Un autentico regalo per i sensi
Un viaggio nella valle dell’Eden dove la Natura è da sempre protagonista incontrastata.
Vero gioiello del Sud america, la Costa Rica si è aggiudicata nel 2016 il primato di luogo più felice del Mondo.
Il suo immenso patrimonio faunistico e floreale e un programma di tutela ambientale all’avanguardia che vede il 26% dei territori inseriti in una lista di parchi e foreste protetti, concorrono a farne un’oasi di tranquillità in mezzo ai turbolenti Paesi confinanti.
In questo piccolo fazzoletto di terra che occupa solo lo 0,25% del Pianeta si trova il 5% della biodiversità mondiale, una sfavillante Babilonia che vede la Natura dare spettacolo in tuttala sua interezza, attirando turisti da tutto il mondo.
È con queste premesse che partiamo per la nostra avventura nel Paesedella PuraVida, ossia la vita nella sua espressione migliore.
Doveva essere un volo come un altro manon avevamo fatto ancora i conti con United.
Parto da Milano con parte del gruppo, un veloce scalo a Francoforte e a New York ci incontriamocon iragazziprovenientidaRoma,dove rivedoTiziana,ormai habituèeessendo al quarto viaggio con me. Il piano volo ci permetteva di passare la Vigilia di Natale nella Grande Mela e ripartire il giorno successivo per San José.
Non potevamo, ovviamente, non andare in centro a vedere l’albero al RockefellerCenter e le luci stroboscopiche di Times Square.
C’era solo un piccolo problema: in questi giorni negli USA, e soprattutto nello Stato di New York,si sta abbattendoElliot, il ciclone bomba dell’Artico,una tempesta di ghiaccio perfetta, la più fredda mai registrata sulla costa Orientale negli ultimi 30 anni.
La temperatura percepita mi ha fatto tornare indietro nel tempo, a quando mio padre mi portava a sciare qualsiasi condizione meteo ci fosse e io in seggiovia sbattevo i guantoni controlegambeperscongiurarel’ipotermia. Almeno aitempiunoindossavaquellesalopette intere dai colori improponibili mentre oggi ci scaldiamo con un 100 grammi che la nostra final destination era la Costa Rica mica la Kamchatka.
Cirifugiamoinunristorantedelcentropercenaequaapprendiamolaferalenotizia:ilvolo UA1642 è stato annullato. Tanti auguri di Buon Natale a te e famiglia.
Il 25 Dicembre sarà una giornata da ricordare dato che la trascorreremo tutta all’aeroporto di Newark, l’inferno in terra; il primo che ha qualcosa da ridire sulla Pubblica Amministrazione in Italia non è mai stato da queste parti: a parte la simpatia innata, nessuno sa nulla e se lo sanno hanno più versioni, ampiamente discordanti, ovvio.
Abbiamo avuto una serie di disservizi, che ad elencarli sarebbe paradossale.
Tuttavia, dopo migliaia di ore percepite, liste di attesa su voli che, comunque, manco partiranno, pranzi nei bar dell’aeroporto che costano quanto una cena da Cracco solo che il main dish è la pizza all’ananas, non il “piccione a modo mio”, scortesie di ogni tipo, che mancava solo lo sgambetto dell’assistente di volo che sicuro aveva ultimato le ore volabili, grazieamammaAvventure,checiricompra exnovo deibiglietti,riusciamo adecollare:chi via Colombia, chi via Panama, chi via Guatemala.
Prima o poi ci rincontreremo in Costa Rica. Almeno siamo fiduciosi accada. Ah, qualora ve lo chiediate, no, le valigie sono nel mondo dell’Altrove, cheperUnited significa “qua dietro, ma sai che sbatti ridarvele? Prima di una settimana, impossibile”.
26 Dicembre 2022: San José/Fortuna
I primi ad arrivare sono i ragazzi ribattezzati del “cartello colombiano” dato che hanno fatto due comodi scali a Pereira e Bogotà. Io sbarco poco dopo. Quelli che invece stanno volando via Guatemala ci raggiungeranno domani in mattinata. Finalmente conosciamo Henry, il driver che ci accompagnerà in questa avventura e con cui mi sento ormai da settimane. Partiamo in direzione Fortuna, una piccola cittadina situata sulle colline a nord-ovest del Paese nella regione di San Carlos. Sorge alle pendici dell’Arenal, uno dei dieci vulcani più attivi al mondo. La sua ultima eruzione vulcanica viene fatta risalire al 1992, ma da allora ha continuato a espellere lava e fumarole quasi quotidianamente. Una leggenda racconta che il nome Fortuna derivi da quando, durante l’eruzione del 1968, tutti i paesi limitrofi furono colpiti e devastati, con 82 morti, tranne uno che, appunto, prese quell’appellativo. Negli ultimi trent’anni questo piccolo paese agricolo è diventato un centro turistico dinamico, uno dei posti più affascinanti della Costa Rica dove ancor oggi si respira un’atmosfera quasi magica. A partire dagli anni ‘80 infatti molte aziende agricole con sorgenti termali sono state trasformate in alberghi e gli agricoltori sono diventati così degli imprenditori lungimiranti che hanno saputo dare vita ad una piattaforma di turismo ecosostenibile, basato sul rispetto dell’ambiente e della sontuosa natura circostante. Ci dirigiamo verso il nostro albergo, situato ai confini con la lussureggiante foresta del Parco Nazionale Arenal.
