SAFARI AUSTRALE OVEST Viaggio di gruppo • Adventure • Africa Meridionale
Grande e incredibile Avventura Safari con camion attrezzato di tende e cucina da campo e con autista. Dalle Victoria Falls a Citta del Capo attraverso Zimbabwe, Zambia, Botswana, Namibia, attraversando la regione dell Okawango, del Kalahari, il Kaokaland l’ultimo eden del popolo Himba, la Skeleton Coast, il Namib Desert fino al Capo di Buona Speranza e Capetown.
I viaggi della linea SAFARI sono realizzati con camion, guidati da un autista, coperti che consentono di trasportare tutto il materiale necessario alla realizzazione del viaggio. Vengono forniti tende, materassini, sedie, tavoli e cucina da campo e carburante, il partecipante dovrà portare solo il sacco a pelo. Il Safari in Camion permette di affrontare in sicurezza itinerari in regioni remote ed isolate in totale autosufficienza. I partecipanti collaborano alla preparazione del campo e alla cucina come previsto dalla nostra formula di viaggio.
Fabio GIORDANO - Tel. 3477540702
Botswana: non è necessario il visto per soggiorni turistici con permanenza massima di 90 giorni all'anno. Passaporto necessario con almeno 6 mesi di validità residua.
Viaggi all'estero di minori: Dal 1 ottobre 2016, le Autorità del Botswana richiedono che ogni minore, accompagnato da entrambi i genitori, in arrivo, transito o partenza dal territorio del Botswana debba viaggiare munito del proprio passaporto elettronico e di una copia autenticata e tradotta dell’atto di nascita integrale (Unabridged Birth Certificate), da cui si possano dedurre i dati anagrafici dei genitori.
Namibia: non occorre il visto. È necessario avere il passaporto integro (al fine di non incorrere nel rifiuto all’ingresso a fronte di controlli specifici della Polizia di frontiera), con almeno 2 pagine libere e validità residua di almeno 6 mesi dalla data di rientro.
Fondamentale per chi viaggia con minore prendere visione della normativa.
Sudafrica: Il visto si prende in arrivo. Il passaporto deve avere una validità residua di almeno 6 mesi dall’uscita dal Paese. Si raccomanda di verificare che il proprio passaporto sia perfettamente integro oltre che dotato di almeno due pagine contigue bianche. Le Autorità locali, infatti, sono sempre più ferme nel negare l’accesso agli stranieri che non siano in possesso di un documento con tali caratteristiche.
VIAGGI IN SUD AFRICA CON MINORI:
I minori devono avere un passaporto proprio, per le nuove normative clicca qui. Per il modulo clicca qui
Zambia: occorre il passaporto con almeno sei mesi di validità residua dalla data di ingresso e 3 pagine completamente bianche, il visto non è necessario per i titolari di passaporto italiano.
Zimbabwe: visto necessario, viene rilasciato, in frontiera, all’arrivo nel Paese. Il costo per un’entrata singola è di USD 30, per un’entrata doppia di USD 45; per un’entrata multipla di 55 USD. Si segnala che il pagamento deve essere effettuato in contante USD. Le banconote emesse prima del 2000 non vengono accettate.
Botswana: nessuna obbligatoria
Namibia: non ci sono vaccinazioni obbligatorie. È raccomandata profilassi antimalarica da novembre a giugno.
Sudafrica: Raccomandata profilassi antimalarica nelle provincia di Mpumalanga incluso il Kruger National Park e Kwazulu-Natal e Tugela River da ottobre a maggio.
Zambia: nessuna obbligatoria
Zimbabwe: nessuna obbligatoria
Per descrivere questo entusiasmante raid riteniamo proporvi la presentazione scritta da Iole Pescatori che ha interpretato nel modo più giusto questa grande avventura africana:
“ In un villaggio Himba, nella regione del Kaokoland, nel nord della Namibia, mi sono ritrovata a giocare circondata da una decina di bimbi, i bambini Himba non capiscono e non parlano l’inglese ma conoscono perfettamente il linguaggio universale delle immagini e ho ripercorso, con loro grande gioia, il viaggio trascorso fino a quel momento attraverso le foto della mia macchina digitale. È stato in quella mezz’ora che mi sono resa conto del grande viaggio che stavamo facendo, nei sorrisi e nella frenesia di quei bambini alla visione di una interminabile, splendida, ricchissima sequenza di paesaggi, animali, territori, volti, situazioni che tutte insieme si srotolavano davanti ai loro e ai miei occhi.
