Avventure nel Mondo

Australia Discovery

L'Australia Discovery è uno dei due viaggi del tour #ioviaggioavventure 2023 "Seguendo la rotta australe": Una grande traversata di 24 giorni alla scoperta della costa est dell'Australia e dello sconfinato outback. Su questa pagina troverai spunti, curiosità e tips sulle migliori esperienze da vivere in Australia e su Instagram e Telegram potrai seguire live il nostro viaggio.

Le vie dei canti e gli aborigeni

I luoghi che oggi visitiamo nell’outback a prima vista possono sembrare disabitati, ma sono ricchi di storia e ancora oggi sacri per le popolazioni aborigene che li abitano.

Gli aborigeni furono i primi abitanti dell’Australia: popolazioni nomadi divise in clan che parlavano più di 500 lingue e dialetti, arrivarono dal sud-est asiatico tra i 50.000 e i 70.000 anni fa. Non tutto il loro sapere è accessibile e alcune informazioni sono conosciute esclusivamente da poche persone selezionate nei clan, come gli anziani. Per millenni, i racconti sono stati tramandati prevalentemente in forma orale o tramite le pitture rupestri, ma alcune storie sono giunte fino a noi: non è sempre facile capirle a pieno o cogliere tutte le sfaccettature di significati, ma ci permettono comunque di conoscere qualcosa in più su questi popoli e questi luoghi. Pronti a scoprirne alcune?

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Le vie dei canti e il tempo del sogno

Il termine Tjukurpa, utilizzato nel centro Australia, viene tradotto con “tempo del sogno” ma per gli aborigeni rappresenta qualcosa di molto reale: identifica insieme la creazione del mondo e un codice di condotta - qualcosa di simile alle nostre leggi - che lega indissolubilmente gli esseri umani al rispetto per il territorio che abitano. I personaggi del Tjukurpa hanno forme diverse - umane, animali, a volte addirittura di pietra - e rappresentano gli artefici della creazione del mondo: viaggiando e cantando, diedero forma a tutto ciò che oggi conosciamo, dai paesaggi alle creature che vivono all’interno. I luoghi percorsi da queste creature durante il loro viaggio sono ancora oggi considerati sacri e le storie vengono tramandate all’interno dei clan per gradi.

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Il serpente arcobaleno

È una delle creature più importanti delle leggende aborigene: si tratta di una donna serpente che, durante il tempo del sogno, modellò paesaggi e canyon con il suo passaggio. I luoghi attraversati durante questo viaggio sono tuttora considerati sacri, come Devil’s Marble (il luogo in cui depose le uova) e Uluru (dove terminò il suo viaggio). Il suo nome cambia a seconda delle zone, ma dappertutto rappresenta una figura capace di proteggere il proprio popolo ed essere implacabile con chi ne viola le leggi. Gli aborigeni chiedono forte rispetto ancora oggi per i luoghi del suo viaggio, per evitare che il serpente arcobaleno si svegli e, con il suo passaggio, cambi il territorio e le forme dell’Australia che oggi conosciamo.

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La nascita di Uluru

Sono molte le leggende e teorie sulla nascita di Uluru: addirittura qualcuno sostiene che si tratti di un meteorite caduto! Secondo gli aborigeni Anantu che abitano e tutelano questa zona, durante il tempo del sogno Uluru fu creato da due ragazzini che - giunti a una pozza durante un lungo viaggio dal sud dell’Australia - iniziarono a impastare la terra rossa con l’acqua. Quando l’impasto raggiunse le dimensioni dell’attuale Uluru, i ragazzini salirono in cima e si lasciarono scivolare verso valle. Il risultato? Le scanalature della pietra che si vedono ancora oggi e che fanno sì che il colore della pietra cambi in base a come viene illuminata dal sole!

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Per scoprire di più sulla nostra visita ai luoghi sacri delle vie dei canti, date un’occhiata al racconto su Instagram del nostro tour #ioviaggioavventure!

Australia on the road

Gli aborigeni australiani vedono il loro territorio come una ragnatela di percorsi. La parola “paese”, “patria” è la stessa che usano per “strada” o “cammino”, scriveva Bruce Chatwin. E quindi quale modo migliore di esplorare l’Australia se non percorrendo tutte le sue strade con un viaggio on the road? In questo articolo parleremo di itinerario, buone pratiche e consigli per viaggiare on the road in Australia e della nostra esperienza durante il tour #ioviaggioavventure 2023!