27 Dicembre 2022: Volcán Tenorio National Park
Oggi la sveglia è presto, ma ci viene allietata, oltre che da dei buonissimi pancakes, dalla vista su tucani e pappagalli che fanno anche loro colazione di fronte alla nostra terrazza.
Ho la conferma che il gruppo Guatemala è partito e sta arrivando a San José. A breve dovremmo riunirci, finalmente. Sollevati, partiamo quindi per il Parco Nazionale Tenorio, situato sulla Cordigliera Vulcanica di Guanacaste la cui principale attrattiva è il Rio Celeste, un fiume la cui particolarità è che all’interno del parco le sue acque diventano improvvisamente di un color azzurro intenso.
Leggenda vuole che questa tonalità quasi surreale sia il risultato del lavaggio dei pennelli con cui Dio dipinse il cielo. In realtà non è un fenomeno chimico ma ottico, causato da nient’altro che dall’incontro delle acque dei fiumi Rio Buena Vista e Quabrada Agria, rispettivamente biancastre e giallo bruno, il cui punto di congiunzione si trova a livello de Los Tenidores, ossia i coloranti.
Le acque dei due fiumi sono entrambe trasparenti ma l’improvviso inacidimento del Ph dovuto alla loro miscelazione, porta all’ingrandimento delle particelle di silicio, alluminio e ossigeno del Buonavista, la cui sospensione porta a quella tinta surreale.
Noi lo raggiungiamo attraverso una breve passeggiata nella foresta pluviale. Ma il parco è una tavolozza e le sorprese non sono ancora finite. Ritorniamo indietro e prendiamo le scale che portano ad una meravigliosa cascata. Gli alberi si aprono di colpo e ci appare questa piccola gemma che bisogna vedere coi propri occhi per non credere di essere vittima di un fotomontaggio. Sembra di essere in un film di fantascienza con questa cascata dalle acque bianche spumeggianti che si riversano in una pozza dal color acquamarina. Un piccolo break a base di mango e ananas e torniamo in albergo dove, finalmente, ci ricongiungiamo con il resto dei ragazzi. Siamo solo all’inizio del viaggio, ma è già tempo di uno dei momenti topici del viaggio: l’incontro con i bradipi, buffi animali dall’aspetto amichevole che amano vivere sugli alberi, in particolare sulla Cecropia.
Entriamo in una riserva e il giovane ranger che ci accompagna non impiega molto a trovarne uno abbarbicato su un ramo. È bellissimo, sta dormendo, come d'altronde fanno per circa 18h al giorno. Pura Vida. Ne vedremo tantissimi, alcuni stanno mangiando e altri hanno il cucciolo accovacciato sulla schiena. Uno, più vanitoso, si sta incredibilmente muovendo verso di noi e, malgrado sia considerato uno degli animali più lenti per antonomasia dato che non supera i 0.16km/h, con le sue lunghe zampe e artigli affilati sui rami riesce ad essere meno goffo e a destreggiarsi quasi egregiamente. Dopo tutte queste ore di volo e notti tra la sala di attesa di aeroporti e motel dalla qualità dubbia è tempo di rilessarsi, finalmente.
Trascorriamo quindi la serata alle terme Baldi, un parco enorme che garantisce ogni tipologia di comfort: saune naturali, piscine riscaldate con bar a bordo vasca dove brindiamo per l’inizio di questo viaggio con degli improponibili gin tonic, zone relax e anche scivoli dove, oltre a divertirsi, si rischia la vita dato che si prendono delle botte in testa che se siamo qua a raccontarlo è una pura casualità!!
28 Dicembre 2022: Arenal Volcán /Monteverde
Solita colazione con vista e partiamo per fare un trekking in prossimità dell’Arenal. I percorsi sono diversi, noi scegliamo quello del 1968, proprio quell'anno in cui avvenne una delle più famose eruzioni della zona: era il 29 luglio e ben tre crateri del vulcano esplosero distruggendo tre villaggi vicini e modificando drasticamente quel territorio per sempre.
Per molto tempo il vulcano poi continuò a dare spettacolo con i suoi continui sbuffi e colate, fino al 2010 quando questa intensa e incredibile attività terminò. Percorriamo questo sentiero escursionistico che domina i campi di lava. Siamo all’interno di una riserva privata e qua, rispetto agli altri percorsi possibili, si hanno vedute più ravvicinate dell’Arenal. Lo ammiriamo svettare imponente dall’alto dei suoi 1670mt di altezza. Terminata la visita, prendiamo la strada panoramica e partiamo per Monteverde. Ci fermiamo per pranzo al Macadamia Cafè, un locale che regala un’impagabile vista sull’Arenal Lake. Questo lago fino agli anni ‘70 altro non era che un piccolo stagno, poi la zona fu inondata per creare una centrale idroelettrica e già nei primi anni era cresciuto di 88kmq. Oggi è il più grande specchio d’acqua senza sbocco del Paese.
