giornata a Tokyo, ci dirigiamo, sempre in metro, a Shinjuku, per ammirare dalla sommità di una delle due “torri gemelle” del Tokyo Metropolitan Government Building (ingresso gratuito) il panorama a 360° di Tokyo al tramonto a 202 m di altezza , nel nostro caso sullo sfondo anche il Monte Fuji , coperto di nubi…ma solo alla base, quasi tutto bene in vista, vetta compresa. Uno spettacolo unico, inaspettato ed al tramonto .
Quindi rientriamo in hotel in metro e ceniamo con qualcosa preso al volo al 7 Eleven lì vicino, anche sushi e birra. E gelato o semifreddo, volendo .
6 Agosto 2019 - Martedì Tokyo (km. 15 circa a piedi)
Stamattina ci muoviamo ancora prima dall’hotel, alle 7 già colazionati, e ci dirigiamo subito in metro nel quartiere di Asakusa, per ammirare l’altro grande tempio (quindi Buddhista) di Tokyo, il Senso-Ji , col suo monumentale portale in legno , il Kaminari-mon (Porta del tuono), la pagoda a 5 livelli e l’incensiere all’ingresso, percorrendo la strada costeggiata da negozietti Nakamise Dori; un po’ in disparte l’Asakusa-Jinja Shrine (santuario, Shintoista). Quindi superato il fiume che attraversa Tokyo, il Sumida-gawa (Sumida river), si può vedere la Super Dry Hall, il quartier generale della birra Asahi con bar panoramico al 25° piano (chiuso), e la Tokyo Sky Tree, che con i suoi 634 m è la torre indipendente più alta del mondo.
Per pranzo ci dirigiamo senza indugi al mercato del pesce di Tsukiji (pr. Tsukigi) dove, dopo aver ammirato ogni genere di leccornia ittica cotta e cruda, ciconcediamo con voluttà un bel pranzettoa base di queste specialità e birra gelata. Ricompattato il gruppo, metro e quartiere di Ginza per vedere il Tokyo International Forum a forma di nave ed il Palazzo reale (chiuso, si può vedere qualcosa solo dall’esterno) , poi ancora metro e quartiere di Akihabara, con le sue strade di elettronica, manga , cosplay , per finire al quartiere di Roppongi, al complesso immobiliare di Roppongi Hills con la sua Mori Tower di 54 m , il gigantesco ragno metallico Maman, opera di Louise Bourgeois , e il giardino Mohri, che riproduce un giardino di epoca Edo . Roppongi è il quartiere della vita notturna di Tokyo, con ristoranti, pub, night-club, locali di ogni genere e della Tokyo Tower, del tutto simile alla Tour Eiffelma dipinta di bianco e rosso. Quindi, dopo cena, facciamo ritorno in hotel in metro stanchi e soddisfatti. uindi stanchi e soddisfatti facciamo ritorno in hoitel in metro Q.
7 Agosto 2019 - Mercoledì Tokyo - Kamakura - Tokyo JRPass 1
Partiamo dall’hotel alle 7 già colazionati come al solito e sfruttiamo il primo giorno del nostro JRPass , partendo dalla stazione di Shimbashi . Kamakura dista solo una trentina di km da Tokyo o poco più, per visitare i templi è meglio scendere alla fermata prima di Kita Kamakura, perché poi il percorsosi snoda quasi lineare fino alla stazione di Kamakura, da dove si riprende il treno per il ritorno. Visitiamo nell’ordine l’Engaku-ji temple (monaci zen) , il Tokej-ji , ex tempio di monache , il Kencho-ji , il monastero zen più antico del Giappone , l’Enno-ji , con statue raffiguranti i giudici dell’inferno ed il Tsugaraoka Hachiman-gu , il Santuario più importante di Kamakura , dedicato ad Hachimon , il Dio della Guerra .Quindi, giunti in stazione facciamo un rapido spuntino ed in bus ci dirigiamo al Daibutsu, Buddha gigante per poi riprendere il treno per Tokyo e scendere alla stazione di Shimbashi . Qui prendiamo la monorotaia Yurikanome per Daiba (o Odaiba), non compresa nel JRPass), dove possiamo ammirare il Rainbow Bridge, il Fuji TV Building, la Statua della Libertà, il porto e la baia, il gigantesco Gundam e il Kaihin-koen , il parco coi suoi ponti e passerelle sopraelevate da dove si può ammirare lo skyline di Tokyo . Al tramonto con le vecchie barche di legno illuminate da lanterne, le yukatabane,ed il Rainbow Bridge e la Statua della Libertà illuminati a loro volta, sembra di stare a New York. E’ impressionante. Ceniamo un in ristorante con terrazza e vista panoramica sulla baia, riprendiamo la Yurikanome e da Shimbashi in metro torniamo in hotel a Ueno.