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Itinerario e tappe

Il nostro viaggio in auto si divide in due parti:

  • Lungo la costa Est, da Brisbane a Cairns
  • Attraverso l’outback, da Darwin ad Alice Springs

Un po’ di numeri:

  • Record di chilometri percorsi in una giornata: 1.000
  • Ruote bucate: 2 (finora)
  • Totale chilometri da percorrere in 24 giorni: 5.000
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Prima di mettersi in marcia

Le condizioni stradali in Australia sono genericamente buone, ma le distanze sono enormi e l’ambiente molto selvaggio. È quindi bene tenere a mente alcune buone pratiche per viaggiare in sicurezza:

  • La guida è a sinistra: fate sempre un po’ di pratica in un luogo sicuro (ad esempio un parcheggio) prima di mettervi su strada
  • Studiare l’itinerario è fondamentale per sapere quali tratti di strada prevedono l’asfalto e su quali invece è necessario procedere con i 4x4
  • Monitorate sempre la presenza di pompe di benzina e l’autonomia della macchina, per evitare di rimanere a secco
  • Bucare una ruota, soprattutto nell’outback, può essere frequente: assicuratevi di avere tutto ciò che occorre per sostituirla
  • La connessione internet non è sempre presente: scaricate le mappe offline prima di mettervi in marcia
  • Attenzione agli animali: soprattutto al tramonto, canguri o altri animali potrebbero tagliarvi la strada. Tenete d’occhio i cartelli per sapere quali sono le zone più a rischio
  • Bonus: un compagno di viaggio meccanico può essere molto utile! Il nostro gruppo ha potuto contare su Yari per riparazioni, sostituzioni ruote e assistenza di ogni tipo ma, in assenza di compagni di viaggio esperti, potete sempre chiedere aiuto ad altre auto di passaggio
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Viaggiare in gruppo

La compagnia in un on the road è fondamentale, quindi ecco qui qualche consiglio da mettere in pratica con i vostri compagni di viaggio:

  • Quante cose ci si può raccontare, quando si parte con 15 sconosciuti? Ogni giorno abbiamo alternato la composizione delle macchine - sorteggiando i posti la sera prima di andare a dormire - per permettere a tutto il gruppo di conoscersi
  • Darsi dei ruoli è fondamentale per la buona riuscita del viaggio: non bastano guidatore principale e secondario, ma anche addetto alla benzina, responsabile navigatore (sempre seduto accanto al pilota) e l’amatissimo addetto alle playlist musicali!
  • Nell’outback e in alcune zone della costa non c’è connessione internet: le ricetrasmittenti possono essere utili e divertenti per comunicare tra le macchine
  • Un’idea di gioco per passare il tempo e per conoscere i vostri compagni di viaggio? A metà di una canzone, mentre guidate per le distese australiane sterminate, abbassate la musica e chiedete ai vostri compagni di viaggio a che cosa stiano pensando: vi assicuriamo che ne nasceranno riflessioni interessanti!
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Ora siete pronti per mettervi in marcia, ma prima di partire… ripassate il punto 9 del nostro Decalogo!

Come fare camping in Australia

L’azzurro dell’oceano lascia il posto ai colori caldi, la vegetazione che scorre dal finestrino cambia, l’escursione termica aumenta, nelle scarpe a fine giornata non troviamo più sabbia ma terriccio rosso: siamo arrivati nell’outback!

Il gruppo australiano del tour #ioviaggioavventure arriva a Darwin in una mattinata caldissima dopo un volo interno partito da Cairns e una giornata di riposo pensata per recuperare le forze e organizzare le settimane seguenti. Da qui il gioco si fa duro: 9 giorni di traversata, da Darwin ad Ayers Rock, con i nostri 4x4, le tende e pochissima connessione.

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Dove siamo finiti?

L’outback non ha confini precisi e il termine stesso ha significati diversi a seconda di chi parla e delle zone in cui ci si trova: può indicare il deserto, le savane tropicali oppure le zone paludose abitate da coccodrilli. Ha però sempre un significato comune, che è quello di luogo molto lontano, cuore rosso e selvaggio dell’Australia, oltre i confini del bush e delle comodità delle città. E quindi quale modo migliore di vivere a pieno lo spirito dell’outback se non abbandonando le comodità quotidiane e spostandoci per 9 giorni in 4x4 e dormendo in tenda?