Abbiamo rivisto la grandiosità delle Cascate Vittoria, i colori degli abiti delle donne, le scene di vita quotidiana lungo le strade polverose in Zimbabwe. Poi le foto dei supermercati dove praticamente tutti i giorni avevamo fatto un poco di spesa. Hanno guardato curiosi i prati con le nostre tende montate, il caotico disordine all’interno del camion e della jeep che per venti giorni abbiamo considerato “casa”. Sono stati con me lungo le strade che abbiamo percorso, gli sbarramenti sanitari attraversati, dove ogni volta ci disinfettavano le scarpe e ci sequestravano le mele che non riuscivamo a mangiare lì per lì. Insieme siamo scivolati sulle dolcissime evanescenti e verdi rive del fiume Chobe in Botswana, popolate da una quantità incredibile di animali, coccodrilli, elefanti, scimmie, uccelli, ippopotami, bufali, hanno provato esaltazione nel rivedere le immagini dei leoni, tanti, intere famiglie, sotto gli alberi al riparo del sole accecante della savana nel Chobe N.P. e poi lo splendido Moremi dove il miracolo si è ripetuto con l’avvistamento continuo di giraffe, orici, elefanti, leoni ghepardi, impala, gazzelle, cudù e ogni animale strappava nei bambini piccole grida ed era una gara a dirne il nome, a riconoscerlo, su tanti molto stupore e incertezza ma una unica generale sicurezza, gli elefanti, in questa terra che è la dimora dei misteriosi elefanti del deserto. Abbiamo rivisitato il parco Etosha, questo in Namibia, nella loro terra, ma ugualmente per loro lontano, estraneo e stupefacente. Insieme a loro ho riso rivedendoci felicemente a mollo tutti vestiti sotto il rinfrescante gettito delle Epupa Falls, e mi si è sciolto il cuore davanti allo spettacolo del tramonto lungo il Kunene River.
Lasciandoli ho pensato che eravamo appena a metà viaggio, forse non ancora, e già il poco, tantissimo tempo trascorso aveva impresso nell’animo quella traccia indelebile che ogni viaggio porta con sé. Ancora il percorso era lungo e i chilometri da fare tanti, dal nord della Namibia, a pochi passi dal confine con l’Angola, da cui eravamo separati solo dal fiume Kunene (che sensazione dormire lungo le sue rive, su di un materasso all’aperto e guardare le stelle, e pensare che l’Angola era lì a pochi metri, sull’altra riva) abbiamo attraversato il Kaokoland, la catena montuosa del Grootberg che si erge improvvisa ed evanescente ai lati dello sterrato polveroso, percorso la Skeleton Coast affascinante nella sua silenziosa nebulosità, visto le otarie a Cape Cross assordante calca che riempie l’aria del suo odore penetrante e delle sue laceranti grida, il gigantesco massiccio granitico dello Spitzkoppe, spettacolo unico nei colori al tramonto, con le sue pitture rupestri boscimane, la cittadina coloniale di Swakopmund, Walvis Bay turistico villaggio, le saline e gli stagni, regno dei fenicotteri rosa, il grande rosso deserto della Namibia con le alte dune le cui fotografie hanno fatto il giro del mondo, l’immenso Fish River Canyon, in questa stagione quasi privo di acqua ma ugualmente maestoso, l’Orange River, lussureggiante e rinfrescante dopo tanto deserto, Elands Bay, in Sud Africa, che ci ha accolto con le sue spiagge assolutamente incontaminate, il Capo di Buona Speranza, dove abbiamo avuto la finale, ultima stupefacente sensazione della conquista, Cape Town, e il ritorno ad una civiltà che ci ha riportato la meritata frenesia degli acquisti, della musica e dei locali fino alle tre del mattino. Un viaggio che solo a pensarlo è già un mito. E questo è un viaggio grande, reso ancora più grande dal modo in cui è strutturato, un lungo percorso che trova la sua ragione proprio nei tantissimi chilometri percorsi, nell’attraversamento in totale autonomia di luoghi e paesaggi tanto diversi e vari, ma tutti con un denominatore, siamo in Africa.
L’Africa ha veramente tanti tanti volti, questa parte dell’Africa ha il volto della natura, degli spazi sconfinati, dell’alternanza di strutture morfologiche uniche e commoventi, povera di uomini, appare quasi disabitata, è un’Africa ordinata, priva di odori, protagonisti indiscussi gli animali, nei parchi si, ma anche liberi, si muovono intorno a te, e dal camion hai la possibilità di percorrerla tutta questa terra, di andarle incontro, di interiorizzarla in ogni sua più piccola variazione. Se dovessi sintetizzare l’essenza di questo viaggio lo considererei un lungo attraversamento, secondo me nasce così e così deve rimanere, così come il dormire in tenda e il cucinare in autonomia, e soprattutto il non avere niente di prenotato o organizzato, sono fasi imprescindibili di questo attraversamento.
Gli autisti: Albert e J.P. due sudafricani di origine olandese, assolutamente fantastici, ottimi autisti, bravi meccanici, impeccabili guide, mi hanno aiutato moltissimo, conoscevano perfettamente strade, alberghi, camp site lungo il percorso, insomma con loro sono stata in una botte di ferro, sempre pronti e disponibili, naturalmente la sera dopo aver guidato tutto il giorno si riposavano e lasciavano a noi il compito della cucina ecc., quando c’era da preparare il barbecue però se ne sono sempre occupati completamente loro e a riposarci siamo stati noi.
Cosa altro aggiungere...Buon Viaggio