8 Agosto 2019 - Giovedì Tokyo – Nikko - Tokyo JRPass 2
Partiamo alle 7:15 dall’hotel già colazionati per essere a Nikko alle 10:14. La cittadina, infatti, dista circa 150 km a Nord di Tokyo ma con l’abbinata Shinkansen Ueno - Utsonomya e treno locale fino a Nikko ci vuole solo 1h15’. Subito in marcia per le visite odierne, nell’ordine : il Tosho-gu Shrine, santuario Shintoista patrimonio Unesco, è costituito da diversi templi e santuari Shintoisti e Buddhisti su più livelli, introdotti dai gradini di pietra Omotesando che superano l’Ishi-dorii, imponente torii di pietra e la Gojunoto, la pagoda a 5 piani. A seguire il Futurasan-Jinjia Shrine, il Taiyuin-byo Shrien ed il Rinno-Ji temple, per finire con il fotogenico ponte pedonale rosso di Shin-kyo che attraversa il fiume Daya-gawa (gawa = fiume). E rientro a Tokyo sempre via Utsonomya
9 Agostro 2019 - Venerdì Tokyo - Kanazawa JRPass 3
Kanazawa dista circa 400 km a ovest di Tokyo ma con lo shinkansen in 145’ si arriva comodamente senza cambi da Ueno. Una volta sistemati in hotel, il migliore di tutto il viaggio ma tra i più cari anche se per una sola notte (ci arriviamo a piedi dalla stazione), subito in marcia per l’Oyama Shrine, nei pressi dell’hotel, il quartiere Nagamachi (dei Samurai) e la celebre Namura-ke o casa (museo) del Samurai, coi suoi splendidi interni su più livelli, il giardino, l’armatura all’ingresso, poi il mercato Omicho (pranzo) e infine il Castello ed il giardino Kenroku-en.
10 Agosto - Sabato Kanazawa – Kyoto JRPass 4
In mattinata terminiamo la visita di Kanazawa col quartiere Higashi-chaya-gai (quartiere delle geishe) con la splendida casa-museo di Shima (1820), dal nome della geisha che l’abitò.
Quindi passiamo in hotel a ritirare i bagagli che ci hanno cortesemente lasciato in deposito vicino alla reception ed a piedi raggiungiamo la stazione con il suo gigantesco ed affascinante portale d’accesso di travi e blocchi di legno disposti ad intreccio ed incastro come a comporre in un puzzle questa visionaria costruzione, una via di mezzo tra un torii Shintoista ed un portale Buddhista.
Kanazawa dista da Kyoto circa 260 km, l’hotel è ad un paio di fermate metro dalla stazione ferroviaria, in realtà si ratta di un affittacamere che non ha reception h 24.Qui tocchiamo veramente con mano il concetto di stanze piccole, dove ci si rigira appena. Ma sopravviveremo. Riprendiamo la metro e ci dirigiamo subito verso l’avveniristica stazione di Kyoto, costeggiando l’imponente complesso dello Higashi Hongan-ji, ingresso libero, come il non distante Nishi Hongan-ji, due Templi Buddhisti, entrambi composti da più edifici. Ma data l’ora tarda è chiuso per cui optiamo per salire sulla Kyoto tower da cui si può ammirare uno spettacolare panorama di Kyoto a 360 °. Compresi i due complessi templari di Higashi Hongan-ji e Nishi Hongan-ji, proprio sotto i nostri occhi, quasi a portata di mano, veramente imponenti. Per cena optiamo per uno dei ristoranti del The Cube Food Court all’11° piano della Kyoto station, da cui si può ammirare tra l’altro la grandiosità stessa della stazione. In particolare, di sera, l’ampia e lunga scalinata che porta al The Cube, affiancata da scale mobili, è resa affascinante da un gioco di luci incredibile, disegni e colori che cambiano continuamente, ammantando quegli spazi aperti di una magica attrazione. Dopo cena, uscendo dalla stazione per tornare in hotel, vediamo la Kyoto tower illuminata che si riflette sulle enormi pareti a specchio della stazione stessa. Uno spettacolo unico.