A ciascuno il suo

Per assicurarsi la buona riuscita del viaggio (e anche la nostra sopravvivenza) è indispensabile condividere le responsabilità. Nominiamo quindi alcuni referenti per le varie attività:

  • Responsabili acqua, con il compito di assicurarsi di avere sempre scorte per tutto il gruppo (nell’outback è indispensabile avere almeno 2 litri di acqua a testa al giorno!)
  • Responsabili benzina, per evitare che le auto rimangano a secco
  • Responsabili pasti, con il compito di individuare i supermercati e preparare le colazioni e i pranzi autogestiti
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On the road

Arrivati in aeroporto affittiamo i nostri 4x4 con cui attraverseremo strade asfaltate ma anche piste di sabbia per entrare nel cuore del deserto rosso australiano. Prima di partire diamo un nome a tutte le macchine per riconoscerle, nominiamo guidatore principale e secondario e controlliamo che non abbiano danni. Fondamentale prima di mettersi in marcia: ricontrollare l’itinerario e scaricare le mappe offline (e anche un po’ di musica!), perché durante i tragitti non ci sarà connessione.

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Campo tendato

Scegliamo campeggi immersi nella natura ma attrezzati con bagni e cucine comuni, dove incontriamo pochissimi turisti e perlopiù australiani in esplorazione dell’entroterra.  Alcuni campeggi, come il Daily Waters, sono veri e propri luoghi da esplorare che nascondono cimeli da viaggiatori di tutto il mondo, una fattoria e persino un museo di Harley Davidson.

Il primo montaggio tende è il più complicato, ma in poco tempo prendiamo confidenza con questa nuova quotidianità e stiliamo il nostro decalogo di gruppo dei buoni campeggiatori:

  1. Arrivare prima del tramonto per riuscire a montare la tenda con la luce. Quando non è possibile, i fari delle macchine puntati sulle piazzole sono un ottimo aiuto!
  2. Assicurarsi di chiudere sempre bene la tenda e non portare cibo all’interno: l’Australia ospita gli animali più pericolosi del mondo (e una notte troviamo un dingo a farci compagnia)
  3. Torcia frontale sempre in tasca, per muoversi al buio e fare luce nelle tende
  4. Una gara di velocità montaggio è divertente e aiuta il gruppo a essere più rapido!
  5. Studiare con cura la mappa delle piazzole e posizionare i compagni di viaggio russatori nei punti più lontani
  6. La macchina è il nostro nuovo armadio: dividere i bagagli in maniera ordinata aiuta nell’organizzazione e gestione degli spazi
  7. La sveglia è inutile: ogni giorno si verrà svegliati dal sole e dal suono della natura che si sveglia intorno a noi
  8. Insieme è più divertente: la cucina da campo è un’ottima occasione per fare gruppo, mangiare qualcosa di sano e passare del tempo insieme. Noi, per esempio, organizziamo una grigliata di Ferragosto!
  9. Attenzione alla programmazione serale: alcuni campeggi ospitano piccoli spettacoli di cantanti o musicisti locali.
  10. Dettaglio finale: la bandiera di Avventure sempre appesa per riconoscere le nostre piazzole!

Passata la nottata, al mattino si smonta tutto, ci si rimette in macchina e si riparte per l’esplorazione. Se siete curiosi di saperne di più non solo sui campeggi ma anche su come organizzare un on the road in Australia, tenete d’occhio questa pagina!

Come visitare la grande barriera corallina

La grande barriera corallina è l’ecosistema corallino più grande al mondo: si estende per oltre 2.000 chilometri di lunghezza al largo della costa occidentale australiana, in un tratto di Oceano Pacifico che prende il nome di Mar dei Coralli, e occupa uno spazio di oltre 344 km quadrati, abbastanza da essere visibile anche dallo spazio. È composta da quasi 3.000 singoli atolli e 900 isole ed è l’ecosistema che vanta la maggior biodiversità del pianeta. Ma come orientarsi in questo spazio così grande? Qui sotto abbiamo raccolto le informazioni principali su dove andare, che cosa fare e come prepararsi per visitare la grande barriera corallina, con qualche consiglio di “vita vissuta” direttamente del nostro tour #ioviaggioavventure.