Recuperiamo la biancheria messa elegantemente a stendere sui tergicristalli del bus, un paio d’ore e arriviamo a Monteverde. Siamo nel cuore della Costa Rica, tra le province di Puntarenas e Alajuela, nel territorio montuoso della Cordigliera di Tilarán. Qua si trova la Riserva della Foresta Nebulosa di Monteverde, fondata nel ‘72 e caratterizzata da una biodiversità molto elevata: circa 161 tra rettili e anfibi, tra cui il rarissimo rospo dorato, dichiarato estinto nel 2004. Noi alloggeremo in un lodge con tante piccole casette in legno sparse all’interno di questa foresta sempreverde. Viene appellata come “nebulosa” in quanto è caratterizzata in modo frequente e persistente da una coltre di nuvole a bassa quota, in genere a livello della chioma arborea. Questo va a creare un’atmosfera talmente suggestiva e unica che sembra di trovarsi in un luogo fatato.
Noi visiteremo la Hidden Valley dopo il tramonto, al buio, illuminati solo dalla luce delle nostre torce frontali, per vivere un’esperienza sensoriale unica nel suo genere. Ovviamente non soli ma accompagnati dalla nostra bravissima guida, Deyber. Fosse per noi sarebbe una semplice passeggiata nel bosco, ma lui coi suoi superpoteri riesce a scorgere animali ovunque: tucani, farfalle, altri uccelli dal piumage straordinario, tarantole, bradipi, rane e molto altro tra cui, per la felicità della nostra mariposa Francesca anche un paio di serpenti. Ma non ci sono stati problemi visto che col suo contegno è riuscita a spaventarli più di un’aquila digiuna da mesi.
29 Dicembre: Selvatura Park/Montezuma
Un metodo alternativo per visitare la Riserva di Monteverde è il Selvatura Park, un eco-parco avventura che offre varie attività da svolgere proprio all’interno della foresta pluviale. Tra i tanti pacchetti a disposizione noi scegliamo il canopy tour e i ponti tibetani. Ci arriviamo all’apertura: caschetto, guanti, imbragatura, breve briefing e siamo pronti ad affrontare sospesi nel vuoto le 15 zip line che si susseguono una dopo l’altra. Passiamo un paio d’ore appesi con cavi d’acciaio tra alberi secolari, veleggiando nel bel mezzo di quell’affascinate e misteriosa foresta che ospita il famigerato quetzal splendente, l’uccello sacro ai Maya. Sorvoliamo boschi, cascate e radure, riempiendoci gli occhi di tutte le sfumature di verde che la Natura possa regalarci. La maggior parte dei tratti sono in solitaria mentre altri si possono fare in coppia e io capito con Simone: insieme sfrecciamo come siluri ad altissima velocità. Poi c’è il temibile “Tarzan swing”, dove si sale su una piattaforma molto alta e ci si lancia nel vuoto con una corda legata alla vita. E per finire il famoso “Superman”, un volo d’angelo su un cavo lungo più di 1000mt che io, Valeria, Michele, Gustavo facciamo in mezzo alla nebbia che sta facendo capolino all’orizzonte. Terminata questa adrenalinica esperienza, continuiamo la nostra visita sugli otto ponti tibetani sospesi fino a 60 mt e collegati da comodi sentieri. Riprendiamo il nostro viaggio e ci spostiamo nella penisola di Nicoya, al di là della Cordigliera Vulcanica Centrale. Per farlo prendiamo il traghetto che collega Punta Arenas a Paquera. Siamo arrivati sul Pacifico, in una delle “7 zone blu al mondo". Qui le temperature si fanno roventi. Il carisma di questa zona si percepisce sulla pelle: vibra con l’energia che scaturisce dalla sua lunga storia di cultura, spiritualità e tradizioni. Raggiungiamo Montezuma, ex villaggio di pescatori tramutatosi negli anni in una graziosa cittadina fuori dal tempo che ha saputo conservare la sua semplicità diventando così una destinazione esclusiva, lontano dal flusso turistico che ha caratterizzato la Costa Rica nell’ultimo decennio. Negli anni si è fatta infatti conoscere soprattutto dagli amanti di terapie olistiche naturali, alimentazione bio, yoga e surf. A Montezuma si respira un’atmosfera un po' bohemienne, retaggio degli anni d’oro quando qui vi si stabilirono i primi hippie in fuga dal mondo, chiaro segno che la sua tradizione alternativa ha radici lontane nel tempo. Gli unici rumori sono dati dal frangersi delle onde sulla riva e il fruscio delle palme accarezzate dal vento. A Montezuma, insomma, non si arriva per caso, ma si soggiorna per qualcosa. Questa sera alloggiamo in una bellissima finca nella foresta che avvolge la città.
Terminiamo la serata con un’avvincente partita a calciobalilla con portieri senza gambe e attaccanti senza testa; Andi si dimostra il miglior giocatore in campo: non ne ha parata una e tirava la palla ad una velocità che nemmeno le zanzare si impensierivano.