11 Agosto - Domenica Kyoto – Nara – Fushimi Inari - Kyoto JRPass 5
Partenza dall’hotel calcolando i tempi per prendere la metro, arrivare alla stazione ed al binario, arriviamo a Nara alle 9:12. Nara dista una quarantina di km da Kyoto mentre Fushimi Inari è proprio sulla tratta di ritorno a Kyoto. Prima tappa il Kofuku-Ji Temple, con annessi giardini e Museo del Tesoro Nazionale ed immancabile Pagoda a 5 livelli, poi il Todai-Ji Temple, con all’interno il celebre Daibatsu, una delle più grandi statue bronzee al mondo di Buddha e il Nigatsu-do Temple, su una collina poco distante, da cui si accede con una breve passeggiata al Sangatsu-do Temple, l’edificio più antico del complesso del Todai-Ji.
Quindi con una tranquilla passeggiata ai piedi di una collina con una bella foresta dove si aggirano cervi in attesa di cibo dai turisti, si incontra il Kasuga Taisha Shrine, in cui ai lati delle vie di accesso ed anche all’interno ci sono centinaia di lanterne. Quindi, tornati in stazione, riprendiamo il treno locale per Fushimi Inari dove subito all’arrivo in pratica, attraversata la strada, c’è l’entrata del Fushimi Inari Taisha, un vasto complesso Shintoista con la sua interminabile galleria di torii rosso-arancioni che si inoltra per 4 km sulla collina, attraversando decine di templi minori, un mondo a sé stante, uno dei siti più memorabili di Kyoto. Alcuni partecipanti che non sono riusciti a percorrere tutto il sentiero, si alzeranno alle 4:30 del mattino il giorno dedicato al city tour di Kyoto per rifarlo tutto, evitando folla e canicola e, ciononostante, incontreranno comunque tanta gente.
12 Agosto - Lunedì Kyoto – Miyajima – Hiroshima – Kyoto JRPass 6
Per decidere quale tappa fare prima, se Hiroshima o Miyajima, è opportuno consultare il sito http://www.tidetime.org/asia/japan/miyajima.htm, per regolarsi sull’andamento delle maree a Miyajima e cercare di trovare almeno in “media” marea l’enorme torii all’ingresso della baia. In ogni caso bisogna fare tappa prima ad Hiroshima e poi prendere una linea locale per Miyajima. Hiroshima dista circa 380 km da Kyoto ma con lo Shinkansen si va che è un piacere. Giunti a Miyajimaguchi, si segue il flusso di gente che va a prendere il battello per l’isola di Miyajima (o Itsukushima), incluso nel JRPass, ed in 10’ si arriva. Il torii “fluttuante” appare ben presto alla vista, è parzialmente sommerso ma anche parzialmente nascosto dall’impalcatura di ristrutturazione cui è attualmente sottoposto. Una volta sbarcati, facciamo un rapido piano per decidere il tempo di permanenza a seconda delle diverse esigenze: chi si vuole godere il sito con tranquillità senza fretta, c’è che vuole arrivare sul monte Misen, sfruttando anche la funivia (i traghetti per il rientro ci sono ogni 10’). Poi c’è da visitare Hiroshima ed il rientro a Kyoto. Quindi le prime tappe d’obbligo : l’Itsukushima-Jinja Shrine, il grande e complesso Santuario Shintoista su palafitte, una volta raggiungibile in barca attraversando il torii solo dagli “eletti”, il Daigan-Ji Temple, dedicato a Benzeiten, dea della fortuna,il Daisho-in Temple, con l’imponente portale di legno e la lunga scalinata d’accesso, con numerose opere d’arte quali simulacri Buddhisti, ruote della preghiera, “tengu” (demoni con il lungo naso appuntito) e una grotta con statue proveniente da 88 templi. Per chi vuole e se la sente (siamo in agosto con un caldo umido asfissiante), proseguendo si sale fino al bellissimo Senjokaku, il padiglione in cima alla collina che si affaccia su una pagoda a 5 piani. Per chi, invece, non vuole fare il trekking in collina, c’è sempre il fresco parco Momiji-dani, dove si incontrano cervi e cerbiatti. Col battello torniamo a Miyajimaguchi e prendiamo il primo treno per Hiroshima, dove subito all’ingresso della stazione prendiamo un bus della compagnia “Hiroshima Sightseeng Loop Bus”, incluso nel JRPass, per recarci al “The peace Memorial Park” e vedere “The A-Bomb Dome” (ex Centro Espositivo Industriale del 1915), la “Campana della Pace”, il moderno e stilizzato “Cenotafio” delle vittime della bomba-A e l’imperdibile “Hiroshima Peace Memorial Museum”, con immagini, testimonianze e cimeli impressionanti.