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Un po’ di storia

La grande barriera corallina è nota da sempre agli aborigeni australiani e, per molti clan, questo luogo ha un forte legame con la loro cultura e spiritualità. Gli europei la scoprirono invece nel 1770 quando il capitano James Cook, mentre navigava sotto costa per tracciare mappe dettagliate, rimase incagliato sul fondale. La nave subì dei danni e furono necessari più di due mesi per ripararla, ma questo permise a Cook, al suo equipaggio e al naturalista Banks che viaggiava con loro di studiare l’ecosistema che li circondava.

In volo o tra le onde

Vale sempre la pena osservare un luogo da più punti di vista, ma è ancora più vero quando si tratta di barriera corallina: noi scegliamo di iniziare dall’alto, con un volo da lasciare senza fiato sopra alla trama azzurra e turchese della barriera, che da questa prospettiva sembra davvero senza fine. Proseguiamo poi con un tour in barca tra le isole Whitsunday e terminiamo immergendoci nell’oceano con maschera e boccaglio, per osservare da vicino la varietà di pesci e coralli. Ma queste non sono le uniche attività tra cui scegliere: potete optare anche per immersioni, crociere di più giorni, escursioni in barche con il fondo trasparente, skydiving: ogni località offre più attività e con gradi di difficoltà e costi differenti.

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Quando andare

È possibile visitare la barriera durante tutto l’anno, ma ricordate che ci troviamo nell’emisfero australe: l’estate, la stagione più calda ma anche con più umidità e piogge, va da dicembre a febbraio. Meglio scegliere la stagione invernale australiana, da aprile a novembre, per trovare un clima più secco e con una migliore visibilità. Attenzione ai mesi da novembre a maggio: è stagione di meduse!

Dove andare

Ci sono moltissimi punti di accesso e noi optiamo per Airlie Beach, una cittadina portuale da cui partiamo per l’escursione in barca nelle isole Whitsunday e dove ci concediamo un aperitivo in spiaggia al tramonto, e Townsville, una città ancora fuori dai circuiti del turismo di massa, con una media di 300 giorno di sole all’anno e traghetti in partenza per Magnetic Island. Facciamo tappa anche a Cairns, un altro polo importante di attività per esplorare la barriera.

Occhi aperti!

Che siate su un volo o su una barca, occhio agli spruzzi in mare! Dopo alcuni giorni qui impariamo che questo è il modo migliore per avvistare balene: le vediamo più volte nuotare in lontananza dall’aereo e giocare non troppo distanti dalla nostra barca. Durante le immersioni vediamo invece pesci coloratissimi, coralli duri e morbidi, uccelli di ogni dimensione e colore e - scesi sulla terra ferma - visitiamo Magnetic Island incontrando anche qualche koala in libertà.

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Preservare il reef

La grande barriera corallina è tutelata dall’UNESCO e protetta dal Great Barrier Reef Marine Park, che regolamenta l’impatto con i visitatori e i pescatori, ma più di un milione e mezzo di persone visita questo luogo fragilissimo ogni anno e l’intero ecosistema è e a rischio a causa del cambiamento climatico. È bene quindi tenere a mente alcune accortezze per limitare l’impatto della propria visita, come evitare di toccare o danneggiare i coralli, assicurarsi di non disperdere rifiuti, indossare una muta invece di proteggersi con la crema solare (utile anche per proteggersi dalle meduse!) e informarsi correttamente sulle norme di navigazione e balneazione di ogni singola zona che si intende visitare.

Per saperne di più su questi giorni dedicati alla barriera del tour #ioviaggioavventure, recuperate il nostro racconto di viaggio qui e qui!

Cosa mettere in valigia per un viaggio in Australia

L’inizio del tour #ioviaggioavventure “Seguendo la rotta australe” si avvicina: abbiamo studiato guide e itinerario e tra poche ore ci incontreremo per la prima volta in aeroporto. Rimane sono una cosa da fare: chiudere gli zaini! Ma che cosa mettere in valigia per un viaggio on the road in Australia?

Prima di tutto, gli indispensabili


Il viaggio verso l’Australia dura più di un giorno e non vogliamo rischiare di percorrerlo tutto per poi essere costretti a tornare a casa. Prima di tutto quindi mettiamo nel bagaglio a mano passaporto, visto, contanti e carte per i pagamenti, oltre alla patente internazionale per il nostro on the road.