E con un comodo e veloce Shinkansen facciamo rientro a Kyoto.
13 Agosto - Martedì Kyoto – Himeji – Arashiyama - Kyoto JRPass 7 (e ultimo)
Kyoto e Himeji distano un centinaio di km o poco più e con lo Shinkansen facciamo presto. Già all’uscita dalla stazione si vede sullo sfondo di un lungo viale la sagoma bianca a più livelli dell’imponente castello Himeji-jo che andiamo a visitare. C’è una fila lunghissima e si procede molto lentamente, gli ambienti in realtà sono vuoti (noi siamo abituati ai nostri manieri occidentali, riccamente arredati e decorati) per cui al 3° piano in parecchi decidiamo di non continuare a salire ai piani superiori ed usciamo per goderci con comodo gli splendidi giardini Koko-en, non distanti dal castello e raggiungibili a piedi. Una volta ricompattatici alla stazione, riprendiamo il treno per Kyoto e poi per Arashiyama, dove ci godiamo la foresta di bamboo, che all’inizio non sembra granchè ma poi, piano piano, diventa suggestiva oltreché ombrosa e fresca, visitiamo il Tenru-ji Temple con i suoi giardini, poi la Okochi Sanso Villa ed i suoi splendidi giardini in una posizione incantevole che domina su una Kyoto sullo sfondo. E’ una sontuosa residenza che appartiene a Okochi Denjiro, un famoso attore giapponese per i film di samurai. Nel biglietto di ingresso è compresa anche la degustazione di “un fondo” di tazza di tè verde, dai più giudicato ottimo ma per i nostri gusti…anche no. Ed anche un dolcetto per la verità, formato ultra-mignon. Ed infine il Togetsukyo bridge sull’Hozu-gawa (river), ma francamente niente di trascendentale. Oggi i biglietti del “Sagano Roamantic Train” da Kameoka Torokko ad Arashiyama Torokko sono “sold out”, per cui torniamo a piedi, come all’andata, in stazione ad Arashiyama per riprendere il treno per Kyoto.
Fine della validità del nostro beneamato JRPass che quasi con rimpianto mettiamo tra i ricordi di viaggio. Veniamo a sapere da un partecipante di un Discovery parallelo al nostro, amico di uno dei miei partecipanti, che loro volevano fare Hiroshima il giorno dopo di noi, ma il ciclone che a rischiato di scombinare anche i nostri piani, glielo ha impedito ed essendo scaduto anche a loro il JRPass, il costo del treno per Hiroshima A/R sarebbe stato carissimo, per cui hanno rinunciato. Potenza del JRPass!
14 Agosto - Mercoledì Kyoto - city tour
Oggi city-tour di Kyoto, sfruttando la capillare rete di autobus urbani, la cui cartina mi ero procurato in arrivo in stazione 4 gg. fa (comprende anche le due linee metro). I biglietti si possono fare a bordo, pagando all’uscita, compreso il giornaliero, una pacchia: prima tappa immancabile il Kinkaku-Ji, (Padiglione d’oro), uno dei più celebri monumenti giapponesi, rivestito di scintillanti lamine d’oro che si riflettono nel laghetto circostante ; poi con un altro bus raggiungiamo il non distante Royan- ji, il più celebre “hira-niwa” giapponese,giardino secco privo di colline estagni, emblema dei principi di semplicità e armonia zen. Quindi sempre in bus andiamo a visitare prima il Palazzo imperiale di Kyoto, ahimè chiuso, si possono vedere solo le mura di cinta ed un paio di ingressi, poi il Nijo-jo, il castello dagli imponenti bastioni e cinte murarie,anche in questo caso simbolo della potenza militare degli shogun Togukawa. Quindi un salto all’immancabile mercato di Nishiki, dove ci concediamo un meritato pranzetto, e poi col cassiere ed un’altra partecipante, di corsa alla Kyoto Tower, prima della chiusura delle 18, per acquistare il “pacchetto Koyasan” per domani. Ci prenderà quasi due ore e dovremo rinunciare al Daitoku-ji e Koto-in oltreché al Tofuku-ji o, almeno, ad un paio di questi. Senza contare il Gingaku-ji (Padiglione d’argento), ma non si può arrivare a fare tutto, bisogna operare delle scelte e, almeno per me, il “pacchetto Koyasan” per il giorno dopo era troppo importante : i biglietti delle linee JRPass Kyoto – Osaka Station, dove lasciare i bagagli al deposito per 2 gg., poi quelli della circle-line Osaka station /Umeda – Shin-Imamiya (in un senso o nell’altro, è una circle-line), quindi i biglietti della Nankai line da Shin-Imamiya a Gokurakubashi, con cambio ad Hashimoto (se non si acquista il biglietto del treno espresso, ma costa di più e viaggia sulla stessa linea), i biglietti della funicolare (cable-car) da Gokurakubashi a Koyasan e del bus dalla stazione della cable-car fino al paese, all’hotel (nel nostro caso tra le fermate 10 e 11), più alcuni buoni-sconto per acquisti sul posto. Ed i biglietti di ritorno, più i biglietti della JRPass da Osaka station, dove dovremo ritirare i bagagli, alla stazione di Shin-Osaka (Osaka ha più stazioni ferroviarie), dove nei pressi abbiamo l’hotel e da dove ripartiremo con il treno della Kansai line per l’aeroporto di Osaka-Kansai. I voucher che ci vengono rilasciati alla Kyoto tower verranno cambiati domani allo sportello della Nankai line a Shin-Himamiya, dove si possono fare anche direttamente senza il modesto sovrapprezzo d’agenzia, ma le mancate perdite di tempo per fare tutti i biglietti delle tratte JRPass e soprattutto la dritta del deposito bagagli a Osaka Station (non i coin-lockers) ce li sognavamo. Filato tutto via liscio come l’olio.
Fine serata tutti insieme per una bella cena nel quartiere “notturno” di Gion, noto anche come quartiere delle geishe.
15 Agosto - Kyoto – Koyasan Km 120
Partenza da Kyoto per Osaka station alle 7:23, lasciamo i bagagli per 2 gg. al deposito, poi circle line da Umeda a Shin-Himamiya, quindi cambio dei voucher allo sportello della Nankai line, poi il treno per Hashimoto dove cambiamo per Gokurakubashi (per lasciare via libera all’espresso che impiegherà non molto meno di noi), quindi la cable-car per Koyasan, un altopiano a circa 1000 m di altitudine, ed il bus per l’hotel, tra le fermate 10 e 11. Piove, è la coda annunciata del ciclone di cui si parla da giorni e che ha messo a rischio non tanto l’andata a Koyasan quanto il ritorno. In caso di eccessivo maltempo, infatti, chiudono la ferrovia e la cable-car. Ma all’agenzia della Kyoto tower sono stati bravissimi anche in questo, si sono collegati al sito giapponese “specializzato” in cicloni (il sito mostra proprio come evolve e si sposta l’area di turbolenza sopra il Giappone ), hanno constatato e ci hanno fatto constatare che la coda del ciclone ci avrebbe colto, marginalmente, proprio la sera del nostro arrivo a Koyasan e sfogato la notte, mentre al mattino sole. E così è stato. Si sono anche raccomandati di non uscire dall’hotel l’indomani notte….Facciamo comunque in tempo a prendere le stanze in hotel, è in pratica una sorta di grande monastero-ryokan, con porte scorrevoli e futon a terra, da 4 pax l’uno, con servizi in comune, compreso un piccolo onsen. L’unica nota antipatica è venuta proprio dai monaci che appena arrivati, bagnati, neanche benvenuti e quant’altro, come in tutti gli altri hotel dove siamo stati, ma subito “pay money, pay money”. Dovendo fare cassa, ci siamo appartati in una stanza attigua alla reception e lì ci ha raggiunto subito un altro monaco col solito mantra “pay money” : quando gli ho detto di aspettare un momento che stavamo raccogliendo i soldi, ci ha guardato con un’ aria fra la sufficienza ed il disappunto ed è uscito con una sorta di “pfui”. All’anima dei religiosi, tutto il resto della popolazione, per fortuna, è ben diversa : civile, educata, sorridente, disponibile, sempre pronta a dare una mano. Questo fatto qui proprio non l’ho capito né digerito.