Dall’estate all’inverno in meno di 24 ore

Per preparare la valigia per l’Australia, bisogna studiare il viaggio che ci aspetta: mete, temperature, attività, sistemazioni per la notte, disponibilità di servizi sul posto. Anche se è difficile da credere con i 30 gradi che in Italia accompagnano la nostra preparazione bagagli, quando arriveremo in Australia sarà inverno (siamo nell’emisfero australe!). Quindi via al recupero di felpe e pantaloni pesanti che avevamo già ritirato nell’armadio da maggio.

Quindi farà sempre freddo? Ovviamente no!

Per complicarci la vita, attraverseremo zone con temperature molto diverse, passando dai 30 gradi di Cape Tribulation ai 5 gradi delle notti nell’outback. La regola d’oro? Vestiti a cipolla! Dal costume e telo mare alla maglia termica per le notti in tenda. Staremo via 24 giorni ed è impensabile avere vestiti per tutto il viaggio: un buon sapone e qualche molletta ci aiuterà a fare il bucato tra uno spostamento e l’altro!

On the road in compagnia

Uno dei luoghi che “visiteremo” di più sarà la nostra macchina, con cui attraverseremo più di 5.000 chilometri tra costa orientale e outback. Ci attrezziamo quindi con supporti per il telefono (sapete che in Australia è vietato utilizzare lo smartphone in auto?), casse per ascoltare la musica, playlist preparate ad hoc, giochi di carte, cuscini e tutto quello che serve per sfrecciare lungo le strade australiane per 24 giorni e condividere il tempo insieme. Qui lo spirito del gruppo è fondamentale: ciascuno porta qualcosa di utile da mettere a disposizione del gruppo.

Notti sotto le stelle

Per goderci la natura e per contenere le spese, faremo alcune notti in campeggio. Quindi via a tenda, sacco a pelo, materassino e torcia frontale. I compagni di viaggio che si caricano il peso delle tende negli zaini si conquistano subito punti bonus e gratitudine da parte di tutti!

Fun fact: attenzione alle scarpe!

Prima di partire, è importante pulire bene la suola delle scarpe. In aeroporto infatti vengono effettuati controlli a campione per verificarne la pulizia. Eventuali microorganismi potrebbero infatti causare problemi agli ecosistemi locali.

Quindi, ricapitoliamo la lista:

  • Passaporto, contanti o carte e documenti indispensabili
  • Vestiti a cipolla, dal costume da bagno a una buona giacca a vento o piumino 100 grammi
  • Scarponcini da trekking, ma anche ciabatte o scarpette da scoglio
  • Telo mare
  • Attrezzatura da campeggio: tenda, sacco a pelo, cuscino, torcia frontale
  • Mollette e sapone per il bucato, antizanzare, oltre al necessario per il beauty
  • Adattatore (consiglio: portate anche una piccola ciabatta per avere più prese a disposizione da condividere con il gruppo)

Ora lo zaino è pronto, attacchiamo il cartellino con i nostri nomi e… siamo pronti a partire!

Highlights del viaggio:

  • Fraser Island: l'unica foresta pluviale che cresce su un'isola sabbiosa e dimora dei dingo e delle megattere
  • La Barriera corallina di Withsundays
  • Il Kakadu National Park con le sue pitture rupestri e la sua riserva faunistica: coccodrilli, bufali, emu
  • Il massiccio roccioso di Uluru: il cuore rosso dell'Australia
  • L'Opera House di Sidney
  • La cultura aborigena

Vuoi vivere lo stesso viaggio? Clicca qui!

Questo viaggio fa per te se:

  • sei una persona collaborativa, intraprendente e propositiva
  • sei disposto a guidare per oltre 5000 km lungo le coste e nel deserto
  • non ti spaventano trek, kayak ed escursioni in barca
  • pensi che gli imprevisti siano parte viva del viaggio
  • sei consapevole che questo è un viaggio naturalistico, ma anche antropologico
  • sei pronto a vivere a stretto contatti con un gruppo di sconosciuti (che diventeranno amici) e pronto a reinventare ogni giorno l'itinerario

Questo viaggio non fa per te se:

  • sei alla ricerca di un viaggio preconfezionato e privo di imprevisti
  • vuoi fare un viaggio soltanto per arricchire il tuo profilo Instagram
  • ti interessa la vita notturna
  • cerchi un viaggio comodo e rilassante
  • se non ti interessa la cultura locale
  • se cerchi un viaggio stanziale

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