Poi siamo andati a pranzo in un ristorantino lì vicino, dove abbiamo avvistato anche un immancabile Family Mart, sempre utile alla bisogna. Poi la pioggia è aumentata e ci siamo rintanati in hotel, dove ci aspetta la famigerata cena vegana delle 19, coi pigiami celesti unisex in dotazione a ciascuno, sia per la cena che per la preghiera e la colazione di domattina. Le cena, in realtà, non è proprio malvagia, se po’ fa’, tutti in uno stanzone addossati alle pareti, tavolinetti bassi. Fuori piove a dirotto, ce ne stiamo in hotel a cazzeggiare fino all’ora di andare a nanna, sperando che l’indomani sia propizio dal punto di vista meteorologico, se no ce ne ripartiremo subito, cable-car e treno permettendo.Tutto sommato un bel Ferragosto!
16 Agosto - Venerdì Koyasan - Osaka Km 80
Oggi bel tempo! Saltata da tutti a piè pari la colazione vegana dei monaci, colazione al Family Mart ed inizio del tour del Monte Koya: l’Oku-no-in Temple, circondato da un vasto cimitero Buddhista alberato ed in cui si effettuano anche suggestive visite guidate notturne, il Kongobu-ji Temple, col suo più esteso giardino roccioso del Giappone (per visitarlo, però, occorre pagare il biglietto), ed il complesso del Garan, composto da otto fra templi e pagode più altre strutture. Il nome deriva dalla parola sanscrita che significa “monastero”. Quindi riprendiamo il bus, andiamo alla stazione della cable-car e riscendiamo alla stazione di Gokurakubashi, da dove riprendiamo prima il treno per la stazione Hashimoto e poi cambiamo per quella di Shin-Himamiya. Poi la circle-line, o loop-line, per Osaka station dove ritiriamo i bagagli e di nuovo ai binari per la Shin-Osaka station, dove scendiamo. Siamo a 10’ a piedi dall’hotel, con due “conbini” nei pressi.
Prendiamo possesso delle stanze in hotel, comode anche se appena un po’ piccole, e poi subito in marcia per vedere quello che possiamo di Osaka. Prima tappa l’Umeda Sky Building, simbolo della città, c’è molta fila per salire in cima e godere del panorama, qualcuno va, altri no. Poi l’immancabile quartiere dello shopping di Namba e cena in quello della movida di Dotonbori, col suo canale navigabile dove si affacciano locali e ristoranti. Qui ceniamo con un ottimo Okonomyaki e festeggiamo la riuscita di questo bel viaggio con una bella bevuta tutti insieme a bordo-canale, fra tante luci e musica, bevuta doverosamente offerta dal sottoscritto ed, ovviamente, molto apprezzata dal gruppo. Rientro in metro in hotel.
17 Agosto - Sabato Osaka – aeroporto di Osaka/ Kansai – aeroporto di Hongkong
Oggi formalmente giornata libera, c’è che ne approfitta per shopping selvaggio, a Namba, e chi per andare a vedere, dall’esterno, il Castello di Osaka, l’Osaka-jo, io tra questi. Ci rivediamo per le 14:30 in hotel, che gentilmente ci tiene i bagagli in deposito vicino alla reception, per prendere il treno delle 15 della Kansai line per l’aeroporto (i biglietti li ho fatti prima di andare al Castello): il volo per Hongkong è schedulato per le 18:30 (altro patema d’animo per le proteste che nei giorni precedenti hanno bloccato l’aeroporto, poi l’intervento dell’esercito cinese ha risolto). Check-in e volo regolare
18 Agosto - Domenica Aeroporto di Hongkong – Milano M. / Roma F.
4 ore di ritardo alla partenza e 2h:59’ di ritardo all’arrivo, quanto basta per non poter chiedere un rimborso (oltre al fatto, forse, che il volo è extra-UE, da verificare). Un fantastico viaggio che ci è rimasto nel cuore, buon viaggio a chi parte, con tanta nostalgia !!!